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Agroambiente

PAC 14-20, il ruolo e il "peso" degli impegni agroambientali

Un'analisi di dettaglio della RRN sulle misure con finalità agroambientali come base per la costruzione degli interventi della nuova programmazione.

La sostenibilità ambientale è senza dubbio una delle questioni al centro del dibattito pubblico e politico ed è uno dei concetti chiave della futura programmazione della Politica Agricola Comune (PAC). 

In un'ottica di prospettiva, dunque, l'analisi delle misure agroambientali dell'attuale programmazione riveste un'importanza particolare. 

Gli obiettivi che le Autorità di Gestione definiscono a livello di misura o sottomisura, infatti, danno un'idea delle risorse, fisiche o finanziarie, programmate nell'ambito delle diverse strategie regionali. 

Quando si parla di misure agro-climatico ambientali, i target, che, già vengono quantificati per ciascun obiettivo specifico nell'ambito del capitolo 11 (Piano degli Indicatori) del PSR, si arricchiscono di un maggiore livello di dettaglio nel paragrafo 11.4 che mostra come la misura raggiunga i singoli obiettivi secondo quanto definito nelle specifiche strategie di programmazione regionali. Per ogni misura, o per ogni operazione (nel caso della misura 10), sono riportate informazioni sulle risorse finanziarie allocate e sugli ettari destinati agli aspetti specifici relativi agli obiettivi ambientali e/o climatici (Focus Area).

Nella Rete Rurale Nazionale ci si è chiesti se il maggiore dettaglio disponibile aiuti nella definizione degli impegni e nel raggiungimento dei diversi obiettivi agro-climatico ambientali. Per far questo, le tabelle relative alle superfici programmate nell'ambito delle singole misure ambientali e presenti nel paragrafo 11.4 (11.4.1 e 11.4.2) dei 21 PSR, sono state messe a sistema.

Un primo aspetto che emerge dall'analisi dei PSR più recenti, aggiornati alla fine di dicembre 2021, consiste nel fatto che la misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) e la misura 11 (Agricoltura biologica), sono quelle alle quali è destinato il numero di ettari più consistente.

Più nel dettaglio, il dato nazionale delle superfici destinate alla realizzazione dell'agricoltura biologica (misura 11) ammonta a circa 1.5 milioni di ettari, dei quali poco più di un milione (circa il 70% del totale), è previsto per il mantenimento di metodi e pratiche biologiche (sottomisura 11.2).

La misura 8 (Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste), finalizzata a sostenere un'azione di mantenimento e sviluppo sostenibile delle risorse forestali regionali, la multifunzionalità e la fornitura di servizi ecosistemici, prevede oltre 221 mila ettari, dei quali circa il 28,5% stanziati per la realizzazione della misura sui terreni agricoli e la restante parte sui terreni forestali.

Le dieci regioni che hanno valorizzato la tabella con i dati della misura 12 hanno invece previsto circa 110 mila ettari per promuovere la conservazione e la tutela della "Rete Natura 2000" e per contribuire a risolvere gli svantaggi a cui sono sottoposti gli agricoltori e i selvicoltori che operano all'interno dei siti garantendo un regime di indennità nell'ambito dei Piani di gestione /o dalle Misure di Conservazione.

Infine, sulla misura 15 (Servizi silvo-ambientali e climatici e salvaguardia delle foreste) sono stati previsti poco meno di 61 mila ettari per promuovere la gestione sostenibile e il miglioramento delle foreste e delle aree boscate contribuendo al raggiungimento degli obiettivi internazionali sottoscritti dall'Italia e dall'Unione Europea in materia di ambiente, cambiamenti climatici e biodiversità.

Un focus sulla sottomisura 10.1

Uno degli aspetti di maggior interesse che emerge dall'analisi è la superficie stanziata sulla sottomisura 10.1 (pagamenti agro-climatico ambientali) e l'associazione, a livello nazionale, delle singole operazioni presenti nell'ambito della misura con i singoli impegni. Questo è stato possibile in quanto, nel sottoparagrafo 11.4.1 (terreni agricoli) e nella tabella 11.4.1.1 di ogni PSR (M10 - Pagamenti agro-climatico ambientali), per ogni operazione programmata, è stata associata una superficie agricola "target" da sottoporre ad impegno agro-climatico-ambientale. 

L'associazione di un'operazione ad un impegno, tuttavia, è stata tutt'altro che semplice, perché una determinata operazione non sempre si riconduce in maniera diretta ad una tipologia di impegno. L'utilità di questo collegamento aiuta a comprendere, inoltre, se in determinate Regioni il raggiungimento di un impegno presuppone una specifica tipologia di operazione; è stato possibile verificare che, se in alcuni contesti regionali questo effettivamente si verifica, non è detto che in altre non si faccia riferimento a più di un'operazione; l'individuazione di categorie omogenee di impegno aiuta a comprendere meglio anche il nesso rispetto a più tipologie di operazioni, spesso complementari tra loro.

Per arrivare ad una sintesi tra l'impegno e le operazioni, è stato deciso, quindi, di definire delle categorie di impegno omogenee partendo dallo schema della Relazioni Annuali di Attuazione in cui l'attuazione della sottomisura 10.1 si basa sul collegamento tra la colonna "dimensione 1" e "dimensione 2" e le tipologie di intervento.

Dall'analisi effettuata emerge che l'impegno relativo alla produzione integrata è quello che prevede, a livello nazionale, il target più elevato in termini di superfici. Con 736,5 mila ettari, rappresenta oltre il 40% del totale di quelli previsti nella misura 10. 

Legati a questo tipo di impegno possiamo trovare diverse tipologie di operazioni come, ad esempio: la produzione integrata per la tutela delle acque e il miglioramento della gestione degli input chimici e idrici; l'incremento e la conservazione della sostanza organica nel suolo; la gestione di fasce tampone e bacini di fitodepurazione di contrasto ai nitrati; ecc.

Segue il mantenimento di sistemi di seminativi e pascoli ad alto valore naturalistico e l'introduzione di pratiche di pascolo estensivo, conversione delle superfici a seminativi in superfici a prato; questo impegno che afferisce alla gestione di paesaggi, habitat, formazioni erbose, agricoltura ad alto valore naturalistico, prevede diverse operazioni legate, per esempio alla salvaguardia di coperture erbacee semi-naturali; al miglioramento dei pascoli e dei prati-pascolo; alla gestione di colture foraggere e premi per l'alpeggio, ecc. Gli oltre 462 mila ettari previsti per la realizzazione di queste operazioni rappresentano circa ¼ del totale degli ettari previsti sulla sottomisura 10.1.

Le pratiche di coltivazione relative alla copertura del suolo, tecniche di aratura, lavorazione ridotta del terreno ed agricoltura conservativa, con 341 mila ettari, rappresentano poco meno del 19% circa del totale degli ettari previsti come target a livello nazionale. Le operazioni che, a livello regionale, vengono messe in atto per la realizzazione di questo tipo di impegno sono legate a tecniche di agricoltura conservativa; tecniche di colture permanenti ad elevata vulnerabilità ambientale; difesa del suolo ed incremento della sostanza organica; inerbimento permanente nel momento in impianti albori, ecc.

L'impegno relativo alla creazione e al mantenimento delle caratteristiche ecologiche, come, ad esempio, i margini dei campi, le zone tampone, le strisce fiorite, le siepi, gli alberi, con oltre 39,7 mila ettari, rappresenta il 9,6% del target nazionale a livello di sottomisura. Le operazioni rilevate a livello regionale per il raggiungimento di questo tipo di impegno si collegano alla: tutela degli habitat seminaturali per la conservazione della biodiversità; alla gestione sostenibile di infrastrutture verdi; alla tutela del paesaggio; a tecniche agro- ambientali anche connesse ad investimenti non produttivi ecc.

Infine, abbiamo pratiche di irrigazione e drenaggio con impegni tesi alla riduzione del drenaggio e alla gestione delle zone umide e pratiche legate alla gestione aziendale e approcci integrati attraverso impegni legati al regime di alimentazione animale e gestione dei reflui zootecnici.

Come detto, nell'ambito della Rete Rurale Nazionale si è fatta un'analisi di tipo quantitativo, tesa a mettere a sistema le informazioni contenute nel paragrafo 11.4 dei 21 PSR regionali. In questa analisi si aggrega il dato a livello nazionale fornendo, inoltre, i dati disaggregati per Regione. Per avere maggiori dettagli dell'analisi effettuata si rimanda a questa pagina. 

 
 

Augusto Buglione
ISMEA-RRN

 
 

PianetaPSR numero 113 maggio 2022