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Siccità

La persistente siccità nel primo semestre del 2022

Analisi dell'andamento pluviometrico sulle regioni italiane svolta nell'ambito delle attività dell'Osservatorio di Agro-Meteo-Climatologia del CREA-AA.

Da diversi mesi il 2022 si sta manifestando con una prolungata e rilevante siccità in tutto il Paese, associata anche a temperature di diversi gradi oltre i riferimenti climatici, già dalla primavera. Anche le precipitazioni di fine aprile e maggio non hanno abbassato il livello di criticità che a luglio sta raggiungendo livelli elevati. Attualmente la situazione risulta estremamente critica in molte aree, specialmente nelle regioni settentrionali e centrali dove i bacini idrici sono al minimo e i fiumi si presentano senz'acqua. 
Questo report prende in esame l'andamento delle piogge cadute dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 sulle venti Regioni italiane. Le elaborazioni mettono a confronto le precipitazioni totali decadali (periodo di 10 giorni) per il semestre considerato (grafici a sinistra) con i valori climatici calcolati sul trentennio di riferimento 1991-2020 (WMO 1996, 2015, 2017). Nello stesso grafico, sono riportati anche i valori cumulati semestrali (linea continua rossa) e i relativi riferimenti climatici 1991-2020 (linea tratteggiata nera). Inoltre, nei grafici a destra, per ogni regione, sono mostrati gli apporti totali mensili del 2022, i corrispondenti dati climatici di riferimento e le differenze tra i due valori. 
I dati di base utilizzati per queste analisi sono i totali decadali di pioggia prodotti dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - ECMWF), stimati e aggregati spazialmente a livello amministrativo di ciascuna Regione, ottenuti tramite il Sistema Globale di Informazione e Allerta Precoce (Global Information and Early Warning System - GIEWIS) della FAO (Food and Agriculture Organization). È da evidenziare che queste elaborazioni si riferiscono a dati spazializzati sul territorio regionale e non possono essere pienamente rappresentativi di realtà locali all'interno delle singole regioni. I risultati delle analisi sono illustrati per le singole regioni che rientrano nelle cinque aree geografiche: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole.

Nord-Ovest: Valle d'Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia

Alla fine del primo semestre del 2022, in ciascuna delle quattro Regioni del settore Nord-Occidentale si è registrato un bilancio pluviometrico fortemente negativo. Rispetto ai valori climaticamente attesi a fine giugno, in Piemonte si è avuta una carenza di pioggia del 48%, seguito dalla Liguria e dalla Lombardia con un meno 40% e infine dalla Valle d'Aosta con un deficit del 20%. 


Valle d'Aosta

Figura 1 - Valle d'Aosta sx
Figura 1 - Valle d'Aosta dx


Le piogge cumulate alla fine di giugno (grafico a sinistra) sono risultate di 469,4 mm, con un deficit di circa 85,2 mm rispetto al valore climatico (554,6 mm), equivalente a una anomalia negativa del 15%. Per tutto il periodo la linea delle piogge cumulate 2022 è risultata sempre inferiore a quella climatica. Solo in tre decadi si sono abbondantemente superati i valori climatici: nella prima e nella terza di aprile (rispettivamente oltre 60 e 70 mm) e nella terza di giugno (80 mm), mentre piogge praticamente assenti si registrano già nella seconda e terza di gennaio, nella prima decade di marzo e nella seconda di aprile. Negli altri casi gli apporti decadali sono risultati inferiori o più o meno in linea con la norma. Nel grafico a destra sono riportati i valori cumulati mensili del 2022 messi a confronto con il dato climatico. Solo ad aprile e giugno si sono registrati surplus dell'ordine di 33-35 mm (circa +35%), mentre negli altri mesi si sono avute carenze oscillanti da 46 mm (marzo) a 52 mm (gennaio).


Liguria

Figura 2 - Liguria sx
Figura 2 - Liguria dx


In questa Regione, gli apporti di pioggia cumulati nei sei mesi considerati hanno avuto sempre un andamento decisamente inferiore alla norma, con un deficit finale di 168 mm, corrispondente a -40% (grafico a sinistra). Anche considerando gli apporti decadali si nota una carenza di precipitazioni rispetto al clima nella maggior parte delle decadi. In particolare, nelle ultime due decadi di gennaio, nella terza di febbraio e nella prima di marzo le precipitazioni medie regionali non hanno superato 5 mm. Solo nella terza decade di aprile, nella prima di maggio e nella terza decade di giugno gli apporti sono risultati alquanto superiori al dato climatico, mentre nelle rimanenti decadi le piogge sono risultate scarse e quasi sempre metà dei valori attesi. Per quanto riguarda i totali di precipitazioni mensili (grafico a destra), tutti i mesi hanno fatto registrare un deficit pluviometrico più o meno marcato. Il mese più secco del semestre è stato gennaio, con una carenza di pioggia del 66% seguito da febbraio (-53%) e marzo (-62%), mentre a maggio e giugno il deficit è stato dell'ordine di 9 mm pari al 13-15%.


Piemonte

Figura 3 - Piemonte sx
Figura 3 - Piemonte sx


In questo semestre il Piemonte è risultata la Regione con la maggiore carenza di precipitazioni. Come si nota dal grafico di sinistra la linea rossa delle piogge cumulate è abbondantemente inferiore alla norma (linea nera tratteggiata): al 30 giugno il bilancio pluviometrico si è chiuso con un deficit di 168 mm, pari a meno 48% di pioggia. Dal grafico si nota che la carenza di precipitazioni è iniziata già da gennaio con scarsissime precipitazioni (assenza di pioggia o appena 1-2 mm come media regionale) per proseguire anche nei mesi successivi. Una leggera ripresa c'è stata tra fine aprile e maggio che però, non ha colmato il reale deficit. Le sole decadi più piovose, superiori al riferimento climatico, sono state la prima e la terza di maggio (rispettivamente con 49 mm e 37 mm) e la terza di giugno (circa 40 mm). Per quanto riguarda i totali di precipitazioni mensili (grafico a destra), tutti i mesi hanno fatto registrare un deficit pluviometrico più o meno marcato. Il mese più secco del semestre è stato gennaio, con appena 3,5 mm di pioggia rispetto ai 51 mm del clima (-93%). La carenza di pioggia, con oltre 40 mm di deficit, si è avuta a febbraio (-79%), a marzo ((-72%) e aprile (-48%). Un deficit meno marcato c'è stato a maggio con meno 8% per risalire a giugno con un meno 34%.


Lombardia

Figura 4 - Lombardia sx
Figura 4 - Lombardia dx


Alla fine del primo semestre 2022 in Lombardia i quantitativi di pioggia cumulati sono risultati sensibilmente inferiori ai riferimenti climatici (grafico a sinistra). In media sul territorio regionale sono caduti quasi 250 mm a fronte di un dato climatico di 416 mm, con uno scarto negativo del 40% (167 mm di pioggia in meno). A livello decadale la situazione ha evidenziato nove decadi su dodici con piogge praticamente assenti o molto scarse (inferiori a 5 mm come media regionale). Solo negli ultimi giorni di aprile, nei primi dieci di maggio e nella terza decade di giugno si sono avute precipitazioni superiori al dato medio. Anche analizzando i singoli apporti mensili medi regionali, riportati nel grafico a destra, si evidenziano significativi deficit in tutti i mesi; in particolare a gennaio si è registrata una carenza di pioggia del 63%, a febbraio del 52%, a marzo di oltre 46 mm corrispondenti a un deficit dell'80% e un meno 43% ad aprile. Deficit più contenuti si sono avuti a maggio con meno 17 mm (pari a -18%) e ad aprile con meno 14 mm (pari a -16%). 

Nord-Est: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto

Analogamente al Nord-Ovest, anche in tutte le regioni settore Nord-Orientale si sono avuti andamenti pluviometrici primaverili sempre inferiori ai riferimenti climatici e con quantitativi cumulati alla fine del semestre inferiori alla norma e con scarti negativi oscillanti mediamente dal minimo del 25% in Friuli Venezia Giulia, al 33-35% del Trentino Alto Adige e dell'Emilia Romagna fino al 43% registrato in Veneto. 


Emilia Romagna

Figura 5 - Emilia Romagna sx
Figura 5 - Emilia Romagna sx


I primi sei mesi del 2022, tranne la prima decade di gennaio, hanno avuto un andamento dei valori cumulati di pioggia inferiore al clima, per chiudere il semestre con uno scarto negativo prossimo a 140 mm e corrispondente a un deficit di precipitazioni del 35% (grafico a sinistra). In otto decadi su dodici gli apporti medi a livello regionale non hanno superato 5 mm. È piovuto molto poco o per niente nelle ultime due decadi di gennaio, nella prima di febbraio e nelle prime due decadi di marzo; anche nelle decadi centrali di aprile e maggio si è registrata scarsità di pioggia. Gli unici periodi con precipitazioni di rilievo, superiori al riferimento climatico, si sono avuti nella prima decade di gennaio, nell'ultima di aprile e nella prima di maggio. Prendendo in esame il grafico a destra relativo ai totali mensili, anche in questa regione si conferma un deficit pluviometrico in tutti mesi: con un minimo di meno 16-17% in aprile e maggio (da -12 a -14 mm) e un massimo del 63% a marzo (-38 mm), seguito da febbraio con -59%, giugno - 39% e gennaio con -31%.


Friuli Venezia Giulia

Figura 6 - FVG sx
Figura 6 - FVG dx


Ad esclusione di gennaio, l'andamento dei valori cumulati dei primi sei mesi del 2022 si è mantenuto inferiore alla climatologia, per chiudere il semestre con un deficit di quasi 140 mm, corrispondente a uno scarto negativo del 25%. A livello decadale non si sono avute piogge significative (media regionale inferiori a 5 mm) nelle ultime due decadi di gennaio, nella prime e terza di febbraio, nelle prime due di marzo e in quelle intermedie di aprile e giugno. Nella prima decade di gennaio e nella seconda di febbraio le piogge sono state il doppio del dato climatico facendo registrare valori rispettivamente di 48 e 36 mm. Anche nella terza decade di aprile e di giugno ci sono state precipitazioni decadali rilevanti, dell'ordine di 70 mm, quasi il doppio del dato climatico. Gli scarti negativi mensili (grafico di destra) hanno oscillato dal minimo del 5% di giugno al 78% di marzo. A maggio il deficit è risultato del 52%, mentre a gennaio e febbraio i valori erano rispettivamente di -10% e -29%. Solo ad aprile si è registrato un surplus del 13%.


Trentino Alto Adige

Figura 7 Trentino sx
Figura 7 Trentino dx


Dal grafico a sinistra si nota che anche in questa Regione l'andamento delle precipitazioni semestrali è risultato nel complesso deficitario rispetto al clima: a fine semestre lo scarto negativo è stato leggermente superiore a 122 mm, pari a un deficit del 23%. Precipitazioni totali decadali non superiori a 5 mm si sono avuti specie nei mesi invernali: seconda e terza decade di gennaio, dalla terza di febbraio alla seconda di marzo e in quella intermedia di aprile. Precipitazioni di un certo rilievo, con valori oltre 50 mm e superiori al dato climatico, si sono avute a fine aprile e tra la fine di maggio e la prima decade di giugno. A livello mensile si è avuta una marcata carenza di precipitazioni a marzo: sono caduti appena 15 mm contro gli oltre 68 mm del clima, con un deficit del 78%, a gennaio con il deficit è stato del 61%. A febbraio, ad aprile e giugno la carenza di pioggia e oscillata dal 6 al 23%, mentre il solo mese che ha visto un surplus di precipitazioni è stato maggio con un più 6% in cui sono caduti 133 mm a fronte dei 125 mm del clima. 


Veneto

Figura 8 - Veneto sx
Figura 8 - Veneto dx


In Veneto il trend delle piogge invernali e primaverili (grafico a sinistra) è stato analogo alle altre Regioni settentrionali con un andamento dei valori cumulati, dalla seconda decade di gennaio, sempre inferiore a quello climatico. Alla fine del primo semestre 2022 lo scarto negativo è stato leggermente superiore a 192 mm, pari a un deficit del 43%. Si è avuta praticamente assenza o scarsità di piogge (non superiori a 5 mm come media regionale) in metà delle diciotto decadi. In particolare, gli scarsi apporti si sono avuti in tre decadi consecutive a partire dalla seconda di gennaio, dalla terza di febbraio alla seconda di marzo e poi ancora nelle decadi centrali di aprile, maggio e giugno. Precipitazioni di un certo rilievo, oltre 50 mm e con valori superiori al dato climatico, si sono verificate solo nella terza di maggio. A livello mensile (grafico a destra) gli scarti negativi sono stati consistenti e hanno interessato tutti i mesi. Gennaio e febbraio hanno visto una carenza di pioggia rispettivamente del 36% e del 47%, a marzo la media regionale è stata poco meno di 13 mm pari a un deficit dell'80%; a maggio e a giugno si sono avute poco più della metà delle piogge climaticamente attese con un deficit pluviometrico che si è attestato tra il 42 e il 46%. 

Centro: Lazio, Toscana, Marche e Umbria

Nelle Regioni centrali, analogamente a quanto si è verificato in quelle settentrionali, si sono avuti valori cumulati a fine semestre inferiori ai riferimenti climatici. Il deficit pluviometrico è oscillato da circa il 33-34% della Toscana e delle Marche a oltre il 40% del Lazio e dell'Umbria. In tutti i mesi si sono registrati deficit pluviometrici più o meno rilevanti: da pochi millimetri a più di 40 mm.


Lazio

Figura 9 - Lazio sx
Figura 9 - Lazio dx


Nel grafico di sinistra si nota che già dalla seconda decade di gennaio le precipitazioni cumulate (linea rossa continua) sono risultate inferiori al dato climatico (linea nera tratteggiata). Alla fine del semestre i valori di pioggia cumulati medi a livello regionale sono risultati inferiori ai riferimenti climatici con uno scarto di 162 mm, corrispondenti a un deficit pluviometrico del 41%. La distribuzione delle piogge nel semestre è risultata discontinua con nove decadi che hanno registrato precipitazioni inferiori a 5 mm; gli apporti sono risultati scarsi nella seconda decade di gennaio e prima di febbraio, nelle prime due decadi di marzo, in quelle intermedie di aprile e nelle ultime due decadi di maggio e giugno. Le piogge primaverili con apporti compresi tra 30 e 35 mm, verificatesi tra fine marzo e primi di aprile e tra fine aprile e maggio, hanno almeno temporaneamente ridotto le condizioni siccitose. Considerando i totali mensili (grafico di destra) si è avuta una carenza di pioggia in tutti i sei mesi: del 67% a gennaio, del 33% a febbraio, del 41% a marzo, del 7% ad aprile e 39% a maggio e del 79% a giugno in cui sono caduti a livello regionale poco più di 9 mm rispetto ai 44 climaticamente attesi. 


Toscana

Figura 10 - Toscana sx
Figura 10 - Toscana dx


Anche in Toscana la linea cumulata delle piogge si è mantenuta sempre inferiore a quella dei riferimenti climatici, chiudendo il semestre con un deficit pluviometrico di circa 126 mm, pari a una carenza di pioggia del 33% (grafico a sinistra). In metà delle 18 decadi prese in esame, le piogge medie regionali non hanno superato 5 mm; in particolare la scarsità di pioggia si è avuta dalla seconda decade di gennaio alla prima di febbraio, nelle prime due decadi di marzo, nella seconda di maggio e nelle ultime due di giugno. Solo nella terza decade di marzo e di aprile le precipitazioni sono state quasi il doppio del clima, superando 40 mm. A livello mensile la situazione è risultata analoga alle altre regioni del Centro, con il deficit di pioggia che si è verificato in tutti i mesi (grafico a destra). Solo ad aprile i totali di precipitazione sono risultati pressoché in linea con la media climatica, mentre a gennaio la mancanza di pioggia è stata del 44%, diminuita a febbraio (34%) e marzo (24%) e risalire a giugno con il 70% di deficit (sono caduti in media circa 16 mm rispetto ai 52 mm del clima).


Marche 

Figura 11 Marche sx
Figura 11 Marche dx


Nel primo semestre 2022 l'andamento cumulato dei valori decadali (linea rossa nel grafico a sinistra) è risultato inferiore a quello atteso, chiudendo il bilancio pluviometrico in deficit di oltre 144 mm, corrispondenti ad una carenza di pioggia del 34%. Le decadi con scarse precipitazioni, non superiori a 7-8 mm, si sono avute sia nei mesi invernali (da metà gennaio a metà febbraio) che in quelli primaverili (decade centrale di marzo, aprile e maggio). Praticamente assenza di pioggia anche nella seconda e terza decade di giugno, rispettivamente con valori medi regionali di appena 1,5 mm e 2,5 mm. Analizzando i totali relativi ai singoli mesi (grafico a destra) si evidenzia sempre un deficit pluviometrico abbastanza rilevante: a gennaio è stato del 27, sceso a febbraio all'8%, mentre a marzo è risalito al 40%, ad aprile del 37%, a maggio del 45% e a giugno del 39%.


Umbria

Figura 12 - umbria sx
Figura 12 - Umbria dx


Analogamente alle altre Regioni fin qui prese in esame, anche in Umbria l'andamento dei valori cumulati è risultato sempre inferiore a quello climatico (grafico a sinistra). A fine semestre si è registrato un deficit di apporti piovosi del 42%, pari a oltre 170 mm di carenza di pioggia. Anche in questa Regione, in metà delle decadi, si è avuta scarsità di pioggia, specialmente per tre decadi consecutive a partire dalla seconda di gennaio, nelle prime due di marzo, in quelle intermedie di aprile e maggio e nelle ultime due di giugno. Solo nella terza decade di marzo le piogge sono risultate superiori al riferimento climatico, facendo registrare circa 46 mm. Nel grafico di destra sono riportati i valori totali mensili raffrontati con i rispettivi dati climatici da cui emergono le ragguardevoli carenze di pioggia per tutti i mesi. Il deficit più elevato si è avuto a giugno con il 79%, seguito da maggio con il 57% e da gennaio con il 51%. Il deficit più basso è stato registrato in aprile con il 16%. 

Sud: Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Molise


Per quanto riguarda le regioni meridionali si è avuta una situazione di deficit pluviometrico meno rilevante rispetto al Centro e al Nord. In diversi mesi gli apporti sono risultati abbastanza in linea con la climatologia e in alcuni casi hanno fatto registrare un moderato surplus. Il bilancio pluviometrico finale dei sei mesi è risultato negativo dell'11-16% in Abruzzo, Campania, Calabria e Puglia. Con il 4%, il Molise ha fatto registrare il deficit più basso, mentre quello più elevato si è avuto in Basilicata con -22%. 


Abruzzo

Figura 13 Abruzzo sx
Figura 13 Abruzzo dx


Nel complesso l'andamento delle precipitazioni decadali cumulate è risultato abbastanza in linea con quello climatico, chiudendo il semestre con un deficit finale dell'11% pari a una mancanza di circa 48 mm di pioggia (grafico a sinistra). Tuttavia, la frequenza non è stata omogenea nel semestre, tant'è che si sono avute decadi con scarse precipitazioni, alquanto inferiori ai dati climatici, sia durante i mesi invernali (febbraio), ma specialmente in quelli primaverili (seconda e terza decade di maggio e di giugno) e apporti abbondanti nella terza decade di febbraio (88,4 mm), nella prima decade di maggio (53,2 mm) e nella prima di giugno (62,9 mm). A livello mensile (grafico di destra) si sono avuti carenze di pioggia di rilievo in gennaio (-30%) e in aprile (-49%), mentre in febbraio e giugno si sono registrati surplus rispettivamente del 54% e del 28%. Negli altri mesi i dati percentuali sono stati più o meno in linea con il clima.


Puglia

Figura 14 -Puglia sx
Figura 14 - Puglia dx


Inizialmente si è avuto un andamento dei valori cumulati prossimo alla climatologia, poi c'è stata una flessione tra metà gennaio e metà febbraio, un lieve recupero a fine inverno-inizio primavera e poi una leggera flessione alla fine del semestre con un deficit circa 50 mm, pari al 16% (grafico a sinistra). Le decadi più piovose, intorno a 40 mm, sono state la terza di febbraio e la prima di marzo e poi la prima di maggio e la prima di giugno con apporti dell'ordine di 30 mm. Scarsi apporti pluviometrici, meno di 10 mm come media regionale, si sono avuti dalla seconda decade di gennaio alla prima di febbraio, nella seconda di marzo, poi nelle decadi intermedie e finali di aprile, maggio e giugno. Per quanto riguarda i dati mensili (grafico di destra) si è registrato un sostanziale allineamento dei quantitativi di pioggia con il riferimento climatico a febbraio, marzo, maggio e giugno, mentre a gennaio il deficit è risultato del 40% (-24 mm) e ad aprile del 50% (-27 mm).


Basilicata

Figura 15 Basilicata sx
Figura 15 Basilicata dx


L'andamento del totale cumulato dei primi sei mesi del 2022 (grafico a sinistra) in Basilicata è risultato leggermente inferiore alla climatologia, per concludere il semestre con un deficit di quasi 72 mm di scarto dal dato climatico, equivalente a meno 22% di pioggia. Analogamente alla precedente regione le decadi che hanno fornito il contributo maggiore sono state la prima di gennaio (29 mm), la terza di febbraio e la prima di marzo con poco più di 30 mm e la prima di maggio (42,3 mm). Carenza di pioggia con apporti minori di 10 mm rispetto ai riferimenti climatici si sono avute particolarmente dalla seconda decade di gennaio alla seconda di febbraio. Precipitazioni dimezzate rispetto al clima si sono registrate anche nelle seconde e terze decadi di aprile e maggio, mentre nella decade di fine giugno le piogge sono state praticamente assenti.  Il mese di marzo, con un deficit del 6%, e quello di maggio, con un +6%, hanno fatto registrare valori nel complesso prossimi alla norma, mentre ad aprile il deficit è stato il più alto, pari al 50% delle piogge climaticamente attese. Nei rimanenti mesi la carenza di pioggia è oscillata dal 20 al 35%.


Calabria

Figura 16 Calabria sx
Figura 16 Calabria dx


In questa regione la pioggia cumulata decadale dal 1° gennaio al 30 giugno (grafico a sinistra) è risultata leggermente inferiore a quella climatica, terminando a fine semestre con un totale di quasi 307 mm, un deficit rispetto al dato climatico di 47 mm, pari a -13%. La prima decade di maggio è risultata in assoluto la più piovosa con un totale di 51 mm, mentre quelle meno piovose, con non più di 5 mm come media regionale, sono state la seconda di gennaio, la terza di aprile e le ultime due di maggio. Il confronto dei totali mensili con i riferimenti trentennali (grafico a destra) evidenzia un deficit nei primi tre mesi rispettivamente del 33%, 38% e 17% e un surplus ad aprile (+9%) e a maggio (+44%). Nonostante nella terza decade di giugno non è, praticamente, piovuto il totale mensile è rientrato nella norma.


Campania 

figura 17 - Campania sx
figura 17 - Campania dx


In Campania il bilancio pluviometrico semestrale si è concluso con un lieve deficit rispetto alla norma: gli apporti cumulati sono stati di oltre 390 mm, equivalenti a un deficit dell'11% rispetto al riferimento climatico. I maggiori contributi, più del doppio del dato climatico, sono dovuti agli oltre 40 mm caduti nella terza decade di febbraio e di marzo, ai circa 52 mm della prima decade di aprile e ai quasi 50 mm della prima decade di maggio. Si confermano anche in questa regione le scarse precipitazioni dei mesi invernali (dalla seconda decade di gennaio alla seconda di febbraio) e primaverili: decade intermedia di marzo e di aprile e nelle ultime due di maggio. A livello mensile gennaio è stato il mese con la carenza di pioggia maggiore (-49%), mentre leggermente inferiori alla norma o in linea con essa sono stati febbraio (+3%), marzo (-14%), aprile (+16%) e maggio (-6%). Giugno ha fatto registrare un deficit sul dato climatico del 20%. 
 


Molise

Figura 18 Molise sx
Figura 18 Molise dx


Nel grafico di sinistra si può notare come, per tutto il semestre, l'andamento delle piogge decadali cumulate è risultato perfettamente in linea con quello climatico; a fine periodo il totale degli apporti è stato di quasi 342 mm con uno scarto negativo rispetto al clima di appena 15 mm, corrispondente a un deficit del 4%. Con quasi 64 mm la terza decade di febbraio è stata la più piovosa, seguita dalla prima di maggio (56 mm) e di giugno (47 mm). Scarsi apporti piovosi, non superiori a 5 mm nei dieci 10 giorni, si sono avuti nelle decadi intermedie di gennaio e aprile e nelle ultime due decadi di maggio e giugno. A gennaio il deficit di pioggia è stato del 17%, mentre a febbraio si è avuto una eccedenza del 27%. Marzo e aprile, invece, hanno fatto registrare deficit di pioggia rispettivamente dell'11% e del 50%, mentre a maggio si è avuta un'eccedenza del 9% e a giugno del 36%. 

Isole: Sardegna e Sicilia

Anche nelle due isole maggiori il bilancio pluviometrico di fine semestre si è chiuso con una anomalia negativa. In Sicilia lo scarto rispetto al clima è stato di 50 mm, pari a -20%, mentre in Sardegna è risultato di circa 19 mm, pari a -13%. Le piogge molto abbondanti si sono avute in particolare nella prima decade di maggio.


Sicilia

Figura20 Sicilia sx
Figura20 Sicilia dx


Ad esclusione della prima decade di gennaio, la linea continua rossa relativa alle precipitazioni cumulate del 2022, riportata nel grafico a sinistra, si è mantenuta inferiore alla linea tratteggiata nera del clima. Il bilancio semestrale si è chiuso con uno scarto negativo di 50 mm, corrispondenti a un 20% in meno di precipitazioni. Nell'ultima decade di gennaio e nella prima e ultima di febbraio gli apporti pluviometrici medi sulla regione sono stati inferiori a 5 mm. Un ulteriore periodo di carenza di piogge significative si è avuto a partire dalla seconda decade di maggio fino a tutto giugno. Apporti di rilievo si sono avuti nella prima decade di maggio con una media regionale di quasi 45 mm, considerando che il dato climatico è di poco meno di 10 mm. Anche nella prima decade di gennaio e nelle decadi centrali di marzo e aprile i quantitativi sono stati quasi il doppio del clima. Considerando il grafico di destra relativo ai totali mensili si evidenzia un forte scarto positivo a maggio, oltre il 100% e uno più leggero a marzo (+10%). Invece, la carenza di pioggia si è manifestata in modo particolare a gennaio e febbraio con quantitativi meno della metà del dato climatico di riferimento.


Sardegna

Figura 19 Sardegna sx
Figura 19 Sardegna dx


Dopo l'inizio di gennaio, l'andamento pluviometrico semestrale è risultato inferiore a quello climatico fino ai primi di maggio per concludersi a fine giugno con uno scarto lievemente negativo di circa 19 mm, uguale a un deficit del 13% (grafico a sinistra). La decade con le piogge più abbondanti è stata la prima di maggio, con oltre 67 mm, seguite dalla seconda di marzo e dalla prima di aprile rispettivamente con circa 40mm e 35 mm. L'assenza o scarsità di precipitazioni (media regionale minore di 5 mm) si è avuta da metà gennaio fino alla prima decade di marzo e poi dalla decade centrale di maggio fino a tutto giugno. Considerando i totali mensili (grafico a destra) nei due mesi invernali si è registrato sempre uno scarto negativo dell'ordine del 60-65% rispetto al dato climatico, mentre nei mesi primaverili si sono avute anomalie positive con un surplus fino al 100% a maggio. A giugno si è registrata un deficit di pioggia come media regionale del 79%.

 
 

Riferimenti bibligrafici

World Meteorological Organization, 1996: Climatological Normals (CLINO) for the Period 1961-1990 (WMO-No.847). Geneva.
World Meteorological Organization, 2015: Seventeenth World Meteorological Congress (WMO-No.1157). Geneva.
World Meteorological Organization, 2017: WMO Guidelines on the Calculation of Climate Normals (WMO-No.1203). Geneva.

 
 

Stanislao Esposito
CREA - AA

 
 

PianetaPSR numero 115 luglio/agosto 2022