L'agricoltura biologica rappresenta uno dei principali strumenti indicati dalla Commissione europea per garantire la sostenibilità del comparto agricolo e l'Italia sta dimostrando di puntare in maniera sempre più decisa su questo settore, in cui è tra i Paesi leader a livello Ue. Se dal punto di vista normativo la nuova Legge sul biologico (Legge 9 marzo 2022, n.23) ha segnato un passo avanti estremante importante, sul piano strategico un ruolo fondamentale verrà svolto dal Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici, previsto dalla normativa recentemente approvata e predisposto dallo staff dell'Ufficio dell'Agricoltura Biologica del Mipaaf (PQAI I), col supporto di Bmti, Crea e Ismea.
Si tratta di un Piano triennale, di valenza strategica e programmatica, chiamato a soddisfare, attraverso opportuni interventi, i dodici obiettivi sanciti dal medesimo articolo 7 della legge sul biologico (vedi box 1).
Considerata l'importanza del Piano per lo sviluppo del settore biologico nazionale, il Ministero sin da subito ha scelto un metodo di lavoro basato su rigore scientifico e condivisione. Sicché, per l'analisi di contesto del settore si è fatto riferimento ai dati e alle analisi più aggiornate disponibili, mentre per garantire una scrittura a quattro mani, l'impostazione del Piano e la definizione dei suoi contenuti è stata da subito condivisa con gli Enti territoriali, i rappresentanti del settore e la società civile.
In particolare, per quanto riguarda lo studio del settore, oltre ad attingere ai risultati delle analisi sviluppate di recente per la scrittura del Piano strategico nazionale PAC 2023-2027, il Ministero i primi di luglio scorso, ossia con due mesi di anticipo rispetto al consueto rilascio di settembre si è adoperato per elaborare e analizzare insieme ad Ismea i dati produttivi e di mercato del settore biologico relativi all'annualità 2021. Questa anticipazione, in questo momento topico di programmazione per il settore, si è rivelata estremamente utile.
Allo stesso tempo, grazie al dialogo costruttivo e continuativo che il Ministero ha curato con tutto il partenariato, tramite le riunioni del tavolo tecnico in agricoltura biologica e lo scambio di documenti e contributi, è stato possibile a fine luglio pervenire ad una prima proposta di Piano, che ha incontrato il largo consenso sia delle Regioni e delle Province autonome, che della società civile.
La proposta di Piano predisposta e condivisa dal Ministero ha una fisionomia "Market oriented" e segue uno schema logico a due livelli strutturato in quattro ASSI e sette AZIONI, per le quali vengono proposti specifici interventi focalizzati sui risultati. Segnatamente, gli ASSI del Piano, definiti in modo coerente col Piano strategico nazionale PAC 2023-2027 e con il Piano strategico europeo per il biologico, intendono stimolare sia la domanda che l'offerta di prodotti biologici, accrescere la sostenibilità del metodo di produzione biologica e rafforzare la ricerca e l'innovazione in agricoltura biologica.
La versione definita del Piano che il Ministero si sta accingendo a predisporre, terrà conto dei contributi e degli elementi di novità trasmessi in questi ultimi giorni dalle Regioni e dalle Province autonome, e dei risultati della consultazione pubblica con la quale, dal 9 agosto al 2 settembre scorsi, è stata interpellata la società civile. In particolare, con la consultazione il Ministero ha inteso completare l'ascolto di tutte le parti coinvolte, a vario titolo, nello sviluppo del settore biologico nazionale.
La consultazione si è conclusa con 1.711 risposte (questionari completi), voce di agricoltori biologici, esperti del settore, cittadini, giornalisti, medici, educatori e studenti.
Nell'86% dei casi, i rispondenti hanno affermato di essere d'accordo con l'impostazione del Piano predisposta dal Mipaaf (Pienamente d'accordo 32% + D'accordo 54%).
La fisionomia "Market oriented" impressa al Piano e sulla quale è stato raccolto un largo consenso, passa per una maggiore consapevolezza del consumatore su quello che i prodotti biologici e il metodo di produzione biologico sono e rappresentano. Per questo il Ministero, tra gli altri ambiti, continuerà a lavorare molto sulla comunicazione, sulla corretta informazione ed educazione a partire dalle scuole elementari.
In riferimento agli Assi e alle Azioni proposte, il 75% dei rispondenti li considera appieno esaustivi per il raggiungimento degli obiettivi che il Piano deve conseguire; tra coloro che invece non giudicano esaustiva la proposta, i risultati evidenziano che solo una parte di questi ha poi fornito un'indicazione puntuale su eventuali ulteriori Assi e/o Azioni. Segnatamente, dei 432 rispondenti non appieno soddisfatti degli Assi e delle Azioni contemplati nella proposta, in 215 hanno indicato ulteriori Assi e in 233 hanno indicato ulteriori azioni. Peraltro, va tenuto presente che non sempre il rispondente ha fornito indicazioni pertinenti, dato che in luogo di un Asse o di un'Azione ha invece indicato un intervento e che nella stragrande maggioranza dei casi era riconducibile ad Assi e ad Azioni già esistenti, presenti nella proposta di piano. Ciò non ha comunque inficiato l'ascolto attento di tutte le indicazioni fornite, espresse in modo appassionato e deciso, preziose per affinare il lavoro di scrittura del Piano, per renderlo pienamente efficace e utile per lo sviluppo del settore biologico italiano.
Pietro Gasparri, Dirigente dell'Ufficio PQAI I - Agricoltura Biologica e Sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali del Mipaaf
Giovanna Maria Ferrari, Segreteria Tecnica del Sottosegretario di Stato del Mipaaf Sen. Francesco Battistoni
Oreste Gerini, Direttore della Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica del Mipaaf
PianetaPSR numero 116 settembre 2022