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Conoscenza e innovazione, prepararsi agli AKIS 2.0: gli indirizzi strategici dello SCAR SWG AKIS

Come cambieranno i sistemi della conoscenza e dell'innovazione nella nuova programmazione. Saranno definiti dagli Stati membri nell'ambito di vere e proprie strategie di sviluppo come parti integranti dei Piani strategici PAC.

Nel periodo di programmazione 2021-2027, i sistemi della conoscenza e dell'innovazione (AKIS, secondo la definizione in inglese) saranno definiti dagli Stati membri nell'ambito di vere e proprie strategie di sviluppo che, parti integranti dei piani nazionali strategici della PAC, concorreranno alla modernizzazione, all'innovazione e alla digitalizzazione dei sistemi agricoli e forestali europei, favorendo gli scambi delle conoscenze e il rafforzamento delle capacità innovative degli attori nelle aree rurali (obiettivo trasversale della PAC). 

L'AKIS acquista, dunque, dignità politica e la sua strategia deve essere costruita attorno a specifiche analisi strutturali e funzionali, di contesto, di prospettiva e di impatto (COM(2018) 392 final, art. 102; Council of the European Union, 2018). 

Nel recente Rapporto "Preparing the AKIS for the future" (EU SCAR AKIS, 2019), l'AKIS è definito come il sistema degli attori, quali imprese agricole e forestali, ricercatori, educatori, servizi di supporto, industria e altro, e delle infrastrutture la cui interazione favorisce i flussi della conoscenza e i processi d'innovazione nel settore agroalimentare.

 
 

La strategia dell'AKIS implica l'introduzione dell'approccio sistemico nella programmazione delle diverse tipologie d'intervento tipicamente tese al rafforzamento del capitale umano e sociale in agricoltura (formazione, consulenza, cooperazione per l'innovazione), generalmente gestite in maniera frammentata (figura 1).

Figura 1: Approccio integrato della programmazione AKIS nei Piani strategici della PAC 2021-2027

Fonte: SCAR SWG AKIS, 2019

Pochi stati membri (Danimarca e, in qualche misura, Irlanda e Finlandia) hanno dato un assetto organizzativo di tipo sistemico all'AKIS, anche se, il quadro d'insieme che emerge dal recente Rapporto dello SCAR SWG AKIS appare, certamente, più evoluto di quello delineato dai risultati della ricerca europea PROAKIS(2014). Le indagini realizzate più di recente per le finalità del Rapporto, infatti, evidenziano che l'attuazione della politica europea per la Ricerca e l'innovazione, soprattutto attraverso le misure 124 e 16 delle ultime due programmazioni per lo sviluppo rurale e i programmini europei di ricerca (FP7 e H2020), ha dato un impulso importante in termini sia di interazioni tra attori che, da parte politica, a forme di riorganizzazione funzionale, più o meno organica, degli AKIS. È il caso, anche, dell'Italia, per cui si rileva come i ruoli di una rilevante pluralità di enti di emanazione pubblica, di ricerca (tra gli altri, CREA, IRPET; 3A - Parco Tecnologico dell'Umbria) e di servizi di sviluppo agricolo (es. ARSIAL, Veneto agricoltura, ASSAM) siano stati ben ridefiniti all'interno degli AKIS, ai diversi livelli di competenza.

AKIS strategia trasversale nella nuova PAC

Ma, perché l'AKIS diventa una strategia trasversale e funzionale al conseguimento dell'obiettivo generale della PAC relativo alla modernizzazione dei sistemi agricoli e forestali? 
La risposta sta nella necessità di ravvivare le dinamiche evolutive dei sistemi agricoli (innovatività e innovazione), favorendo l'adozione di un modello interattivo d'innovazione, orientato alla definizione di problemi, risoluzione e offerta di opportunità di sviluppo dei loro attori, e fondato sulla diversa mobilitazione e condivisione della conoscenza esistente, fino alla creazione di una nuova conoscenza e innovazione. 
Nel merito, lo SCAR SWG AKIS rileva l'importanza di organizzare i futuri AKIS 2.0 come degli ecosistemi per l'innovazione inclusivi, che integrino, senza vincoli, tutti coloro che generano, condividono e usano conoscenza e innovazione per lo sviluppo dei sistemi agricoli (le filiere, l'ambiente, la società, i consumatori).

Le azioni fondamentali

Oltre alle indicazioni sulla configurazione degli AKIS, nel Rapporto sono definite, anche, quattro azioni cruciali attorno a cui le strategie degli AKIS dovrebbero essere articolate: (1) migliorare i flussi di conoscenza, rafforzando, soprattutto, i legami tra ricerca e pratica; (2) rafforzare il ruolo dei servizi agricoli e la loro integrazione all'interno degli AKIS; (3) migliorare i processi di innovazione di tipo interattivo; supportare la transizione digitale in agricoltura; (4) supportare la transizione dei sistemi ad una agricoltura digitale (figura 2).

Figure 2: Azioni e fattori abilitanti di una possibile strategia AKIS 2021-2027

Fonte: elaborazione dell'autrice su SCAR SWG AKIS 2019

La prima azione riguarda il favorire la contaminazione delle competenze scientifiche-pratiche tra gli attori dell'AKIS e, dunque, l'innovatività dei sistemi agricoli, attraverso l'aumento dei flussi e della condivisione "open-source" della conoscenza. A questo proposito, si evidenzia la crucialità del ruolo delle reti nazionali della PAC e di meccanismi di incentivazione della ricerca ad essere più orientata agli impatti, ossia all'utilità e all'effettivo utilizzo dei suoi risultati. 

Il rafforzamento del ruolo dei servizi agricoli principalmente quelli imparziali, non legati alle aziende commerciali e/o produttrici di input e la loro maggiore integrazione nell'AKIS, è quasi un monito (art.13) che fa seguito al processo di privatizzazione e commercializzazione dei servizi di consulenza agricola dell'ultimo ventennio, comune a diversi stati membri, e alla loro progressiva perdita di rilevanza nell'agenda politica, di centralità nel rapporto con le aziende, di aderenza ai sistemi agricoli e ai loro percorsi di sviluppo. 

A questo proposito, s'indicano due direttrici principali: il rafforzamento delle loro posizioni all'interno degli AKIS, inclusa la promozione dell'uso dei servizi; il rafforzamento delle competenze sui temi di sviluppo agricolo (es. connessione tra gli aspetti tecnici, redditività e vendite; digitalizzazione agricola), l'ampliamento delle fonti di informazione (es. attraverso l'uso di strumenti ICT), l'ampliamento dei metodi di erogazione della consulenza (es. di gruppo, coaching, peer-to-peer), la maggiore connessione con il mondo della ricerca (es. riconoscimento di compensi per il lavoro svolto con enti di ricerca, costituzione di consorzi ricercatori-consulenti) e con reti internazionali di consulenti. 

La terza azione dell'AKIS è il rafforzamento dell'uso del modello interattivo per l'innovazione, attraverso lo scambio di pratiche su metodi e strumenti di confronto transdisciplinare e multi-attore, l'intervento allargato e trasversale dei gruppi operativi sui nove obiettivi strategici della PAC, la realizzazione di gruppi operativi interregionali/trans-nazionali, lo sviluppo di servizi di supporto all'innovazione e la maggiore connessione con i progetti europei di ricerca Horizon. 

Infine, la strategia dell'AKIS dovrà concorrere ad accelerare la transizione digitale in agricoltura, favorendo, con le sue dinamiche trans-disciplinari e multi-attore, forme di accompagnamento e collaborazione delle imprese nei processi di digitalizzazione (es. dall'agricoltura di precisione all'utilizzo della IoT, all'accesso ai big data).

Quali fattori abilitano il buon funzionamento degli AKIS

Nel Rapporto si fornisce, inoltre, un'interessante analisi, basata su diversi studi europei, dei fattori che abilitano/catalizzano il buon funzionamento degli AKIS e che, quindi, occorre ben definire sin dalla fase di pianificazione: (1) le sinergie tra i fondi a disposizione per il supporto degli attori dell'AKIS e dei processi di innovazione; (2) la comunicazione dei risultati delle innovazioni, che deve essere meglio pianificata nei progetti multi-attore e allineata alle priorità delle strategie degli AKIS; (3) le infrastrutture che generano e che favoriscono la circolazione di conoscenze; (4) il monitoraggio e la valutazione degli AKIS; (5) i servizi di supporto all'innovazione, che svolgono diverse funzioni consulenza specialistica; (6) la gestione digitale della conoscenza, attraverso l'implementazione di infrastrutture e degli strumenti digitalidi tipo open-source, che facilitano la gestione e i flussi della conoscenza (es. digital knowledge reservoirs). 

In particolare, riguardo alle sinergie tra politiche e fondi (europei, nazionali), si evidenziano cinque fattori chiave che ne hanno garantito il successo nel corso dell'attuale periodo di programmazione (figura 3). Essi attengono, per la maggiore parte, alle sfere di competenze della politica e delle amministrazioni e, anche, alla cultura e ai rapporti fiduciari degli attori delle filiere. Fondamentale è il ruolo dei catalizzatori (enablers), perché sono coloro che, ai diversi livelli di attuazione dei fondi, hanno una visione d'insieme delle politiche e dei rispettivi strumenti e sono connessi con attori afferenti ai diversi ambiti di intervento. Questo fa di loro soggetti capaci di gestire la complessità dei sistemi di innovazione e aggregarne gli attori attorno a interventi coordinati e fra loro sinergici.

Figura 3: Fattori chiave per sviluppare sinergie

Fonte: elaborazione dell'autrice su SCAR SWG AKIS, 2019

In base ad uno studio europeo, negli ultimi anni, si è registrata una rilevante crescita degli investimenti privati e pubblici per l'istituzione d'infrastrutturedi ricerca e innovazione che sono caratterizzate dal forte impiego di tecnologie dell'informazione, da un elevato grado di interconnessione transnazionale e dalla molteplicità delle configurazioni. Questo ha portato ad una numerosità di infrastrutture che operano nei diversi Stati membri secondo diversi modelli (circolazione, trasferimento, co-creazione) per la generazione, identificazione, preservazione e diffusione della conoscenza. 

Infine, per quanto riguarda il monitoraggio e la valutazionedelle strategie degli AKIS, essi possono svolgere una funzione chiave, di supporto alla pianificazione strategica degli AKIS, all'apprendimento continuo e ai processi di cambiamento e adeguamento degli attori e dei sistemi. A questo proposito, in linea, anche, con le previsioni regolamentari, la strategia valutativa dell'AKIS dovrebbe includere tre principali ambiti di analisi:

  • analisi strutturale, tesa a identificare la molteplicità degli attori e delle infrastrutture che operano nell'AKIS e le relative connessioni. Quest'analisi è sicuramente utile in fase di pianificazione strategica dell'AKIS, per definirne lo stato della multi-attorialità, e anche in seguito, per valutare la capacità della strategia di integrare una maggiore molteplicità di attori. 
  • analisi della funzionalità della molteplicità di attori e infrastrutture, tesa a valutare la capacità di avviare processi trasformativi e, quindi di innovazione, ossia il funzionamento complessivo dell'AKIS, attraverso l'analisi delle funzioni svolte dai diversi attori. 
  • analisi per lo sviluppo sistemico, tesa a valutare e supportare l'effettivo sviluppo delle capacità di adattamento, collaborazione e innovazione interne ai sistemi e, nel lungo periodo, i processi trasformativi innescati a livello individuale, organizzativo, inter-organizzativo e di sistema.

In conclusione, la pubblicazione del rapporto dello SCAR SWG AKIS è molto tempestiva rispetto all'attuale fase di concertazione per la definizione delle strategie nazionali del piano strategico nazionale e può senz'altro rappresentare una guida alla configurazione ideale della strategia degli AKIS nei vari stati membri.

 
 

Letture consigliate

  • European Commission (2018). Proposal for a regulation of the European parliament and of the Council establishing rules on support for strategic plans to be drawn up by Member States under the Common agricultural policy (CAP Strategic Plans). COM(2018)392 final. 
  • EU SCAR AKIS. (2019). Preparing for Future AKIS in Europe. Brussels: European Commission.
  • EU SCAR (2012), Agricultural knowledge and innovation systems in transition - A reflection paper, Brussels: European Commission  
  • General Secretariat of the Council of the European Union, (2018) Working Party on Horizontal Agricultural Questions (CAP Reform) 11284/2018 ADD 1. 
  • Klerkx, L., & Leeuwis, C. (2009). Shaping Collective Functions in Privatized Agricultural Knowledge and Information Systems: The Positioning and Embedding of a Network Broker in the Dutch Dairy Sector. The Journal of Agricultural Education and Extension, 15(1), 81 - 105.
  • Röling, N. (1990) The Agricultural Research-technology Transfer Interface: A Knowledge Systems Perspective. In: Kaimowitz, D. (Ed.), Making the Link: Agricultural Research and Technology Transfer in Developing Countries. Boulder: Westview Press, pp. 142.
 
 

Simona Cristiano
CREA

 
 

PianetaPSR numero 8 marzo 2020