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Ambiente

Carbonio, le foreste chiedono più credito

Escluso dal listino ufficiale il settore è confinato nel mercato parallelo volontario, nonostante il ruolo nella lotta alle emissioni dei gas serra. E sui "diritti" è braccio di ferro tra Stati e proprietari

Gli impegni internazionali sottoscritti dai singoli governi con la "Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici" (UNFCCC-1992) e con il Protocollo di Kyoto (PK-1998) rappresentano i principali strumenti nella lotta al cambiamento climatico. I meccanismi flessibili previsti dal PK (Joint Implementation; Clean Deveplopment Mechanism; Emission Trading), le azioni e gli interventi delle politiche ambientali nazionali e internazionali, la crescente sensibilità pubblica al tema hanno portato allo sviluppo di due tipologie di mercato parallele nello scambio dei crediti di carbonio : uno ufficiale e uno volontario.
Il Mercato ufficiale nell'Unione Europea è partito con l'istituzione dell'European Union's Emissions Trading Scheme (EU-ETS), regolamentato con la Direttiva 87 del 2003 e reso operativo nel gennaio 2005. L'EU-ETS rappresenta a livello internazionale uno dei maggiori sistemi per lo scambio di crediti di emissione, accanto al quale solo pochi altri esempi si sono a oggi altrettanto efficacemente imposti (Es. New Zeland-ETS). Il sistema EU-ETS, basandosi su un approccio "cap and trade" fissa un tetto massimo (cap) di emissioni per la grande industria, permettendo lo scambio (trade) delle unità di emissione eccedenti denominate EUAs (EU Allowances). Il prezzo dei crediti è definito dall'interazione fra domanda e offerta del mercato. In questo modo i soggetti inquinanti per rispettare il cap possono o ridurre le proprie emissioni con interventi nell'efficienza di processo o energetica, o acquistare sul mercato unità di emissione di chi rimane sotto la soglia del proprio cap. L'integrità e la trasparenza delle transazioni sono garantite dall'istituzione dei Registri nazionali (Reg. UE 2216/2004), gestiti dagli Stati Membri e coordinati a livello centrale. Questo sistema prevede inoltre lo scambio dei crediti derivanti dal trasferimento di tecnologie a paesi terzi finalizzate alla riduzione delle emissioni (artt. 6 e 12 del PK).
Il settore forestale, pur fornendo per natura un contributo fondamentale nella fissazione di carbonio resta al momento escluso dal sistema EU-ETS, che non prevede lo scambio di crediti derivanti da attività e progetti agro-forestali principalmente per la caratteristica di temporaneità e reversibilità di questa tipologia di crediti.
I crediti derivanti dal settore forestale hanno trovato invece ampio spazio in mercati di tipo "indipendente e su base volontaria" che si sono diffusi in tutto il mondo parallelamente ai mercati ufficiali.
Il Mercato volontario vede coinvolte organizzazioni profit e no-profit, amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini spinti da motivazioni etiche e con l'obiettivo di azzerare o ridurre le emissioni legate alle proprie attività. I crediti così scambiati sono noti come VERs (Voluntary Emission  Reduction) e includono, come in altri esempi di mercato ufficiale extracomunitari (NZ-ETS), anche i crediti derivanti da progetti agro-forestali. Le iniziative volontarie, guidate da intermediari privati, si basano sui meccanismi di mercato adottati nell'attuazione del PK (CDM; JI; ET) pur non adempiendo alle loro procedure formali e regolamentate. Il mercato volontario, più flessibile di quello ufficiale e aperto a tutti, ha l'indubbio effetto di incentivare migliori comportamenti ambientali nei cittadini e scelte di mercato più sostenibili per i produttori di beni e servizi interessati a una migliore immagine a livello di marketing.
Tuttavia il mercato volontario pur presentando grandi potenzialità di crescita, si sta però sviluppando in modo poco omogeneo, con una variegata regolamentazione, nonché standard e sistemi di certificazione non sempre confrontabili. Altro nodo critico del Mercato volontario sta nella proprietà dei crediti. Infatti, ogni Stato rivendica i diritti per i crediti derivanti dalle proprie foreste. A rigor di logica invece, i VERs derivanti dal settore forestale dovrebbero appartenere ai proprietari che possono aumentare e/o amministrare con buone pratiche di gestione la superficie forestale (artt.3.3 e 3.4 del PK). Inoltre, si può registrare un problema di double accounting dei crediti sia tra i due mercati che internamente a quello volontario, considerando che i crediti derivati dal settore forestale sono già conteggiati dai Governi per il rispetto dei limiti concordati in sede di PK, che per l'Italia corrispondono a 16,2 Mt CO2/anno.
In questo modo, il ruolo delle foreste rischia di essere strumentalizzato: infatti, i Governi, considerando i crediti derivanti da attività connesse con le attività di uso e cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF) come di loro proprietà offrono al settore industriale la possibilità di emettere quote di gas serra grazie allo sconto offerto dalle foreste, senza che i proprietari vengano remunerati o incentivati nel fornire e garantire questo servizio.
Il Mercato globale volontario prevede transazioni di crediti nel Chicago Climate Exchange (CCX), mercato integrato con sola sede negli USA, a cui aderiscono vari soggetti che sottoscrivono precisi impegni di riduzione, e nell'Over The Counter (OTC) che risponde invece a regole meno stringenti.

 

Il Mercato mondiale dei crediti di carbonio

 

Analizzando l'ultimo rapporto Carbon Finance alla Banca Mondiale "State and trends of the carbon market, 2010", contrariamente a quanto accade nei Mercati ufficiali, in quelli volontari si è presentata nel 2009 una recessione rispetto agli anni precedenti . Le tonnellate di CO2 equivalente scambiate complessivamente nei mercati volontari diminuiscono da 127 milioni nel 2008 a 92 milioni nel 2009,per un valore complessivo delle compravendite di 729 milioni di dollari nel 2008 che si dimezza a 376 nel 2009. Al contrario invece,il mercato regolamentato europeo mantiene il suo trend positivo mostrando un incremento di 17.948 (118.474 - 100.526) milioni di dollari dal 2008 al 2009.
La probabile causa della recente contrazione del mercato volontario è da attribuirsi alla recessione economica, alla riduzione degli investimenti privati e aziendali per iniziative di responsabilità sociale, come la compensazione delle emissioni.
Oggi vi è la necessità di monitorare costantemente i due mercati al fine di comprendere la possibilità di armonizzare i due sistemi, massimizzandone gli effetti in previsione del post 2012, termine del primoperiodo di impegno. Lo schema di mercato EU-ETS prevede (Decisione 406/2009/CE) infatti,di evolversi, inserendo altri gas a effetto serra e altri settori fin'ora non contemplati come le emissioni e gli assorbimenti connessi con le attività legate al settore LULUCF.
 
Maria Vincenza Chiriacò

 

[1] Credito di carbonio: unità di misura per la quantificazione dei "gas effetto serra" corrispondente ad 1 tonnellata di anidride carbonica equivalente.

 
 
 

PianetaPSR numero 1 - agosto 2011