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PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Quali opportunità per il settore primario?

Un quadro degli interventi, finanziati con quasi 5 mld di euro, che si andranno a integrare con quelli previsti dal PSN della nuova PAC.

L'insorgere della pandemia di COVID-19 ha cambiato le prospettive economiche, sociali e di bilancio nell'Unione e nei singoli Stati membri, richiedendo una reazione urgente e coordinata sia a livello unionale che nazionale, per far fronte alle conseguenze economiche e sociali che hanno colpito in modo asimmetrico i Paesi. 

Tali conseguenze sono state drammatiche anche per il settore agroalimentare. Diversi lavori hanno analizzato gli effetti economici e sociali nel contesto nazionale (CREA-RRN, 2020b; CREA, 2021; ISMEA, 2020a). Le stime dei conti economici dell'agricoltura per il 2020 indicano una riduzione del 3,3% dei volumi produttivi, mentre il valore aggiunto lordo ai prezzi base è calato del 6,1% in volume rispetto all'anno precedente. Particolarmente colpite risultano le attività secondarie (-18,9%), in special modo l'agriturismo, (ISTAT, 2021). Alcune indagini (CREA, 2020; CREA, 2021; ISMEA, 2020a; ISMEA, 2020b) hanno ricostruito le principali difficoltà con cui si sono dovute confrontare le imprese agricole: mancanza di liquidità, accesso al credito, gestione dei fattori produttivi (in particolare offerta di lavoro), trasporti e logistica, accesso ai mercati ed export. D'altro canto, la crisi ha messo in evidenza la centralità del settore primario, non solo in termini socio-economici, ma anche in termini di garanzia degli approvvigionamenti e sicurezza alimentare. 

Per fronteggiare la situazione, i governi nazionali sono intervenuti con massicci programmi di aiuto per affrontare le difficoltà immediate e per rilanciare l'economia e i settori più pesantemente colpiti (Monteleone et al. 2021, in fase di pubblicazione).

L'eccezionalità della situazione ha reso evidente la necessità di rafforzare il quadro vigente in materia di sostegno agli Stati membri, mettendo a disposizione uno strumento finanziario innovativo. A tale scopo, nell'accordo in Consiglio europeo di luglio 2020, è stato istituito il Next Generation EU (EUCO 10/20), in cui la parte preponderante delle risorse è destinata al Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF).

Tale Dispositivo rappresenta il fondo che fornisce il sostegno finanziario per l'attuazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) presentati dagli Stati membri.

Le risorse UE

Per affrontare le conseguenze e gli effetti negativi della crisi COVID-19 nell'Unione, al Dispositivo sono destinati 672,5 miliardi di euro a prezzi 2018 (di cui di cui 312,5 miliardi sono sovvenzioni e 360 miliardi prestiti a tassi agevolati), assorbendo il 90% delle risorse del Next Generation EU (pari a 750 miliardi di euro a prezzi 2018, di cui 390 a fondo perduto e 360 come prestiti). Le risorse destinate al Dispositivo saranno reperite attraverso l'emissione di titoli obbligazionari dell'UE, facendo leva sull'innalzamento del tetto alle Risorse Proprie.

Le risorse nazionali

In base ai criteri di riparto adottati (popolazione, inverso del PIL pro-capite e tasso di disoccupazione, variazione del PIL reale nel 2020) [1] all'Italia sono destinate risorse a fondo perduto pari a 68.896 milioni di euro (20,45%) [2].

Nella predisposizione del PNRR il governo intende richiedere il massimo delle risorse RRF, pari a 191,5 miliardi di euro, distinte in 68,9 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi in prestiti. Inoltre, è prevista l'integrazione di fondo complementare per 30,6 miliardi, con progetti coerenti e compatibili con le linee guida del PNRR, portando il totale del Piano a 222,1 miliardi.

I progetti per il settore primario

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un'occasione unica per consentire al sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell'acquacoltura di poter esprimere il contributo che tale settore può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell'intera economia.

In quest'ottica, sin dalle prime fasi dei lavori sul PNRR, è stata sviluppata una proposta integrata di interventi che consentisse al settore di contribuire agli obiettivi strategici unionali (definiti nel Green deal, Farm to Fork, Biodiversità 2030 e PAC) e le raccomandazioni della Commissione; che avessero una rilevanza nazionale o sovra regionale, difficilmente finanziabili con le risorse "tradizionali" se non in tempi lunghissimi; in grado di affrontare e risolvere carenze strutturali storiche e di imprimere un impulso allo sviluppo economico del settore; che fossero realizzabili in tempi compatibili con le norme del Dispositivo (RRF) e che consentissero di massimizzare gli effetti moltiplicatori sull'economia e l'occupazione.
Una rappresentazione delle relazioni tra raccomandazioni della Commissione, obiettivi della PAC e interventi proposti nel PNRR è riportata nello schema seguente (Monteleone et al., 2021 in corso di pubblicazione).

Le proposte progettuali agricole nel PNRR: relazione e coerenza con le raccomandazioni dell'UE

Fonte: elaborazione su Monteleone et al., 2021

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è soggetto proponente di quattro interventi, a cui si aggiunge un quinto che, nella versione attuale del PNRR, sarà finanziato nell'ambito del fondo complementare. Tali interventi sono collocati nell'ambito della Missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" e in particolare nella Componente 1 "Economia circolare e gestione dei rifiuti" e nella Componente 4 "Tutela del territorio e della risorsa idrica". Le risorse complessive destinate a tali interventi ammontano a 4,88 miliardi di euro a valere sulla programmazione del PNRR (di cui 1,2 miliardi finanziati dal fondo complementare).

A questi si aggiungono altri interventi, di particolare rilevanza per il settore agricolo e le aree rurali, presentati congiuntamente con altre amministrazioni o direttamente supportati, si tratta in particolare: del progetto banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato, potenziamento del monitoraggio satellitare per finalità ambientali e tutela del territorio, sviluppo del biometano (quest'ultimo con una dotazione di 1.920 milioni di euro).

Parco Agrisolare

Missione: M2 - RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Componente: C1 - ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Risorse pubbliche: 1.500 milioni di euro di finanziamento pubblico

L'intervento è inserito nella componente "Economia circolare e agricoltura sostenibile" (M2C1), linea progettuale "Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, con una dotazione di 1.500 milioni di euro di finanziamento pubblico. 

L'intervento mira ad incentivare l'istallazione di pannelli fotovoltaici, sfruttando i tetti degli edifici produttivi agricoli e agroindustriali, prevedendo la sostituzione delle coperture - specialmente in presenza di eternit/amianto - il miglioramento della coibentazione e l'isolamento termico. Consente pertanto di realizzare una rete di impianti fotovoltaici, diffusa sul territorio, senza consumo di suolo. 

Inoltre, l'intervento consente di migliorare l'efficienza energetica dei fabbricati e supportare la transizione verso l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili per far fronte ai fabbisogni energetici dei processi produttivi dell'impresa. In quest'ottica esso consente di migliorare la competitività delle aziende agricole, riducendo i costi di approvvigionamento energetico che complessivamente rappresentano, in base a dati RICA, oltre il 20% dei costi variabili delle aziende, con percentuali più elevate per alcuni settori produttivi, quali ad esempio gli erbivori e i granivori (circa 30%). 

L'intervento mira a rendere le imprese agricole economicamente più resilienti, migliorando al contempo le proprie prestazioni climatico-ambientali.

Piano per la logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, forestale, florovivaistica

Missione: M2 - RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Componente: C1 - ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Risorse pubbliche: 800 milioni di euro di finanziamento pubblico

L'intervento è inserito nella componente M2C1 "Economia circolare e agricoltura sostenibile" (M2C1), linea progettuale "Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, con una dotazione di 800 milioni di euro di finanziamento pubblico. 

L'Italia si posiziona al diciottesimo posto della classifica mondiale in termini di competitività delle infrastrutture, definita dall'indicatore "infrastructure" del World Economic Forum 2019, evidenziando un gap infrastrutturale - sebbene in miglioramento - rispetto agli standard raggiunti dalle altre economie sviluppate. 

L'intervento intende contribuire a tale ritardo, focalizzandosi sulla logistica del settore agroalimentare, florovivaistico, della pesca e dell'acquacoltura, che risulta caratterizzata da forti specificità in tutta la supply chain riconducibili, in particolare:

  • alla natura dei prodotti (freschi, secchi e surgelati);
  • alla complessità delle catene produttive e di trasformazione alimentare a monte;
  • alla crescente globalizzazione e internazionalizzazione dei mercati, sia di approvvigionamento che di sbocco, con distanze crescenti fra bacini produttivi e aree di consumo;
  • alla grandissima articolazione dei canali di vendita, che per i prodotti agroalimentari si estendono dall'ambulantato all'e-commerce, passando per la grande distribuzione e l'Ho.re.ca.

Innovazione nella meccanizzazione

Missione: M2 - RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Componente: C1 - ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Risorse pubbliche: 500 milioni di euro di finanziamento pubblico 

L'intervento è inserito nella componente M2C1 "Economia circolare e agricoltura sostenibile" (M2C1), linea progettuale "Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, con una dotazione di 500 milioni di euro di finanziamento pubblico. 

Il progetto è finalizzato ad attuare tempestivamente gli obiettivi europei e nazionali volti al miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi, in particolare attraverso l'introduzione delle tecniche di agricoltura di precisione, la riduzione delle emissioni, il miglioramento della sicurezza alimentare, il miglioramento della produttività e della competitività delle filiere e la qualità del prodotto finito. In linea con la strategia Farm to Fork, l'obiettivo è anche quello di estendere l'applicazione di tecniche di fertilizzazione di precisione e pratiche agricole particolarmente sostenibili, in combinazione con le tecnologie spaziali (Copernicus e Galileo) su cui lo stesso PNRR intende rafforzare l'investimento nel quadro del programma Space Economy. In quest'ottica, il progetto mira a favorire l'introduzione di innovazioni tecnologiche nel settore della meccanizzazione agricola che consentano di ridurre l'uso di input chimici (in particolare fitofarmaci), contrastando la scarsa propensione agli investimenti, in particolare a seguito del periodo di crisi sanitaria ed economica.

Inoltre, in funzione di una strategia di sviluppo dell'economia circolare, un'azione specifica è destinata all'ammodernamento degli impianti di trasformazione, stoccaggio e confezionamento dell'olio extra vergine di oliva, con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre/eliminare la generazione di rifiuti (es. l'acqua di vegetazione), favorire il riuso a fini energetici della sansa, contribuire alla competitività della filiera e alla qualità del prodotto finito, a vantaggio di un settore fortemente caratterizzante per l'agroalimentare italiano e per il Made in Italy che, tuttavia, affronta da anni un sensibile declino a causa di competizione sul prezzo.

Contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, forestale, florovivaistica.

Risorse pubbliche: 1.200 milioni di euro di finanziamento pubblico a valere su fondo complementare

L'intervento era precedentemente inserito nella componente M2C1 "Economia circolare e agricoltura sostenibile" (M2C1), linea progettuale "Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile. Nella versione attuale del PNRR, esso è finanziato a valere sul fondo complementare con una dotazione incrementata a 1.200 milioni di euro di finanziamento pubblico. 

L'intervento ha l'obiettivo di rafforzare lo strumento dei contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, forestale, della pesca e acquacoltura e florovivaistico, mediante programmi d'investimento integrati sull'intero territorio nazionale. I contratti di filiera e di distretto [3] promuovono programmi di investimento privato che prevedono interventi materiali e immateriali volti alla transizione verde e circolare delle aziende, alla crescita dell'occupazione e del tasso di innovazione per questi settori produttivi. 
La creazione e il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto mirano a conseguire i seguenti obiettivi specifici:

  • per il settore agroalimentare: ridurre l'impatto ambientale dei settori della produzione, trasformazione alimentare e del commercio al dettaglio;
  • per il settore della pesca e acquacoltura: favorire la sostenibilità ecologica del prodotto tramite incentivi alla "crescita blu" come approccio di sistema all'economia del mare;
  • per il settore forestale: promuovere l'uso efficiente delle risorse forestali, valorizzando l'aggregazione e l'associazionismo di impresa, gli accordi e le reti di impresa;
  • per il settore florovivaistico: incrementare la produzione arborea e forestale autoctona e certificata, sostituire le serre obsolete e inefficienti da un punto di vista energetico e/o efficientare i relativi impianti di riscaldamento.

Gli interventi finanziati dovranno mirare a:

  • ridurre la dipendenza da fitofarmaci e antimicrobici, ridurre l'utilizzo di fertilizzanti di sintesi, potenziare l'agricoltura biologica, migliorare il benessere degli animali e invertire la perdita di biodiversità;
  • garantire che agricoltura, pesca, acquacoltura e florovivaismo contribuiscano adeguatamente agli obiettivi climatico-ambientali, migliorando contestualmente la distribuzione del valore lungo le diverse fasi della catena;
  • sviluppare la produzione di energia rinnovabile e migliorare l'efficienza energetica nei settori agricolo e alimentare;
  • garantire la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare;
  • ridurre le perdite e gli sprechi alimentari.

La transizione verso sistemi alimentari sostenibili rappresenta un'enorme opportunità economica per tutti gli attori della filiera, che possono fare della sostenibilità il proprio marchio.

Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per la migliore gestione delle risorse idriche

Missione: M2 - RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Componente: C4 - TUTELA TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA
Risorse pubbliche: 880 milioni di euro di finanziamento pubblico (di cui 360 relativi a progetti già in corso)

L'intervento è inserito nella componente "Tutela territorio e della risorsa idrica" (M2C4), linea progettuale "Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, con una dotazione di 880 milioni di euro di finanziamento pubblico. 

La proposta è finalizzata a realizzare un Piano di azione nazionale per aumentare la resilienza dell'agroecosistema irriguo. L'intervento si basa sull'esperienza maturata con l'attuazione del primo Piano Invasi, coordinato dal MIT. L'obiettivo è quello di integrare gli investimenti in corso e in programmazione ad opera di altri Ministeri sulle grandi reti di accumulo e distribuzione delle acque, con interventi di manutenzione sul reticolo minore di scolo e di efficientamento della gestione irrigua.

Si tratta di una linea d'azione particolarmente importante per l'agricoltura in quanto lo spettro delle continue crisi idriche, dovute alla scarsità e alla differente distribuzione della risorsa, ha importanti effetti sulla produzione agricola, soprattutto nelle aree dove l'irrigazione costituisce una pratica necessaria e una condizione essenziale per un'agricoltura competitiva. Per aumentare la capacità di fronteggiare situazioni emergenziali, è indispensabile quantificare i volumi utilizzati a fini irrigui, incrementare l'efficienza nell'uso irriguo dell'acqua.

Gli interventi sono finalizzati a: migliorare la gestione della risorsa idrica e ridurre le perdite; favorire la misurazione e il monitoraggio degli usi sia sulle reti collettive sia per gli usi privati; ridurre i prelievi abusivi di acqua nelle zone rurali; aumentare la resilienza dell'agro-ecosistema irriguo agli eventi climatici estremi, con particolare riferimento agli eventi siccitosi.

Per raggiungere gli obiettivi indicati saranno finanziati interventi infrastrutturali sulle reti e sugli impianti irrigui e sui relativi sistemi di digitalizzazione e monitoraggio consistenti nella riconversione del sistema di irrigazione verso sistemi a più alta efficienza, nell'adeguamento delle reti di distribuzione al fine di ridurre le perdite, installazione di tecnologie per uso efficiente delle risorse idriche, quali misuratori e telecontrollo. 

Nel complesso, gli investimenti irrigui proposti, promuovendo un utilizzo efficiente dell'acqua, mediante riduzione delle perdite e migliore gestione degli usi conseguente ad una adeguata misurazione degli utilizzi, consentono una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l'irrigazione e si configurano, quindi, come una misura di adattamento del settore agricolo ai cambiamenti climatici, aumentando la resilienza dell'agroecosistema agli eventi siccitosi.

Altri progetti di interesse per il settore agricolo e le aree rurali

Come accennato sopra il PNRR prevede anche ulteriori progetti di grande importanza per il settore agricolo e le aree rurali. In particolare:

Reti ultraveloci (banda larga e 5G)

Missione: 1 - DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ E CULTURA
Componente: 2 - DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ NEL SISTEMA PRODUTTIVO
Risorse pubbliche: 5.310 milioni di euro

L'intervento mira a portare la connettività a 1 Gbps (Piano "Italia a 1 Giga") a circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree grigie e nere NGA a fallimento di mercato, puntando alla piena neutralità tecnologica e facendo leva sulle migliori soluzioni tecnologiche disponibili, sia fissa che FWA. Nel piano sono ricomprese anche circa 450.000 unità immobiliari situate nelle aree remote (cosiddette case sparse), non ricomprese nei piani di intervento pubblici precedenti. 

L'intervento dovrebbe coprire buona parte delle aree del Paese attualmente caratterizzate da digital divide. Tuttavia, al momento non risulta pienamente chiaro se tutte le aree bianche saranno coperte.

Si tratta chiaramente di un intervento di grande interesse per il mondo agricolo e le aree rurali per la realizzazione, l'ammodernamento e il completamento delle reti ad altissima capacità collegate all'utente finale nelle aree a fallimenti di mercato.

Sviluppo del biometano

Missione: M2 - RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Componente: 2 - ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E TRANSIZIONE ENERGETICA E MOBILITA' SOSTENIBILE 
Risorse pubbliche: 1.920 milioni di euro

Il progetto prevede la riconversione di impianti di biogas e la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano. Gli interventi consentirebbero di risolvere, sulla base dei criteri di promozione dell'economia circolare, le criticità legate alla gestione delle deiezioni animali, in particolare nelle aree caratterizzate da una zootecnia intensiva. Lo sviluppo del biometano appare particolarmente interessante per rendere più sostenibile l'attività agricola e al contempo produrre un biocombustibile avanzato, valido sia per usi puntuali nel luogo di produzione, sia per immissione in rete per i trasporti, tramite le infrastrutture già esistenti.

CONCLUSIONI

Le risorse messe a disposizione del settore primario nell'ambito del PNRR consentono di incrementare la dotazione della programmazione 2021-2027 con circa 5 miliardi di euro di finanziamento pubblico. A queste risorse si aggiungono le allocazioni destinate ad altri interventi del PNRR di diretto interesse per il mondo agricolo e le aree rurali (ad esempio biometano o riqualificazione dei borghi), nonché le risorse che verrebbero liberate nell'ambito della programmazione dello sviluppo rurale, come ad esempio gli interventi per il sistema irriguo (che oggi incidono sul Piano nazionale di sviluppo rurale 2014-2020) o gli interventi per la banda larga (previsti nei singoli PSR).


Gli interventi previsti nel piano di rilancio mirano a dare attuazione ad una strategia integrata dei diversi strumenti di sostegno. Tale approccio emerge chiaramente anche nel documento strategico per la futura PAC, predisposto dal Ministero e dalla RRN in occasione del primo incontro del Tavolo di Partenariato (dello scorso 19 aprile): "Verso la strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare forestale sostenibile e inclusivo" (RRN, 2021).


In tale prospettiva sarà infatti necessario garantire una programmazione integrata e sinergica tra gli interventi previsti nell'ambito del PNRR e quelli che verranno predisposti nell'ambito del Piano Strategico della PAC ovvero nell'ambito dell'Accordo di Partenariato. Si tratta di un aspetto di particolare rilevanza per garantire la coerenza della programmazione rispetto alle raccomandazioni della Commissione e agli obiettivi strategici della PAC nonché la complementarità degli interventi.
Una volta inviato alla Commissione il PNRR (la cui sottomissione formale è prevista nella giornata del 30 aprile 2021), la sfida riguarderà l'affinamento delle procedure di attuazione affinché l'implementazione dei progetti di investimento possa procedere nel modo più celere possibile e in linea con i tempi strettissimi fissati dal Dispositivo (impegni di spesa entro il 31 dicembre 2023 e pagamenti entro la metà del 2026).

 

Bibliografia

 
 

Note

  • [1]Per un maggior dettaglio si veda il Regolamento (UE) 2021/241 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza.
  • [2] Entro il 30 giugno 2022 si procederà ad un riconteggio dei contributi massimi nazionali sulla base dell'aggiornamento dei dati sulle variazioni del PIL.
  • [3]I contratti di filiera costituiscono uno strumento di sostegno alle politiche agroindustriali istituito dall'articolo 66 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
 
 

Fabio Pierangeli

 
 

PianetaPSR numero 101 aprile 2021