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OCM

Tabacco, 20 milioni per aiutare il settore

Con l'ok Ue alle misure regionali (presto anche Abruzzo e Lazio) arrivano i fondi per ristrutturare o riconvertire. Occhio ai termini di scadenza delle domande 

Il processo di riforma dell'Ocm tabacco iniziato nel 2003, è giunto a completamento il 1 gennaio 2010 con il disaccoppiamento totale del titolo e, contemporaneamente, il trasferimento al secondo Pilastro (sviluppo rurale) di circa la metà del plafond comunitario destinato al settore.
I Programmi di sviluppo rurale (PSR) mettono a disposizione dei tabacchicoltori un insieme di misure atte a conseguire i seguenti obiettivi: accrescere la competitività, valorizzare l'ambiente e lo spazio naturale, migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche.
Nello specifico, l'attenzione si è concentrata su due misure: la Misura 214 - agroambientale - che incentiva gli agricoltori a coltivare tabacco seguendo tecniche produttive più rispettose dell'ambiente, il cui iter è in via di completamento per tutte le Regioni interessate (Veneto, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo e Campania, dove si concentra la quasi totalità della produzione italiana), e la Misura 144, la cui base normativa risiede nell'articolo 35 bis del Regolamento (CE) n. 1698/05 sullo sviluppo rurale. L'obiettivo di quest'ultima misura è il sostegno alle aziende agricole in via di ristrutturazione, dovuta alla riforma di una Ocm. Essa concede un contributo agli agricoltori i cui pagamenti diretti (si intendono quindi tutti i pagamenti concessi nel primo Pilastro) sono ridotti, a partire dal 2010, di oltre il 25 % rispetto al 2009, dietro presentazione di un piano aziendale. Si noti che la concessione del contributo è consentita anche quando l'azienda intenda attuare una diversificazione in attività estranee all'agricoltura. Anche questa misura, come l'azione agroambientale, è sottoposta all'approvazione da parte della Commissione europea, e anche in questo caso il coordinamento tra Ministero e Regioni tabacchicole ha portato all'approvazione di buona parte delle misure regionali, mentre le restanti sono in via di approvazione.

 

La misura eroga un contributo massimo di 9.000 € ad azienda, suddiviso in tre pagamenti annuali, nel 2011, 2012 e 2013, nel seguente modo: al massimo 4.500 € nel primo anno, al massimo 3.000 € nel secondo e al massimo 1.500 € nel terzo.  Per quanto riguarda l'obbligo di presentazione di un piano aziendale, il Regolamento (CE) n. 1974/06, applicativo del Reg. (CE) n. 1698/05, prevede che questo debba descrivere gli aspetti principali della ristrutturazione prevista, compresa la diversificazione in attività estranee all'agricoltura, individuando obiettivi specifici. Trattandosi di importi di modesta entità, le Regioni hanno optato per richiedere un piano aziendale che non fosse particolarmente complesso, in alcuni casi svincolando l'azienda dalla presentazione di fatture comprovanti l'esecuzione di operazioni del piano.

Gli aiuti al tabacco per regione

tabella aiuti al tabacco
 

Un elemento da tenere in considerazione è la scadenza annuale prevista dal regolamento europeo per l'erogazione del contributo: infatti, è previsto che l'annualità sia concessa entro il 31 dicembre dell'anno per il quale si presenta la domanda. Questo significa che il contributo del 2011 dovrà essere erogato (nella disponibilità materiale del beneficiario) entro il 31 dicembre 2011; un discorso analogo vale per gli anni 2012 e 2013.
Per come è strutturata, questa misura si adatta perfettamente al contesto in cui si trovano le aziende tabacchicole: proprio a causa della riforma dell'Ocm, è probabile che una percentuale molto alta abbia accusato una riduzione dei pagamenti diretti superiore al 25% dal 2010 rispetto al 2009, e quindi avrà diritto a richiedere il contributo previsto.
Il calcolo degli aiuti. Il massimale riportato nell'Allegato I del regolamento sullo Sviluppo rurale è di 9.000 €/azienda, che varierà in base alla riduzione dei pagamenti diretti subita nel singolo caso. Per tentare di chiarire questo punto, di seguito si riportano alcuni esempi. Si tenga presente che per pagamenti diretti si intendono tutti i pagamenti del primo Pilastro, non solo quelli destinati al tabacco.
Caso n.1. Azienda che nel 2009 ha percepito 10.000 € di pagamenti diretti, e che nel 2010 percepisce 7.000 €. Poiché il massimale per il 2011 è 4.500 €/azienda e " in ogni caso, non supera il 50 % della riduzione dei pagamenti diretti rispetto al 2009", l'importo al quale l'azienda ha diritto nel 2011 è 1.500 €. Infatti, la riduzione nel 2010 rispetto al 2009 è di 3.000 € (10.000 - 7.000), ed il 50% di tale riduzione è pertanto 1.500 €.
Caso n.2. Azienda che nel 2009 ha percepito 15.000 € di pagamenti diretti, e che nel 2010 percepisce 10.000 €: la riduzione nei pagamenti diretti tra 2010 e 2009 è di 5.000 €, perciò l'azienda beneficiaria ha diritto a 2.500 € per l'anno 2011 (50% di 5.000 €, ma inferiore al massimale 2011 di 4.500 €/azienda)
Caso n.3. Azienda che nel 2009 ha percepito 25.000 € di pagamenti diretti, e che nel 2010 percepisce 15.000 €: la riduzione nei pagamenti diretti tra 2010 e 2009 è di 10.000 €, perciò l'azienda beneficiaria ha diritto a 4.500 € per l'anno 2011. In questo caso, infatti, benché il 50% della riduzione dei pagamenti diretti sia 5.000 €, questo importo supera il massimale per l'anno 2011, che è 4.500 €/azienda, e impone pertanto un limite al sostegno annuale.
Questi esempi mostrano che gli importi previsti da questa misura possono costituire un aiuto importante, sebbene transitorio, soprattutto per le aziende a vocazione tabacchicola di piccole e medie dimensioni, mentre le grandi aziende specializzate nella coltivazione di tabacco riceveranno un aiuto di modesta entità, se messo in relazione con la riduzione dei pagamenti diretti subita dal 2010 da queste ultime per effetto della riforma dell'Ocm.
In ogni caso, questo importo, unito al pagamento disaccoppiato, all'aiuto alla qualità garantito dall'articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/09 e a quello derivante dall'adesione all'azione agroambientale può costituire un sostegno che permetta alle aziende agricole di orientarsi verso una produzione di elevata qualità e più sostenibile dal punto di vista ambientale, in linea con gli orientamenti Ue.

Christian Vincentini

 
 
 

PianetaPSR numero 2 - settembre 2011