PianetaPSR
Agricoltura sociale

L'importanza della dotazione relazionale nelle pratiche di Agricoltura sociale

Uno studio della RRN ha approfondito il tema delle reti in questo contesto, evidenziando come la collaborazione e la co-creazione di conoscenze tra diversi attori possano favorire il processo di transizione rurale per stimolare l'innovazione nei sistemi di welfare.

Negli ultimi decenni, le aree rurali e il ruolo dell'agricoltura hanno subito cambiamenti significativi in tutta l'Europa occidentale, che hanno contribuito a ridisegnare profondamente la funzione dell'agricoltura, chiamata oggi a dare risposte adeguate alle rinnovate istanze di beni e servizi espresse dai cittadini nei confronti del settore primario.

In particolare, gli operatori del mondo rurale si trovano a dover rispondere ai nuovi bisogni della collettività anche garantendo a particolari fasce di popolazione servizi minimi di tipo sociosanitario, didattico e formativo, oltre che nuove prospettive occupazionali. L'agricoltura sociale (AS), in questo contesto, può contribuire ad accrescere e sviluppare il capitale sociale e le reti di relazioni all'interno di una data comunità.

Le pratiche di AS incrementano la dotazione relazionale di un territorio e della sua comunità, grazie alla costituzione di reti, finalizzate alla formulazione ed erogazione di servizi da parte delle imprese agricole. L'AS, come insieme complesso di pratiche che integrano attività varie (sociali, di cura, educative, ecc.) in quella agricola, con molteplici finalità e molteplici destinatari, è basata infatti sulla cooperazione tra attori, settori e aree differenti, e proprio per questa caratteristica rappresenta un approccio innovativo, multi-attore e interdisciplinare per vari ordini di problematiche (sociali, ma anche economiche) che interessano i territori. 

Questo ruolo può affermarsi solo se gli attori coinvolti, con caratteristiche e funzioni differenti, hanno la capacità di collaborare per giungere a scopi comuni, attraverso la creazione di reti tra soggetti (agricoltori, operatori socio-sanitari, persone svantaggiate/beneficiari, comunità locali, amministratori pubblici, ecc.).

La multidisciplinarietà e le pratiche collaborative rappresentano l'essenza stessa dell'AS e sono aspetti riconosciuti anche dalle politiche dell'UE. In letteratura, tuttavia, il tema delle reti, da tempo ampiamente esplorato, spesso in connessione con i concetti di trust e di capitale sociale, nei processi di sviluppo rurale che agevolano i comportamenti cooperativi alla base delle reti stesse è meno affrontato con specifico riferimento all'AS, anche per lo sviluppo recente del fenomeno.

Lo studio

Uno studio della Rete Rurale Nazionale (RRN) ha approfondito il tema delle reti in agricoltura sociale e come la collaborazione e la co-creazione di conoscenze tra diversi attori nel mondo agricolo possano favorire il processo di transizione rurale per stimolare l'innovazione nei sistemi di welfare. L'analisi è stata condotta su un gruppo di operatori che tra il 2016 e il 2018 hanno partecipato a eventi formativi, summer school (SS) o study visit (SV) organizzati nell'ambito della scheda 21.1, Agricoltura Sociale, dal Programma RRN 2014-2020.

Nello specifico, l'analisi ha indagato le relazioni nate in seguito alla partecipazione a questi momenti di informazione e/o formazione e quanto esse abbiano favorito il rafforzamento o la creazione di reti territoriali. 

Si tratta di un'attività di ricerca di tipo qualitativo realizzata per step successivi a mezzo interviste. Nella prima fase è stato sottoposto a tutti i partecipanti un questionario con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) volto a comprendere sia le attività di AS progettate, implementate e realizzate dopo la partecipazione ad un evento della RRN, sia i network che si sono formati.

Dall'insieme degli intervistati, inoltre, è stato selezionato un gruppo composto da quanti si sono effettivamente cimentati con nuovi progetti o hanno implementato quelli in essere. A questo gruppo è stato somministrato un questionario di approfondimento con intervista diretta condotta in parte di persona e in parte telefonicamente (approccio metodologico del case study). 

I dati raccolti sono stati analizzati attraverso la Social Network Analysis (SNA), che permette di analizzare e visualizzare le relazioni sociali tra soggetti, gruppi, organizzazioni o altre entità coinvolte in processi di scambio di beni, informazioni e conoscenza. Questo strumento è stato utilizzato per cercare di mappare e misurare i legami (formali e informali) intercorrenti tra i diversi partecipanti alle SV e alle SS organizzate dalla RRN.

 

Sociogramma (SNA)

Fonte: elaborazioni coi software UCINET versione 6.672 e NETDRAW versione 2.160 su dati CREA-PB - RRN
 

La ricerca mette in luce come sia fondamentale la creazione di reti nello svolgimento di attività di AS. Seppure condotto in modalità qualitativa e con dati non "statisticamente robusti", lo studio evidenzia la forte capacità e necessità di instaurare relazioni tra gli addetti ai lavori, il forte grado di complessità e l'articolazione delle reti che si instaurano tra i diversi soggetti. Una capacità a collaborare che parte dal basso e che si sviluppa a diversi livelli attraverso la realizzazione di reti relazionali orizzontali e verticali, coinvolgendo pubblico e privato con accordi formali e informali.

L'importanza di fare rete, in un contesto produttivo quale l'AS, evidenzia quindi la capacità del settore agricolo di realizzare un "nuovo" paradigma di sviluppo. Quest'ultimo si concretizza attraverso la creazione di "relazioni" in grado di apportare conoscenza e innovazione ad aziende e territori, agevolando il processo di transizione rurale per stimolare l'innovazione nel sistema di welfare. Gli operatori del mondo rurale, attraverso l'AS, si trovano oggi a rispondere a nuovi bisogni della collettività garantendo a particolari fasce di popolazione servizi minimi di tipo sociosanitario, didattico formativo, ma anche nuove prospettive occupazionali.

Data la complessità e l'articolazione delle reti, necessarie affinché l'AS possa riuscire a realizzare i propri scopi, l'analisi mette in evidenzia proprio il bisogno degli operatori stessi di conoscere altre esperienze e pratiche di AS al fine di implementare il proprio network.

L'analisi degli attori ha mostrato l'elevata eterogeneità dei soggetti coinvolti, che nella maggioranza dei casi sono costituiti da agricoltori. La rete tra i partecipanti agli eventi della RRN non risulta molto coesa a causa della mancanza di collegamenti tra molti attori; tuttavia, è attiva e inclusiva, anche se caratterizzata da connessioni ridondanti che potrebbero essere poco efficienti e ostacolare la sua ulteriore espansione. All'interno della rete, infatti, ci sono attori che detengono contemporaneamente più ruoli e rappresentano quindi interessi multipli. 

L'analisi condotta fornisce utili indicazioni non solo per le attività di ricerca e analisi, ma anche per meglio finalizzare le attività di supporto della RRN per la messa in rete di soggetti operanti nell'AS e per migliorare il flusso di scambio di conoscenza. Una lettura trasversale dei dati permette infatti di mettere in luce come alcuni degli eventi realizzati dal 2016 al 2018 dalla RRN abbiano creato connessioni tra i partecipanti, un senso di vicinanza e la volontà di mantenere il contatto, oltre che di partecipare ad ulteriori attività portate avanti dalla RRN. In questo contesto, la RNN appare non più come un'unità autonoma che svolge solo una "funzione istituzionale", ma come un soggetto sociale.

 
 
Il rapporto completo è consultabile qui:.
 
 

Michela Ascani, Patrizia Borsotto, Giovanni Dara Guccione, Carmela De Vivo, Marco Gaito, Antonio Papaleo, Gabriella Ricciardi.
CREA, Centro di ricerca Politiche e Bio-economia - RRN-Scheda Progetto 21.1 Agricoltura sociale

 
 

PianetaPSR numero 96 novembre 2020