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COVER REPORT DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO AGRICOLO
Credito

Credito: nel 2022 in leggero aumento, per il settore primario +0,4%

Negativo il dato sul fronte degli investimenti, evidenzia il rapporto dell'Osservatorio per l'analisi del mercato del credito.

In un quadro internazionale particolarmente complesso, il mercato del credito nel primo semestre del 2022 per il settore primario registra una lieve crescita. Ad analizzare i dati di Banca d'Italia è il rapporto dell'Osservatorio per l'analisi del mercato del credito. Il lavoro parte dal contesto nazionale per procedere con l'analisi del credito agricolo nelle regioni italiane, al fine di fornire un aggiornamento sull'accesso al credito delle imprese agricole soprattutto agli attori coinvolti nella programmazione e attuazione delle politiche di sviluppo rurale.

Il contesto mondiale

All'inizio del 2022, mentre gli effetti della crisi sanitaria erano in attenuazione, lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha ulteriormente spinto i prezzi dell'energia e delle materie prime alimentari, colpendo maggiormente i Paesi a basso reddito.

Le previsioni di crescita del Pil nell'area euro, per il 2022, passano così da un +4%, stimato prima dell'attacco russo all'Ucraina, al +2,7%. Per l'Italia, la crescita del Pil passerà dal +4,1% previsto prima del conflitto, al +2,4%. 

Riguardo al commercio mondiale la crescita di volumi tra primo e secondo semestre del 2022 è stata di appena lo 0,8%, contrazione dovuta alle flessioni di Cina e Russia.

Il contesto nazionale: il settore agroalimentare

Anche il settore agroalimentare nel secondo trimestre 2022 ha risentito delle conseguenze provocate dal conflitto russo-ucraino; il valore aggiunto infatti ha registrato il -0,7% su base annua, e anche il numero degli occupati, nello stesso periodo, è calato rispetto al 2021. Riguardo la fase di trasformazione, invece, l'indice della produzione industriale del settore alimentare nel periodo aprile giugno 2022 è aumentata dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Aumentano, invece, le esportazioni agroalimentari che hanno segnato, durante i primi sei mesi del 2022, un aumento del 18,7% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Predominanti sono state le esportazioni dell'industria agroalimentare (+20,8%), ma anche la componente agricola ha registrato un valore positivo (+7,7%).
Vini, formaggi stagionati, paste alimentari, prodotti da forno e preparati a base di pomodoro si confermano ancora una volta i prodotti di maggior successo del Made in Italy.

Si è registrato infine, un aumento del valore delle importazioni agroalimentari, soprattutto per i prodotti del comparto cerealicolo e delle colture industriali, causato unicamente dall'aumento dei prezzi all'import (in quantità, infatti, si è segnato un -3% rispetto allo stesso periodo del 2021).   

Il credito agricolo nel settore primario

In questo contesto, nel 2021 il credito complessivamente intercettato dal settore agricoltura, silvicoltura e pesca, pari alla somma dei prestiti di breve e di lungo termine in bonis e non, ha registrato un aumento del 2,6%, a fronte della flessione registrata per il credito complessivo all'economia (-0,4%), restando comunque sopra la soglia dei 40 miliardi, corrispondenti al 5,5% del totale (pari a poco più di 742 miliardi). Anche nel corso del 2022 i prestiti al settore primario hanno registrato un leggero aumento, con un +0,4% a giugno su base annua, in linea con il dato registrato per il volume dei prestiti del complesso dell'economia (+0,2%).

Per quanto riguarda lo stock dei prestiti richiesti dalle imprese del settore primario per gli investimenti, il 2021 si è chiuso con un -3,4%, seguito nel primo semestre 2022 da un -7,5%. Il trend negativo è dovuto soprattutto alla forte flessione del credito finalizzato alla costruzione di fabbricati rurali. Per l'acquisto di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto invece, dopo un aumento a fine 2021, si è registrato un calo dello 0,5%; questa resta comunque la principale destinazione dei prestiti oltre il breve termine del settore primario, sia nel 2021 (40%), che nel primo semestre del 2022 dove ha rappresentato il 43% dell'ammontare totale. Stabile, infine, il dato per l'acquisto di immobili rurali, terreni inclusi. 

Circa il tasso di deterioramento, ovvero l'incidenza del flusso annuale dei nuovi prestiti che entrano in default rispetto a quelli non in default dello stesso periodo, il massimo livello di dettaglio indicano situazioni differenziate per macroarea geografica. Per l'agricoltura il tasso va da un minimo rilevato al Nord, con lo 0,87% del Nord Est e lo 0,96% del Nord Ovest, all'1,44% del Centro, all'1,51% del Sud e all'1,73% delle Isole.

Il credito agricolo nel settore dell'industria alimentare, delle bevande e del tabacco

L'industria alimentare, delle bevande e del tabacco ha chiuso il 2021 con un aumento dei prestiti complessivi (incluse le sofferenze) del 3,1% rispetto a fine 2020. La tendenza si è rafforzata nel 2022, con uno stock di fine giugno in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

A giugno 2022 il tasso di deterioramento, che consiste nell'incidenza del flusso annuale dei nuovi prestiti che entrano in default rispetto a quelli non in default dello stesso periodo dell'anno precedente, è risultato per l'agricoltura pari all'1,2%, contro il 2,1% dell'industria alimentare e l'1,6% del totale economia. 

Dunque, per i finanziamenti richiesti dall'industria alimentare, delle bevande e del tabacco, il maggior tasso di deterioramento si riscontra nelle Isole con il 2,53%, ma a seguire sono il Sud (2,33%) e il Centro (2,31%). Chiude il Nord con rispettivamente il 2,06% al Nord Ovest e l'1,37% al Nord Est.

Il credito agricolo a livello territoriale

Il credito agricolo conferma una spiccata concentrazione territoriale. Le prime quattro regioni per rilevanza di prestiti, in bonis e non, rappresentano poco più della metà del totale nazionale (53,9%), e sono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. 

A livello nazionale nel primo semestre 2022 il credito agricolo registra un +0,4%, rispetto allo stesso periodo del 2021.
Si evidenzia che tra le quattro regioni più rilevanti solo Lombardia e Toscana segnano aumenti per entrambi i periodi.

Anche i prestiti in bonis oltre il breve termine, quindi quelli richiesti dagli agricoltori per finanziare i loro investimenti, sono concentrate nelle quattro regioni sopra citate, a cui si aggiunge anche il Piemonte.
La flessione di questi stock riscontrata a livello nazionale a fine 2021 (-3,4%) è proseguita a giugno 2022 (-7,5%).

Rispetto a questa ultima tipologia di prestiti, il credito richiesto per la costruzione di fabbricati rurali è diminuito su base tendenziale sia nel dicembre 2021 sia nel giugno 2022 (rispettivamente -15,7% e -22,1%); diversa la situazione per l'acquisto di macchine e attrezzature agricole che ha chiuso il 2021 con un valore positivo, 4,4%, ma che a giugno 2022 ha registrato una leggera regressione (-0,5%). Stabile invece la tendenza per il credito destinato all'acquisto di immobili (0,4% in entrambi i periodi).

 
 

Irene Visaggi 
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 121 febbraio 2023