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TEA

Ue, le Tecnologie di Evoluzione Assistita al centro di una consultazione pubblica

L'evoluzione della biotecnologia pone l'Europa di fronte alla necessità di affrontare un quadro normativo non più al passo con i tempi rispetto a tecnologie che possono permettere il raggiungimento dei target di sostenibilità.

Negli ultimi decenni i progressi della biotecnologia hanno portato allo sviluppo di nuove tecniche genomiche note come New Breeding Techniques (NBT) o, in italiano, Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA). All'interno delle TEA ricadono le tecniche di genome editing, che permettono di indurre una mutagenesi mirata, inducendo mutazioni in punti predefiniti dei genomi, e la cisgenesi, cioè l'introduzione in una varietà di un gene proveniente da un'altra varietà o genotipo della stessa specie. 

Queste biotecnologie sono state sviluppate dopo il 2001, anno nel quale è stata adottata la direttiva 2001/18/CE sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM). Quando nel 2018 alla Corte di giustizia dell'Unione europea è giunto un quesito circa l'applicabilità della direttiva 2018/18 anche alle TEA, la Corte ha chiarito che gli organismi prodotti mediante mutagenesi mirata sono soggetti alle prescrizioni della legislazione dell'UE in materia di OGM. Un pronunciamento abbastanza scontato, considerato che la normativa 2018/18 riguarda qualsiasi modificazione genetica ad eccezione di alcune espressamente indicate nella direttiva, come ad esempio la mutagenesi tradizionale. Essendo le TEA non ancora note nel 2011, nonostante si tratti di tecniche in larga misura equivalente alla mutagenesi tradizionale, non sono state incluse tra le esenzioni.

Il ruolo delle TEA

Le TEA sono tecniche di straordinaria rilevanza, capaci di offrire grandi opportunità per il miglioramento delle sostenibilità in agricoltura ed innumerevoli studi hanno dimostrato la sostanziale equivalenza tra una mutazione ottenuta mediante mutagenesi mirata ed una ottenuta mediante mutagenesi chimica o fisica o anche mutanti reperiti nella biodiversità naturale. Va infine ricordato che le piante ottenute mediante TEA, diversamente dagli OGM, non contengono DNA proveniente da altre specie. Per quanto riguarda la sicurezza l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso che le piante prodotte mediante mutagenesi mirata e cisgenesi possono avere lo stesso profilo di rischio delle piante prodotte con metodi di selezione tradizionali.

Lo studio della Commissione

Alla luce del dibattito negli ultimi anni, nel novembre 2019 il Consiglio ha invitato la Commissione a preparare uno studio concernente lo statuto delle TEA conformemente al diritto dell'UE e a presentare, se del caso tenendo conto dei risultati dello studio, una proposta corredata di una valutazione d'impatto o a informarlo sulle altre misure necessarie. Lo studio, pubblicato nell'aprile 2021, ha confermato che le TEA si sono sviluppate rapidamente in molte parti del mondo e ci si aspetta che il loro sviluppo continui. Tanto nell'UE quanto a livello mondiale c'è grande interesse per le applicazioni delle TEA nelle piante e alcune delle applicazioni sono già presenti sul mercato al di fuori dell'UE. Questa tendenza sembra destinata a continuare. Lo studio ha inoltre concluso che le piante prodotte mediante TEA possono contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo e, in particolare, alla strategia "Dal produttore al consumatore" e alla strategia sulla biodiversità, come pure agli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite per un sistema agroalimentare più resiliente e sostenibile.

Le valutazioni dell'attuale legislazione in materia di OGM e lo studio del 2021 della Commissione sulle TEA hanno dimostrato che, per quanto riguarda le piante prodotte mediante TEA e i relativi prodotti, la legislazione attuale non è più adatta allo scopo e deve essere adeguata al progresso scientifico e tecnologico. Lo studio ha concluso che la legislazione in materia di OGM presenta chiare difficoltà di attuazione e che tenere conto delle nuove tecniche e applicazioni richiede un'interpretazione giuridica che si presta a controversie. Secondo lo studio vi sono chiare indicazioni del fatto che tale legislazione non sia adatta allo scopo per quanto riguarda alcune NGT e i relativi prodotti e che debba essere adeguata al progresso scientifico e tecnologico. Inoltre, un mancato aggiornamento della legislazione potrebbe avere ripercussioni sugli operatori in tutto il sistema agroalimentare, compresi i settori dell'innovazione e della ricerca nel campo delle biotecnologie agricole, sulle bioindustrie e sulle industrie biotecnologiche non connesse alla produzione di alimenti o di mangimi, sugli operatori dei partner commerciali dell'UE, sugli operatori del biologico e della filiera non OGM, sulle autorità UE e nazionali, sui cittadini dell'Unione e sulle associazioni dei consumatori. Le questioni interessano un'ampia gamma di portatori di interessi, tra cui le ONG attive nell'ambito della protezione dell'ambiente, del sistema agroalimentare, delle biotecnologie e della tutela dei consumatori.

La consultazione

Alla luce di tutte le considerazioni sopra esposte la commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica per sentire l'opinione della società europea prima di mettere all'ordine del giorno del Parlamento europeo la discussione relativa alle nuove normative per la regolamentazione delle TEA.

 
 
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Luigi Cattivelli 
Direttore del Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica CREA

 
 

PianetaPSR numero 113 maggio 2022