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Rural Vision Week

Rural Vision Week, per la RRN i protagonisti sono i GAL e i giovani

Nel corso dell'evento organizzato dalla Rete Rurale Europea, la RRN ha illustrato il lavoro di consultazione svolto con i GAL rispetto alla "Visione di lungo periodo delle aree rurali" e dato spazio ai giovani delle aree interne coinvolti nei progetti "Giovani Dentro" e "Rural4University".

La "Rural Vision Week: Imagining the future of Europe's rural areas" è nata da un'iniziativa della Commissione Europea con l'intento di definire un nuovo concetto di ruralità, in stretta condivisione con gli attori del territorio, chiamati ad intervenire nei processi di cambiamento. L'evento, pertanto, è solo una delle tappe del processo di consultazione delle aree rurali, che ha consentito di dar voce alle numerose iniziative messe in campo nei diversi Stati Membri allo scopo di generare nuove idee, promuovere l'innovazione e attivare processi di sviluppo endogeni. Per la Rete Rurale Nazionale, l'iniziativa è stata l'occasione per confrontarsi con la varietà delle aree rurali europee su sfide e questioni di rilevanza a livello nazionale. I protagonisti delle progettualità presentate hanno infatti il volto dei partenariati locali, come i Gal che hanno partecipato alla redazione del documento "Verso una visione di lungo periodo delle aree rurali". 

Protagonisti dello stand sono stati poi i giovani. Un primo focus è dedicato ai giovani delle aree Interne italiane coinvolti dall'associazione Riabitare l'Italia, partner della Rete, nel progetto di ricerca-azione "Giovani dentro" che sta lavorando nei 72 territori della Strategia Nazionale per le aree interne con l'intento di prospettare processi e progetti di sviluppo sostenibili che creino nuove opportunità per chi sceglie di restare.  

Un'ulteriore focalizzazione è sui giovani studenti e imprenditori agricoli, provenienti da undici diverse Regioni d'Italia, che hanno accettato la sfida lanciata dal MIPAAF attraverso la Rete Rurale con Rural4University con lo scopo di acquisire conoscenze, competenze e qualità essenziali, per generare idee che possano tradursi in opportunità per le aziende agricole e le comunità rurali colpite dalle conseguenze della pandemia Covid-19. Condivisione di idee, esperienze e buone pratiche: questa la formula alla base del progetto che ha partecipato alla Rural vision week europea per raccontare gli spunti concreti di innovazione e rilancio delle attività agricole proposti in occasione del primo hackaton agricolo, il percorso di confronto, scambio e dialogo con imprenditori visionari per parlare del futuro del cibo e dell'agricoltura (Talks-at-sunset link: in questa pagina e in quest'altra) e  i cambia-menti previsti nel pacchetto formativo del progetto Rural4Learning,  grazie alla partnership tra la Rete Rurale e l'hub rurale Vazapp, per agire sul nodo cruciale della scarsa attrattività del settore agricolo.

 
 
LINK ALLO STAND.
 

I Gal e il futuro delle aree rurali

Il documento "Verso una visione di lungo periodo delle aree rurali" nasce sulla spinta della Commissione Europea a delineare, insieme con i territori, un futuro migliore per le aree rurali. A tale scopo, infatti, la Rete Leader ha avviato un processo di consultazione rivolto ai Gal e ai loro partenariati volto a rilevare la percezione degli attori di Leader sulle prospettive delle zone in cui insistono e a raccogliere esempi e storie di successo. L'obiettivo è stato offrire ai GAL l'opportunità sia di esprimere liberamente le proprie opinioni sia di coinvolgere i cittadini e i portatori di interesse delle aree in cui agiscono.

Il sondaggio ha coinvolto 90 Gal e ha consentito di raccogliere informazioni su dati e progetti delle aree interessate: organizzate per aree geografiche (alpine, dell'appennino/montane, costiere e periurbane), le risposte ai quesiti somministrati hanno consentito di individuare suggerimenti e buone pratiche relative alle sfide generali che le aree rurali dovranno affrontare (cambiamento demografico, evoluzione ditale/tecnologica, cambiamenti climatici e degrado ambientale, globalizzazione/mercati locali). L'iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dai Gal, al punto che alcuni di essi (in particolare otto realtà siciliane) hanno scelto di riproporre il sondaggio agli stakeholder locali, allo scopo di sensibilizzare gli attori locali a partecipare attivamente ai processi di cambiamento e di definire con chiarezza i fabbisogni del proprio territorio.  
I risultati delle consultazioni hanno evidenziato che l'idea di una ruralità futura corrisponde all'immagine di un territorio più accogliente, in grado di offrire elevati standard di qualità della vita, e maggiormente attrattivo per la tipologia e la remuneratività delle occasioni lavorative presenti. Un contesto in cui capitale territoriale, sociale e le funzioni da essi assolte si integrino in un complesso universo di produttività, sostenibilità, mobilità e partecipazione.  Dal superamento del gap infrastrutturale, all'erogazione di servizi eco-sistemici, passando per la promozione di un sistema di welfare integrativo e la valorizzazione dell'offerta turistico-culturale, l'obiettivo della nuova ruralità immaginata dai Gal sarà quello di restituire un territorio inclusivo in senso lato, in cui socialità, economia e ambiente rispondano in maniera concorde ai criteri di sostenibilità.
  
Il Report "Verso una visione di lungo periodo delle aree rurali" raccoglie 132 progetti che rappresentano solo alcune delle progettualità messe in campo dai Gal per operare il cambiamento in questa direzione; il documento, pertanto, restituisce un quadro - sebbene non esaustivo - dell'importanza del Leader nell'avviare ed accompagnare i processi di sviluppo, invitando gli attori locali a farsi parte attiva nella costruzione del proprio futuro.


 

L'Associazione Riabitare l'Italia ascolta i giovani delle aree interne

Nello stand, la RRN con l'Associazione Riabitare l'Italia racconta all'Europa l'azione messa in campo con il progetto di ricerca-azione "giovani dentro" e la visione per il futuro dei giovani delle aree interne italiane. La priorità della ricerca è costruire conoscenza utile per disegnare politiche inclusive che guardino ai luoghi investendo prima di tutto sui giovani e sui loro progetti. Nello stand un panel di giovani, che vivono e lavorano nelle aree interne con cui il team di ricerca sta interagendo per la messa a punto degli strumenti analitici da utilizzare, raccontano cosa fanno, i loro progetti, le loro esigenze, cosa si aspettano dalle politiche pubbliche e le loro visioni per il futuro.

"Giovani dentro" è promosso dall'Associazione in partnership con la RRN, il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università di Torino, l'Istituto Scientifico Gran Sasso, Eurac Research e l'Osservatorio Giovani dell'Università di Salerno. 
Il progetto ha l'obiettivo di indagare le caratteristiche dei giovani abitanti delle 72 aree interne italiane, per comprendere a fondo le dimensioni socio-economiche e le motivazioni valoriali del loro "restare" sui territori o del loro ritorno. Ma c'è anche la volontà di indagarne il potenziale in termini di sviluppo locale sostenibile, con particolare riferimento al settore agro-silvo-pastorale. Si tratta di una ricerca interdisciplinare e fortemente empirica, che interessa diversi ambiti. Un'analisi che vuole riportare qualcosa di concreto al territorio e in particolare a quelle zone marginali del Paese.

Il primo passo della ricerca è stato un sondaggio su un campione rappresentativo di 1000 intervistati e un'indagine sui social. I primi risultati mostrano che molti giovani residenti hanno scelto di tornare dopo un periodo trascorso lontano (in Italia ma anche all'estero). Più della metà infatti ha trascorso del tempo fuori dall'area di appartenenza per esperienze di lavoro; il 40% frequenta l'università; il 30% ha un lavoro e la stessa percentuale è disposta a restare per avviare un'attività in proprio, spesso legata all'agricoltura o l'allevamento.
Nello step successivo la ricerca si concentrerà sulle 72 aree progetto della Strategia Nazionale. Il team di ricerca utilizzerà questionari, interviste approfondite e focus group con attori rilevanti per analizzare con riguardo alla sfera privata, lavorativa e comunitaria gli ostacoli che i giovani devono affrontare per rimanere a vivere in queste aree e gli elementi di capacitazione necessari a sostenere i loro progetti di vita e lavorativi. L'idea è quella di raccogliere elementi utili per la fase finale del progetto che consiste nella messa a punto di un'offerta formativa mirata sulla pastorizia e nella progettazione di strumenti a supporto dell'avvio di impresa con un focus anche sull'ambito agricolo.

 
 

Annalisa Del Prete 
Daniela Storti
Paola Lionetti
CREA

 
 

PianetaPSR numero 101 aprile 2021