L' "Agricoltura 4.0" - disciplina che prevede l'utilizzo armonico di diverse tecnologie finalizzate a migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità del processo produttivo e del prodotto e condizioni di lavoro - è, oggi più che mai, un tema di grande attenzione per il comparto agricolo italiano e mondiale. Se di evoluzione tecnologica in agricoltura si parlava già dalla fine degli anni '90, con il diffondersi del concetto di "agricoltura di precisione", oggi tale strategia vive una nuova fase grazie alla piena maturazione delle tecnologie e alla spinta dell'innovazione digitale.
Gli strumenti più innovativi, che si basano su tecnologie quali - soltanto per fare alcuni esempi - l'Internet of Things e i Big Data Analytics, consentono di acquisire e gestire una grande mole di dati ed elaborarli in maniera accurata e tempestiva, fornendo informazioni di valore e precise utili a vari scopi: per la tracciabilità di filiera, per aumentare la qualità degli input di produzione e il loro impiego, per rendere più efficienti e precisi i processi di pianificazione delle movimentazioni migliorare l'efficienza delle attività produttive, l'efficacia delle operazioni (ad esempio, i trattamenti in campo) e, ultima ma non meno importante, la qualità dei prodotti. Una caratteristica essenziale delle più recenti innovazioni tecnologiche è la caratteristica di poter essere applicate non solo al campo, ma all'intera dimensione aziendale e all'intera filiera, riducendo i costi e la burocrazia di coordinamento e migliorando la qualità e la tracciabilità dei prodotti.
Ecco, dunque, che al concetto di Agricoltura di Precisione possiamo affiancare quello di "Internet of Farming", l'agricoltura interconnessa: insieme, questi costituiscono il paradigma dell'"Agricoltura 4.0".
Le potenzialità del nuovo paradigma sono riconosciute non solo dagli attori coinvolti nella produzione primaria, ma anche dagli attori a monte e a valle della filiera agroalimentare. Sempre più evidenti sono infatti i benefici generati dalla raccolta dei dati in campo e più in generale nell'azienda agricola, e delle produzioni in industria, per migliorare la qualità dei prodotti destinati ai consumatori e per aver accesso a informazioni più puntuali e precise utili a vari scopi: per la tracciabilità di filiera, per aumentare la qualità degli input di produzione e il loro impiego, per rendere più̀ efficienti e precisi i processi di pianificazione delle movimentazioni, ecc.
In parallelo e coerentemente con l'aumento dell'attenzione per il tema dell'Agricoltura 4.0 crescono anche il mercato (sia mondiale sia italiano), l'offerta tecnologica e la propensione delle aziende agricole ad investire.
Secondo le stime dell'Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia, il mercato italiano delle tecnologie innovative per l'agricoltura nel 2019 vale 450 milioni di euro, con una crescita superiore al 20% rispetto al 2018. Un valore che cresce anche grazie alla sempre maggiore consapevolezza degli stakeholder del settore primario rispetto alle opportunità generate dall'innovazione.
Al fine di cogliere il punto di vista delle aziende agricole, l'Osservatorio Smart AgriFood ha condotto un'indagine che ha coinvolto 1.467 aziende disseminate su tutto il territorio italiano (ai fini delle analisi sono state considerate valide 920 compilazioni di altrettante aziende agricole - di cui 743 complete - e 51 compilazioni di contoterzisti, di cui 38 complete).
La prima considerazione che emerge dall'analisi del campione è che le aziende agricole italiane dimostrano di possedere una consapevolezza 4.0 accresciuta, ma ancora non completamente matura. Chiedendo ai rispondenti di selezionare la definizione a loro avviso più corretta di "Agricoltura 4.0", infatti, il 50% ha selezionato la definizione pienamente corretta, il 35% ha optato per una definizione parzialmente corretta e il restante 15% ha dimostrato di non avere le idee chiare.
Un dato coerente con la percentuale di agricoltori che ha adottato soluzioni innovative: il 55% delle aziende dichiara, infatti, di utilizzare "macchinari e/o tecnologie avanzate per la pianificazione delle colture, la semina/piantumazione, la coltivazione, il raccolto". Di questi, il 46% lo fa da più̀ di 5 anni.
Un dato significativo riguarda l'età dell'imprenditore agricolo che, contrariamente alle aspettative (e ad alcuni luoghi comuni), non influisce significativamente sull'adozione di soluzioni innovative come, del resto, si osserva per il livello di istruzione. Non risulta infatti esservi una correlazione significativa fra l'età dell'imprenditore e la probabilità di adottare soluzioni 4.0. Il livello di istruzione - o meglio, la tipologia - impatta piuttosto sull'adozione proprietaria di una soluzione.
È infatti interessante notare come un livello di istruzione elevato (laurea o superiore) ma non specifico comporti una maggiore probabilità di fare affidamento sui contoterzisti, mentre un'istruzione specificamente legata all'agricoltura porti a una maggiore probabilità di adozione tramite acquisto autonomo. Nel primo caso, probabilmente, l'imprenditore coglie il valore dell'adozione di strumenti di Agricoltura 4.0, ma è consapevole di dover fare affidamento a professionisti esterni più competenti; nel secondo caso, invece, l'imprenditore potrebbe essere più sicuro delle proprie capacità e dunque optare per l'acquisto di una soluzione tarata sulle proprie esigenze. Più che l'età e l'istruzione dell'imprenditore, sono l'estensione delle superfici coltivate e i settori ad impattare maggiormente sulla scelta di adottare soluzioni tecnologiche. Sotto i 10 ettari, solo il 25% delle aziende adotta soluzioni 4.0; tale percentuale cresce fino al 65% nel gruppo di aziende che coltivano superfici superiori ai 100 ha.
Quindi, maggiore è la dimensione dell'azienda agricola, maggiore è la probabilità di adottare una soluzione di Agricoltura 4.0. Il settore agricolo di riferimento, invece, non sembra influenzare la decisione: l'analisi del campione evidenzia che nessun settore è escluso e non emerge con forza la preponderanza di alcuni settori rispetto ad altri. È però interessante notare come, per le aziende che hanno produzioni a maggior valore aggiunto, risulti più probabile adottare soluzioni di proprietà invece che di terzi.
Guardando, infine, ai fabbisogni che spingono all'adozione di soluzioni 4.0, il controllo dei costi di produzione e l'aumento della produzione risultano essere esigenze chiave. Al contrario, i fabbisogni legati all'acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati, pur non marginali, emergono come non (ancora) prioritari.
In conclusione, è possibile affermare che - contrariamente a quanto a volte si sente dire - il mondo agricolo italiano non è così indietro rispetto all'adozione di tecnologie innovative in campo, anzi: non soltanto i dati mostrano che più della metà del campione adotta soluzioni 4.0, ma tutti gli attori mostrano un interesse concreto verso la piena attuazione del paradigma 4.0, come evidenziato dalla sezione della survey dedicata agli scenari futuri. Uno dei punti focali appare essere l'interesse per le piattaforme dati integrate, capaci di fornire un concreto supporto alle decisioni dell'imprenditore agricolo. Non è nullo, ma certamente meno maturo, l'interesse verso modelli di business innovativi abilitati, ad esempio, dalla servitizzazione di mezzi ed attrezzature agricole, un'opportunità sul tavolo di quasi tutti i principali fornitori.
Al fine di tracciare in maniera ancora più dettagliata il profilo dell'agricoltore 4.0 italiano e fornire spunti fondamentali sulle opportunità e i benefici dell'innovazione digitale nel settore primario, l'Osservatorio Smart AgriFood ha condotto un approfondimento ulteriore dedicato specificatamente agli agricoltori innovativi. I risultati della Ricerca saranno presentati a Milano il 23 aprile 2020, all'interno del Convegno di Presentazione dei risultati della Ricerca 2019 (https://www.osservatori.net/it_it/eventi/convegno-risultati-ricerca-osservatorio-smart-agrifood-2020....
Fonti
"Il digitale scende in campo, ma la partita è di filiera!". Rapporto della Ricerca 2018 dell'Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell'Università degli Studi di Brescia. Febbraio 2019 https://www.osservatori.net/it_it/convegni/archivio/convegno-presentazione-risultati-ricerca-osserva...
"L'agricoltura 4.0 in Italia: domanda e offerta a confronto". Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell'Università degli Studi di Brescia. Marzo 2019
https://www.osservatori.net/it_it/pubblicazioni/slide-booklet/agricoltura-4-0-italia-domanda-offerta
Chiara Corbo, Maria Pavesi
Osservatorio Smart AgriFood (School of Management - Politecnico di Milano, Laboratorio RISE - Università degli Studi di Brescia)
PianetaPSR numero 89 marzo 2020