Home > Il punto sui PSR > Innovazione > Cooperazioneun quadro riepilogativo della 16.2 nelle Regioni italiane a fine programmazione.
balla di fieno su campo arato
Cooperazione

Cooperazione, un quadro riepilogativo della 16.2 nelle Regioni italiane a fine programmazione.

Dalle attività di sostegno ai progetti pilota allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie. La sottomisura è stata attivata in quasi tutte le Regioni con un buon stato di avanzamento della spesa.

La sottomisura 16.2 sostiene, attraverso la cooperazione tra più partner, la realizzazione dei progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie finalizzate ad accrescere la competitività e la sostenibilità nel settore agricolo, agroalimentare e forestale. I progetti pilota devono avere come obiettivo l'applicazione e/o l'utilizzo di risultati di ricerca, la cui valorizzazione si ritiene promettente per dare risposte in termini pratici e concreti ai fabbisogni di innovazione delle aziende agricole, agro-alimentari e forestali. 

Giunti ormai al termine del periodo di programmazione e a ridosso del periodo biennale di transizione verso la nuova PAC, si vuole fornire un quadro riepilogativo dell'intervento attuato dalle AdG. Queste ultime hanno assegnato tutte le risorse che erano state programmate a supporto degli obiettivi di filiera e di competitività aziendale, raggiungendo i target previsti.

Il quadro di attuazione della sottomisura

La sottomisura è stata attivata in quasi tutte le Regioni, ad eccezione di Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Campania. Le modalità di attuazione sono state diverse: Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna hanno optato per l'attivazione singola, che ricorda la misura 124 della vecchia programmazione 2007-2013; Marche e Abruzzo l'hanno attuata in sinergia ad altre misure all'interno di progetti collettivi;  Lombardia ed Emilia-Romagna hanno attivato entrambe le modalità,  mentre, in Veneto e Puglia la sottomisura finanzia le attività di collaudo e dimostrazione realizzate dai gruppi operativi (GO) del Partenariato europeo per l'innovazione (PEI). Altro caso è la Toscana, che realizza la 16.2 all'interno dei progetti integrati di filiera (PIF), nei piani strategici dei GO (PS-GO) che di fatto insieme alla misura 1 sostiene le attività dei gruppi operativi; e nel 2022 ha pubblicato anche un bando per l'attivazione singola. 

Riguardo la numerosità dei bandi emessi, nella maggior parte dei casi è stato pubblicato un solo bando, con l'eccezione di Piemonte e Umbria che hanno pubblicato 4 bandi, prevedendo beneficiari differenti per la realizzazione dei progetti pilota, e le Regioni che hanno attivato la sottomisura all'interno dei progetti collettivi (Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna). Infine le Marche sono la regione che ha emesso il maggior numero di bandi, ben 7, distinti per: Accordi Agroambientali d'Area, PIF Agroalimentari, PIF Filiere corte, PIF Agroalimentari per le Aree cratere del sisma, PIF Filiere corte per le Aree cratere del sisma e PIF per la produzione energia biomasse forestali. 

Dall'analisi dello stato di avanzamento procedurale a settembre 2022, la sottomisura presenta un avanzato livello di attuazione. La maggior parte delle AdG ha avviato i progetti pilota e in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana ed Umbria si registrano progetti già conclusi; su questo incide il fatto che queste Regioni sono state tra le prime ad aver attivato la misura nel 2015-2016. Purtroppo, dei progetti chiusi non è stato possibile rilevare il numero preciso dai siti istituzionali, né da indagini ad hoc.

Distribuzione delle risorse finanziarie

Le risorse finanziarie assegnate per la 16.2 ammontano a 181,8 milioni di euro. Il 39,6% è finalizzato al miglioramento della competitività e della redditività delle aziende agricole (priorità 2) (Figura 2). Un'altra buona parte di risorse è destinata, invece, al miglioramento della competitività della filiera agroalimentare (priorità 3) che assorbe il 32,3% della spesa assegnata. La quota rimanente è ripartita per il 10,3% alla priorità 4, ovvero la tutela dell'ambiente, e il 15,2% alla priorità 5, uso efficiente delle risorse; infine, il 2,6% è destinata allo sviluppo nelle zone rurali (priorità 6). Analizzando la ripartizione delle risorse ammissibili per singole focus area, si conferma la rispondenza ad un numero circoscritto di fabbisogni individuati nei PSR. In particolare, si rileva una concentrazione delle risorse finanziarie (39,6%) a supporto delle prestazioni economiche delle aziende agricole (focus area 2A) e di una migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare (30,5% - focus area 3A).

A livello regionale, la maggior parte delle AdG che hanno attivato la sottomisura ha concentrato la totalità delle risorse finanziarie su un unico obiettivo, anche se tendenzialmente diverso, individuato nelle priorità 2, priorità 3 e 5. Scendendo nel dettaglio delle focus area, emerge un'evidente concentrazione di risorse verso obiettivi specifici, quali: il miglioramento delle prestazioni economiche (focus area 2A) per Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Puglia e Calabria; l'organizzazione di filiera (3A) per Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia e Sardegna; la produzione di energie rinnovabili (5C) per il Piemonte. Le altre AdG, Toscana Umbria e Veneto, hanno preferito stanziare le risorse su un numero più ampio di obiettivi. 

Esaminando le graduatorie pubblicate sui siti ufficiali delle AdG è stato possibile desumere il numero di progetti pilota ammessi a finanziamento. I progetti, a settembre, ammontano a 407, di cui 257 sono stati attivati singolarmente e 150 all'interno dei progetti collettivi. L'Umbria resta la Regione con il più alto numero di progetti attivati (95); segue l'Emilia-Romagna con 81 progetti pilota, di questi 51 ammessi e portati a termine nei progetti di filiera e 30 in forma singola di recente approvazione. Numerosi anche i 68 progetti approvati in Toscana, specificando che questi sono solamente i progetti pilota attivati nei PIF, mentre quelli realizzati nei PS-GO di fatto finanziano i gruppi operativi e quindi sono stati conteggiati nella sottomisura 16.1. 

In totale, i progetti hanno ricevuto un contributo di oltre 79 milioni di €, equivalente ad una media di circa 186 mila € a progetto. I progetti pilota economicamente più importanti sono quelli ammessi dalla Sardegna (293 mila €), seguiti da Piemonte e Basilicata con, rispettivamente, una media di 287 e 283 mila €. I meno rilevanti sono invece i progetti approvati in Friuli-Venezia Giulia ai quali è stato concesso un contributo medio di circa 49 mila €, ma ciò è attribuibile al fatto che nel bando il costo massimo ammissibile del progetto era pari a 50 mila €, importo di gran lunga inferiore rispetto alle altre regioni (Tabella 2).

Attraverso indagini dirette presso le postazioni regionali della RRN, insieme alle informazioni contenute nei siti istituzionali delle regioni, è stato possibile rilevare qualche informazione sui comparti produttivi pertinenti i progetti pilota. Si deve tener presente, però, che i partenariati beneficiari della 16.2, a differenza dei GO, non hanno l'obbligo di inserire i progetti sul portale della Commissione Europea e quindi ci potrebbe essere qualche dato mancante ed impreciso. I progetti pilota con approccio multifiliera sono i più numerosi, seguono quelli dei comparti cerealicolo e vitivinicolo. Numericamente significativi sono anche i progetti che riguardano i settori lattiero-caseario, olivicolo ed orticolo.

 
 

Riferimenti bibliografici

 
 

Elisa Ascione, Rossella Ugati
CREA - Centro Politiche e Bioeconomia

 
 

PianetaPSR numero 117 ottobre 2022