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Meteo

L'andamento agrometeorologico di dicembre

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Introduzione

Come di consueto, PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, in termini sia qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese. Alcuni approfondimenti sono disponibili ai link indicati nel testo e tutte le elaborazioni grafiche presentate sulla rivista saranno anche disponibili in una specifica sezione online sul sito reterurale.it/agrometeo.

Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento sulla metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. 

 
 

Agrometeo in cifre

 

Andamento agrometeorologico nel mese di dicembre 2022

Persistono le anomalie positive di temperatura su tutto il territorio nazionale (con valori di circa 3 °C sia per le massime che per le minime), più accentuate rispetto al mese di novembre e particolarmente elevate sulle aree peninsulari e sulle isole.  I valori maggiori si osservano al Centro per le minime (+ 3,74 °C) e nel Mezzogiorno per le massime (+3,49 °C). In ogni caso, le condizioni atmosferiche del mese hanno portato a una richiesta evapotraspirativa leggermente più bassa della media, in particolare al Centro (-12%).  Riguardo alle precipitazioni, il Mezzogiorno si distingue per anomalie negative (-34%), mentre nel resto del Paese si registrano anomalie positive, particolarmente rilevanti al Centro (+49%). L'indice di siccità SPEI6 mostra condizioni "Nella norma" su tutto il territorio. 

A livello globale, le analisi prodotte mensilmente dal servizio C3S di Copernicus rilasciate il 10 gennaio 2023 [1] evidenziano come il mese di dicembre 2022 sia stato più caldo della media nel Canada orientale, in Nord Africa, in Siberia e nella penisola di Chukchi e più freddo nel Canada occidentale e nelle aree settentrionali contigue degli Stati Uniti, in Asia centrale e in Australia orientale. In Europa, questo mese è stato straordinariamente caldo, con temperature sopra la media nel Sud Europa e sotto la media nel Nord Europa. L'estensione del ghiaccio artico è stata inferiore del 3% rispetto alla media e quella del ghiaccio antartico ha raggiunto il secondo valore più basso per dicembre degli ultimi 44 anni (dataset satellitari), risultando inferiore alla media del 13%. Condizioni più umide della norma si sono registrate in Nord America e Asia, Australia settentrionale, Africa sud-orientale e Brasile. Condizioni più secche della media, invece, si sono avute negli stati meridionali degli USA e nel nord del Messico, nel Corno d'Africa, in diverse aree asiatiche orientali e in Sud America. Il continente europeo è risultato più umido della media in gran parte della penisola Iberica e nelle regioni meridionali e orientali. Condizioni più secche della media hanno prevalso in Europa centrale, nel resto dei Paesi orientali e in diverse aree della penisola Scandinava. 

Rispetto all'andamento delle principali colture in campo, in base alle elaborazioni del JRC MARS Bulletin - Crop monitoring in Europe [2], in dicembre, i danni da gelate sulle colture invernali sono stati minori in gran parte dell'Europa e circoscritti ad alcune aree centro-orientali di Germania e Polonia. Le basse temperature di dicembre hanno determinato un miglioramento significativo di tolleranza al gelo (hardening). In relazione all'andamento delle precipitazioni, condizioni di siccità sono state osservate nel Nord Italia e nella regione del Maghreb, con possibili ritardi nelle semine. Anche se solo localmente, eccessi di pioggia potrebbero aver danneggiato le colture in Slovenia e Croazia.

Con riferimento alle disponibilità idriche, in autunno-inverno in fase di accumulo, il monitoraggio effettuato sui maggiori bacini idrografici italiani da ANBI, al 12/01/2023 riporta uno stato di deficit idrologico, in particolare nei grandi laghi del Nord Italia [3], con valori di riempimento inferiori a quelli dello scorso anno (siccitoso) nello stesso periodo. Il fiume Po ha fatto registrare portate di circa un terzo rispetto al 2021, così come gran parte dei principali affluenti. In Valle d'Aosta, la Dora Baltea ha avuto una portata superiore alla media storica del periodo, indicando un precoce scioglimento delle nevi. In Lombardia, le riserve idriche a inizio gennaio 2023 sono inferiori alla media storica del 45% e sono risultate inferiori anche a quelle già deficitarie del 2022. In Veneto, una delle maggiori preoccupazioni riguarda la mancata ricarica delle falde (già con livelli ai minimi storici). In Umbria, il livello del lago Trasimeno si mantiene inferiore alla soglia di criticità. 

Passando all'analisi agrometeorologica di dettaglio, anomalie termiche positive sono visibili per le temperature sia minime che massime su quasi tutto il territorio nazionale, particolarmente marcate sulle aree dell'Appennino centrale per le minime (fig. 1a), con valori medi regionali più elevati (+ 4 °C) in Umbria e Toscana, mentre per le massime (fig. 1b) le anomalie maggiori sono slittate verso Sud, con circa + 4° C in Basilicata e Abruzzo. Il Nord si differenzia per anomalie di temperatura massima meno rilevanti, in particolare in Piemonte (1,1 °C) e in Friuli Venezia-Giulia (1,2 °C). 


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - dicembre 2022

Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - dicembre 2022
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - dicembre 2022


Il fenomeno delle temperature minime estreme (fig. 2a) è stato piuttosto contenuto e ha riguardato soprattutto il Centro, raggiungendo in media una frequenza del 20% in Abruzzo (con un picco del 26%) e del 18% in Molise. Valori analoghi si osservano per le temperature massime estreme (fig. 2b), ma concentrati più al Nord, con le frequenze medie regionali più elevate in provincia di Trento (21%, con un picco del 42%) e in Liguria (20%). 


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - dicembre 2022

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx)  - dicembre 2022
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - dicembre 2022


La distribuzione delle sommatorie termiche con soglia 0 °C raggiunge al Nord 4535 gradi giorno, al Centro 5549 e nel Mezzogiorno 6018, superando i 6400 in Sicilia, Sardegna e Puglia (fig. 3a). A livello nazionale l'indice supera di 595 gradi giorno il valore di riferimento (fig. 3b), con anomalie positive più pronunciate a Nord Ovest, in Piemonte (784), Liguria (735) e Lombardia (715) e più ridotte in Calabria (374) e Sicilia (407).


Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2022

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx)- dicembre 2022
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - dicembre 2022


Le sommatorie termiche con soglia di 10 °C raggiungono un valore medio nazionale pari a 2186 gradi giorno (fig. 4a) ricalcando lo stesso pattern delle sommatorie termiche con soglia 0 °C. Le anomalie più elevate (fig. 4b), in termini di valori medi regionali, hanno interessato Sardegna (+602), Liguria (+526) e Lazio (+525), mentre quelle minori, relative a Valle d'Aosta (+200) e provincia di Bolzano (+207), sono rimaste inalterate da ottobre.


Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2022

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - dicembre 2022
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - dicembre 2022


A livello nazionale la precipitazione totale media (fig. 5a) è risultata pari a 95 mm, con gli apporti maggiori registrati in Lazio (176mm), Toscana (163 mm) e Liguria (154 mm) e quelli minori in Sicilia (30 mm). I totali di precipitazione risultano superiori ai valori climatici nel Centro (+ 49%), soprattutto in Toscana e Umbria (dove raggiungono in media circa +60%), mentre sono inferiori alla norma nel Mezzogiorno (- 34%) (fig. 5b), con i minimi regionali per la Sicilia (-62%), e la Basilicata (-52%).


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - dicembre 2022

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx)  - dicembre 2022
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - dicembre 2022


Durante il mese si sono verificati eventi locali di piogge particolarmente intense, di molto superiori alla soglia giornaliera di 20 mm, considerata in grado di provocare danni all'agricoltura (definita a livello internazionale "very heavy rain"). I fenomeni più rilevanti si sono verificati sul medio-basso versante tirrenico e nelle Marche. I valori regionali maggiori di rx1day (fig. 6) si osservano in Campania (37 mm), seguita dal Lazio (35 mm) e dalle Marche (24 mm), mentre i valori massimi assoluti superano 55 mm sia in Lazio che in Campania.  


Figura 6 - Precipitazioni intense - dicembre 2022

Figura 6 - Precipitazioni intense - dicembre 2022


Riguardo all'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a), i valori medi regionali sono compresi nel range tra circa 6 mm (provincia di Bolzano e Valle d'Aosta) e 32-34 mm (Sardegna e Sicilia) e risultano diffusamente inferiori alla norma (fig. 7b) soprattutto sulle fasce costiere. Il Nord e il Centro ricadono nella classe -10 ÷ -20%, con gli scarti medi regionali più bassi pari a -26% in Liguria e a -19% in Toscana ed Emilia-Romagna. 


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - dicembre 2022

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - dicembre 2022
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - dicembre 2022


Il bilancio idroclimatico (fig. 8a) risulta positivo su tutto il territorio, con i valori maggiori sul versante tirrenico. A livello regionale, le medie superano 130 mm in Lazio, Toscana, Liguria e Umbria; valori elevati si osservano anche in Friuli Venezia-Giulia (114 mm) e in Campania (106 mm). In corrispondenza dei valori più elevati di bilancio idrico, si osservano anche gli scarti positivi maggiori, pari a +64% in Toscana, +60% in Lazio e +58% in Umbria. Al contrario, nel Mezzogiorno (-26%) si concentrano le regioni con gli scarti medi negativi, che risultano inferiori a -42% in Sicilia, Calabria e Basilicata (fig. 8b). 


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a, sx) e anomalia (b, dx) - dicembre 2022

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - dicembre 2022
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - dicembre 2022


Considerando l'indice SPEI6, che riflette l'andamento del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), la situazione è migliorata rispetto a novembre: le uniche regioni che permangono in "Siccità moderata" sono la Valle d'Aosta (-1,11) e il Piemonte (-1,02), dove localmente si raggiungono anche condizioni di "Siccità severa" (-1,53). 

L'analisi dello SPEI3 (fig. 9b), che riflette l'andamento del bilancio idrico dei 3 mesi più recenti, mostra condizioni nella norma.


Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) e a 3 mesi (b) - dicembre 2022

Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) - dicembre 2022
Figura 9 - SPEI a 3 mesi (b)- dicembre 2022
 
 

Note

 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Flora De Natale, Antonio Gerardo Pepe e Antonella Pontrandolfi
CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 120 gennaio 2023