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Rural4Hack: la nuova sfida per i giovani è in agricoltura

Oltre 1000 persone hanno seguito online la seconda edizione dell'hackaton agricolo, co-progettato dalla Rete rurale e Vazapp, per aiutare gli imprenditori e le imprenditrici agricole a risolvere specifiche criticità legate al momento di incertezza post-pandemico.

Il Rural4 Hack è qualcosa in più di un semplice evento. Come dice il nome, l'hackaton - hacker + marathon - è una maratona di cervelli, un format interattivo che riunisce in uno stesso ambiente virtuale giovani da tutta Italia (studenti, imprenditori, innovatori), con lo scopo di far nascere idee e soluzioni innovative, per lo sviluppo e la crescita delle aziende agricole.

Alla base di questa iniziativa di confronto in tema di sviluppo rurale, sostenibilità e innovazione, c'è stata una selezione rigorosa dei casi aziendali, da parte delle Regioni partner, che non ha trascurato nessun elemento: dalle misure dei programmi di sviluppo rurale (Psr) ai settori produttivi, dalla distribuzione geografica fino alla visione (fatta di valori, tradizione e innovazione).

L'evolversi del progetto, nato durante il primo lockdown dalla partnership tra la Rete rurale (attraverso il CREA_PB) e Vazapp, e la selezione accurata di centocinquanta beneficiari (a partire da una base di oltre ottocento) hanno reso sempre più evidente l'opportunità di entrare nel dettaglio di tante singole esperienze, dentro alle quali ci sono scelte coraggiose, come quella di avviare un'attività agricola partendo da zero (azienda agricola "Benvenuta Lumaca" di Dino Lorenzin, a Giais di Aviano - Pordenone), talvolta controcorrente, come la decisione di allevare bovini della razza Frisona in un territorio vocato alla viticoltura (azienda agricola "Fenarola" di Stefano Chiari, a Rodengo Saiano - Brescia), ma sempre consapevoli e ponderate, come il ritorno alla terra, dopo la laurea in chimica e tecnologia farmaceutiche, per prendere in mano l'azienda agricola di famiglia  (Masseria Tinelli di Nunzia Tinelli, a Noci - Bari). 

Lo spirito di questi giovani (imprenditori e imprenditrici agricole) ci racconta di un mondo rurale in divenire, che può essere letto attraverso tre dimensioni comuni a tutti i casi segnalati: l'attenzione per la sostenibilità (ambientale, economica e sociale), la propensione per l'innovazione, le potenzialità di crescita e sviluppo delle aziende. 

A questa potenzialità di sviluppo si lega una sfida: l'hackaton, come laboratorio di sperimentazione, capace di attivare il coinvolgimento del più grande motore dell'innovazione che abbiamo nel nostro Paese, le nuove generazioni, per generare idee che possano tradursi in opportunità per le aziende agricole.

Per tre giorni, dal 16 al 18 marzo, agricoltori, studenti, esperti del mondo della comunicazione, docenti universitari e referenti regionali si sono confrontati e messi alla prova in attività di studio e analisi da varie prospettive (comunicazione, packaging, visual storytelling, economica predittiva, agricoltura sostenibile, ecc.), per creare insieme percorsi nuovi per lo sviluppo delle sei aziende agricole  che hanno aderito al progetto, provenienti da: Emilia Romagna ("I sapori della Rangona"), Friuli Venezia Giulia ("Benvenuta lumaca"), Lombardia ("Società agricola Fenarola") , Piemonte ("Orto tra le Vite"), Puglia ("Masseria Tinelli") e Umbria ("Oliveti del Poggio").

Sorprendenti, nella loro semplicità, le storie presentate dai giovani: 3 imprenditrici e 3 imprenditori agricoli che hanno scelto di investire sul loro futuro lontano dalle città, 6 buone pratiche tenute insieme dal filo invisibile della volontà di migliorare l'esistente, di metterlo in discussione, cogliendo le opportunità di conoscenza offerte da esperti e professionisti e mettendo a frutto il sostegno dei fondi comunitari.

Relazioni, competenze digitali, accesso ai finanziamenti, comunicazione con il pubblico: questi i principali problemi da affrontare. Le criticità legate al momento di incertezza post-pandemico richiedono di mettere in campo nuove idee per rafforzare la posizione delle aziende agricole di dimensione medio-piccole sul mercato locale, nazionale e internazionale. 

I due giorni di collaborazione, scambio e co-creazione si sono conclusi con la presentazione delle proposte operative elaborate da ciascun gruppo di lavoro, rispetto alle quali le aziende si sono dette pronte a mettere concretamente in atto. 

Prossimi appuntamenti, i laboratori di consulenza e orientamento professionale (Rural Lab), e l'esperienza sul campo (Rural Camp), presso la regione siciliana e la regione Umbria.

 
 
 
 

Paola Lionetti 
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 101 aprile 2021