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Multifunzionalità 

Puglia, docenti istituti agrari "a lezione" di multifunzionalità, innovazione e PSR

Regione Puglia e CREA avviano un percorso di approfondimento rivolto ai docenti degli Istituti Tecnici Agrari sul tema della multifunzionalità in agricoltura e delle politiche di sviluppo rurale

Il Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia ha avviato quest'anno un percorso di approfondimento negli Istituti Tecnici Agrari pugliesi sul tema "Il Programma di Sviluppo Rurale e la multifunzionalità in agricoltura", nell'ambito di due distinti progetti aventi finalità simili e che ben si sono integrati e completati a vicenda.
Si tratta del progetto Rural Good, realizzato nell'ambito del progetto nazionale "Rural4Learning" dalla Rete Rurale Nazionale e di una specifica azione di aggiornamento e approfondimento rivolta a 40 docenti degli Istituti Agrari.

 

La formazione dei docenti

In particolare, quest'ultima azione, avviata nel marzo di quest'anno, è stata finalizzata a fornire ai docenti una serie di strumenti interpretativi sulle modalità di programmazione e di attuazione degli interventi in materia di sviluppo rurale. L'iniziativa, attuata grazie alla collaborazione con il Centro Politiche e Bioeconomia del CREA di Bari, rientra tra le attività del Piano di Comunicazione del PSR Puglia 2014-2020 ed è stata strutturata sotto forma di lezioni frontali in aula per una durata complessiva di 8 ore.

Il PSR Puglia

Il primo tema trattato durante le lezioni è stato dedicato al processo di programmazione in materia di sviluppo rurale sviluppato dalla Regione Puglia per il periodo 2014-2020. In particolare, i ricercatori del CREA hanno presentato i principi cardine del PSR Puglia, soffermandosi sulle modalità operative che hanno permesso di attivare un percorso di lavoro di tipo partecipativo, in grado di coinvolgere in ogni fase del processo vari attori locali (stakeholder). L'attività di progettazione ha adottato approcci integrati che si sono ispirati alla filosofia del "Project Cycle Management", finalizzati a migliorare la qualità e l'efficacia delle attività di pianificazione e, ancora, a garantire un coinvolgimento attivo dei beneficiari e destinatari di tutti gli interventi, sin dalle prime fasi progettuali. Il modello di progettazione si è articolato in 4 fasi, aventi ognuna una finalità prevalente: conoscere le caratteristiche del territorio e dei suoi attori; partecipare attivamente alla definizione degli obiettivi e delle strategie della programmazione sullo sviluppo rurale; costruire il PSR attraverso un'analisi delle strategie proposte dagli stakeholder e una efficiente declinazione delle misure; decidere tutti i contenuti del Programma, attraverso l'attivazione di processi di concertazione con il partenariato socioeconomico istituzionale. 

L'adozione di metodologie partecipative anche a carattere innovativo, seppur opportunamente adattate alle caratteristiche e alle esigenze del territorio, ha permesso di analizzare i problemi e le criticità del sistema agro-alimentare regionale e di costruire un processo di condivisione, di coinvolgimento e di co-responsabilizzazione degli stakeholder presenti sul territorio. In particolare, l'individuazione dei fabbisogni locali, la gerarchizzazione degli obiettivi e l'individuazione delle strategie di intervento della nuova Programmazione è stata realizzata attraverso varie metodologie e strumenti di lavoro, come ad esempio incontri tematici, focus group con testimoni privilegiati, workshop di lavoro, laboratori di idee, World Cafè, tavole rotonde, SWOT relazionali, etc.

La multifunzionalità

Il secondo argomento affrontato è stato quello della multifunzionalità e della diversificazione in agricoltura alla luce delle più recenti politiche di sviluppo rurale. Nell'architettura attuale della PAC, la multifunzionalità svolge un ruolo chiave relativamente alle priorità del primo e secondo pilastro, in quanto può contribuire a integrare il reddito degli agricoltori e, dal punto di vista di tutela e sviluppo territoriale, può contribuire alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo socio-economico delle aree rurali. Tradizionalmente l'agricoltura è stata identificata nella sua funzione produttiva di beni primari, ma nel tempo ha assunto sempre più una nuova e più ampia identità, in quanto produttrice di cibo e fibre e, ancora, in grado di modificare il paesaggio, contribuire alla gestione delle risorse naturali e al mantenimento vitale delle aree rurali. 

Un'azienda agricola diventa centrale per la tutela e lo sviluppo del proprio territorio perché oltre alla funzione produttiva può svolgere attività attinenti ad altre importanti funzioni quali quelle occupazionali, sociali, ambientali, paesaggistiche, di produzione di servizi. Contribuisce, quindi, alla tutela del paesaggio e della biodiversità, alla protezione del territorio, alla sana gestione delle risorse idriche, all'equilibrio idrogeologico, alla sicurezza e salubrità degli alimenti e può essere determinante per la coesione economica e sociale e la vitalità delle comunità rurali, così come può contribuire a soddisfare il benessere sociale, a realizzare attività attrattive del territorio.

La politica di sviluppo rurale valorizza e promuove la multifunzionalità dell'azienda agricole e, attraverso il PSR, finanzia un set di misure di sostegno agli investimenti. Nel caso della Regione Puglia gli interventi a sostegno della multifunzionalità, descritti durante le lezioni, sono principalmente 4: la misura 4.4 "Sostegno per investimenti non produttivi connessi all'adempimento degli obiettivi agro-climatico-ambientali", la misura 6.4 "Investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole", la misura 10 "Pagamenti agro-climatico-ambientali" e la misura 11 "Agricoltura biologica".

Innovazione

L'ultimo tema al centro del seminario è stato quello dell'innovazione in agricoltura e, più precisamente, alla descrizione di una importante misura del PSR che promuove la costituzione di Gruppi Operativi (GO) nell'ambito del Partenariato Europeo per l'innovazione (PEI). La relazione, curata dai funzionari della Regione Puglia, ha cercato di delimitare il concetto di innovazione in agricoltura, attraverso un avvincente percorso di tipo partecipativo che ha spaziato tra gli obiettivi e le strategie comunitarie, nazionali e regionali in materia di innovazione e di sviluppo di una moderna, efficiente e sostenibile agricoltura. 

Il PSR Puglia ha tra i suoi obiettivi fondamentali quelli di soddisfare in modo adeguato la domanda di conoscenza e di innovazione proveniente dalle aziende agricole e dal sistema agroalimentare regionale, cercando di avvicinare la ricerca e la sperimentazione agricola ai fabbisogni di innovazione provenienti dai mercati e dai cittadini, ottimizzando le risorse finanziarie disponibili, sostenendo finanziariamente la ricerca, rafforzando le reti di relazioni fra i differenti componenti del Sistema della Ricerca e dell'Innovazione in Agricoltura e tra questi e le varie filiere economiche, favorendo il confronto, la collaborazione e la partecipazione.

Il PEI AGRI "Produttività agricola e sostenibilità" è uno strumento introdotto a livello comunitario per rispondere in modo innovativo alle grandi sfide poste dall'Unione Europea e in grado di promuovere la diffusione delle innovazioni nel settore agroalimentare e forestale, attraverso i progetti esecutivi presentati dai GO costituitisi con le sottomisure 16.1 e 16.2 dei PSR. Durante gli incontri con i docenti sono stati presentati gli elementi qualificanti di un GO, le modalità di costruzione e di gestione di un progetto teso a rispondere ai problemi più urgenti delle imprese agricole e a migliorare, ad esempio, le performance tecniche, agronomiche, gestionali o relazionali delle aziende di un territorio. Ai partecipanti sono state presentate anche le prime informazioni statistiche relative allo stato di attuazione della misura in Puglia.

 
Le presentazioni delle lezioni in aula sono disponibili sul sito web della Regione Puglia.
 
 

M. Schiralli
G. Diglio
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 81 giugno 2019