PianetaPSR
Invaso "Renzuno-Casola Valsenio"
Risorse idriche

Le opere di accumulo delle acque per il contrasto alla siccità e i servizi al territorio: opportunità di intervento e fonti di finanziamento

Un approfondimento sulle politiche volte a garantire la disponibilità delle risorse idriche sul territorio nazionale. 

Garantire la disponibilità di acqua è ormai una delle sfide principali da affrontare all'interno dell'agenda politica del nostro Paese dal momento che i fenomeni di siccità e carenza idrica [1], causa della competizione dell'acqua tra gli usi, non rivestono più carattere di straordinarietà. Sono state poste molta attenzione e risorse alle politiche di investimento per l'uso efficiente e sostenibile dell'acqua per tutti i settori di impiego, a livello nazionale e regionale. 

Per il settore agricolo, numerosi programmi di investimento del Mipaaf hanno finanziato negli ultimi anni o stanno per finanziare, per oltre 2,1 miliardi di euro con fondi nazionali ed europei, interventi sulle infrastrutture irrigue collettive per l'ammodernamento ed efficientamento del servizio di irrigazione collettiva, con l'intento di migliorare ciascun anello della catena del sistema irrigazione, dal prelievo della risorsa, al trasporto dell'acqua ai punti di utilizzo, fino alla distribuzione al campo. Questi fondi hanno intercettato soprattutto il fabbisogno di intervento nella fase del trasporto dell'acqua irrigua (ammodernamento ed efficientamento delle reti, misuratori, telecontrollo) mentre pochi progetti, invece, sono stati candidati (e finanziati) per l'aumento della capacità di invaso, pur essendo questa tipologia di intervento tra le azioni ammissibili a finanziamento in alcune linee di intervento. Un indice del fatto che questa tipologia di interventi ha bisogno di programmi di intervento dedicati, in virtù delle tempistiche di realizzazione necessarie, non sempre compatibili con gli stringenti cronoprogrammi di intervento imposti dalle Politiche di coesione. L'attuale congiuntura climatica pone però l'attenzione sulla necessità di agire per garantire, oltre che l'efficientamento della distribuzione, anche l'incremento a monte della disponibilità di acqua per l'irrigazione, attraverso la realizzazione di infrastrutture per lo stoccaggio della risorsa idrica oppure favorendo il ricorso a fonti alternative non convenzionali come, ad esempio, i reflui urbani depurati.

IL CONTESTO CHE EMERGE DALLE BANCHE DATI CREA

Dai dati disponibili nel webGIS SIGRIAN [2], geo-database del Mipaaf realizzato e gestito dal CREA-PB, emerge che i piccoli invasi utilizzati come fonte di approvvigionamento per l'irrigazione rappresentano una piccola percentuale (1%) sul totale delle 6.000 fonti di approvvigionamento irriguo censite. Percentuale che probabilmente è destinata a crescere, considerando il numero di progetti di investimento presenti nella banca dati DANIA (Database Nazionale degli investimenti per l'Irrigazione e l'Ambiente) [3] per interventi che riguardano opere di accumulo, comprendendo anche interventi su grandi invasi.
Ad oggi si registrano in DANIA 171 progetti di investimento irrigui in attesa di finanziamento (per un ammontare complessivo di 2,5 mld di euro), di cui il 28% circa in termini di numero (33% in termini di importo) è classificato come "recupero o ampliamento capacità di invaso"; circa l'8% dei progetti (circa 15% in termini di importo) è invece dedicato all'accumulo stagionale di acque superficiali (Fig. 1).
Anche se oltre la metà di tali progetti (57%) presenta un alto livello di priorità regionale, solo il 18% di essi risulta di livello progettuale esecutivo, ossia pronto per la realizzazione.

LE ALTERNATIVE POSSIBILI ALLE DIVERSE SCALE DI INTERVENTO

In questo contesto, oltre ai grandi invasi di accumulo, finanziati in piccola parte dal PSRN 2014-2020 [4] ed inclusi nel il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico attuato dal MIMS di concerto con Mipaaf [5] e al connesso intervento 4.1 della M2C4 del PNRR [6], vi è un'attenzione sempre maggiore alla necessità di invasi di medio-piccole dimensioni, di livello aziendale o extraziendale. 

A livello aziendale, i sistemi di raccolta di acqua piovana tramite piccoli serbatoi consentono di conservare l'acqua di pioggia o di altre fonti in condizioni ottimali e per tempi sufficienti a garantire l'irrigazione, anche solo di piccole realtà produttive. Il collettamento di acqua dai tetti, o da altre superfici idonee, insieme a sistemi di filtraggio e stoccaggio idrico offrono un panorama di soluzioni efficaci ed a basso costo consentendo di intercettare e stoccare opportunamente una quota tra il 75 e il 90% della pioggia, a seconda della qualità delle superfici scolanti, dell'efficienza dei sistemi di convogliamento e dei processi evaporativi o di infiltrazione. In passato, i sistemi di raccolta di acqua piovana erano ampiamente diffusi soprattutto nel Sud Italia e se ne potrebbe favorire il recupero, accanto alla realizzazione di nuovi mediante l'utilizzo di materiali messi a disposizione dalle nuove tecnologie.

I piccoli serbatoi aziendali per la raccolta di acqua piovana, tecnicamente semplici ed economicamente sostenibili, non sono adatti a soddisfare fabbisogni irrigui nelle aziende di medio-grandi dimensioni. In questi casi, o comunque per generare utili economie di scala, una migliore opportunità è offerta dagli invasi interaziendali di maggiori dimensioni, che, accanto alla funzione di stoccaggio della risorsa ai fini produttivi, possono svolgere anche altre funzioni produttive e ambientali. La loro realizzazione, tuttavia, necessita di elevato know-how sia per l'accesso ai finanziamenti che per la realizzazione e gestione delle opere; in questo caso gli enti irrigui possono svolgere un ruolo fondamentale nel fornire supporto tecnico e amministrativo alle imprese agricole del proprio territorio per agevolarne l'accesso ai finanziamenti pubblici.

MULTIFUNZIONALITÀ IN RISPOSTA ALLA SFIDA ENERGETICA, CLIMATICA E AMBIENTALE

Gli invasi di piccole dimensioni possono svolgere molteplici funzioni a servizio dell'impresa agricola e del territorio e contribuire alla positiva sinergia tra acqua cibo ed ecosistemi [7]. La realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico, ben diffusi sul territorio, può rappresentare una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici per accumulare la risorsa idrica ormai sempre più scarsa, garantendone la disponibilità nei momenti di maggiore necessità e minore disponibilità, con conseguenti vantaggi economici ed ambientali. Peraltro, può rappresentare anche una strategia di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, grazie alla capacità dei piccoli invasi artificiali di produrre servizi ecosistemici di regolazione, come la depurazione dell'acqua, la creazione di habitat, la regolazione del deflusso [8] Inoltre, possono fornire servizi di tipo culturale, migliorando l'aspetto del paesaggio e offrendo luoghi attrattivi per le attività ludico-ricreative [9]. Queste infrastrutture, se dotate di elementi di naturalità possono infatti configurarsi come Misure di ritenzione naturale delle acque [10], fornendo quindi, accanto al servizio di stoccaggio dell'acqua, altri benefici alla collettività [11].

Gli invasi offrono anche opportunità di risparmio energetico, potendo ospitare l'installazione di impianti fotovoltaici galleggianti. Questi ultimi rappresentano una soluzione efficace in termini di produzione di energia pulita e di contributo all'autosufficienza energetica, consentono un minor consumo di suolo; inoltre, coprendo lo specchio d'acqua dell'invaso, limitano i processi di evaporazione. In questo ambito, un caso interessante è rappresentato dall'esperienza del Consorzio della Romagna Occidentale che negli anni ha realizzato o contribuito a realizzare numerosi invasi collinari interaziendali, per assicurare l'accesso alla risorsa idrica nelle aree collinari del proprio territorio, dedite a produzioni agricole di pregio non raggiunte dalla rete consortile. In un caso specifico, che è stato anche selezionato nell'ambito del progetto Eccellenze Rurali della Rete Rurale Nazionale [12], il Consorzio ha integrato un progetto per la realizzazione di invasi collinari e di una connessa rete distributiva (finanziato dal Mipaaf per oltre 14 milioni di euro sui fondi della Legge di bilancio 2017 e in parte cofinanziato dalle aziende agricole beneficiarie ultime dell'intervento) con un investimento di 1,2 Mln € del PSR Emilia-Romagna per l'installazione di impianti fotovoltaici galleggianti che permetteranno l'abbattimento di circa il 35-40% dei costi di gestione dell'invaso (Fig.2).

 
Figura 2 Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale, Impianto fotovoltaico galleggiante istallato su invaso collinare
Figura 2 Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale, Impianto fotovoltaico galleggiante istallato su invaso collinare

LE FONTI DI FINANZIAMENTO

I PSR regionali e nazionali dell'attuale programmazione, come visto, hanno offerto la possibilità alle aziende agricole, singole o in forma associata, e agli enti irrigui di realizzare piccoli invasi alimentati da fonti superficiali e sotterranee. Anche nel futuro Piano Strategico della PAC (PSP) sarà importante consentire la realizzazione di piccoli invasi interaziendali, realizzati dagli Enti irrigui o da aziende agricole riunite in consorzi di scopo. Può, inoltre, essere opportuno affiancare al PSP uno specifico programma di investimenti per il finanziamento di piccoli invasi, anche prevedendo procedure semplificate di approvazione dei progetti. 

CONCLUSIONI

In conclusione, le reti di piccoli invasi aziendali, insieme ad altre misure volte ad assicurare la disponibilità di risorsa, come ad esempio il riuso delle acque reflue [13], costituiscono un'opportunità per le politiche di finanziamento di rispondere efficacemente al problema della siccità e carenza idrica, supportando al contempo l'offerta di ulteriori benefici alla collettività. 

 
 

Note

 
 

Marianna Ferrigno (*), Veronica Manganiello (*), Myriam Ruberto (*), Luca Adolfo Folino (*), Nadia Crisponi (*)
(*) Ricercatore/Tecnologo CREA Politiche e bioeconomia

 
 

PianetaPSR numero 113 maggio 2022