Come di consueto, questo numero di PianetaPSR di dicembre ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, sia in termini qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).
Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese. Alcuni approfondimenti sono disponibili ai link indicati nel testo e tutte le elaborazioni grafiche presentate sulla rivista saranno anche disponibili in una specifica sezione online sul sito reterurale.it/agrometeo.
Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento su Metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. Per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2021, i dataset finali di ERA5 risultano diversi da ERA5T, poiché il Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), ente fornitore dei dati, ha dovuto correggere alcune delle variabili in input alla stima degli indici qui presentati. Pertanto, in coda al presente articolo, si riportano alcune elaborazioni relative ai report precedenti, in modo da fornire al lettore un quadro più accurato dell'andamento agro-meteorologico dei mesi interessati.
Anche in questo mese non sono mancati eventi di precipitazione abbondante, che hanno interessato soprattutto il versante tirrenico, in particolar modo la Campania, la Toscana e il Lazio. L'andamento delle temperature è risultato mediamente in linea con la norma climatica, con deboli anomalie positive sia per le minime, più marcate in Alto Adige, sia per le massime, dove si evidenziano soprattutto in alcune aree del Nord. Tuttavia, l'analisi delle sommatorie termiche (GDD) di fine anno evidenzia diffuse e rilevanti anomalie positive su gran parte del territorio nazionale, come riflesso di un ulteriore anno in cui l'andamento termico è risultato quasi costantemente sopra la media.
A livello nazionale, la media della temperatura minima mensile è risultata di 2.4 °C senza anomalie significative. Scarti medi regionali superiori a + 1 °C interessano soltanto il Trentino-Alto Adige, l'Abruzzo, il Molise, la Valle d'Aosta (fig. 1a). Sempre considerando l'intero territorio nazionale, il valore medio della temperatura massima è di 9.0 °C e risulta in linea con la norma. Scarti positivi superiori a 1° C si notano nelle regioni nord-occidentali (Liguria, Piemonte e Lombardia) e in quelle centrali (fig. 1b).
Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - dicembre 2021
Riguardo alle temperature minime estreme (TN90), si nota una frequenza maggiore del 20% nel Nord-Italia, mentre il sud mostra valori più bassi mediamente inferiori al 10% (fig. 2a).
Il fenomeno delle temperature massime estreme (TX90) è stato molto localizzato e si è concentrato soprattutto in prossimità del delta del Po, oltre che in Sardegna. In media, a livello regionale, i valori risultano inferiori al 20% (fig. 2b).
Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - dicembre 2021
A fine anno, il dato medio nazionale di sommatoria termica con soglia 0 °C sfiora i 5.000 gradi giorno, con i valori medi regionali più elevati, maggiori di 6.000, in Puglia e nelle Isole e più bassi, sotto i 2.000, in Val d'Aosta e a Bolzano (fig. 3a).
Rispetto al valore di riferimento trentennale, tutto il territorio nazionale mostra anomalie positive. In media, i valori più elevati si evidenziano al Centro, raggiungendo circa 300 gradi giorno e in Sardegna, con un massimo di 321 (fig. 3b).
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2021
La situazione è analoga per le sommatorie termiche con soglia di 10 °C, con un valore medio nazionale pari a 1.918 gradi giorno, con un lieve incremento rispetto ai dati del mese precedente (fig. 4a).
Anche in questo caso, le sommatorie termiche a fine anno evidenziano spiccate anomalie positive, soprattutto nelle Isole e a Sud, ma rilevanti anche al Centro, con alcuni fenomeni più localizzati a Nord-Ovest (fig. 4b). A livello nazionale, l'anomalia media è pari a +163 gradi giorno, con un massimo delle medie regionali di +274 osservato in Sardegna. Come conseguenza dell'andamento termico del mese, sostanzialmente nella norma, le anomalie sono meno marcate rispetto alla situazione descritta a novembre.
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2021
La precipitazione totale media (fig. 5a) sul territorio nazionale è stata di 83 mm, con apporti considerevoli nel medio e basso versante tirrenico (190 mm in Campania, 149 mm in Lazio, 133 mm in Toscana, 123 mm in Umbria. I valori medi più bassi, inferiori a 40 mm, si sono verificati in Lombardia e in Trentino-Alto Adige.
Come mostra la figura 5b, complessivamente, gli apporti precipitativi risultano nella media a livello nazionale, debolmente sotto la media al Nord e sopra la media in Campania (+ 35 mm), Toscana (+ 29 mm), Umbria (+ 28 mm) e Lazio (+ 24 mm).
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - dicembre 2021
Nel corso del mese, si sono verificati alcuni eventi precipitativi rilevanti, soprattutto nel Nord-Est, con un valore medio massimo regionale pari a 106 mm in Friuli Venezia Giulia, come illustrato dalla mappa dell'indice rx1day, relativo agli apporti del giorno più piovoso del mese (fig. 6). Eventi precipitativi intensi, da localizzati a piuttosto estesi, si sono verificati anche sul versante tirrenico, con valori massimi superiori a 60 mm in vaste aree della Toscana, del Lazio e della Liguria. Si ricorda che a livello internazionale la soglia di 20 mm di precipitazione giornaliera è considerata "very heavy rain", poichè è associata a potenziali danni a colture e strutture, nonché a perdite di suolo dovute ad erosione.
Figura 6 - Precipitazioni intense - dicembre 2021
L'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a) è risultata pari a 22.3 mm (dato medio Italia). I valori più elevati si sono registrati a Sud e nelle Isole, con un valore medio di circa 33 mm ed un massimo delle medie regionali di 43 mm in Puglia.
In termini di anomalia (fig. 7b), una parte rilevante del territorio risulta nella norma (valori generalmente compresi tra +10 e -10 %). A livello medio regionale, scarti positivi, pari a 25 mm, si osservano sul basso versante adriatico (Molise e Puglia) mentre un segnale opposto interessa l'Emilia-Romagna con un'anomalia di - 15 mm.
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - dicembre 2021
Il bilancio idroclimatico (differenza tra la precipitazione totale e l'evapotraspirazione del mese) mostra condizioni diffuse di surplus idrico (sebbene più ridotto rispetto al mese di novembre) con un valore medio nazionale pari a 61 mm, più accentuato sul versante tirrenico, che rispecchia lo stesso andamento descritto per le precipitazioni. In media, i valori regionali superano i 110 mm in Toscana, Lazio e Campania, dove si raggiungono i 162 mm.
Rispetto al riferimento climatico, su scala regionale non si evidenziano particolari anomalie, ma si osservano fenomeni localizzati di scarti positivi in Campania e negativi in Lombardia e Piemonte.
Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a, sx) e anomalia (b, dx) - dicembre 2021
Le condizioni di aridità residue che ancora si notavano nel mese di novembre sono state ampiamente superate durante questo mese, come effetto sia dei nuovi apporti precipitativi che del ridotto potenziale evapotraspirativo tipico della stagione, come mostrato dall'andamento dell'indice SPEI6 (fig. 9). Si conferma lo stato di surplus idrico per la Sicilia, già registrato nel mese di novembre, con valori dell'indice pari in media a +1.6, localmente anche superiori a 2 (condizioni estreme di surplus).
Figura 9 - SPEI a 6 mesi - dicembre 2021
Come accennato nell'introduzione, a causa del carattere provvisorio dei dati di rianalisi utilizzati per i report mensili, dopo la validazione dei dati, è possibile che si verifichino alcuni scostamenti rispetto ai risultati pubblicati nei mesi precedenti. In particolare, per i mesi da settembre a novembre 2021, l'ECMWF ha recentemente pubblicato la versione definitiva dei dataset, mettendo in luce la presenza di alcune inconsistenze a livello globale.
Per questi motivi, riteniamo utile riportare di seguito la versione rivista di quelle mappe, pubblicate nei bollettini precedenti, che hanno evidenziato differenze nei pattern degli indici rappresentati (Fig. 10 a,b,c). Queste differenze, tuttavia, risultano limitate e piuttosto localizzate, tali da non richiedere modifiche sostanziali ai commenti già pubblicati.
Figura 10 - Mappe definitive delle precipitazioni totali mensili (a), del bilancio idroclimatico (b) e dell'indice di siccità (SPEI6), nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2021.
Barbara Parisse e Stanislao Esposito (Eds.)
Roberta Alilla, Giovanni Dal Monte, Flora De Natale, Chiara Epifani e Antonella Pontrandolfi
CREA - Agricoltura e Ambiente
PianetaPSR numero 109 gennaio 2022