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veduta dall'alto di foresta
Foreste

In arrivo la nuova Strategia Forestale Nazionale

Dopo due anni di lavoro e di confronto il percorso della SFN entra nell'ultima fase di approvazione.

Entro la fine del 2021 l'Italia si doterà di una nuova Strategia Forestale Nazionale (SFN). Prevista all'art. 6, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34 (TUFF), la SFN discende da un impegno europeo (Strategia forestale dell'UE, COM (2021) 572 final, del 16 luglio 2021) e sostituirà il Programma Quadro per il Settore Forestale (Pqsf2008), pubblicato il 18 dicembre 2008 dal Mipaaf ai sensi del com. 1082, art.1 della Legge finanziaria 2007.

Il percorso

La predisposizione della SFN per il settore forestale e le sue filiere costituisce una concreta necessità per costruire efficaci politiche nazionali e regionali in materia forestale, volte alla tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio naturale del Paese, allo sviluppo socioeconomico sostenibile delle aree interne e montane, del settore e delle filiere forestali produttive, ambientali e socio-culturali, ivi compresa la filiera pioppicola, nonché al perseguimento degli impegni assunti a livello internazionale ed europeo dal governo italiano.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nell'ambito delle disposizioni previste dal TUFF e con il supporto della Rete Rurale Nazionale (Scheda 22. Foreste), ha coordinato un lungo processo di lavoro e confronto (interistituzionale, intersettoriale e multidisciplinare), iniziato nell'ottobre del 2019, accompagnato da una consultazione pubblica on line (dal 14 aprile al 28 maggio del 2020), che ha portato alla redazione dei documenti di proposta della SFN, che viene oggi sottoposta alla fase di concertazione interministeriale, prima di ricevere l'Intesa da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, ed essere così definitivamente approvata con Decreto ministeriale.

In questo lungo e difficile percorso è stata data la possibilità a tutti (cittadini, imprese, associazioni ambientaliste, di lavoratori, di categoria, non profit, professionisti del settore, enti e istituzioni pubbliche e private, istituti finanziari, ecc.) di formulare osservazioni, proposte e pareri; e le istituzioni centrali e regionali, il mondo della ricerca e la società civile hanno attivamente fornito il proprio contributo alla definizione dei contenuti della proposta di SFN.

La missione

La sua missione sarà quella di portare il paese ad avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni. Sarà uno strumento di indirizzo per le Regioni nella definizione dei propri Programmi forestali regionali (art. 6, comma 2 del TUFF), e detterà la linea politica in materia a beneficio del patrimonio forestale italiano, nell'interesse collettivo, incentivando la tutela e l'uso consapevole e responsabile delle risorse naturali, con il coinvolgimento di tutti, in azioni orientate dai criteri della sostenibilità, della collaborazione e dell'unità di azione.

Si compone di una Relazione tecnica e due Allegati, ed avrà una validità ventennale.

La Relazione tecnica

La Relazione tecnica, nell'attuale quadro generale pianificatorio e programmatorio, coerentemente con gli impegni internazionali della Strategia europea per la biodiversità 2030 (pubblicata nell'aprile 2020), e della nuova Strategia europea forestale 2030 (pubblicata nel giugno 2021), contiene le linee di indirizzo, gli obiettivi e le azioni, individua le fonti finanziarie e propone un sistema di monitoraggio per valutare il suo stato di attuazione. Componenti indispensabili per consentire al settore forestale di essere protagonista dello sviluppo sostenibile dell'Italia, coniugando i preminenti obiettivi economici e sociali, con la conservazione della biodiversità e l'incremento del capitale naturale. Costituisce altresì il presupposto per la redazione della parte forestale del Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027, ed è tassello fondamentale per l'imminente aggiornamento della Strategia nazionale sulla bioeconomia ed economia circolare.

Delinea una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla Gestione Forestale Sostenibile (GFS), quale valore condiviso e imprescindibile per affrontare le sfide globali del nostro Paese e garantire conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio forestale nazionale e sviluppo socio-economico delle Aree interne e montane, del settore e delle sue filiere produttive, ambientali e socio-culturali. Rappresenta un documento organico di politica settoriale che individua tre Obiettivi generali che troveranno attuazione, prioritariamente, nei Programmi Forestali Regionali attraverso l'attivazione delle Azioni, coerentemente con i principi e le finalità di cui agli art. 1 e 2 del TUFF, e l'utilizzo delle risorse finanziarie dei differenti strumenti di programmazione vigenti (es. Fondo FEASR) e nuovi da definire.

La SFN distingue tre differenti tipologie di Azioni:

Nel solco culturale tracciato dal TUFF con la nuova SFN si vogliono rendere responsabili e consapevoli delle proprie scelte non solo i proprietari pubblici e privati e gli operatori del settore, ma anche, nell'attuale contesto climatico, ambientale e socioeconomico in costante evoluzione, la politica e la società tutta. La SFN, tenendo presente i principi-guida della nuova Strategia forestale dell'UE 2030, definisce quindi, gli indirizzi nazionali per poter intervenire efficacemente nel ridurre le emissioni clima alteranti, incrementando le capacità delle foreste e del legno di stoccare il carbonio atmosferico. In questa lotta, un contributo importante può essere dato senza dubbio dalla riduzione della dipendenza italiana dall'estero nell'approvvigionamento di materie prime legnose e del sottoutilizzo delle risorse forestali nazionali. Inoltre, la mancanza di un efficace sistema di "uso a cascata" dei materiali legnosi comporta oggi, crescenti problemi di carattere non solo socio-economico locali e globali, ma anche ambientali con gravi impatti ecologici e sociali sia in Italia che in altre aree del mondo. È infatti, importante considerare che nei prossimi decenni si prevede una riduzione della disponibilità di legname sul mercato globale (con una richiesta che si prevede crescerà dai 3 miliardi di metri cubi dell'attualità a 8 nel 2030 e 13 nel 2050) sia perché le risorse mondiali stanno diminuendo, sia perché molti Paesi in via di sviluppo, ricchi di foreste e in molti casi principali importatori per l'Italia si stanno organizzando per una gestione sostenibile delle loro risorse e per efficientare i livelli di trasformazione interna dei propri prodotti forestali. Di conseguenza, nel prossimo futuro l'Europa e in particolare l'Italia, non saranno più in grado di mantenere gli attuali tassi di approvvigionamento dall'estero e quindi di consumo interno.

Questa situazione è in assoluto forte contrasto con l'approccio a cascata della Strategia forestale dell'UE ("Member States should demonstrate how they intend to increase their forests' mitigation potential through increased removals and reduced emissions, including by cascading use of wood, ..."). Un approccio che è chiaramente ripreso e condiviso nella proposta di SFN che promuove un aumento dell'offerta interna di legname da opera, ricordando come si potrebbe rendere disponibili biomasse per usi energetici dai soli residui di utilizzazione, dai diradamenti, dalle conversioni dei cedui e dagli scarti delle lavorazioni industriali, ed anche da coltivazioni dedicate (Short rotation forestry - SRF). 

In sintesi, l'obiettivo della SFN non è tanto produrre di più, ma produrre meglio, anche perché ai prelievi di qualità si associa una selvicoltura di qualità, il tutto non solo con positivi impatti ambientali ma anche occupazionali e di valorizzazione delle filiere locali ad alto valore aggiunto. Gli interventi volti ad incrementare la produzione di legname da opera rispetto all'utilizzo energetico dovrebbero essere considerati prioritari nel rispetto dell'uso razionale delle risorse e al fine di incrementare il beneficio economico della gestione forestale. 

Nel promuovere con un insieme diversificato di Azioni questa politica di lungo termine la SFN ritiene inoltre indispensabile agire nella tutela del patrimonio forestale nazionale attraverso interventi volti a rendere i nostri boschi capaci di resistere e reagire agli eventi estremi, agli incendi e agli attacchi di patogeni. La pianificazione degli interventi selvicolturali produttivi, l'incremento delle aree di tutela e conservazione di habitat forestali, la prevenzione agli incendi boschivi e una gestione volta a migliorare l'assetto del territorio e ridurre i rischi idrogeologico, sono passaggi obbligati per una politica di lungo termine che possa garantire  non solo un mantenimento e incremento della superficie forestale nazionale ma anche una fornitura costante nel tempo dei servizi ecosistemici forestali di approvvigionamento, di regolazione e di fruizione socio culturale.

Si tratta quindi di progettare oggi a livello nazionale una difesa del patrimonio, promuovendo una "intensificazione sostenibile" nell'uso delle risorse, garantendo in primo luogo la tutela del patrimonio e un equo sviluppo alle aree montane e alle aree interne del paese, prevedendo una maggiore produzione fuori foresta o in quelle porzioni di territorio maggiormente vocate, destinando porzioni di territorio alla protezione diretta e alla conservazione della biodiversità e altre in cui valorizzare la produzione sempre e comunque nel rispetto dei criteri internazionali di sostenibilità e di tutela dell'interesse pubblico.

Grazie alla nuova SFN, viene quindi a strutturarsi una base programmatoria di riferimento e indirizzo per il settore forestale nazionale e regionale che costituirà comunque una base di confronto per dibattiti costruttivi di mediazione tra gli interessi sociali e quelli politici di tutela e conservazione del patrimonio forestale. Tale confronto dovrà tener presente l'urgente necessità di ridare "valore al bosco" e a tutte le attività (produttive, socioculturali e di tutela e conservazione ambientale e paesaggistica) a esso connesse. 

Si auspica una nuova e lungimirante stagione politica che garantisca e promuova un'azione efficace e congiunta tra le istituzioni competenti per la tutela, gestione e valorizzazione attiva e sostenibile del patrimonio forestale nazionale e delle sue filiere, per lo sviluppo socio-economico del Paese e della società di oggi e di domani.

 
 

Bibliografia

 
 

Raoul Romano 
CREA

 
 

PianetaPSR numero 105 settembre 2021