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Risorse finanziarie 

Le risorse per lo sviluppo rurale nel nuovo Piano strategico 2023-2027

Una ricognizione delle risorse a disposizione dello sviluppo rurale e delle scelte operate a livello regionale. 

Il riparto dei fondi dello sviluppo rurale, come accade sempre all'inizio di un periodo di programmazione, è un processo molto articolato e complesso, anche perché le politiche cui questi fondi sono destinati sono profondamente cambiate negli anni: agli inizi del 2000 convivevano su di uno stesso territorio anche 4 diverse tipologie di programmazione (POR, PSR, LEADER, Misure nazionali), dal 2007 è stata inaugurata la stagione dei Programmi regionali di sviluppo rurale, nel 2023 si parte, invece, con un nuovo Piano strategico unitario, nel cui contesto sono inseriti tutti gli interventi finanziati dalla Politica agricola comune.

Il Piano strategico, tra l'altro, darà concretezza nella sua attuazione anche alle più recenti strategie europee, i cui obiettivi sono allineati al processo di transizione ecologica dell'intera economia, oltre a rafforzare le politiche di gestione del rischio, sempre più necessarie per affrontare il grande tema dei cambiamenti climatici.

Il Quadro Finanziario Pluriennale

La gestione della nuova programmazione PAC 2023-2027 si basa sull'adozione da parte dell'UE del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che rappresenta l'insieme di regole che l'Unione europea definisce con l'obiettivo di assicurare l'ordinato andamento delle proprie spese entro i limiti delle sue risorse.
Il QFP, regolato dall'articolo 312 del TFUE, rappresenta di fatto il bilancio a lungo termine dell'UE, attraverso il quale si fissa il limite di quanto denaro l'Unione può investire, durante un periodo di almeno cinque anni, per le diverse politiche. 

L'Unione Europea il 2 dicembre 2021 ha approvato il Regolamento (UE) n. 2115/2021 recante norme sul sostegno ai Piani strategici della PAC, con il quale ha assegnato all'Italia risorse FEASR pari a € 6.749.606.875. 

Successivamente, sono state trasferite risorse dal FEAGA al FEASR a norma dell'articolo 11 (6) del Reg. (UE) n. 1307/2013, per la sola annualità 2023 (c.d. "Degressività e Capping"). La quota trasferita ammonta a € 5.400.000[1].  

L'allegato XI del Reg. 2115/2021, così come modificato dal Reg. (UE) delegato n. 648/2022, espone la ripartizione del sostegno dell'Unione per tipi di intervento per lo sviluppo rurale (dal 2023 al 2027) di cui all'articolo 89, paragrafo 3.

Accanto alle risorse di cui al su citato Allegato XI, occorre considerare anche le risorse da destinate agli interventi di sviluppo rurale stanziate in applicazione dell'articolo 103 primo comma, lettera a) del Reg. 2115/2021, in base al quale uno Stato membro può decidere di trasferire fino al 25% della dotazione per i pagamenti diretti per gli anni civili dal 2023 al 2026 al FEASR per gli esercizi 2024-2027. 

Al riguardo, l'Italia ha deciso di trasferire € 505.141.168 dal FEAGA al FEASR da destinare agli Interventi per i giovani agricoltori (circa 36 milioni di euro  annui) e per il biologico (90 milioni di euro annui).  

Sintetizzando quanto sinora esposto, l'Italia dispone dunque di circa 7.260 milioni di euro per la gestione degli interventi di Sviluppo Rurale per la Programmazione 2023-2027 della nuova PAC.

Per completezza di informazione, la tabella che segue espone il quadro finanziario relativo alla gestione di tutti gli interventi della nuova PAC 2023-2027, comprensivo cioè anche delle risorse a disposizione per la gestione degli interventi a valere sul FEAGA, siano essi interventi afferenti ai Pagamenti Diretti che all'OCM:

2 La gestione finanziaria del PSP Italia 2023-2027: il riparto dei fondi

Il nuovo Piano strategico della PAC 2023-2027 prevede che gli interventi siano presentati e gestiti a livello nazionale.

La regionalizzazione che caratterizza l'Italia, così come altre realtà europee, presuppone che tutto l'impianto della politica agricola sia in qualche modo espressione delle esigenze e delle realtà regionali che non possono e non devono rimanere inascoltate.

Tale presupposto impone che la costruzione di tutto il Piano Strategico sia stato costruito, attuato e gestito a livello nazionale ma con la necessaria collaborazione delle Regioni e Province Autonome.

In sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 giugno 2022 è stata approvata la ripartizione delle risorse FEASR tra gli interventi a gestione regionale e nazionale e sono stati stabiliti i tassi di cofinanziamento comunitari (art. 91 Reg. UE 2115/2021) esposti nella tabella a seguire e distinti per gruppi di Regioni:

È utile ricordare che lo Stato e le Regioni assicurano ulteriori risorse pari a circa 8.752 milioni di euro a titolo di cofinanziamento nazionale e regionale, di cui il 70% (circa 6.629 milioni di euro) per il tramite del Fondo di Rotazione nazionale e il 30% (circa 2.122 milioni di euro) attraverso risorse a carico dei bilanci regionali.
In termini di Spesa Pubblica l'Italia ha a disposizione oltre 16 miliardi di euro per attuare la nuova Programmazione PAC 2023-2027.
A seguire si espone il dettaglio dei cofinanziamenti con distinzione delle Regioni tra "più sviluppate", "meno sviluppate" e "in transizione":

3 La gestione finanziaria del PSP Italia 2023-2027: gli interventi dello sviluppo rurale

La dotazione finanziaria FEASR esprime la capacità finanziaria dell'Italia per la gestione degli interventi di Sviluppo Rurale previsti nel nuovo Piano Strategico Nazionale (PSN).
Gli interventi di Sviluppo Rurale previsti nel nuovo PSN appartengono a 8 tipologie:

La gestione finanziaria del FEASR assegna le risorse in dotazione oltre che ai diversi tipi di intervento di cui sopra anche alle attività relative all'Assistenza Tecnica. 
Sebbene lo Stato Membro decida in autonomia la destinazione delle proprie risorse ai tipi di intervento e all'Assistenza tecnica è utile ricordare che la riforma della PAC, in vigore dal primo gennaio 2023, presenta novità importanti, prima fra tutte, quella riguardante le ambiziose disposizioni volte ad allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Tali ambizioni si traducono operativamente in soglie minime di risorse che dovranno rivolgersi alle attenzioni agro-climatico-ambientali. 
L'architettura ambientale e climatica, la c.d. "architettura verde" comprende la Condizionalità rafforzata, gli "eco-schemi" (I Pilastro) e i pagamenti per impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione o pagamenti agro-climatico-ambientali (II Pilastro).

Il raggiungimento delle ambizioni ambientali dell'architettura verde della nuova PAC, si traduce nella necessità di stabilire delle riparametrazioni finanziarie (cc.dd. ring-fencing) in base alle quali almeno il 25% delle risorse del I pilastro (pagamenti diretti) dovrà essere allocato a schemi ecologici e una percentuale minima del 35% delle spese del II pilastro (Sviluppo Rurale) dovrà essere destinata a misure agro-ambientali. 

Quello ambientale non rappresenta l'unico ring-fencing previsto nella distribuzione delle risorse della nuova PAC. Se le questioni ambientali rappresentano infatti per l'Unione Europea dei capisaldi della nuova politica agricola non mena importanza viene riservata al ricambio generazionale e alla cooperazione.   
Il Reg. UE 2115/2021 prevede infatti delle dotazioni finanziarie minime per i giovani agricoltori (stabilite nell'Allegato XII del medesimo regolamento - da raggiungere sia con interventi del I che del II Pilastro) e delle dotazioni finanziarie minime pari al 5% degli interventi di sviluppo rurale per interventi appartenenti al programma LEADER.

Al netto delle risorse destinate agli interventi dello sviluppo rurale, il Reg. UE 2115/2021 stabilisce altresì la soglia massima del 4% delle risorse alle attività legate all'assistenza tecnica.

Le risorse finanziarie assegnate all'Italia per la gestione dei nuovi interventi di sviluppo rurale della nuova PAC 2023-2027 ammontano a circa 7.260 milioni di euro, assegnate ai tipi di intervento e alle attività relative all'assistenza tecnica e alla Rete PAC 2023-2027 così come previsti nel Piano Strategico Nazionale e in osservanza alle regole di ring-fencing.

All'interno di ciascuna tipologia su menzionata, gli interventi del Piano Strategico consistono in pagamenti o sostegni in ottemperanza a quanto indicato nel dettato regolamentare[2].
Il Piano Strategico Nazionale, al netto delle attività relative alla Rete e all'assistenza tecnica, prevede 97 interventi, di cui 20 sono relativi a impegni della precedente programmazione che verranno onorati con le risorse finanziarie di quella attuale. Si tratta per questi ultimi di impegni per i quali, in mancanza di coerenza con i nuovi interventi, sono stati creati degli interventi ad hoc. 

Le scelte delle Regioni

Analizzando i dati emersi dal PSP Italia è evidente la scelta compiuta dalle Regioni in termini di allocazione finanziaria delle risorse, in linea con quanto fatto nelle precedenti programmazioni.
Vale a dire che l'intervento nel Biologico, assieme a quello per il sostegno delle zone con svantaggi naturali e per gli investimenti produttivi agricoli si confermano i principali destinatari delle risorse disponibili, assorbendo nel complesso circa il 30% delle risorse.
Gli interventi che seguono nell'immediato l'assorbimento delle risorse totali disponibili sono quelli destinati all'insediamento dei giovani agricoltori e all'attuazione delle strategie di sviluppo locale, con un peso percentuale pari a circa il 10%.
Gli interventi destinati al benessere animale e alla produzione integrata assorbono nel complesso circa il 7% delle risorse.
L'intervento relativo agli Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli assorbe il 4,46% delle risorse.
Ne consegue che solo 8 interventi assorbono più della metà delle risorse complessive destinate agli interventi di Sviluppo Rurale della nuova PAC 2023-2027, percentuale che arriva a più del 70% se si considerano anche gli interventi nazionali di Gestione del rischio.

A seguire, per ciascuna tipologia prevista, una rappresentazione grafica della distribuzione delle risorse tra i diversi interventi che evidenzia in ordine decrescente l'assorbimento delle risorse tra gli interventi programmati.

Conclusioni

L'applicazione del PSP rappresenta una sfida significativa per l'Italia, specialmente nel campo dello sviluppo rurale, che vede il passaggio da una programmazione regionalizzata ad una centralizzata.

Sebbene il Piano Strategico, così com'è stato presentato e approvato, abbia già assorbito gli iniziali desiderata regionali, occorre sottolineare che dovrà essere emendato ad inizio 2023 per tenere conto della sovrapposizione di programmazione con i PSR 2014-2022. Inoltre, sempre ad inizio 2023, dovranno essere apportate altre modifiche relative ad una serie di affinamenti delle condizioni regionali specifiche degli interventi di sviluppo rurale che, nel frattempo sono maturati e che vedranno nei rispettivi complementi di programmazione regionali i suoi massimi livelli di dettaglio.

Una revisione in tal senso del PSP comporterà una serie di "aggiustamenti" degli interventi sia nella parte descrittiva (principi di selezione, criteri di ammissibilità, obblighi ecc) che in quella propriamente numerica. In tal ultimo senso è doveroso sottolineare che le previsioni di spesa regionali previsti per gli interventi, ad oggi, sono suscettibili di future variazioni, pertanto i dettagli finanziari regionali saranno resi disponibili a seguito delle modifiche del PSP di cui sopra.

 
 

Note

 
 

Luigi Ottaviani
Consiglia Arena

 
 

PianetaPSR numero 119 dicembre 2022