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Programmazione

Pac, avanzamento della spesa: come si è chiuso il 2022 e quali novità per il 2023-2027

Dal primo gennaio è partita la nuova programmazione 2023-2027, ma fino al 2025 ci si troverà in un periodo di sovrapposizione in cui gli agricoltori potranno fare domanda di aiuto sia sul PSR regionale 14-22 sia sul PSP 23-27.

Il primo gennaio 2023 è partita ufficialmente la nuova PAC 2023-2027 per la prima volta con l'approvazione del Piano Strategico Nazionale, avvenuta il 2 dicembre 2022 con decisione comunitaria C(2022) 8645 final, gli interventi del primo Pilastro (FEAGA) e del secondo Pilastro (FEASR) vengono raccolti in un unico quadro strategico nazionale che garantirà una maggiore integrazione e complementarietà tra i diversi strumenti a disposizione della Pac. 

La struttura e le risorse della nuova PAC

Si avranno a disposizione cinque interventi per i pagamenti diretti, cinque interventi legati ai nuovi regimi ecologici (Eco-schemi), 18 pagamenti accoppiati, cinque interventi per il sostegno settoriale e 97 interventi per lo sviluppo rurale. 
In termini finanziari questo si traduce in 17,6 miliardi di euro a disposizione per i pagamenti diretti, 3,2 miliardi di euro per le OCM e 7,26 miliardi di euro per lo sviluppo rurale. 

Strumenti che dovranno garantire il raggiungimento dei nove obiettivi specifici definiti a livello UE. Una delle caratteristiche della nuova PAC è l'introduzione, al posto del "greening", della "condizionalità rafforzata" per i pagamenti diretti (obbligatoria) alla quale si dovranno aggiungere gli impegni Agro-climatico-ambientali del secondo Pilastro della PAC (volontari) e gli impegni per i cinque eco-schemi (volontari): si parla quindi di una "nuova architettura verde" della Pac. 

Altra novità sul fronte dei pagamenti sarà il ritorno alla regola "N+2", vale a dire, entro due anni successivi all'annualità di impegno sul bilancio dell'Unione Europea sarà necessario portare a dichiarazione le risorse assegnate.
Nel caso di ritardo della spesa si dovrà pertanto restituire la differenza non rendicontata che sarà quindi disimpegnata ai sensi dell'articolo 34 del regolamento 216/2021. 
Occorre a riguardo sottolineare che la cosiddetta regola dell'N+2 si applicherà a livello nazionale e non più a livello regionale come è avvenuto sinora; pertanto sarà necessario stabilire delle nuove regole affinché ciascuna regione, responsabile dell'attuazione della PAC sul suo territorio, garantisca un andamento della spesa in linea con quanto previsto a livello nazionale.

La novità della previsione di spesa

Inoltre, per la prima volta nel quadro programmatorio è stato necessario definire all'interno del Piano strategico la previsione di spesa dal 2023 al 2029 anche a livello di "tipo di intervento" e di singolo intervento programmato: ciascuna regione ha dovuto preventivamente stabilire e comunicare un cronoprogramma della spesa (oltre che di output che penserà di realizzare in termini di ettari, azioni, beneficiari, progetti ecc.) come evidenziato nella tabella che segue.

La sovrapposizione tra programmazioni

A questo punto è necessario fare notare che dal 2023 fino al 2025 ci sarà un periodo di sovrapposizione tra le due programmazioni in cui gli agricoltori potranno fare domanda di aiuto sia sul PSR regionale 14-22 sia sul PSP 23-27. Tuttavia l'adesione ai nuovi strumenti o interventi del Piano strategico Nazionale comporterà per l'agricoltore l'adempimento alle nuove regole sulla condizionalità rafforzata, salvo la possibilità di recedere dal contratto di impegno senza penalità o sanzione alcuna (clausola di revisione ex art. 48 Reg. (UE) 1305/2013). In questi anni di sovrapposizione tra programmazione l'efficienza della spesa sarà un elemento chiave sia in vista della chiusura dei PSR 1422 sia in relazione al primo anno disimpegno del nuovo Piano strategico: il 31 dicembre 2025 rappresenterà una data chiave in questi termini.

La spesa nel 2022

Veniamo ora al monitoraggio della spesa al 31 dicembre del 2022.
L'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta rispetto alle assegnazioni FEASR e NGEU 2014-2022 risulta pari a 66,30% laddove la spesa cumulata a livello UE si attesta al 73%.
Da inizio programmazione al 31 dicembre 2022 sono stati erogati fondi per gli interventi dello sviluppo rurale pari a 18.500,77 milioni di euro, corrispondenti a 9.281,18 milioni di euro di quota comunitaria FEASR e NGEU.

 
Pagamenti cumulativi della CE per i programmi sviluppo rurale 2014-2022 - FEASR
Pagamenti cumulativi della CE per i programmi sviluppo rurale 2014-2022 - FEASR
 

Per quanto riguarda invece i soli fondi "Next generation UE" la spesa dell'Italia si attesta al 19,53% pari ad un importo complessivo speso di 177,8 milioni di euro su 910 milioni assegnati.

 
Pagamenti cumulativi della CE ai programmi 2014-2022 - EURI
Pagamenti cumulativi della CE ai programmi 2014-2022 - EURI
 

Il trend delle spese da inizio programmazione è rappresentato dal seguente grafico a barre:

 
 

Nel quarto trimestre 2022 sono stati erogati contributi pubblici pari a circa 1.670,38 milioni di euro (corrispondenti ad una quota FEASR di circa 849,46 milioni di euro).

Nello specifico nel quarto trimestre le spese relative alle regioni più sviluppate raggiungono circa 746,61 milioni di euro, mentre per le regioni meno sviluppate la spesa pubblica rendicontata ammonta a 681,63 milioni di euro e per le regioni in transizione risulta pari a 173,70 milioni di euro.

 
 

Luigi Ottaviani 
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 122 marzo 2023