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immagine satellitare con indicati i progetti bioplat
Ambiente

Filiere bioenergetiche sostenibili su aree marginali, sottoutilizzate e contaminate: il Progetto BIOPLAT-EU lungo il cammino verso la neutralità climatica.

Il progetto rientra nelle attività del programma Horizon 2020 e ha perseguito l'obiettivo generale di promuovere in Europa la diffusione sul mercato di filiere bioenergetiche sostenibili per la produzione di biomasse non destinate all'alimentazione umana e/o animale.

La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55%, per il 2030, è l'ambizione condivisa con cui l'Unione europea si è presentata alla Cop26 di Glasgow e uno degli elementi cardine del Green Deal, che intende conseguire la neutralità climatica entro il 2050 (Figura 1) [COM(2019) 640 final] [1].  
Consapevole che il settore energetico è responsabile di oltre il 75% delle emissioni di GHG dell'UE [2], un primo passo, in questo senso, è stato mosso con la Direttiva 2009/28/CE, nota come RED, dall'acronimo in inglese Renewable Energy Directive [3]. La RED fissava obiettivi nazionali vincolanti in termini di quota di energia rinnovabile nel consumo energetico e nel settore dei trasporti da conseguire entro il 2020. Nel novembre 2016, la Commissione ha pubblicato l'iniziativa "Energia pulita per tutti gli europei" [COM(2016) 860 final] [4], nell'ambito della quale ha adottato la proposta legislativa per una revisione significativa della RED. Con la Direttiva (UE) 2018/2001 (REDII), ha stabilito l'obiettivo vincolante in relazione alla quota di energia da fonti rinnovabili pari, almeno, al 32 % entro il 2030. L'art. 25 co 1 della REDII recita che "nel settore dei trasporti, ogni Stato membro fissa un obbligo in capo ai fornitori di carburante per assicurare che entro il 2030 la quota di energia da fonti rinnovabili sia almeno il 14 %" [5]. Tra i criteri di sostenibilità per i biocarburanti liquidi, si evidenzia che la loro produzione non deve provocare un cambiamento indiretto della destinazione d'uso dei terreni né una loro ulteriore domanda. Nel luglio 2021 la Commissione ha alzato l'asticella in fatto di energie rinnovabili, proponendo di passare dall'attuale 32%, al 38-40% [COM(2021) 557 final ][6], per favorire una migliore integrazione dei sistemi energetici e affrontare le preoccupazioni intergenerazionali associate al riscaldamento globale e alla perdita di biodiversità. La proposta di revisione della direttiva rientra nel quadro di iniziative legislative e politiche di più ampia portata in materia di energia e clima, tra cui il pacchetto di proposte "Fit for 55", affinché l'UE sia "pronta per il 55%" e realizzi i cambiamenti trasformativi necessari nella sfera economica, sociale e industriale [7].

grafico esplicativo della strategia del Green Deal Europeo
Figura 1 - Il Green Deal europeo

Il progetto BIOPLAT-EU

In tale contesto, è stato condotto il progetto triennale BIOPLAT-EU, finanziato dal programma europeo H2020, al quale hanno partecipato ricercatori e professionisti afferenti a undici centri di ricerca e organizzazioni nazionali e internazionali, insieme a esperti della FAO: CREA, WIP Renewable energies, Università di Castilla-La Mancha, 1to3 Capital, Neste Oyj, GEONARDO Environmental Technologies LTD; JOANNEUM RESEARCH; Research Institute for Post-Mining Landscapes (FIB); the Scientific Engineering Centre "Biomass" Ltd. (SECB); ENERO e European Landowners Organization). Il progetto, concluso il 31 ottobre 2021, ha perseguito l'obiettivo generale di promuovere in Europa la diffusione sul mercato di filiere bioenergetiche sostenibili attraverso l'uso di terre Marginali, Sottoutilizzate e Contaminate (MUC nell'acronimo in inglese) per la produzione di biomasse non destinate all'alimentazione umana e/o animale (Figura 2).

Aree MUC in Europa: Il progetto BIOPLAT-EU le ha mappate
Figura 2 - Aree MUC in Europa: Il progetto BIOPLAT-EU le ha mappate

BIOPLAT-EU ha sviluppato una piattaforma telematica accessibile gratuitamente on-line, il cui utilizzo è facilitato da una rapida guida disponibile in otto lingue europee. La piattaforma si compone principalmente di 2 elementi: uno strumento web-GIS, per la mappatura delle aree MUC in Europa e la localizzazione degli impianti bioenergetici attualmente presenti sul territorio dell'Unione; e lo STEN ("Sustainability Tool for Europe and Neighbouring countries") che permette la valutazione ex-ante della sostenibilità ambientale, economica e sociale di filiere bioenergetiche corte, che si sviluppino in un raggio limitato (<70 km) dall'impianto di produzione principale (Figura 3). 

grafico con Struttura della piattaforma telematica BIOPLAT-EU
Figura 3 - Struttura della piattaforma telematica BIOPLAT-EU

Lo strumento STEN è stato sviluppato sulla base della metodologia definita e pubblicata nel 2012 dalla Global Bioenergy Partnership (GBEP, 2012), un'iniziativa su scala globale alla quale aderiscono attualmente oltre 80 Paesi e organizzazioni nazionali ed internazionali da tutto il mondo. Tale metodologia consente di valutare i tre pilastri della sostenibilità delle filiere bioenergetiche, sulla base di 24 indicatori.

immagine dell'Interfaccia principale dello strumento web-GIS, fruibile gratuitamente al seguente link https://webgis.bioplat.eu/#/map
Figura 4 - Interfaccia principale dello strumento web-GIS, fruibile gratuitamente al seguente link https://webgis.bioplat.eu/#/map

Le aree coinvolte in Italia

In Italia il Progetto, implementato dal Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia del CREA, ha coinvolto due aree pilota: la Val Basento in Basilicata e il Sulcis in Sardegna, nelle quali è stata valutata la possibilità di sviluppare, rispettivamente, la filiera del biodiesel e quella del biogas. Il coinvolgimento di varie categorie di portatori di interesse ha gettato le basi per lo sviluppo di un dialogo, destinato a durare nel corso dei prossimi anni, anche alla luce delle nuove politiche in corso di definizione, in materia di transizione energetica ed ecologica, a livello europeo e nazionale.

Le autorità locali e alcune tra le aziende coinvolte nella filiera bioenergetica lucana hanno espresso grande interesse verso le tematiche trattate dal Progetto, riconoscendo il forte potenziale di sviluppo di una filiera corta per la produzione del biodiesel in regione. Attualmente, infatti, l'unico impianto di bioraffineria esistente (Greenswitch) stenta a decollare per carenza di materie prime, che potrebbero essere prodotte nelle aree MUC rilevate dallo strumento web-GIS. Destinare tali aree alla coltivazione di colture dedicate alla filiera bioenergetica porterebbe benefici non solo in termini economici (es. valorizzazione di aree attualmente non coltivate), ma anche sociali (es. creazione di posti di lavoro) e ambientali (es. mitigazione dei cambiamenti climatici). Le colture energetiche concorrono a trovare nuovi sbocchi di mercato alle produzioni primarie e costituiscono una valida risposta a situazioni di abbandono delle coltivazioni in alcune zone agricole più marginali.
È evidente che lo sviluppo dell'intero sistema necessiti ancora di essere sostenuto da specifiche politiche e programmi complementari e sinergici, da innovazioni tecnologiche, nonché dalla piena consapevolezza sulle realtà territoriali.

Le energie sostenibili nella PAC 23-27

Nel periodo 2021-2027 gli investimenti dell'UE saranno orientati su cinque obiettivi principali, tra cui un'"Europa più verde e priva di emissioni di carbonio". Anche la  nuova PAC, dal 2023, mira a promuovere un settore agricolo sostenibile e competitivo, in linea con il Green Deal e le strategie Farm to Fork e sulla Biodiversità. Il Piano Strategico nazionale (PSN 2023/2027) della PAC dovrà mostrare un'ambizione più elevata in materia di ambiente e azioni per il clima rispetto al precedente periodo di programmazione. Allo sviluppo dell'energia sostenibile è dedicato l'obiettivo specifico n. 4 "contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento a essi", collegato all'obiettivo generale 2 "Ambiente e clima" (Rafforzare la tutela dell'ambiente e l'azione per il clima e contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di ambiente e clima dell'Unione). Con questi presupposti non rimane che attendere la definizione dei programmi e degli incentivi, per lo sviluppo di un'agricoltura concretamente multifunzionale e una migliore gestione delle emergenze ambientali nel nostro Paese.

 
 

Bibliografia

[1] Commissione europea, 2019, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni.Il Green Deal europeo, COM(2019) 640 final, Bruxelles, 11 dicembre 2019. p. 5 
[2] COM(2019) 640 final, Bruxelles, 11 dicembre 2019. p. 6
[3] Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e  2003/30/CE. Art. 3. L 140/16 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 5.6.2009 ISSN 1725-258X.
[4] Commissione europea, 2016, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti - Energia pulita per tutti gli europei, COM(2016) 860 final, Bruxelles, 30.11.2016
[5] Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Art. 25 - L 328/82 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 21.12.2018.  
[6] Commissione europea, 2021, Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il Regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la Direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la Direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio. COM(2021) 557 final. 
[7] Commissione europea, 2021, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - "Pronti per il 55 %": realizzare l'obiettivo climatico dell'UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica. p. 1.

 
 

Tiziana Pirelli, Giuseppina Costantini, Teresa Lettieri e Giuseppina Crisponi.
CREA

 
 

PianetaPSR numero 107 novembre 2021