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Speciale SQNPI

SQNPI, per COPROB scelta di prospettiva: sostenibile, capace di intercettare esigenze di mercato e sostegno pubblico

L'esperienza della cooperativa di produttori bieticoli COPROB, esempio di gestione completa della filiera, che vede nel SQNPI non solo un approccio sostenibile alla produzione agricola, ma anche uno strumento per alzare il livello della competitività.

Un'agricoltura sostenibile, capace di proporsi in maniera più competitiva sul mercato e in linea con l'indirizzo delle politiche di sostegno al comparto per contrastare i cambiamenti climatici. 
Sono queste le ragioni che hanno spinto la Cooperativa di produttori bieticoli COPROB a scegliere di aderire al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata.

Il profilo

COPROB è l'unica Cooperativa di produttori bieticoli e si caratterizza per una gestione completa della filiera, dal campo al cliente a cui offre il marchio Italia Zuccheri, lo zucchero 100% italiano.

Unico operatore del settore bieticolo saccarifero italiano con i suoi due zuccherifici di Minerbio e Pontelongo, è nata nel 1962 in Emilia Romagna e, in oltre cinquanta anni di attività, si è imposta sul mercato nazionale aumentando il volume d'affari e il bacino associativo.

Pienamente integrata con i suoi 5.000 soci produttori agricoli (cui si aggiungono altri 2.000 conferenti di materia prima), offre ai bieticoltori consulenza agronomica e servizi e coordina il trasporto delle barbabietole dalle aziende agricole ai due zuccherifici che creano ogni anno un indotto economico di circa 100 milioni di euro ciascuno. 

Ha consolidato la produzione di zucchero in Italia e, lavorando prevalentemente le barbabietole dei soci della Cooperativa, ha valorizzato l'italianità dello zucchero prodotto, certificato da autorevoli Enti esterni (DNV). Un percorso che garantisce a chi acquista il marchio Italia Zuccheri zucchero controllato, tracciato e garantito; certificato per aumentare consapevolezza e sicurezza alimentare dei clienti. 

Nella filosofia di COPROB l'italianità dello zucchero rappresenta la promozione di pratiche agricole sostenibili e garantisce l'ottimizzazione degli indicatori di impatto ambientale a vantaggio del sistema agroalimentare nazionale nel suo complesso. 
Nel non voler venir meno al principio di una equa e sostenibile remunerazione dei propri soci agricoltori, COPROB cercherà sempre più partner con cui condividere un vero percorso di filiera integrata.
Il 16 Dicembre l'Organismo di Controllo ha verbalizzato che la Cooperativa COPROB è idonea all'ottenimento del Certificato di Conformità SQNPI con la precisazione che nel 2020 non è stato trasformato alcun prodotto con tale Marchio.

 

220.000 tonnellate di zucchero prodotte
30.000 ettari di bacino bieticolo tra Emilia Romagna e Veneto
7.000 aziende agricole (di cui 5.000 associate alla cooperativa)
270 dipendenti a tempo indeterminato e 250 stagionali
800 aziende clienti
205 milioni di euro il fatturato consolidato del 2019

Massimiliano Cenacchi - Direttore Agricolo


Abbiamo chiesto a Massimiliano Cenacchi (Direttore Agricolo)  le ragioni dell'adesione al SQNPI:


"Le nuove politiche europee intendono rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico zero nel 2050, per favorire salute e ambiente senza trascurare l'economia. Le politiche locali e nazionali si stanno quindi già adoperando, per favorire, premiandoli, i produttori che aderiranno al regime SQNPI; tali aiuti nei prossimi anni saranno infatti sempre più legati a misure di sostenibilità ambientale e commisurati alla necessità di non trascurare la sostenibilità economica e sociale. Gli aiuti sono fondamentali per garantirsi la collaborazione degli agricoltori che altrimenti interpreterebbero la certificazione solo come un ulteriore appesantimento burocratico".

"Un'altra conseguenza di quanto sopra - prosegue - sarà una maggiore valorizzazione del prodotto sul mercato poiché lo zucchero certificato SQNPI verrà richiesto sia dalla grande distribuzione sia, soprattutto, dall'industria alimentare allo scopo di certificare il proprio prodotto finito.

COPROB ha sostenuto già da diversi anni tecniche di coltivazione intese a ridurre l'impatto ambientale e ciò le ha consentito di ottenere riconoscimenti importanti quali la certificazione RedCert indispensabile per lavorare con alcuni clienti. La certificazione SQNPI presenta molti punti in comune con la RedCert e pertanto questo mette in condizione la cooperativa, approntando un corretto sistema gestionale che armonizzi i vari requisititi, di ottimizzare la raccolta e il controllo della documentazione per entrambe le necessità evitando le ridondanze". 


"La messa in opera, da parte di COPROB, - prosegue Daniele Rosini (Assistente relazioni con i soci) - di una rete di monitoraggi per l'osservazione degli insetti dannosi per la bietola (cleono, lisso, nottue defogliatrici) e l'adozione di un modello previsionale per la partenza dei trattamenti anti-cercosporici consentono un utilizzo mirato e puntuale degli interventi di difesa che limita l'impatto sull'ambiente. In particolare il modello previsionale, originariamente sviluppato negli USA, è uno strumento testato da oltre 10 anni e adattato alle realtà climatiche italiane dal servizio di sperimentazione BETA di COPROB, che si avvale di dati proveniente da un'ampia rete di stazioni meteorologiche, che si è dimostrato particolarmente efficace per anticipare l'attacco del patogeno con gli opportuni prodotti di copertura".

"Un'ultima importante motivazione - conclude - è quella legata alla raccolta, l'ordinamento e la digitalizzazione dei dati che permetteranno a COPROB di realizzare analisi agronomiche molto più approfondite individuando punti di forza e criticità non immediatamente evidenti. Questo consentirà di fornire indicazioni tecniche più efficaci e di perfezionare i modelli previsionali e i supporti decisionali (DSS) di cui la cooperativa si sta già avvalendo".

 
 

Quali ritenete che siano i punti di forza di questo sistema?

"Da un punto di vista più prettamente operativo è senz'altro interessante la possibilità di avvalerci dell'autocontrollo in un'ottica di valutazione continua del processo. In estrema sintesi ci si riferisce al fatto che la nostra organizzazione può monitorare le aziende associate in tutte le fasi del processo, dalla semina alla raccolta del prodotto, mediante verifiche analoghe a quelle svolte dall'organismo di controllo.Questi aspetti assumeranno un'importanza maggiore quando, fra qualche anno, anche la fase di trasformazione verrà gestita in regime di qualità e permetterà la produzione di zucchero SQNPI.
Quanto detto consente alla cooperativa, che deve gestire una campagna di raccolta dalla logistica molto complessa, con aziende che estirpano in momenti diversi per periodi prolungati, cambi di programma dovuti a condizioni meteo o esigenze di fabbrica, ecc., di pianificare tale attività nei tempi e nelle modalità corrette".

Daniele Rosini - Assistente relazioni con i soci

Quali limiti o aspetti da migliorare avete registrato nella vostra esperienza all'interno di questo sistema?

"Sicuramente - spiega Rosini - la presenza di diverse disposizioni che le Regioni hanno adottato nei propri Disciplinari di Produzione, in particolare in materia di analisi del terreno e di piano di concimazione. Il Ministero si è comunque dimostrato disponibile ad intervenire mediante armonizzazione delle regole previste nei disciplinari regionali.

Un'altra criticità è stata rilevata al momento dell'invio della domanda di adesione, in quanto, per motivi prettamente tecnico-informatici di disallineamento tra sistema centrale e locale, non si è riusciti ad ottenere l'inserimento di tutte le aziende intenzionate ad aderire. È comunque di recente introduzione una nuova funzionalità del SI che dovrebbe consentire di integrare in un secondo momento le aziende mancanti e comunque anche in questo caso il Ministero si è dimostrato disponibile a gestire questa problematica, se limitata a poche aziende, in modalità extra-sistema".

Allargando l'orizzonte del discorso Cenacchi aggiunge: "Da un punto di vista più generale è chiaro che molte aziende, specie quelle meno strutturate, pur avendo conoscenza di gran parte della documentazione richiesta per l'SQNPI, hanno difficoltà a realizzare una gestione puntuale e completa: la mancanza di un sistema amministrativo organizzato genera ridondanze in termini di documenti prodotti e tempo impiegato che vengono percepite come ulteriori appesantimenti, non va infatti dimenticato che l'attenzione dell'agricoltore è in gran parte rivolta all'attività in campo.

In un momento difficoltoso come quello attuale, caratterizzato dalla pandemia, alla cooperativa è quindi richiesto non solo di gestire un sistema di raccolta documentale e di controllo ma anche di svolgere un'attività di comunicazione intesa allo sviluppo di una figura più moderna di agricoltore, in grado di accedere lui stesso ai sistemi informatici per padroneggiare dati e documenti, gestire il quaderno di campagna, utilizzare strumenti di supporto decisionale e interpretare modelli previsionali.
È una sfida stimolante che porterà l'agricoltura italiana, e non solo il settore bieticolo-saccarifero, ad essere più competitiva e sostenibile, ma che richiede un approccio graduale nel tempo e che non può prescindere da misure intese a sostenere il reddito dei coltivatori già nei prossimi anni".

 
 
 

Matteo Tagliapietra

 
 

PianetaPSR numero 97 dicembre 2020