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Biologico

BIOREPORT 2019, luci ed ombre di un settore in crescita per un percorso di sostenibilità

Il rapporto del CREA PB analizza lo stato dell'arte del settore avviando una serie di riflessioni sulle sue prospettive, guardando alle strategie UE e aspettando la nuova legge nazionale.

Andare oltre i numeri e cercare di analizzare il ruolo e le prospettive dell'agricoltura biologica alla luce delle nuove strategie Ue, a partire da F2F, che prevede un aumento significativo della superficie bio per raggiungere il 25% entro il 2030; studiare le potenzialità che questa può avere, in un'azione sinergica con altre pratiche sostenibili, nel percorso di sostenibilità che caratterizza tutte le recenti strategie presentate dalla Commissione; evidenziare gli ostacoli e i problemi che possono rallentare o complicare questo percorso per proporre delle soluzioni. Sono questi gli aspetti chiave di BIOREPORT 2019 curato dal CREA-PB che in questa nuova edizione allarga l'orizzonte dei temi trattati: oltre alla consueta analisi dei dati più recenti sui caratteri strutturali ed economici dell'agricoltura biologica e alla presentazione delle novità normative, si avvia la trattazione di temi più prettamente tecnici allo scopo di fornire un quadro più articolato del settore e delle sue dinamiche.

Lo stato del bio in Italia

Il rapporto evidenzia, come di consueto, luci e ombre: la produzione vive una fase di rallentamento per quel che concerne l'incremento di superficie coltivata, ma il mercato rimane dinamico e in forte crescita, così come le aziende bio continuano a dimostrare una propensione maggiore all'innovazione e all'avvio di percorsi di diversificazione, capaci di aumentare e stabilizzare i redditi, remunerare in maggior misura il lavoro e, in alcuni comparti, anche la terra e valorizzare meglio i propri prodotti.

Limiti e problematiche

Il lavoro del CREA mostra, però,come il settore biologico, pur mostrando dinamicità e risultati economici interessanti, sia un segmento produttivo piuttosto vulnerabile, "considerato che nel complesso è molto dipendente dal sostegno pubblico e che racchiude una combinazione di modelli aziendali a diverso grado di sostenibilità, non solo economica, ma anche ambientale e sociale. Questa condizione contribuisce a compromettere l'identità del settore ed esprime la duplice esigenza di una maggiore coerenza e definizione della normativa, per un verso, e di un maggiore impegno intermini di ricerca e innovazione, per altro verso".

Il piano normativo

A livello UE, l'entrata in vigore del nuovo regolamento quadro (Reg. (UE) n. 848/2018), ormai prossima, segna un passo importante, anche se la sua portata è stata in qualche misura contenuta dal mantenimento delle numerose deroghe, mentre a livello nazionale si ricorda che l'approvazione del disegno di legge sull'agricoltura biologica, da lungo tempo attesa e il cui iter sembra sempre sul punto di concludersi, risulterebbe ora più urgente alla luce degli obiettivi fissati dalla strategia europea F2F.

In particolare, il rapporto si focalizza sul ruolo che la legge nazionale potrebbe avere nel garantire nuovo slancio al settore. Il riferimento è in particolare "alle azioni volte a migliorare la conoscenza sul biologico, sul fronte del consumo, e a quelle finalizzate a superare la frammentazione e la dispersione del settore, sul fronte della produzione, anche migliorando la connessione delle aziende con le altre attività economiche e con il territorio", come nel caso dei biodistretti "di cui coesistono una molteplicità di modelli distinti che a tutt'oggi difettano di un'adeguata coerenza territoriale".

Il ruolo della ricerca

La legge prevede inoltre il sostegno alla ricerca, dando un input importante alla comunità scientifica di affrontare le ancora numerose questioni aperte del settore, evidenziate da BIOREPORT: dalla necessità di individuare prodotti fitosanitari la cui efficacia non vada a discapito della sostenibilità ambientale, all'esigenza di sperimentare combinazioni tra il metodo di produzione biologico e altre pratiche agricole sostenibili, al bisogno di approcci sperimentali di lungo periodo.

A questo proposito si sottolinea  la necessità di procedere mediante un approccio partecipato della ricerca,  operando nell'ambito di reti allargate, anche a livello internazionale. È noto come questa sia la filosofia e la modalità di lavoro nell'ambito del PEI-Agri, dove operano già numerosi gruppi operativi. Anche di questo si parla in BIOREPORT, dove si mette altresì in evidenza come nel nuovo programma di ricerca Horizon Europe si registri un generale rafforzamento dell'impegno della Commissione europea a favore dell'agricoltura biologica.

 
 

Fonte: Presentazione di BIOREPORT 2019

 
 
 

Redazione PianetaPSR

 
 

PianetaPSR numero 94 settembre 2020