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Comitato di sorveglianza

La Rete Rurale al vaglio del Comitato di Sorveglianza 2020

L'appuntamento annuale, pur in via telematica, è stato l'occasione per fare il punto sul lavoro svolto dalla RRN in un anno di transizione reso ancora più difficile dalla crisi legata alla pandemia.

Il Comitato di Sorveglianza del Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020, da sempre luogo di confronto autentico e costruttivo tra l'Autorità di Gestione, i rappresentanti della Commissione Europea e l'intero partenariato del Programma, lo scorso 24 novembre ha dovuto incontrarsi in videoconferenza in ragione della situazione sanitaria contingente. L'assenza del dibattito in presenza non è tuttavia riuscita a togliere vigore alla riunione, giunta alla sua VII edizione. 

Come previsto dall'agenda dei lavori, la discussione si è focalizzata sui progressi e sui risultati del Programma e sugli esiti della sua valutazione e non è mancata qualche anticipazione sulle attività che la Rete reputa opportuno portare avanti già dai primi mesi del prossimo anno.

I progressi procedurali, finanziari e fisici del Programma

In base ai dati e alle informazioni portate al tavolo dall'Autorità di Gestione sull'avanzamento procedurale, finanziario e fisico del Programma, è emerso che gli impegni giuridici vincolanti assunti dalla Rete sfiorano la quasi totalità delle risorse a sua disposizione (99,6%), attestando così sul fronte procedurale un progresso positivo e migliore di quello dell'anno scorso.

Di converso sul fronte finanziario, è stato necessario l'intervento puntuale dell'AdG per rassicurare l'intero partenariato su un avanzamento delle spese adeguato ad evitare nel 2020 l'applicazione della clausola di disimpegno automatico delle risorse affidate al Programma. Grazie al lavoro profuso per accelerare la rendicontazione delle attività già svolte dalla Rete, nelle ultime settimane state perfezionate domande di pagamento i cui importi fanno sì che la Rete entro la fine del 2020 possa raggiungere e superare i 65,3 milioni di euro di spesa pubblica previsti per evitare il disimpegno. 

Decisamente positivo, invece, l'avanzamento fisico del Programma: al 15 ottobre 2020 la Rete aveva già concluso e firmato 408 dei 530 output previsti nel Piano di azione biennale 2019-2020, conseguendo una percentuale di realizzazione del 77%, sicuramente positiva e migliore di quella corrispondente delle due precedenti bi-annualità, come rilevato anche dai Servizi della Commissione europea. Tante e svariate le tematiche dello sviluppo rurale approfondite nei suddetti output, realizzati a vantaggio di tutti i soggetti rappresentati nel partenariato del Programma.

Le attività svolte, la valutazione e i risultati conseguiti

Nell'ambito dei tanti lavori portati avanti nel 2020, la Rete ha garantito la prosecuzione delle attività core del Programma, offrendo allo stesso tempo un supporto tempestivo e funzionale sulle nuove questioni sollevate dalla situazione emergenziale determinata dal Coronavirus. 

In particolare, tra i prodotti core volti ad accrescere la capacità imprenditoriale del mondo agricolo e la capacità amministrativa della governance, il Business Plan OnLine (Bpol) predisposto dalla Rete a servizio dei PSR ha conseguito un traguardo significativo con quasi 22mila progetti aziendali compilati nell'ambito di circa 40 bandi. A questo si aggiunga l'aggiornamento della Banca dati dei report sui controlli, e l'implementazione delle metodologie sui costi standard finalizzate ad agevolare l'applicazione di questa soluzione regolamentare nei bandi dei PSR. In riferimento invece alla Consulenza alle aziende agricole, la Rete ha svolto un'attività importante finalizzata a dirimere la questione sulla corretta applicazione dell'IVA, fondamentale per sostenere l'attuazione di questa Misura di grande importanza per tutto il mondo agricolo. Contestualmente sono proseguiti, da un lato, il grande lavoro di analisi e di sistematizzazione delle banche dati e dei portali della Rete sulle consuete tematiche del Programma; dall'altro, l'importante e intensa attività di informazione e pubblicità tramite alcune grandi iniziative - si citano a titolo di esempio i progetti  Rural4Learning, RRNMagazineed Eccellenze rurali -, l'organizzazione di eventi e campagne di comunicazione, la proposizione di percorsi volti a favorire il trasferimento di buone pratiche, nonché il costante presidio del sito e dei canali social della RRN attraverso i quali viene quotidianamente raggiunto un numero significativo di operatori dello sviluppo rurale e della società civile. 

Ma il 2020, in ragione del protrarsi dei negoziati sulla futura PAC e dell'esplosione della pandemia di COVID-19, ha richiesto alla Rete di calarsi con grande tempestività e versatilità nelle questioni aventi un impatto sullo sviluppo rurale originate dalle nuove circostanze. In merito alle attività sulla futura PAC, il lavoro svolto a supporto della costruzione della Strategia Nazionale trova riscontro nei Policy Brief e nelle annesse analisi SWOT tecniche, elaborati per ciascuno dei nove obiettivi specifici della proposta di regolamento sui Piani strategici della PAC, oltreché nei diversi approfondimenti tematici che hanno riguardato anche l'architettura verde e la strategia Farm to Fork. In relazione invece all'emergenza da COVID-19, la Rete sin da subito si è cimentata nella definizione di una scheda di misura "tipo" nazionale - focalizzata sull'agriturismo, sulle fattorie didattiche e sull'agricoltura sociale - per supportare le Regioni nell'adesione alla nuova Misura 21 introdotta per fornire liquidità alle aziende agricole e alle PMI agroalimentari che hanno subìto danni dalla pandemia, poi adottata da 18 su 21 PSR regionali. Il lavoro della Rete in tempo di Coronavirus non si è nemmeno limitato a questo, fornendo un'analisi e un monitoraggio continuativi sugli impatti del Coronavirus sulle filiere agroalimentari nazionali e un supporto sugli Aiuti di Stato legati ai nuovi interventi di risposta al COVID-19. 

Gli apprezzamenti espressi dalla Commissione europea e dal partenariato per le attività realizzate e illustrate nel corso del Comitato hanno rappresentato un grande riscontro positivo per l'Autorità di Gestione e la struttura a supporto del Programma. 
 
Anche gli esiti positivi della valutazione e le raccomandazioni di miglioramento portati al tavolo dal valutatore indipendente sono stati recepiti dall'Autorità di Gestione come ulteriore input per proseguire sulla strada intrapresa, attraverso il potenziamento della capacità di risposta alle diverse esigenze del partenariato e il rafforzamento del networking tra soggetti programmatori, attuatori e beneficiari della politica agricola.

Gli impegni futuri

Al termine dei lavori l'Autorità di Gestione ha ringraziato i Servizi della Commissione europea e il partenariato per gli stimoli offerti nel corso della riunione. Ha ringraziato anche l'ufficio dello Sviluppo rurale e le strutture del CREA e dell'ISMEA per il lavoro svolto e, soprattutto, per la loro attestazione di impegno riguardo il lavoro futuro finalizzato ad impostare una programmazione molto delicata. Come anche ricordato dalla CE, ha confermato che il lavoro da farsi con i fondi della Politica agricola comune nei prossimi anni dovrà coordinarsi sia con quello dei fondi della coesione, specie per gli interventi relativi alle aree interne e allo sviluppo rurale, sia con il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dal Next Generation EU  per una transizione verde e digitale dell'economia, che prevede impegni finanziari importanti anche per il settore agricolo, complementari e sinergici con quanto verrà realizzato con il futuro piano strategico della PAC, di cui auspica una redazione all'altezza delle aspettative del mondo agricolo e non solo.

 
 

Giovanna Maria Ferrari

 
 

PianetaPSR numero 97 dicembre 2020