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locandina ciclo webtalk
Agricoltura sociale

L'agricoltura sociale attraverso i web talk della Rete Rurale Nazionale

La Rete Rurale Nazionale (RRN) ha organizzato un primo ciclo di web talk sull'Agricoltura Sociale allo scopo di condividere idee, riflessioni ed esperienze.

L'agricoltura sociale (AS), inserendosi nel processo di costruzione di un nuovo welfare partecipativo, viene promossa dalla legge 141/2015 "Disposizioni in materia di agricoltura sociale" quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole, al fine di facilitare l'accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali in particolare nelle zone rurali o svantaggiate.

Per AS si intende, ai sensi della legge nazionale, l'insieme di attività esercitate da imprenditori agricoli e cooperative sociali per realizzare l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e svantaggiati; prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali; prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative; progetti finalizzati all'educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità e alla diffusione della conoscenza del territorio.

I web talk

In questi ultimi anni l'AS è stata capace di offrire risposte concrete ai fabbisogni delle persone e comunità. A seguito della pandemia, l'uso delle tecnologie da parte di una sempre più ampia fascia di persone ha suggerito l'opportunità di ricorrere a strumenti più snelli di lavoro per divulgare notizie, informazioni e dati. In questo contesto, nel mese di ottobre 2022 la RRN ha organizzato un ciclo di web talk: si tratta di brevi momenti di confronto informale tra esperti, operatori di AS e varie professionalità che hanno riguardato la commercializzazione dei prodotti dell'AS, gli interventi assistiti con animali e l'inserimento socio-lavorativo di immigrati e richiedenti asilo.

 

Web talk "Il mercato dei prodotti dell'agricoltura sociale. Opportunità per le imprese agricole e per i consumatori" 

Negli ultimi anni la maggiore consapevolezza dell'importanza di un corretto stile alimentare ha determinato l'aumento della richiesta di prodotti agroalimentari sani e con forte connotazione etica e sociale. I canali di vendita sono diversi, principalmente di filiera corta, e comprendono punti vendita aziendali, reti informali, piccola distribuzione, fiere e mercati locali. A questi canali tradizionali si sono affiancati nel tempo quelli on line, capaci di offrire panieri di prodotti provenienti da aziende agri-sociali dislocate sull'intero territorio nazionale.

Il web talk ha previsto un primo momento di confronto con due esperte - Anna Carbone dell'Università degli Studi della Tuscia e Giuseppina Migliore dell'Università degli Studi di Palermo - su: caratteristiche del consumatore di prodotti dell'AS, modalità più diffuse per la valorizzazione e commercializzazione di questa tipologia di prodotti, ruolo delle certificazioni e dei loghi etici, elementi per predisporre strategie efficaci di marketing e commercializzazione.In seguito, sono state presentate tre esperienze concrete. La prima, da parte di Elisa Bianchini, ha riguardato Gioosto (Benevento), uno store online multibrand, interamente dedicato alle aziende sostenibili e ai loro prodotti, nato nel 2019 come spin-off di NeXt-Nuova Economia per Tutti. L'obiettivo dell'e-commerce è riunire le imprese impegnate in percorsi di sostenibilità e offrire ai cittadini un'ampia selezione di prodotti ad alto valore sociale e ambientale. 
Il secondo intervento, presentato da Federica Ghitarrari della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, ha riguardato i marchi collettivi per le imprese agricole con un focus al marchio di riconoscibilità delle imprese agricole impegnate in chiave sociale in corso di realizzazione nell'ambito del progetto di INNESTA, promosso dalla Cooperativa Alicenova e finanziato dalla Regione Lazio. L'idea di costituire un marchio collettivo specifico per l'AS è nata dalla necessità di trovare nuovi metodi per comunicare il valore di questi prodotti.   
Il terzo intervento è stato presentato da Paola Lenzini dell'Azienda agricola L'Arco (Guarcino) che dal 2012 partecipa attivamente a progetti di inclusione lavorativa a favore di soggetti svantaggiati e ha ricevuto diversi riconoscimenti (es. premi, menzioni speciali). I prodotti agricoli e zootecnici dell'azienda vengono in parte utilizzati in agriturismo e in parte immessi nel mercato. 

Dal web talk è emerso che le fasi di comunicazione e commercializzazione, spesso non adeguatamente attenzionate, rivestono un ruolo centrale nella vita di un'impresa agri-sociale, in quanto generano vantaggi, oltre che economici, anche di reputazione e visibilità; è necessario, quindi, dedicare tempi, attenzione e professionalità adeguate. L'adesione a reti territoriali favorisce spesso il riconoscimento da parte delle comunità locali dell'impegno etico e sociale dell'impresa, mentre l'uso di loghi etici, la certificazione etica dei prodotti dell'AS e il ricorso a canali di vendita specializzati nel commercio etico stimola all'acquisto anche i consumatori di mercati non locali, offrendo garanzie sugli attributi etici dei prodotti.

 

Web talk "Crescere insieme. Interventi assistiti con animali (IAA)" 

Il D.P.C.M. del 28 febbraio 2003 è stato il primo provvedimento legislativo a definire ufficialmente il ruolo terapeutico della pet therapy. Il decreto delega Regioni e P.A.A. a diffondere iniziative che agevolino il contatto di persone, bambini e anziani con animali da pet therapy. Nel 2015 sono state elaborate le "Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA)" nelle quali gli IAA vengono classificati in base agli ambiti di attività: Terapia Assistita con gli animali (TAA), Educazione Assistita con gli Animali (EAA) e Attività Assistita con gli Animali (AAA). Gli IAA sono indirizzati a persone con problemi specifici e rappresentano un approccio innovativo di supporto alla riabilitazione psichiatrica e ai disturbi del neuro-sviluppo, perché in grado di sollecitare gli aspetti emozionali e le abilità motorie, come dimostrato da numerose evidenze scientifiche. 
Nel web talk è stata approfondita la tematica con esperti e operatori del settore, con riguardo ad aspetti normativi e agli effetti positivi sui fruitori di queste pratiche, con un focus sulla situazione post pandemica. 

Il primo intervento è stato di Laura Contalbrigo dirigente veterinario medico del Centro di Referenza Nazionale per gli IAA presso l'IZSVe che ha illustrato la cornice normativa, sottolineando il ruolo fondamentale dell'equipe multidisciplinare composta da figure professionali, sanitarie e non, e operatori che concorrono alla progettazione e realizzazione dell'intervento, lavorando in stretta collaborazione. È stato illustrato anche il portale DigItal Pet, uno strumento informatico realizzato per raccogliere i dati per la creazione/pubblicazione degli elenchi nazionali sugli IAA.
Il secondo intervento di Francesca Cirulli, ricercatrice presso l'ISS, ha messo in luce gli effetti positivi degli IAA sui soggetti destinatari. Ha dibattuto le ricerche di base sull'interazione uomo-animale (cane e cavallo) e in particolare su: sviluppo delle attitudini verso il mondo animale (3-6 anni), risposta allo stimolo animale in bambini in età prescolare; sugli IAA relativamente a disturbi dello spettro autistico (6-12 anni), bambini con difficoltà nella sfera emotiva/sociale, schizofrenia, malattia di Parkinson, anziani istituzionalizzati e interventi educativi in ambito scolastico.
Per ultimo il veterinario Dora Li Destri Nicosia, socia della Cooperativa sociale Benessere afferente alla Rete Fattorie Sociali Sicilia ha sottolineato il ruolo chiave dello svolgimento di attività di IAA a contatto con la natura che facilita la strutturazione del sé e i processi di guarigione/recupero, perché aiuta a entrare in contatto con la propria interiorità, attivando al contempo meccanismi mentali ed emotivi che facilitano l'interconnessione con gli altri esseri viventi (eco-tuning). BenEssere si occupa di progetti di AS e di IAA nelle tre aree di intervento terapeutica, educativa, ludico-ricreativa. Si caratterizza per un approccio eco-etologico, improntato ad una piena consapevolezza delle molteplici inter-relazioni uomo-ambiente-animali e al rispetto e valorizzazione delle caratteristiche di specie e individuali degli animali coinvolti; altro aspetto saliente è l'approccio di tipo relazionale-integrato, secondo cui diverse tecniche che si rivolgono alla "persona" (IAA, danza-movimento-terapia, Yoga-terapia) sono funzionali al benessere e alla qualità delle relazioni.

 

Web talk "Immigrazione e approccio territoriale. Quali i possibili modelli di inclusione?"

La legge 91/2022 ha modificato la legge 141/2015 inserendo i migranti e rifugiati quali possibili destinatari delle misure di inserimento socio-lavorativo nell'ambito dell'AS. Partendo dalla presentazione di tre esperienze, durante il web talk si è discusso con due esperti -Ilaria Ippolito dell'Osservatorio sull'immigrazione e il diritto d'asilo in Piemonte e Alessandro Scuderi dell'Università degli Studi di Catania- i possibili strumenti per favorire l'incontro tra domanda e offerta e il ruolo che può avere l'AS nella crescita di comunità.

La prima esperienza è stata raccontata da Sandra Cernea dell'azienda apistica Tenuta Ritiro (Alessandria), una delle imprese agricole che nell'ambito della Bee My Job Academy accoglie i partecipanti dalla scuola - rifugiati, richiedenti asilo e migranti - come tirocinanti. Si tratta di una scuola di apicoltura teorico-pratica che si completa con corsi di sicurezza sul lavoro, lingua italiana settoriale e orientamento ai servizi territoriali. La Tenuta Ritiro ha assunto in azienda sia alcuni tirocinanti del progetto sia direttamente altri rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Sandra ha sottolineato le difficoltà burocratico/amministrativo che si devono affrontare per la regolarizzazione dell'assunzione ma anche l'importanza per il successo del coinvolgimento attivo in tutte le attività aziendali.

Carlo Rinzivillo ha raccontato l'esperienza della società cooperativa agricola La Vita Bio: un'azienda di trasformazione di pomodoro e di ortaggi, ubicata nella parte sud-orientale della Sicilia (Chiaramonte Gulfi). L'impegno nell'integrazione socio lavorativa dei ragazzi immigrati è iniziato nel 2019 nell'ambito del progetto NoCap quando è stato assunto un primo gruppo di immigrati per l'attività di raccolta nei campi; dal 2022 gli immigrati sono stati inseriti anche nell'attività di trasformazione. Queste attività hanno permesso all'azienda di rafforzare i legami col territorio, avviando collaborazioni con diversi enti, fondazioni e associazioni che accolgono i ragazzi al loro arrivo in Italia, costruendo per loro un percorso di graduale inserimento nella società.

La cooperativa sociale Agricoltura Capodarco (Grottaferrata) è una delle prime realtà in Europa a praticare l'AS rivolta a persone con disabilità, che negli anni ha ampliato le sue attività rivolgendosi anche a persone con problemi psichiatrici, di dipendenza, penali e a immigrati. Elena Campolongo ha raccontato l'esperienza del progetto Rural Social Act volto a supportare l'emersione del caporalato e l'inclusione attiva dei migranti attraverso sportelli e unità mobili, attività formative, tirocini e la presa in carico integrata delle persone vittime di sfruttamento lavorativo. L'azienda Capodarco è una delle realtà in cui vengono organizzate le working experience, ossia dei laboratori dove gli immigrati, anche con disabilità mentale, possono sperimentarsi nel lavoro in campo.

Dalla discussione è emersa la complessità delle azioni - inserimento nelle attività produttive, accompagnamento educativo, ottenimento amministrativo, momenti di confronto con comunità ospitante - che rappresentano elementi centrali per favorire comunità inclusive e coese. Gli strumenti attuabili comprendono la partecipazione a progetti, misure operative per favorire l'inserimento socio lavorativo (borse lavoro, tirocini, etc) che permettendo di traghettare l'AS da servizio più assistenziale al mondo del lavoro. Per favorire una migliore pianificazione e l'incrocio domande e offerta è inoltre necessario disporre di una buona base conoscitiva in termini di fabbisogno di manodopera delle aziende agricole per coltura/allevamento e periodo dell'anno.

 

Conclusioni

Le riflessioni condivise nel corso dei web talk hanno messo in luce come l'AS sia una pratica ancora in evoluzione e come la normativa si adegui periodicamente, riconoscendo a posteriori pratiche già consolidate nel territorio perché effettivamente utili ad offrire risposte a nuove esigenze. L'esempio più recente è rappresentato dal riconoscimento per legge di migranti e rifugiati come possibili beneficiari dell'AS.

Questo primo ciclo di web talk ha consentito di cogliere alcuni aspetti più attuali dell'AS favorendo un confronto veloce e dinamico tra i diversi stakeholders. 
Per il prossimo futuro, su richiesta dei partecipanti, si stanno programmando nuovi momenti di confronto che intercettano le esigenze delle comunità locali in relazione, ad esempio, alla valorizzazione dell'AS nella ristorazione collettiva o all'importanza delle reti territoriali.

 
 

Bibliografia

 

SITOGRAFIA

 
 

Francesca Giarè, Patrizia Borsotto, Gabriella Ricciardi, Giovanni Dara Guccione
CREA - Centro Politiche e Bioeconomia; Scheda RRN "21.1 Promozione e supporto alla diffusione dell'Agricoltura sociale"

 
 

PianetaPSR numero 118 novembre 2022