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Innovazione, cooperazione e tradizione: dall'Abruzzo una storia familiare di successo

L'azienda abruzzese Cooperativa La Villa, che ha attraversato quarant'anni di storia e due generazioni, è stata recentemente premiata nel concorso Fattori di successo.

Quarant'anni di impegno nell'agricoltura e nella zootecnia, due generazioni al lavoro con il coraggio di innovare e migliorarsi. È la storia della Cooperativa La Villa della famiglia Pensa che alleva circa 400 capi di razza marchigiana e frisona e coltiva oltre 500 ha nell'entroterra abruzzese, precisamente nei piani Palentini nei comuni di Tagliacozzo Capistrello e Scurcola Marsicana (AQ). 

La forza di questa azienda sta nella capacità di integrare innovazione tecnologica, ricerca e tradizione. Un percorso, spiega uno dei rappresentanti della "seconda generazione" Antonio Pensa, possibile grazie al determinante contributo dei Fondi europei.

"Sin dai primi anni di attività - racconta - la logica che ha guidato le nostre scelte, prima di mio padre e poi da qualche anno di noi figli, è stata quella di basarsi sulla conservazione delle tradizioni e delle colture del nostro territorio con il giusto sguardo alla tecnologia, che, fino ad oggi, è sempre stata intesa come un servizio assistenziale e non sostitutivo all'uomo. 

Nella nostra storia, ad ogni stabilizzazione, sia di produzione che economica finanziaria, ci si è sempre prodigati con successivi investimenti capaci di intensificare le produzioni o diversificare le attività principali, rimanendo sempre all'interno del core business. Nel 1985 abbiamo aderito alla cooperativa AN.SA.PE per la trasformazione lattiero-casearia del latte con il marchio TERRANTICA. Nel 2000 è stato aperto un punto vendita aziendale per la commercializzazione dei propri prodotti e successivamente un agriturismo, che oggi organizza incontri didattici, degustazioni, percorsi enogastronomici all'interno delle strutture o nell'area pic-nic adiacente il punto vendita; successivamente il punto vendita aziendale apre le porte al servizio online con "la villa delivery", che prevede la consegna a domicilio dei proprio prodotti su tutti il territorio nazionale . Nel 2012 è stata costruita una centrale di biogas alimentata con i reflui aziendali prodotti dagli animali e dei sottoprodotti di scarto con capacità produttiva pari a 100 KW elettrici e 150 Kw termici. Nel 2018 sono state istallate dell'innovative macchine denominate "robot" capaci di effettuare la mungitura automaticamente con il controllo in itinere della produzione e dei valori organolettici, lasciando ai bovini la libertà di farsi mungere negli orari a loro preferiti. Da sempre sono attive collaborazioni con le università in cui si sono svolti progetti di ricerca e sviluppo sia ministeriali che europei, oltre alle diverse tesi sperimentali scritte (UNIVAQ, UNITE).  

Il susseguirsi degli investimenti effettuati ha portato l'azienda ad essere un vero e proprio modello di business scalabile e replicabile a tal punto che è stata chiamata a rappresentare la zootecnia italiana in Europa (2012)."

 

Quanto hanno influito i PSR nel favorire questo percorso?

Dalla creazione della cooperativa fino all'istallazione dei robot e tutti gli altri investimenti sono stati fatti con l'utilizzo di finanziamenti pubblici. 

Per quanto riguarda nello specifico i PSR, la cooperativa attualmente sta portando avanti uno degli investimenti più importanti del settore lattiero-caseario della regione Abruzzo. Con la misura 16 del PSR 2014-2020 ha costituito una vera è propria macrofiliera del latte. COMPETILATTE (acronimo del progetto) è un progetto di filiera integrato che costituisce un partenariato di oltre 20 aziende della regione Abruzzo che ha come scopo quello mi migliorare ed aumentare la produttività aziendale per la produzione del latte. Insieme al capofila del progetto, la coop. Ansape (Raiano), e all'università di Teramo è stato scritto un disciplinare di allevamento per le bovine da latte in modo da garantire l'altissima qualità della materia prima per la produzione dei formaggi a marchio TERRANTICA. Per garantire l'aumento quali quantitativo inoltre, è stato studiato un piano d'investimento da rivolgere a tutte le aziende per ristrutturare le aziende, il parco macchine e le attrezzature per circa 3 mln di euro.

Nella sua esperienza, quali ritiene che siano i punti di forza e di debolezza del sistema dei finanziamenti UE?

Come in ogni analisi preliminare a cui seguono gli investimenti necessari, anche per i finanziamenti EU potremmo costruire un'analisi SWOT: 

Nel caso in esame possiamo tranquillamente dire che i punti di forza si racchiudono nei capitali potenzialmente intercettabili, che dimezzano il peso dell'investimento da effettuare, la capacità di ridurre la dipendenza dagli istituti di credito, dando modo di diminuire il rischio d'impresa e che permettono agli agricoltori di investire in tecnologie fuori dalla propria portata. 

Le debolezze sono: la complicata burocrazia che ruota attorno alle domande, i tempi di erogazione dei contributi ed i troppi vincoli rispetto alle vere esigenze che portano gli imprenditori a modificare i propri progetti per la buona riuscita della pratica. Oltre al fatto che, senz'ombra di dubbio, sono veramente pochi. Inoltre la loro divulgazione: è sempre molto complicato trovarli.

Infine il rischio che corrono è quello di perdere la loro vera natura, dalla PAC ai PSR nati per creare strumenti per il miglioramento delle aziende oggi, in molti casi risultano essere strumenti per la sopravvivenza delle stesse. Nella mia opinione ciò deriva da politiche sbagliate, che non mettono il settore primario al centro come motore di sviluppo per l'intero paese, ma che considera gli agricoltori additati come coloro che maltrattano gli animali, inquinano e sfruttano la manodopera, quando, in realtà una azienda è produttiva quando gli animali stanno bene, i terreni sono rispettati e le persone vengono stimolate e non costrette a lavorare.

 
 
 
 

Matteo Tagliapietra

 
 

PianetaPSR numero 99  febbraio 2021