PianetaPSR
RRN MAGAZINE / numero 6 febbraio 2019

L'innovazione entra in campo

Il sistema della ricerca e dell'innovazione per l'agroalimentare è oggi inserito in una complessa rete di relazioni che parte dall'insieme degli altri soggetti della conoscenza pubblici e privati, nazionali ed esteri e si allarga al settore produttivo di riferimento, alle istituzioni della pubblica amministrazione nazionali, europee ed internazionali, fino ai cittadini, nella loro veste di consumatori e di fruitori di servizi turistici, ambientali, sociali.
 

Per questo motivo, le strutture deputate alla ricerca e alla messa a punto di innovazioni sono chiamate sempre più a rivolgere il proprio lavoro sia alle necessità dei produttori e dei cittadini sia alle richieste di informazione e conoscenza che provengono dalle istituzioni pubbliche per consentire loro di realizzare interventi di politica mirati ed efficaci sotto più punti di vista. Ci si aspetta, cioè, che il mondo della ricerca esca da una sorta di autoreferenzialità a cui qualche volta tende, per aprirsi al confronto con le dinamiche economiche e sociali.

Tale indirizzo operativo non dovrebbe ridimensionare l'attenzione verso l'eccellenza scientifica della ricerca che riveste sempre un ruolo fondamentale per affrontare adeguatamente le crescenti sfide poste dai cambiamenti in atto; si tratta però di modificare parzialmente le motivazioni che originano le azioni di studio, per passare dalla pur legittima curiosità tecnico-scientifica alla individuazione delle soluzioni ad eventuali problemi di produzione e/o di qualità alimentare e/o di sostenibilità ambientale.
Inoltre, sarebbe utile aprire una riflessione fra istituzioni di ricerca circa i modelli gestionali migliori per sostenere e promuovere questa nuova strategia sia dal punto di vista dell'organizzazione e delle infrastrutture sia con riferimento alle modalità di reclutamento e gestione del personale.   L'ambiente generale di lavoro dovrebbe infatti consentire al personale tecnico-scientifico di sentirsi ad un tempo: libero di spaziare in ambiti della conoscenza anche molto avanzati e responsabilizzato a rispondere agli indirizzi che le istituzioni finanziatrici intendono portare avanti e ai fabbisogni espressi dagli utenti.

Queste considerazioni sono alla base del nuovo Piano triennale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), che ha l'ambizioso obiettivo di collocarsi nel contesto generale appena descritto per giocare un ruolo determinante e confrontarsi con le altre componenti del sistema della conoscenza. L'evoluzione avuta nel tempo dal CREA e dalle sue componenti storiche (CRA, INRAN, INEA) gli offre, infatti, una marcia in più nel panorama delle strutture scientifiche dell'agroalimentare. Esso può mettere a frutto in chiave di innovazione gli avanzamenti scientifici maturati negli anni a beneficio dei comparti produttivi e delle tecnologie agroalimentari e forestali e può continuare a fornire con sempre maggiore professionalità il tradizionale supporto alle istituzioni pubbliche nazionali, europee e regionali di cui la Rete Rurale nazionale è un esempio tangibile.

 

La Redazione

 
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