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Biodiversità

Tutela e valorizzazione della biodiversità animale con il progetto COLAUTOC: dalle scuole ai consumatori

Tra le priorità del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata si individua anche la tutela e la valorizzazione della biodiversità, in particolare la biodiversità agricola - vegetale e animale -, e attraverso la Sottomisura 10.2 sta finanziando azioni per promuovere la raccolta, la caratterizzazione, l'utilizzazione, la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura.

Il progetto COLAUTOC

La "Collezione di una banca del seme delle razze autoctone ovine e caprine e strategie per il loro mantenimento e aumento della numerosità" (COLAUTOC) è fra gli undici progetti approvati e finanziati dalla Regione Basilicata nel 2017. Con il coordinamento del Centro di Ricerca Zootecnia e Acquacoltura di Bella (PZ) del CREA e la collaborazione del CREA Politiche e Bioeconomia di Potenza, il partenariato costituito assieme al Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell'Università di Napoli Federico II, a tre aziende della biodiversità ovicaprina lucana e ad associazioni di allevatori (ARA regionale e ASSONAPA), si adopererà per applicare e trasmettere biotecnologie moltiplicative all'avanguardia; quindi, ad attivare quel sistema di relazioni tra conoscenza, cultura e biodiversità, utile ad assicurare la diversificazione e il mantenimento delle risorse biologiche e culturali dei territori interni lucani ed aumentare la loro capacità di resilienza.

Le razze autoctone a rischio di estinzione da tutelare individuate dal progetto sono quattro ovine -Gentile di Puglia, Leccese, Altamurana e Trimeticcio di Segezia - e quattro caprine - Capra di Potenza, Garganica, Jonica, Rossa Mediterranea -.

 

Fra le azioni realizzate dal progetto COLAUTOC, il laboratorio "Passeggiata rurale", concluso nel febbraio 2020, ha coinvolto le classi IV dell'Istituto Agrario e del Liceo Artistico-Musicale-Coreutico di Potenza al fine di sensibilizzare il mondo della scuola sui temi della biodiversità e condividere il legame tra tradizioni socio-culturali e mondo rurale. Avviato con una study-visit presso un'azienda partner del progetto ad ottobre del 2019, gli studenti hanno restituito prodotti utili alla valorizzazione del progetto COLAUTOC e delle razze della biodiversità attraverso gli strumenti connessi all'arte, quali la pittura e la grafica. I risultati dell'esperienza laboratoriale sono stati presentati in una giornata conclusiva insieme alla degustazione di prodotti ovicaprini (latte di capra, ricotta di capra, etc.).

L'effetto Covid

La pandemia ha rallentato il progetto COLAUTOC che, tuttavia, si è riproposto attraverso una nuova e diversa modalità operativa per raggiungere gli obiettivi programmati. L'emergenza sanitaria ha colpito direttamente la vendita dell'agnello e del capretto, penalizzata, nella maggior parte dei casi, da prezzi così bassi sul mercato da non consentire all'allevatore almeno il recupero delle spese di allevamento.

Agrinsieme Basilicata, che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha stimato un calo delle vendite superiore al 25% per la Pasqua 2020 ed un invenduto di circa 25.000 capi ovi-caprini in tutta la Regione, con ripercussioni maggiori sugli allevamenti di piccole e medie dimensioni, spina dorsale del comparto regionale.

 

L'indagine sui consumi

COLAUTOC ha concluso nell'aprile del 2021 l'indagine sui consumi di carne ovicaprina somministrando un sondaggio online su tutto il territorio nazionale attraverso canali ufficiali (siti web di CREA, Rete Rurale Nazionale, Alsia Basilicata, etc.) e piattaforme social. All'indagine hanno risposto 658 persone.

I risultati confermano una riduzione dei consumi (Grafico 1); nel dettaglio il 47% del campione ha dichiarato di aver ridotto il consumo di carne negli ultimi anni, particolarmente convinti che consumare carne non apporti benefici alla salute (42%). A seguire spicca il dato sulla insostenibilità ambientale della produzione (8%) al quale si affianca la quota di consumatori (16%) convinta che, oltre a tale ragione, si aggiunga il mancato beneficio alla salute. Altri ancora hanno manifestano ragioni di gusto (10%), ragioni etiche (3%), nonché problemi di salute (3%). La riduzione del consumo è attribuita, inoltre, ad un migliore equilibrio di alimenti nella dieta, più ricca di verdure e/o di pesce, in aggiunta alla scelta di seguire specifici regimi dietetici (10%). Nei risultati compare anche chi afferma di non potersi permettere di acquistare carne per ragioni economiche (1%).

L'indagine ha evidenziato una crescente sensibilità della popolazione a tematiche, quali la sostenibilità e il benessere animale come "influencer" delle abitudini alimentari e delle scelte d'acquisto. 

Da qui la necessità di valorizzare le razze ovicaprine lucane, azione conseguita dal progetto COLAUTOC attraverso la video-narrazione del paesaggio, delle tradizioni sociali e culturali, del valore della biodiversità lucana, delle azioni di salvaguardia dell'ambiente.

 
 

Maria Assunta D'Oronzio, Teresa Lettieri, Paola Telesca 
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 102 maggio 2021