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su sfondo blu mano che ferma la caduta dei mattoncini, proteggendo quelli successivi
Gestione del rischio

PAC e cambiamenti climatici: verso un modello di gestione del rischio più inclusivo

La necessità di fronteggiare le conseguenze dei cambiamenti climatici rende il tema della gestione del rischio sempre più centrale in vista della nuova programmazione.

L'emergenza climatica, nell'anno forse più nero per la frutticoltura italiana, con un corollario di pesanti perdite da gelo che hanno compromesso anche la produttività di vigneti, orticole e coltivazioni vivaistiche, si è protratta nei mesi estivi, contrassegnati da una grave siccità e da un livello delle temperature eccezionalmente elevato, coinvolgendo nella lista dei prodotti colpiti anche il comparto dei seminativi.

Assicurazioni sempre più strategiche

Un bilancio, quello del 2021, che si somma a un 2020 già difficile, soprattutto per le drupacee e l'actinidia, ancora a seguito dei rilevanti danni da gelo, i cui effetti, seppure meno severi, sono apparsi piuttosto significativi a consuntivo anche per le pomacee e le uve da vino.

I dati sulle assicurazioni agricole 2020, relativamente alle garanzie sussidiate con contributo pubblico unionale e nazionale, evidenziano, dopo tre anni consecutivi di crescita, un consolidamento del mercato agevolato, in presenza di valori assicurati pari a poco più di 8,5 miliardi di euro, sostanzialmente analoghi ai livelli della precedente campagna.

Contestualmente, è proseguita la tendenza all'aumento dei costi assicurativi, con la tariffa media che l'anno scorso ha superato per la prima volta la soglia del 9%, crescendo di quasi un punto percentuale sul 2019 e di oltre tre punti rispetto al 2012. Dai riscontri preliminari sulla campagna assicurativa 2021 si ha evidenza di un ulteriore incremento dei premi a conferma di un trend ormai a senso unico. Al riguardo, va rilevato come, sulla base dei dati disponibili e delle informazioni raccolte in occasione di una recente indagine ISMEA ("Indagine sull'offerta assicurativa in agricoltura", ISMEA - 2020), l'incremento dei costi medi per le colture vegetali, osservato nell'ultimo decennio, risulti, almeno in parte, giustificato dal tendenziale peggioramento dei livelli di sinistrosità.

Tali circostanze evidenziano come la tutela del settore agroalimentare, di rilevanza strategica per il sistema Paese, di pari passo all'implementazione di efficaci politiche di supporto alla resilienza del comparto agricolo nazionale, rappresentino una sfida complessa e non più fronteggiabile esclusivamente con le politiche sin qui adottate.

Il ruolo della gestione del rischio nella prossima programmazione

L'approssimarsi della nuova Programmazione 2023-2027 rappresenta quindi un'opportunità da cogliere per dare seguito a una revisione dell'architettura del sistema di gestione del rischio in agricoltura, finalizzata a dare certamente continuità a una politica di assoluta rilevanza strategica per il sistema agricolo nazionale, ma anche mirata a aumentare il grado di resilienza delle aziende agricole rispetto agli eventi catastrofali, a migliorare le sinergie tra strumenti di copertura pubblici e privati e a restituire equilibrio e sostenibilità economica a un sistema fortemente minacciato dall'impatto dei cambiamenti climatici.

Il Fondo MeteoCAT

Proprio in tale direzione muove la proposta avanzata da ISMEA nell'ambito delle attività di supporto al Mipaaf per la definizione dell'impianto normativo e attuativo delle misure di gestione del rischio nella nuova PAC (cfr. "Risk management in the new post-2020 CAP: Public national mutual fund against catastrophic adversity METEOCAT FUND", ISMEA - 2020).

Elemento cardine del nuovo disegno del sistema, al vaglio del Mipaaf e prossimamente oggetto di discussione nei tavoli tecnici impegnati nella redazione del Piano Strategico Nazionale (PSN), è l'istituzione di un Fondo di Mutualità Nazionale - Fondo MeteoCAT -, uno strumento focalizzato sui rischi catastrofali (gelo e brina, siccità e alluvione) ed esteso a tutte le aziende agricole italiane, che potrà perseguire contestualmente gli obiettivi di contrasto al fenomeno delle selezione avversa, di riequilibrio settoriale e territoriale nella distribuzione delle risorse finanziarie e dei risarcimenti, nonché di riduzione dell'esposizione al rischio e della vulnerabilità del comparto agricolo nazionale rispetto agli eventi a più alta intensità di danno.

Nel contesto della nuova architettura del sistema di gestione del rischio in agricoltura per la PAC 2023-2027, definita SGR+, il Fondo andrebbe a intervenire come copertura obbligatoria di primo livello, con l'obiettivo di coprire almeno il 50% dei danni medi nazionali da evento catastrofale, fungendo da "condizionalità" di ingresso in un sistema di gestione del rischio che dovrebbe prevedere un secondo livello caratterizzato dal sistema agevolato delle polizze assicurative agricole, dei fondi di mutualità e dei fondi per la stabilizzazione del reddito (IST), e infine  un terzo livello che interesserebbe le misure di prevenzione e mitigazione dei rischi (investimenti aziendali), di risk assessment e preparazione al rischio (consulenza aziendale) e di intervento ex-post (misure di ripristino).

Il Fondo, da finanziarsi con un prelievo percentuale obbligatorio sui pagamenti diretti, valevole come quota privata versata dagli agricoltori per l'attivazione della copertura mutualistica catastrofale, sarebbe poi cofinanziato con risorse del II Pilastro (FEASR) e consentirebbe di perseguire contestualmente gli obiettivi di riequilibrio settoriale e territoriale nel ricorso agli strumenti di gestione del rischio, di ampliamento della platea di agricoltori aderenti a forme di copertura (contrasto al fenomeno delle selezione avversa) e di riduzione/mitigazione dell'esposizione e della vulnerabilità del comparto agricolo nazionale rispetto agli eventi catastrofali.

L'entry level, con l'adesione obbligatoria al Fondo MeteoCAT da parte di tutte le aziende agricole "attive", costituisce in tal senso un elemento di stimolo, "servente" all'attuale sistema di gestione del rischio, in particolare alle polizze agevolate, rafforzando implicitamente l'adesione volontaria agli schemi assicurativi previsti nell'ambito della sottomisura del PSRN 17.1, nonché agli altri strumenti di gestione del rischio (Fondi di mutualizzazione e IST, previsti dalle Sottomisure 17.2 e 17.3). 

Il ruolo di facilitatore svolto dal Fondo, a vantaggio del sistema, si esplica sia attraverso l'adesione a strumenti di prevenzione da parte di aziende che non hanno mai sperimentato in passato approcci assicurativi (oltre l'85% del totale delle imprese agricole) sia con l'attenuazione del grado di esposizione delle compagnie agli eventi catastrofali, a beneficio della stabilità finanziaria del sistema, grazie alla traslazione delle franchigie attuali di 20-30 punti percentuali. 

L'approccio integrato di gestione del rischio favorisce, infine, un'implicita riduzione dei costi assicurativi e un aumento delle capacità assuntive anche da parte dei riassicuratori, oltre a un contestuale rafforzamento della componente risarcitoria, in caso di danni, a totale compensazione dei costi aziendali sostenuti per l'acquisto dei mezzi di produzione a fronte di una mancata raccolta.

 
 

Fabrizio Giuliani
Niki Lasorsa
Direzione Gestione del Rischio ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 105 settembre 2021