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Lombardia, Progetti integrati d'area: il caso del Biodistretto dei Navigli

Il progetto, esempio del ruolo sociale ed ambientale che l'agricoltura metropolitana svolge per la collettività, ha come capofila il Distretto Neorurale delle Tre Acque di Milano e vede la cooperazione di diversi beneficiari della misure PSR partendo dall'operazione 16.10.02. 

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Nell'ambito della programmazione 2014-2020 la Regione Lombardia ha scelto di incentivare la cooperazione tra i diversi beneficiari delle misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) al fine di realizzare iniziative condivise a livello territoriale attraverso l'operazione 16.10.02 "Progetti integrati di area" (Iacono, 2018)[1] . L'approccio integrato è fortemente sostenuto dalle politiche territoriali soprattutto perché i progetti integrati d'area non rappresentano la semplice sommatoria delle azioni realizzate dai partner, ma devono generare un valore aggiunto dalla loro attuazione coordinata.
Secondo le disposizioni attuative il progetto integrato d'area, di durata non superiore a 36 mesi, deve coinvolgere un minimo di 3 fino a un massimo di 20 comuni, e almeno il 50% dei partner deve essere rappresentato da imprese agricole. Tutti gli obiettivi progettuali devono essere quantificabili e misurabili, con vantaggi che devono essere attribuibili alle imprese agricole che partecipano al progetto e deve essere, inoltre, previsto un sistema di monitoraggio, di coordinamento e di comunicazione con l'amministrazione regionale.
Nell'ambito del bando 2018 dell'operazione 16.10.02 "Progetti integrati d'area" (PIA) di Regione Lombardia, che ha messo a disposizione una dotazione superiore a 12 milioni di euro per finanziare 11 progetti nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova[2], uno dei progetti beneficiari è il Piano d'area "Biodistretto dei Navigli". Il progetto coinvolge un ampio partenariato caratterizzato da aziende, enti di ricerca e istituzioni, e ha l'obiettivo di favorire le attività agricole sul territorio, offrendo, quindi, migliori opportunità di reddito e occupazionali, e di stimolare l'adozione, da parte delle imprese, di principi di agroecologia e di multifunzionalità combinando il tutto con una maggiore qualità ambientale e paesaggistica.
Il Distretto Neorurale delle Tre Acque di Milano (DINAMO) è il capofila del progetto e tra i partner ci sono il Parco lombardo della Valle del Ticino e il Parco agricolo sud Milano, l'Università degli Studi di Milano Bicocca e l'Università degli Studi di Milano - Dipartimento Scienze e Politiche Ambientali, due Comuni, oltre a numerose aziende agricole del territorio milanese compreso tra i due Parchi e alcune facenti parte del Consorzio Produttori del Ticino.

Il progetto selezionato persegue cinque obiettivi specifici che riguardano: i) il miglioramento ambientale e paesaggistico dell'area, ii) lo sviluppo della qualità della fruizione del territorio attraverso la promozione di un sistema turistico integrato e sostenibile, iii) la valorizzazione della produzione alimentare territoriale attraverso nuove forme di rapporti tra produttori e consumatori, iv) la diffusione di nuove opportunità di reddito ed occupazionali per le imprese agricole e per quelle in relazione con le attività agricole, e v) la promozione del riconoscimento del ruolo sociale ed ambientale che l'agricoltura metropolitana svolge per la collettività. 

Ognuno dei partner sarà, quindi, coinvolto nel raggiungimento di questi obiettivi attraverso l'attuazione di diverse azioni che riguardano l'introduzione di un modello ecologico sostenibile, la crescita professionale e la diffusione di buone pratiche, la creazione di sinergie partecipative tra le aziende attraverso il conferimento dei prodotti, l'ampiamento delle strutture ecologiche e la loro messa in rete, e la realizzazione di percorsi ciclopedonali e della specifica cartellonistica; dunque, un coinvolgimento in diverse tipologie di interventi: infrastrutturali, strutturali, agroambientali, formativi e dimostrativi

Figura 1 Le azioni del PIA "Biodistretto dei Navigli"

Fonte: CREA-PB

In particolare, le azioni di coordinamento e comunicazione saranno attuate dal capofila del progetto, dai due Parchi e dall'Associazione "Casa dell'agricoltura", gli interventi strutturali e agroambientali saranno realizzati all'interno delle aziende agricole appartenenti al partenariato, le operazioni infrastrutturali vedranno coinvolti i Comuni e i Parchi, e infine le Università si occuperanno principalmente delle attività di trasferimento delle conoscenze. 

Nello specifico alcuni partner del progetto hanno presentato domanda anche per altre operazioni del PSR collegate, ovviamente, all'operazione 16.10.02, in particolare sono stati attivati gli interventi relativi alla:

  • 1.2.01 "Progetti dimostrativi e ed azioni di informazione" ,
  • 4.1.02 "Incentivi per investimenti nell'ambito delle filiere agroalimentari" ,
  • 4.4.01 "Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità",
  • 4.4.02 "Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla migliore gestione delle risorse idriche",
  • 7.5.01 "Incentivi per lo sviluppo di infrastrutture e di servizi turistici locali".

Sostanzialmente due beneficiari attueranno progetti dimostrativi per la valutazione della fertilità del suolo e della sostenibilità ambientale, due aziende realizzeranno interventi in particolare per la lavorazione e la trasformazione dei prodotti, invece, undici partner siepi campestri, quattro metteranno in atto operazioni per il recupero di due fontanili e per la realizzazione di aree umide, e, infine, tre faranno prevalentemente percorsi ciclopedonali e un manufatto idraulico.
Gli altri soggetti all'interno del partenariato, che non sono beneficiari delle altre operazioni del PSR supporteranno l'attività proposta contribuendo alla manutenzione dei percorsi campestri, al conferimento dei prodotti e all'attivazione dei punti informativi. 
Il progetto,  che ha un valore superiore a 1,5 milioni di euro, sarà realizzato su un'area di circa 260 km2 costituita dal Parco Agricolo Sud, dalla Riserva della Biosfera "Valle del Ticino",  dal corridoio ecologico della Rete Ecologica Regionale (RER), da siti Natura 2000 che comprendono Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), da boschi, da vie d'acqua (Ticino, Navigli, Reticolo idrografico minore - RIM) e dal Sentiero escursionistico europeo E1 che unisce il Nord Europa con il Sud Italia attraverso una vera e propria greenway.

Fig. 2 Mappa delle azioni e degli interventi del Piano "Biodistretto dei Navigli"

Fonte: Francesca Neonato PN Studio Milano (Convegno, 20 febbraio 2020)

Il progetto "Biodistretto dei Navigli" è stato presentato a Milano il 20 febbraio in occasione del Convegno dedicato interamente al piano integrato di area, a cui hanno preso parte alcuni partner tra cui il distretto DINAMO, l'Università di Milano, la Bicocca, il Politecnico, e alcune realtà imprenditoriali. Alcuni enti partner, in questo caso le Università, durante il convegno hanno trattato alcune tematiche prioritarie relative al progetto: l'importanza della sostanza organica fondamentale per la fertilità del suolo, l'agroecologia, il valore dà attribuire ai servizi agrosistemici e i benefici multipli che possiamo ottenere (beni necessari alla nostra vita,  protezione da eventi estremi, filtro per agenti inquinanti, ecc.), e, infine, la rilevanza e la qualità del paesaggio, in particolar modo, la sua relazione biunivoca, evoluta nel tempo, con il prodotto.  Inoltre, diverse sono state le esperienze raccontate da diversi soggetti vicini al progetto, è stato affrontato il tema dell'acqua, in particolare del suo corretto utilizzo nei campi di pianura, e quello dei sistemi agricoli e zootecnici  più sostenibili e in grado di migliorare le performances economiche dell'impresa e di offrire, allo stesso tempo, una riduzione degli impatti sul suolo, aria e acqua delle attività agricole connesse[3].

 
 
 
 

Rita Iacono
CREA-PB rita.iacono@crea.gov.it

 
 

PianetaPSR numero 89 marzo 2020