PianetaPSR
cover della rivista Re|cibo
Agroalimentare

Politiche del cibo, tra agricoltura, alimentazione, economie e società.

A Roma il VI Incontro Nazionale della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo.

Negli ultimi anni, un tema, dapprima sostenuto dalla ricerca e dal terzo settore e poi sposato con crescente interesse dai policy makers, ha visto uno sviluppo notevole in diversi territori italiani. Si tratta di un approccio sistemico ai sistemi alimentari, che cerca dunque di individuarne le connessioni e le implicazioni in termini di sostenibilità, e che viene ricondotto alle "politiche locali del cibo". Questa espressione nasce nel 2018 in seno alla Rete Italiana Politiche Locali del Cibo[1], un gruppo composto da quasi 600 tra accademici, ricercatori, amministratori e attivisti coinvolti, per finalità di ricerca o professionali, nella pianificazione di sistemi del cibo territoriali sostenibili. La Rete nasceva, infatti, sulla spinta del crescente riconoscimento di come le nostre città e i nostri territori possono influenzare in modo diretto o indiretto numerosi settori legati all'alimentazione (Marino et al., 2020).

Le politiche del cibo "territorializzate" nascono negli anni '80 nel contesto anglosassone, dietro la spinta di alcune municipalità interessate ad individuare soluzioni per favorire il consumo sano e consapevole di cibo, andando a lavorare contemporaneamente su aspetti nutrizionali ed ambientali, favorendo allo stesso tempo le economie locali e l'approvvigionamento a stretto raggio. Queste politiche, che si definiscono tali per la capacità di individuare strumenti trasversali alle diverse tematiche che intercettano il tema "cibo", si sono successivamente evolute fino a comprendere le discipline della pianificazione urbanistica, delle economie solidali, delle relazioni fra cibo e trasformazioni dei paesaggi (rurali, ma anche urbani), integrando quelle leve che possono rendere i sistemi alimentari più "sostenibili", pur nella precauzione che tale termine impone nel momento in cui si tratta di considerare i trade-off fra scelte alternative e, talvolta, contrastanti. Sempre più, dunque, le amministrazioni comunali, ma anche soggetti territoriali intermedi quali i GAL, i Distretti del Cibo[2], le Comunità del Cibo[3], o partenariati pubblico-privati, con l'appoggio scientifico di università e centri di ricerca, hanno cominciato a studiare i sistemi territoriali locali e a implementare piani di azione integrati, individuando strategie proprie con l'obiettivo di rendere più sostenibili i sistemi alimentari urbani e metropolitani. Alcune si sono focalizzate su politiche settoriali, intervenendo, ad esempio, sulle mense scolastiche, sui mercati rionali o sulla lotta allo spreco alimentare. Altre hanno invece realizzato delle politiche articolate e sistemiche con lo scopo di coordinare tutte le iniziative in grado di impattare il sistema alimentare. Uno sforzo di coordinamento complesso, che comporta il coinvolgimento di numerosi attori e che ha visto, ad esempio, la nascita di nuovi assetti istituzionali, budget e personale dedicato e strutture inter-dipartimentali in grado di lavorare in modo orizzontale e soprattutto efficace. In quest'ottica la nascita di numerosi network internazionali come il Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP) è stata molto importante non solo per alimentare il dibattito sulla sostenibilità del cibo, ma soprattutto per diffondere buone pratiche lanciate in numerose città del mondo e potenzialmente replicabili in altri contesti.

Figura 1. La "cassetta degli attrezzi" delle politiche locali del cibo
Figura 1. La "cassetta degli attrezzi" delle politiche locali del cibo
 

La molteplicità delle esperienze italiane

Anche se esistono definizioni ampiamente riconosciute e citate nella letteratura scientifica, la varietà di approcci sopra richiamata e stilizzata nella Figura 1 è insita nella natura delle politiche del cibo, trattandosi infatti di politiche trasversali che interessano settori economici e dell'amministrazione pubblica differenti, spesso scarsamente interconnesse, con forti differenze nelle varie aree territoriali, una diversa e multiforme rappresentanza degli interessi di stakeholder e rightholder, e che vengono attuate attraverso modelli di governance, anche questi, piuttosto diversificati (Fattibene et al., 2023; Dansero et al. 2020).

Un elemento chiave è la coesistenza di approcci istituzionalizzati e di processi spontanei. Rientrano fra i primi, i casi in cui un ente pubblico, generalmente un Comune, insieme ad attori privati sia di natura economica che di natura sociale, danno vita a un percorso pianificato e messo in atto attraverso una serie di azioni che possono essere, o meglio andrebbero, poi monitorate e valutate in funzione degli obiettivi che la stessa politica si proponeva.

Figura 2. Mappa delle Politiche Locali del Cibo italiane riportata sul primo numero di Re|Cibo
Figura 2. Mappa delle Politiche Locali del Cibo italiane riportata sul primo numero di Re|Cibo
 

Tra le politiche istituzionalizzate di maggiore importanza anche per il suo ruolo di traino a livello nazionale e il suo ruolo di coordinamento a livello internazionale troviamo la Food Policy di Milano[4], forse il prodotto di maggiore peso culturale nell'eredità di Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita". Altre esperienze, spesso nate dal basso grazie all'azione di advocacy di movimenti associativi, rendono ampia e variegata la costellazione delle politiche del cibo in Italia[5].
Ad aprile 2022, l'amministrazione di Roma Capitale ha dato l'avvio ufficiale al Consiglio del Cibo, dopo un lungo percorso di advocacy e costruzione partecipata della policy iniziato dal basso nel 2018 e che aveva ottenuto un primo riconoscimento attraverso l'approvazione della delibera di Food Policy per la città di Roma[6].

In concomitanza, nell'ambito del Piano Strategico Metropolitano, è stato pubblicato nel 2022 dopo un lavoro di circa un anno, l'Atlante del Cibo della Città metropolitana di Roma Capitale[7], che si è posto come obiettivo la costruzione di una conoscenza approfondita sulle caratteristiche, le dinamiche di funzionamento, le criticità e i punti di forza del sistema alimentare metropolitano. Nell'ambito dell'Atlante del Cibo è stato prodotto un catalogo[8], oggi a disposizione di istituzioni locali, amministratori pubblici, imprese, cooperative, enti del terzo settore e cittadini sul Geoportale della Città Metropolitana. In questo contesto, il progetto Horizon 2020 FUSILLI[9], vede tra i partner il Comune di Roma e la società in house Risorse per Roma.

Il VI Incontro Nazionale della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo

È in questo contesto che è stato organizzato il VI Incontro Nazionale della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo, un evento svolto su due giornate (26 e 27 gennaio 2023) che ha potuto contare sulla co-organizzazione del CREA e della Rete Rurale Nazionale, all'interno dei quali il tema delle politiche locali del cibo ha sempre trovato terreno fertile ed è sempre più perseguito e alimentato attraverso ricerche e progettualità[10]. Il programma è stato costruito per fare in modo di affiancare a momenti di scambio scientifico in aula, altri di natura più conviviale.

Foto dalla prima giornata dell'Incontro Nazionale - 26 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi
Foto dalla prima giornata dell'Incontro Nazionale - 26 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi

Foto dalla prima giornata dell'Incontro Nazionale - 26 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi

 

La prima giornata si è tenuta in plenaria e ha avuto come oggetto principale degli interventi e della discussione il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche legate al cibo[11]. Durante la tavola rotonda, hanno potuto dialogare amministratori ed esperti, fra i quali Alessandro Monteleone, CREA e coordinatore della Rete Rurale Nazionale. A seguire, si sono tenute l'assemblea della Rete, introdotta da una presentazione di Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA e Rete Rurale[12], e la cena sociale presso il Collettivo Gastronomico Testaccio. La seconda giornata si è svolta, in una prima parte, attraverso sei sessioni parallele tematiche: Governance e politiche del cibo (coordinata dalle colleghe del CREA Patrizia Borsotto, Francesca Giarè e Ilenia Manetti), Mense scolastiche, Povertà alimentare, Cibo e trasformazioni urbane, Progetti europei, Distretti del cibo.

La restituzione in plenaria dei risultati delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Chiara Spadaro

 

Durante la seconda parte della giornata si è svolta una visita presso la cooperativa agricola Agricoltura Nuova, in via Valle di Perna, a sud di Roma. Il numero di partecipanti al VI Incontro Nazionale ha testimoniato il crescente interesse verso le tematiche promosse dalla Rete. Nonostante le registrazioni confermate all'evento sono state quasi 150, la prima giornata ha visto un numero di partecipanti di quasi 200, andando più che a raddoppiare il numero registrato durante l'ultimo evento svolto online prima delle edizioni in remoto causa pandemia (Napoli, gennaio 2020). Interessante osservare da quali ambiti provengono i partecipanti all'Incontro. La sfera accademica si conferma quella più rappresentata, con circa 4 partecipanti su 10. A seguire, i rappresentanti del terzo settore e dei movimenti civici (circa 2 su 10), confermando una tendenza che l'evento di Napoli, focalizzato proprio sul ruolo dell'associazionismo nelle politiche del cibo, aveva mostrato con evidenza. In crescita e sempre più rappresentati anche gli esponenti delle amministrazioni pubbliche, un segnale che conferma la crescente tendenza verso l'istituzionalizzazione delle politiche del cibo[13]

Alcuni momenti delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi
Alcuni momenti delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi
Alcuni momenti delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi
Alcuni momenti delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Giampiero Mazzocchi

La restituzione in plenaria dei risultati delle sessioni parallele - 27 gennaio 2023. Foto di Chiara Spadaro

 
 

Bibliografia

 
 

Note

 
 

di Giampiero Mazzocchi, CREA, Rete Rurale Nazionale

 
 

PianetaPSR numero 121 febbraio 2023