In Basilicata la coltivazione delle Piante Officinali rappresenta ancora un settore di nicchia, tuttavia il comparto presenta, in molte aree della regione, delle valide realtà produttive che ne caratterizzano i paesaggi e che sono un elemento essenziale delle tradizioni alimentari, gastronomiche e produttive locali.
Nonostante sul territorio regionale si evidenzino buone prassi di reti tra alcune aziende di produzione e i pochi impianti di trasformazione presenti, la filiera locale rimane ancora poco strutturata e presenta numerose difficoltà di aggregazione tra le piccole imprese. Non a caso, si discute da tempo della necessità di sostenere e rafforzare queste micro-filiere locali delle piante officinali. Ed è proprio in questa logica che si inserisce il progetto di cooperazione transazionale MePLASUs (MEdicinal PLAnts in a SUstainable Supply chain. Experience of land-use practices), finanziato dal PO FESR, che coinvolge diversi attori del mondo della ricerca sia italiani - CREA Politiche e Bioecnomia (capofila), Università di Basilicata e ALSIA - che stranieri - Facoltà di Agraria dell'Università di Belgrado e Institute of Plant Breeding and Genetic Resources Hellenic Agricultural Organization DEMETER della Grecia - oltre a numerosi stakeholders del settore (tra i quali EVRA Italia).
Il progetto, della durata di due anni, ha preso avvio ufficialmente a marzo 2022 con il joint launch, organizzato in modalità on line, tra i partner impegnati nella realizzazione del progetto, il cui obiettivo generale è migliorare la filiera delle piante officinali per favorire lo sviluppo dei territori mediterranei, stimolando processi di cooperazione tra aziende agricole, aziende di trasformazione, enti di ricerca e servizi di consulenza. Una rete articolata nella quale sarà messa a sistema l'esperienza e la conoscenza sulle piante officinali di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella realizzazione delle diverse attività progettuali, organizzate per work packages, al fine di definire, in cooperazione, buone pratiche e linee guida per la valorizzazione delle innovazioni tecnologiche impiegate nei processi lavorativi della filiera e la massimizzazione del recupero di risorse presenti negli scarti. Ciò che si intende promuovere è l'adozione di un modello di sviluppo innovativo e sostenibile che valorizzi in modo molteplice e versatile l'utilizzo delle piante officinali attraverso una gestione circolare della filiera.
Di questo si è discusso nel corso della giornata-studio "Piante officinali: prospettive e strumenti per lo sviluppo della filiera locale", che si è tenuta il 14 luglio 2022 presso il Conservatorio Etnobotanico - Antropologia, Etnomedicina, Piante Officinali di Castelluccio Superiore (PZ).
La prima parte dell'evento è stata dedicata alla presentazione degli interventi dei diversi enti di ricerca e degli stakeholders relativi alle proprie attività.
Il CREA, in particolare, ha illustrato il progetto, la realizzazione del sito web dedicato, e descritto i WP avviati, i quali prevedono una prima analisi e valutazione del patrimonio di biodiversità delle piante officinali attraverso una raccolta di dati. Oltre alla definizione di una Banca Dati (BD) delle aziende lucane operanti nel comparto delle piante officinali popolata con dati statistici, territoriali ed economici, ottenuta attraverso l'integrazione di diverse fonti, è stato realizzato anche un questionario on line, di facile e veloce compilazione, per la rilevazione e l'analisi del fabbisogno tecnologico delle aziende di piante officinali lucane, che consentirà di acquisire anche altre informazioni dal punto di vista socio-economico. I risultati saranno presentati in autunno in occasione della prima study visit che si svolgerà in Basilicata. Queste attività saranno accompagnate da analisi storiche, paesaggistiche e socio-economiche e dallo scambio di buone pratiche e conoscenze utili a rafforzare le microfiliere locali delle piante officinali del Distretto Rurale Pollino-Lagonegrese, attive da oltre un decennio e organizzate in una logica di sistema per rispondere ad una maggiore e qualificata richiesta da parte dei consumatori di prodotti con elevati standard qualitativi.
Nella seconda parte della giornata si è svolto, invece, un focus group, coordinato dal CREA, con le rappresentanze del settore agroalimentare lucano e del comparto delle piante officinali (Regione, Organizzazioni di categoria, Distretto agroalimentare, GAL, Federazione cuochi regionale), con le aziende di produzione e trasformazione che hanno partecipato. Il focus è servito per creare un primo momento di confronto tra gli attori presenti e far emergere, attraverso un approccio partecipato, un'analisi del comparto lucano delle piante officinali che tenesse conto delle problematiche, delle priorità e dei fabbisogni degli operatori. I risultati e le nuove informazioni acquisite sono propedeutici, infatti, alla realizzazione degli step successivi previsti dal progetto, necessari a definire e proporre strategie e interventi utili allo sviluppo di una filiera delle piante officinali a basso impatto ambientale.
Diego De Luca, Domenica Ricciardi
CREA PB
PianetaPSR numero 115 luglio/agosto 2022