La "baseline" nella Pac 2023 -2027: norme, criteri, requisiti minimi e condizioni di ammissibilità
L'architettura verde della PAC 2023-2027 prevede un'articolata strategia, che fonda le sue basi su un insieme di criteri, norme, requisiti minimi e condizioni di ammissibilità - denominato Baseline - che deve essere rispettato dai beneficiari che intendono accedere agli interventi della PAC.
Per condividere le principali novità normative sulla baseline del nuovo periodo programmatorio, nell'ambito della Rete Rurale Nazionale è stato organizzato, lo scorso 18 aprile, un incontro informativo per fornire agli addetti ai lavori indicazioni utili su tutte le componenti della baseline, in particolare sulle modalità di attuazione della nuova "condizionalità rafforzata", anche in regime di deroga alla BCAA 7 e BCAA 8 per l'anno 2023, e di transizione dalla condizionalità 2014-2022 alla nuova condizionalità 2023-2027, nonché sul sistema di gestione e di controllo.
L'incontro informativo rientra nell'ambito delle attività di informazione e formazione, promosse dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e previste dal Regolamento sui Piani Strategici della PAC, rivolte a tutti gli interessati ai contenuti del Piano Strategico della PAC. L'evento ha chiuso, quindi, un primo ciclo di incontri tenutisi tra gennaio e aprile, che sono stati focalizzati in particolar modo sugli ecoschemi quale elemento più innovativo della PAC 2023-2027.
Le principali novità: la "condizionalità rafforzata"
Nella nuova programmazione, la condizionalità - che si compone dei criteri di gestione obbligatori (CGO) e di norme di buone condizioni agronomiche e ambientali dei suoli (BCAA) - si conferma come il principale strumento operativo per raggiungere gli obiettivi di buona gestione dei terreni, di mantenimento del benessere animale e di sicurezza alimentare all'interno delle aziende. Per consentirle di essere rispondente ai nuovi e più ambiziosi obiettivi ambientali specifici della PAC, la condizionalità è stata "rafforzata", attraverso l'introduzione di nuove norme, per lo più provenienti dal greening, e di nuovi criteri. La condizionalità per il 2023-2027 vede, infatti, l'ingresso delle seguenti norme e criteri:
- il mantenimento dei prati permanenti (BCAA 1), norma che stabilisce che il rapporto tra la superficie investita a Prato Permanente (PP) e la Superficie Agricola Totale (SAT) non deve diminuire in misura superiore al 5 % rispetto allo stesso rapporto determinato nel 2018, quale anno di riferimento ai sensi dell'allegato III del regolamento (UE) 2021/2115 e ai sensi dell'articolo 48 (1) del regolamento delegato (UE) 2022/126, che integra il regolamento (UE) 2021/2115 con criteri aggiuntivi per certi tipi di interventi. La conversione di questi può avvenire solo a seguito di una richiesta di autorizzazione. La norma mutua dal greening il sistema di mantenimento e controllo, che consente di procedere alla riconversione delle superfici agricole in prati permanenti, intercettando prima di tutto gli agricoltori che hanno convertito senza la preventiva richiesta di autorizzazione. Il mantenimento dei prati permanenti è considerato estremamente importante da un punto di vista ambientale, in particolare per la capacità di immagazzinare e sequestrare il carbonio organico nel suolo e preservare la biodiversità. Per tale motivo, è previsto anche un divieto di conversione, aratura e lavorazioni profonde a valere sui prati permanenti sensibili sotto il profilo ambientale e ricadenti in siti Natura 2000 (BCAA 9);
- la protezione delle zone umide e delle torbiere (BCAA 2), ricadenti in zona Ramsar, che impone un totale divieto di conversione, inteso come divieto di attuare lavorazioni profonde, allo scopo di preservare la capacità di costituire degli importanti serbatoi di carbonio;
- la rotazione delle colture (BCAA 7), che interessa tutti i seminativi, con eccezione delle colture sommerse, e stabilisce che i beneficiari attuino una rotazione colturale che implichi il cambio di coltura, a livello di parcella, almeno una volta l'anno. Il cambio di coltura è inteso come cambio di genere botanico e, pertanto, non ammette la monosuccessione di alcuni cereali. Dal greening mutua le esenzioni per alcune tipologie di aziende, a cui si aggiungono le esenzioni per le aziende certificate in biologico e SQNPI. Ai fini del rispetto della norma sono ammesse anche le colture secondarie, purché portate a fine ciclo produttivo e che permangano in campo per almeno 90 giorni;
- la destinazione di una percentuale del 4% di seminativi aziendali a superfici ed elementi non produttivi (BCAA 8), che può essere raggiunta mediante inclusione dei terreni lasciati a riposo, delle fasce tampone e inerbite ai sensi della BCAA 4 e mediante gli elementi caratteristici del paesaggio, elencati nel dettaglio della norma. Tale obbligo si aggiunge agli altri obblighi già contemplati dalla norma, che prevedono il mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio e il divieto di effettuare potature nella stagione di riproduzione e nidificazione degli uccelli;
- il controllo delle fonti diffuse di inquinamento da fosfati (CGO 1) che introduce l'obbligo a carico dei beneficiari di registrare i dati sull'utilizzo dei concimi fosfatici, minerali/inorganici, organo-minerali ed organici con titolo di P dichiarato di cui al D.lgs. n. 75/2010 e reg. 2019/1009. Tale obbligo prevede la registrazione sul quaderno di campagna di una serie di informazioni (parcelle, per coltura praticata, e relativa superficie, coltura, data di distribuzione, tipo di fertilizzante e denominazione, il contenuto percentuale in fosforo, la quantità totale);
- l'uso sostenibile dei pesticidi (CGO 8) che introduce obblighi connessi alle modalità e tempi di esecuzione dei controlli funzionali delle attrezzatture per l'applicazione dei prodotti fitosanitari che devono essere effettuati presso i centri di prova autorizzati. Il criterio fa propri anche gli obblighi sulla regolazione e taratura delle macchine previsti dal PAN e include disposizioni relative alla manipolazione ed allo stoccaggio sicuri dei prodotti fitosanitari, nonché allo smaltimento dei residui degli stessi sulla base della legislazione nazionale vigente.
Le deroghe
Al fine di contrastare le conseguenze dell'invasione dell'Ucraina e l'elevato livello di incertezza riguardo alla situazione dell'approvvigionamento alimentare mondiale, il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1317 della Commissione, attuato tramite il DM n. 362512 del 23 agosto 2022, consente di derogare rispetto all'applicazione delle norme BCAA 7 e 8 per l'anno di domanda 2023. Le deroghe consentono, in particolare, di non attuare la rotazione delle colture (BCAA 7) e di utilizzare i terreni lasciati per fini produttivi, con esclusione della coltivazione di soia, mais e bosco ceduo a rotazione rapida (impegno a. della BCAA 8). Tuttavia, i beneficiari che presentano domanda per un ecoschema e/o per un intervento dello sviluppo rurale i cui impegni più "virtuosi" siano costruiti sugli obblighi della BCAA 7 e/o 8, non potranno usufruire delle deroghe, sulle superfici oggetto di impegno.
Condizioni di ammissibilità
Il quadro definitorio non subisce particolari modifiche, al netto dell'inserimento, nella definizione di seminativo, dei "sistemi agroforestali", ossia seminativi condotti in consociazione con essenze forestali in sesto di impianto regolare, che ora sono ammissibili ai pagamenti diretti così come ammissibili sono i terreni a riposo utilizzati per impegni ai sensi dei regolamenti n. 1257, n. 1698 e 1305 (che sono direttamente abbinabili ai titoli fino alla scadenza dell'impegno), così come tutti i terreni utilizzati per ecoschemi e per misure agro-climatico-ambientali. Di particolare rilevanza, inoltre, è la questione inerente alle Pratiche Locali Tradizionali (dove erba non è predominante), in quanto unica superficie non agricola ammissibile ai pagamenti diretti a condizione che sia adeguatamente accessibile per il pascolo e sia pascolata. Su queste superfici non è possibile effettuare attività di mantenimento.
Sistema di gestione e di controllo
La riforma della PAC ha introdotto nuove metodologie di controllo, basate sull'Area monitoring system (AMS), che permettono di monitorare nel tempo quello che avviene sui terreni grazie all'acquisizione di immagini satellitari messi a disposizione dalla Commissione. L'Italia è partita già 5 anni fa a sperimentare questa metodologia che, quindi, già da quest'anno sarà impiegata per la verifica dei requisiti di ammissibilità e le indennità compensative per lo sviluppo rurale. Al momento, si sta lavorando per capire quali elementi di ammissibilità e impegni di ecoschemi e sviluppo rurale possono essere monitorabili con AMS e quali, invece, devono essere verificati con altre metodologie. Si punta, tuttavia, al 2024 per poterlo utilizzare ai fini della verifica anche di ulteriori elementi, come le norme e i criteri della condizionalità. Ad oggi, è stata predisposta una metodologia di controlli in campo, che prevede la verifica di una serie di elementi (circa 40 segni agronomici), che si integra poi con gli esiti dei controlli effettuati con AMS e che consentono di verificare il rispetto delle norme da parte dei beneficiari con impatto sugli aiuti spettanti ed eventuali penalità da applicare. I controlli potrebbero partire già dalla fine di aprile e nel 2023 si procederà con controlli in campo anche perché, da quest'anno, la Commissione non fornirà più le immagini satellitari; in particolare, sono in corso sperimentazioni per estendere l'uso delle verifiche in remoto di alcuni requisiti, come la bruciatura delle stoppie (BCAA 3), i fenomeni erosivi (BCAA 5), la copertura del suolo (BCAA 6), il mantenimento dei Prati Permanenti (BCAA 1 e 9).
Antonio Frattarelli
Isabella Foderà
PianetaPSR numero 123 aprile 2023