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LIFE

Lotta ai cambiamenti climatici: il contributo del comparto ovino attraverso il progetto SheepToShip LIFE

Il progetto, finanziato nell'ambito del programma LIFE 2014-2020, intende raggiungere l'obiettivo di una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra del comparto ovino della Sardegna nei prossimi 10 anni.

La Strategia Europa 2020 elaborata dalla Commissione Europea ha posto particolare attenzione al tema della sostenibilità e della lotta ai cambiamenti climatici, prevedendo il raggiungimento di specifici obiettivi ambientali (ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; ricavare il 20% del fabbisogno di energia da fonti rinnovabili; aumentare del 20% l'efficienza energetica) calibrati sui diversi Stati Membri.

Considerato che l'agricoltura e l'allevamento degli animali sono tra le attività economiche più impattanti con circa il 24% delle emissioni di gas ad effetto serra, appare ancor più evidente il contributo che il settore può dare agli obiettivi europei in materia di clima.

In risposta alle sfide poste dall'Europa, il Progetto SheepToShip LIFE, avviato nel 2016, si propone come un'iniziativa volta alla riduzione delle emissioni di gas serra nel settore agro-zootecnico e nell'industria agroalimentare. 

L'Europa conta, infatti, circa 100 milioni di capi ovini, ponendosi al secondo posto per consistenza della popolazione ovina nel mondo. La produzione prevalente degli allevamenti è la carne, seguita da latte e lana. Tuttavia, a partire dal 2003, la produzione di latte di pecora in Europa ha registrato un costante incremento - pari al 2,1% nel decennio 2003-2013 - a fronte di una diminuzione del numero di capi e della produzione di carne (rispettivamente del 4% e 10,5%) (fonte: Faostat, 2013).

In generale, le relazioni tra l'allevamento ovino e l'effetto serra sono state poco studiate, nonostante la continua crescita della popolazione mondiale dei piccoli ruminanti e il rilevante interesse dei consumatori verso i prodotti di origine ovi-caprina. Di fatto, globalmente, gli allevamenti ovi-caprini sono responsabili di circa il 6.5% delle emissioni di gas ad effetto serra dell'intero settore zootecnico, a sua volta ritenuto tra le attività umane maggiormente impattanti, a causa delle rilevanti emissioni di metano e protossido di azoto. (fonte: FAO, 2013).

Considerato il quadro europeo, e non solo, del settore, il progetto SheepToShip intende definire buone pratiche e soluzioni agro-zootecniche innovative che consentano di ridurre le emissioni di gas serra da parte della filiera ovina sarda, grazie ad un uso più efficiente e razionale delle risorse impiegate nei processi produttivi e al miglioramento di tutta la filiera foraggera. Attraverso la promozione e diffusione di modelli produttivi ecosostenibili, il progetto mira a una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra del comparto ovino della Sardegna nell'arco di dieci anni. 
In particolare, gli obiettivi progettuali sono:

 
 

La Sardegna è stata scelta come area di intervento del progetto in quanto fortemente rappresentativa di tutto il comparto ovino mediterraneo sia in termini quantitativi, sia per la presenza, in un territorio ristretto, delle principali tipologie di sistemi di allevamento adottati in Europa.

La grande variabilità orografica, geologica e microclimatica che caratterizza la Sardegna, difatti, fa sì che le circa tredicimila aziende ovine presenti nel territorio adottino, a seconda della loro ubicazione, sistemi produttivi altamente diversificati in base agli input consumati, alla superficie utilizzata e al livello di intensificazione produttiva.

La regione alleva - con quasi tre milioni di capi su un totale di 6,3 milioni presenti in Italia - il 46,3% dei capi ovini italiani, ed è il primo produttore europeo di latte ovino, contribuendo al 12% della produzione totale in Europa.
Questi aspetti rendono l'Isola una sorta di 'laboratorio' ideale, che consentirà la sperimentazione di un modello di lotta ai cambiamenti climatici pienamente integrato alle strategie di sviluppo della filiera ovina.

La valenza del progetto è, infine, evidente anche in chiave programmatica. Le risultanze, infatti, potranno rappresentare una fonte importante di dati e di conoscenze scientifiche per la programmazione post 2020, al fine di contribuire alla definizione delle future misure agro-climatico-ambientali e per il miglioramento delle performance ambientali dell'allevamento ovino, aumentando la sostenibilità socio-economica dell'intera filiera. Le sinergie avviate tra i diversi strumenti delle politiche europee (programma LIFE e sviluppo rurale), saranno, in tal modo, utili alla creazione di interventi maggiormente integrati ed efficaci per il territorio.

 
 
 

Pierpaolo Duce (CNR Ibimet)
Enrico Vagnoni (CNR Ibimet)
Maria Annunziata Poddie (Assessorato dell'Agricoltura e riforma agropastorale della Regione Sardegna)
Valentina Carta (CREA Politiche e Bioeconomia)

 
 

PianetaPSR numero 80 maggio 2019