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Meteo

L'andamento agrometeorologico di novembre

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Introduzione

Come di consueto, PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, in termini sia qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese. Alcuni approfondimenti sono disponibili ai link indicati nel testo e tutte le elaborazioni grafiche presentate sulla rivista saranno anche disponibili in una specifica sezione online sul sito reterurale.it/agrometeo.

Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento sulla metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. 

 
 

Agrometeo in cifre

 

Andamento agrometeorologico nel mese di novembre 2022

Anche se in misura minore rispetto ad ottobre, le temperature sia minime che massime continuano ad essere più calde della media su tutto il territorio nazionale ed in particolare al Nord (con anomalie rispettivamente di +1,94 e +2,40°C). Per le precipitazioni si osserva un gradiente latitudinale con valori nella norma al Nord, e superiori alla media del 40,4% al Centro e del 73,2% nel Mezzogiorno. Le abbondanti piogge e la minore richiesta evapotraspirativa tipica del periodo hanno portato ad un recupero della disponibilità idrica come evidenziato dai valori positivi del Bilancio Idro-climatico (ad eccezione del Nord, -8,4 mm) e dall'indice SPEI6 che mostra condizioni mediamente "Nella norma" su tutto il territorio (con un valore prossimo al limite di "Siccità moderata" nel Nord).

A livello globale si registra complessivamente un'anomalia positiva di temperatura di 0.2 °C, sebbene temperature più fredde della media si siano manifestate in vaste aree del continente americano, dell'Asia, dell'Australia e dell'Antartide.

In Europa, la temperatura del mese di novembre è stata superiore alla media climatica 1991-2020 di circa 1.4 °C. I Paesi maggiormente colpiti sono stati l'arcipelago delle Svalbard, l'Islanda e il sud della Norvegia. In controtendenza, temperature inferiori alla media sono state osservate solo nella Russia europea [1]. Una grande eterogeneità si nota nelle condizioni di precipitazioni e umidità che hanno interessato l'Europa, con situazioni sopra la media in Irlanda, Gran Bretagna, sud dell'Islanda, lungo la costa atlantica dal Portogallo fino al sud della Norvegia, e nella fascia che dall'Italia si estende ai Balcani fino a raggiungere la Russia. All'opposto, si sono registrate precipitazioni e umidità sotto la media in gran parte della Penisola Iberica e della Turchia e nell'arco alpino.

Le analisi presentate nei bollettini MARS del JRC [2] riportano anomalie positive di temperatura associate a deficit di precipitazioni persistente, che nel sud della Spagna, nel Centro-Nord Italia e nelle regioni del Maghreb hanno ritardato le operazioni di semina dei cereali vernini e hanno richiesto interventi inusuali di irrigazione. Impatti sui cereali vernini dovuti a carenza di precipitazioni sono stati osservati anche nel sud della Francia, nord-est della Germania, est della Polonia, Lituania, Slovenia, Croazia e in Turchia. 

L'Osservatorio sulle risorse idriche di ANBI a inizio dicembre riporta per l'Italia condizioni idrologiche opposte tra Nord e Centro-Sud [3]. A Nord persiste il deficit pluviometrico con valori regionali di -48,8% in Piemonte (dove il deficit per il Po supera l'80%), -21% in Veneto (con il record di deficit pari a -50% per il Piave) e -57,6% in Lombardia. Al Centro le precipitazioni abbondanti hanno causato aumenti notevoli nelle portate dei principali fiumi e nel livello degli invasi. Un notevole aumento delle riserve idriche è stato osservato anche in Basilicata e Puglia. Fenomeni di precipitazioni intense e molto abbondanti, con gravi impatti sul territorio, hanno colpito Campania (Ischia), Calabria (provincia di Crotone) e Sicilia (province di Messina e Catania). 

Passando all'analisi agrometeorologica di dettaglio, anomalie termiche positive sono visibili per le temperature massime su tutto il territorio nazionale (fig. 1b), particolarmente spiccate al Nord (+2,4°C, con un picco di +3,0°C registrato in Piemonte). Anche per le temperature minime (fig. 1a) si osservano anomalie positive, ma meno pronunciate e comunque più elevate al Nord (+1,94°C, con un picco di +3,36°C nella provincia di Bolzano).


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - novembre 2022

Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - novembre 2022
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - novembre 2022


La frequenza dei giorni di temperature minime estreme (fig. 2a) è stata piuttosto elevata soprattutto nel Mezzogiorno raggiungendo 10 giorni in media sia in Basilicata (34%) che in Campania (32%). Per le temperature massime estreme il fenomeno è stato meno pronunciato (fig. 2b), più diffuso sul versante tirrenico e sull'arco alpino, con valore il medio più elevato in Friuli Venezia-Giulia (20%).


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - novembre 2022

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx)  - novembre 2022
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - novembre 2022


La distribuzione delle sommatorie termiche con soglia 0 °C raggiunge al Nord 4400 gradi giorno, al Centro 5256 e nel Mezzogiorno 5649, sfiorando o superando i 6000 in Sicilia, Sardegna e Puglia (fig. 3a). A livello nazionale l'indice supera di 520 gradi giorno il valore di riferimento (fig. 3b), con anomalie positive più pronunciate in Piemonte (753) e Liguria (685) e più ridotte in Calabria (278) e Sicilia (316). 


Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - novembre 2022

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx)- novembre 2022
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - novembre 2022


Le sommatorie termiche con soglia di 10 °C raggiungono un valore medio nazionale pari a 2150 gradi giorno (fig. 4a) ricalcando lo stesso pattern delle sommatorie termiche con soglia 0 °C. Le anomalie più elevate (fig. 4b), in termini di valori medi regionali, hanno interessato Sardegna (+551), Liguria (+519) e Lazio (+500), mentre quelle minori, relative a Valle d'Aosta (+199) e provincia di Bolzano (+207), sono rimaste inalterate rispetto ad ottobre. 


Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - novembre 2022

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - novembre 2022
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - novembre 2022


A livello nazionale la precipitazione totale media (fig. 5a) è risultata pari a 138 mm, con gli apporti maggiori registrati in Campania (257 mm), Lazio e Calabria (202 mm). I totali di precipitazione risultano superiori ai valori climatici quasi ovunque e in particolare nel Mezzogiorno, dove gli scarti superano il 100% in Basilicata e Molise. Le uniche eccezioni si osservano a Nord, in particolare nel Nord-Ovest con scarti negativi di quasi il 40% in Piemonte. 


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - novembre 2022

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx)  - novembre 2022
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - novembre 2022


Durante il mese si sono verificati eventi locali di piogge particolarmente intense, di molto superiori alla soglia giornaliera di 20 mm, considerata in grado di provocare danni all'agricoltura (definita a livello internazionale "very heavy rain"). In quasi tutte le regioni, ad esclusione dell'Umbria, i valori medi regionali di rx1day (fig. 6) superano questa soglia raggiungendo 51 mm in Campania (con un picco di 92 mm) e 49 mm nel Friuli-Venezia Giulia (con un picco di 68 mm).   


Figura 6 - Precipitazioni intense - novembre 2022

Figura 6 - Precipitazioni intense - novembre 2022


Riguardo all'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a), i valori medi regionali sono compresi nel range 13 (Valle d'Aosta) e 47 mm (Sardegna) e risultano superiori alla norma (fig. 7b) nella classe 10-20% al Nord, ad eccezione di Emilia-Romagna, Valle d'Aosta e parte della Lombardia, al Centro (Marche, Umbria e parte della Toscana) e in Sardegna.  


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - novembre 2022

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - novembre 2022
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - novembre 2022


Ad eccezione di alcune aree del Piemonte e della Sardegna, il bilancio idroclimatico (fig. 8a) risulta ovunque positivo con i valori medi regionali più elevati in Campania (+225 mm), Lazio (+169 mm), Calabria e Molise (> +150 mm). A causa dell'impatto ridotto dell'evapotraspirazione caratterizzante questo periodo, il pattern presentato in fig. 8a riflette quello delle precipitazioni distribuite prevalentemente sul medio-basso versante tirrenico (fig. 5a). Nella stessa area si evidenziano i maggiori scarti medi positivi rispetto al clima (fino a +112 mm in Campania), mentre valori sotto la media si concentrano in Piemonte (raggiungendo -105 mm) e localmente in Lombardia (fig. 8b). Un andamento analogo si evidenzia anche nella mappa di novembre dell'anomalia di bilancio idro-climatico riportata nel bollettino MARS del JRC [2, Vol. 30 No 12].


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a, sx) e anomalia (b, dx) - novembre 2022

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - novembre 2022
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - novembre 2022


Considerando l'indice SPEI6, che riflette l'andamento del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), la situazione è sostanzialmente migliorata rispetto ad ottobre anche se permangono regioni in "Siccità moderata" soprattutto al Nord (i valori peggiori sono -1,34 in Piemonte, -1,20 in Friuli-Venezia Giulia e in Valle d'Aosta) a cui si aggiungono le Marche (-1,10). La situazione di deficit idrico in Piemonte è confermata anche dalle analisi dell'ANBI [3] che riportano una condizione di siccità estrema su tutta la regione sulla base dell'indice SPI a 12 mesi.

L'analisi dello SPEI3 (fig. 9b), che riflette l'andamento del bilancio idrico dei 3 mesi più recenti, conferma il persistere di condizioni siccitose al Nord-Ovest e mette in evidenza gli eccessi di umidità legati alle abbondanti precipitazioni cadute durante il mese, soprattutto in Campania e Basilicata.


Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) e a 3 mesi (b) - novembre 2022

Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) - novembre 2022
Figura 9 - SPEI a 3 mesi (b)- novembre 2022
 
 

Note

 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Flora De Natale e Antonio Gerardo Pepe 
CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 120 gennaio 2023