Dall'analisi della spesa per i Programmi di sviluppo rurale emerge una forte differenza tra Regioni, con punte di eccellenza a livello comunitario e situazioni estremamente critiche. Nel complesso quella del Feasr risulta la migliore performance tra i Fondi Strutturali italiani.
Al netto di quanto ancora potrà essere modificato nel corso del negoziato, nella nuova programmazione la Rete rurale assumerà un ruolo ancor più di rilievo, estendendo il proprio ambito ad entrambi i pilastri.
Il quadro al 31-12-2018 vede sei Programmi su 22 mancare l'appuntamento con i target previsti in alcune priorità. Un segnale da considerare con grande attenzione nell'ottica del "new delivery model" proposto dalla Commissione per la nuova PAC.
Il Fondo per lo sviluppo rurale, secondo per spesa programmata, vicino al 32%. A livello regionale aumenta il divario tra Nord e Sud.
La Commissione europea ha pubblicato uno studio esterno che analizza la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza, la coerenza e il valore aggiunto per l'UE della "azione per il clima" prevista da alcune misure chiave della PAC.
A Vinitaly esperti e organizzazioni di categoria si sono confrontati nel pieno del negoziato della riforma della Politica Agricola Comune.
Vicini i sei miliardi di spesa pubblica dall'inizio della programmazione. Nell'ultimo trimestre spesa cresciuta del 91% rispetto a quello precedente.
Dopo i ritardi iniziali, causati dall'adeguamento delle strutture della Rete alle disposizioni procedurali introdotte nell'attuale programmazione, la RRN ha recuperato il ritardo scongiurando il rischio disimpegno grazie ad una percentuale di realizzazione delle spese dell'anno di impegno 2015 superiore al 100%.
I dati rilevati al 15 ottobre certificano il superamento della soglia di spesa per 14 Regioni, mentre altre cinque hanno superato la quota del 90%. Criticità invece permangono ancora per i PSR dell'Abruzzo, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Ancora a rischio 73 mln di euro.
L'uso sostenibile e la conservazione del suolo sono priorità strategiche a cui i 17 Psr italiani dedicano direttamente circa 460 milioni di euro attraverso lo strumento della Misura 10. Analizzando la loro attuazione emerge la necessità di lavorare maggiormente ed in maniera efficace anche sugli aspetti motivazionali dei produttori e sulle questioni dell'assistenza-consulenza-innovazione.
Le prime proposte legislative sulla nuova Politica Agricola Comune evidenziano una forte attenzione alle tematiche ambientali. La nuova architettura poggia su tre distinte componenti: nuova condizionalità, un regime ecologico che coinvolga i pagamenti diretti e le misure agro-climatico-ambientali per il secondo pilastro.
Il nuovo modello proposto dalla Commissione sarà incentrato sui risultati e garantirà una maggiore flessibilità consentendo, se ben utilizzati, di mitigare gli effetti della riduzione di fondi.
Lo scorso primo giugno la Commissione ha presentato le proprie proposte legislative di riforma della Politica Agricola Comune. Si va verso una maggiore flessibilità e autonomia per gli Stati membri. La Commissione preme per una chiusura dell'accordo in tempi molto brevi.
La Commissione ha presentato una proposta di bilancio da 1.135 mld di euro in impegni e 1.105 mld in termini di pagamenti per il periodo 2021-2027. Il peso della PAC nel QFP scende del 9,5%.
Il decreto legislativo, in corso di pubblicazione sulla GU, sancisce una più netta separazione delle funzioni di coordinamento e pagamento, interviene su ruolo e funzionamento del SIAN e sul trasferimento delle funzioni svolte da Agecontrol.
L'anno in corso rappresenta una tappa decisiva per i PSR italiani che devono correre per raggiungere gli obiettivi minimi ed evitare il disimpegno, guardando agli obiettivi intermedi che consentirebbero l'assegnazione del budget supplementare garantito dalla riserva di performance.
Una serie di indagini effettuate dall'ISMEA evidenziano come la filiera produttiva italiana non sia ancora riuscita ad individuare un percorso di valorizzazione complessivo del prodotto. Manca nei consumatori un'adeguata conoscenza delle caratteristiche dell'olio italiano che permetta un acquisto consapevole.
Il 2018 è il primo anno di questa programmazione in cui scatta la regola del disimpegno automatico. Dopo aver chiuso il 2017 in modo negativo, soprattutto a causa delle difficoltà determinate dalle incertezze sui nuovi obblighi legati alla nuova certificazione antimafia, la spesa è ripartita.
Dopo il via libera dell'Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha predisposto i decreti che determinano l'iscrizione nel Registro della Fascia pedemontana olivata fra Assisi e Spoleto, della Pratica Agricola Tradizionale Piantata Veneta, del Paesaggio della Pietra a Secco dell'Isola di Pantelleria, del Parco regionale Storico agricolo dell'Olivo di Venafro, del Paesaggio policolturale di Trequanda e del Paesaggio rurale storico di Lamole in Chianti.
Abbiamo analizzato le novità previste per la Politica Agricola Comune post 2020 dalla Comunicazione della Commissione Europea. Un documento ambizioso che prevede una PAC forte a livello comunitario ma con maggiore spazio per l'autonomia degli Stati membri ed una semplificazione delle procedure.