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Vitivinicolo

Di Vino: le aziende vitivinicole alla prova delle politiche agricole

A Vinitaly un incontro promosso dai ricercatori CREA - Politiche e bioeconomia, coinvolti nel progetto Eccellenze Rurali, con aziende del territorio che affrontano, dal punto di vista dell'impresa, il cambio di rotta della strategia PAC per il vino, tra continuità e innovazione. Cosa ne pensano gli imprenditori? 

In questo inizio 2023 sta entrando in operatività la nuova programmazione della PAC. Un passaggio caratterizzato da grandi ed evidenti novità che hanno riguardato sia l'assetto globale della politica, sia l'impianto delle politiche dedicate ad alcuni settori produttivi, mettendo sempre più l'accento sulle esigenze di sostenibilità ambientale, digitalizzazione, innovazione, sicurezza, qualità. 

In occasione della settimana dedicata al settore vitivinicolo, che trova in Vinitaly la sua manifestazione d'eccellenza, la Rete Rurale Nazionale (RRN) ha voluto confrontarsi con alcuni imprenditori che, in qualità di beneficiari di risorse comunitarie per lo sviluppo delle proprie aziende nelle precedenti programmazioni, hanno potuto restituire idee e suggestioni sul reale impatto che le risorse dei Programmi di Sviluppo Rurale possono avere sull'impresa e sul territorio, riportando gli interventi di politica dalla definizione alla reale azione sul campo. 

L'idea dei ricercatori, impegnati nell'azione di affiancamento al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) nella definizione delle linee di policy, è quella infatti di comprendere utilità ed efficacia di strumenti e azioni della politica agricola, in particolare letti attraverso le esperienze di imprenditori del settore, mettendo anche l'accento su fabbisogni ed esigenze ancora da soddisfare e su come la politica agricola può finalizzare in maniera efficace le azioni per potenziare la filiera vitivinicola. 

Queste premesse hanno dato origine all'incontro "DiVino: le aziende vitivinicole alla prova delle politiche agricole", che si è tenuto Martedì 4 aprile, presso il Padiglione istituzionale del MASAF, organizzato dal CREA - Centro Politiche e Bioeconomia nell'ambito delle attività della RRN.
Il seminario si è aperto con una lettura del settore attraverso i dati RICA che ha evidenziato le dinamiche e le potenzialità di sviluppo di una delle principali filiere dell'agroalimentare italiano.

È seguito poi un dibattito che ha visto protagoniste tre aziende del settore. La scelta delle imprese si è concentrata su quelle che avevano avuto a disposizione opportunità di finanziamento europeo (risorse FEASR, in particolare), erano state oggetto di studio e approfondimento attraverso il progetto Eccellenze rurali (www.reterurale.it/eccellenze) e che si erano particolarmente distinte nei loro territori per la capacità di rappresentare dei punti di riferimento.

I caratteri comuni di queste aziende, oltre alla lunga tradizione vitivinicola familiare, sono rinvenibili nella repentina crescita che le ha caratterizzate. Per rappresentare le varie direttrici di crescita intraprese sono state scelte tre realtà distanti geograficamente e differenti tra loro, ciascuna caratterizzata in particolare da un aspetto di rilievo. 

Le aziende coinvolte

L'azienda Torre dei Beati (Loreto Aprutino - PE), rappresentata dalla sua titolare Adriana Galasso ha infatti scelto una strada fortemente improntata alla sostenibilità. Da oltre 10 anni, l'azienda, a conduzione familiare, ha scelto la strada dell'artigianalità, puntando su un processo di valorizzazione della biodiversità locale e di basso impatto ambientale del processo di produzione e trasformazione.

È stata poi la volta di Libero Rillo, titolare dell'azienda Fontana Vecchia (Torrecuso - BN), testimone di un'antica tradizione, anch'essa familiare, che ha saputo rappresentare un punto di riferimento per la viticoltura del territorio, lavorando pioneristicamente al lancio e al riscatto del beneventano, oggi conosciuto e affermato per la qualità dei suoi vini. 

La terza azienda del parterre è rappresentata dall'imprenditrice Carolin Martino della Casa Vinicola Martino (Rionero in Vulture - PZ), anch'essa di antica tradizione familiare vitivinicola, alla quinta generazione, che ha caratterizzato il percorso aziendale con una precisa strategia di mercato, differenziando la produzione di qualità e mantenendo prezzi competitivi e accessibili.

Dal confronto è emersa una grande voglia di trovare nuovi spunti di miglioramento essenzialmente incentrati su due elementi: 

La discussione si è anche soffermata sul contributo delle politiche allo sviluppo delle imprese. Da questo punto di vista sono state messe in evidenza le numerose difficoltà burocratiche che implica l'accesso alle misure, soprattutto quelle dei PSR, e la necessità di tarare meglio le misure sui fabbisogni dei potenziali beneficiari.

Gli imprenditori coinvolti nella discussione non hanno ancora avuto modo di familiarizzare con le previsioni programmatiche della nuova PAC, ma non per questo non sono emersi spunti di riflessione.

Fermo restando il ruolo cardine dei finanziamenti comunitari nel favorire la crescita e lo sviluppo delle aziende, gli imprenditori concordano sulla necessità di una maggiore semplificazione delle procedure. L'esperienza pratica, infatti, ha messo in evidenza la farraginosità del sistema normativo e, in alcuni casi, la mancanza di univocità degli adempimenti burocratici. Tali aspetti influiscono negativamente sull'iter dei diversi bandi, dilatandone i tempi di approvazione e di erogazione dei fondi, senza sottacere la frustrazione per i ritardi o addirittura il mancato avvio dei progetti. 

L'impronta data alla sostenibilità dalla nuova PAC rappresenta la strada da seguire anche per gli imprenditori, che vedono nella componente ambientale la chiave di volta per qualificare ulteriormente le proprie produzioni. Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni e della competitività in ottica ambientale deve passare da un contenimento delle previsioni progettuali, o dalla loro rimodulazione, rispetto all'eterogeneo panorama delle aziende vitivinicole italiane. Ciò richiede una maggiore attenzione sugli adempimenti da adottare a livello regionale (importi minimi e massimi per la spesa ammissibile, durata per le modifiche dei progetti approvati, criteri di selezione, ecc.).  

All'avvio del PSP 2023-2027, la discussione torna quanto mai utile per avviare una riflessione su come gli interventi dovranno essere attuati per rispondere al meglio alle esigenze dei produttori.

 
 

Milena Verrascina, Francesco Licciardo, Serena Tarangioli
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 123 aprile 2023