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Risorse idriche

Giornata dell'acqua ONU, affrontare la siccità in Italia tra prevenzione e gestione dell'emergenza

Questo il tema al centro dell'evento organizzato da CREA, EWA e CER nell'ambito della "United Nations 2023 Water Conference" che si è tenuta a New York dal 22 al 24 marzo.

Dal 1992, l'ONU ha individuato il 22 marzo come la Giornata internazionale dell'acqua e per, il 2023, la "United Nations 2023 Water Conference" si è tenuta a New York dal 22 al 24 marzo.

La Conferenza si è svolta durante sei sessioni Plenarie e intorno a 5 dialoghi interattivi, ciascuno dei quali ha affrontato il tema dell'acqua in relazione a differenti Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030:

Oltre alle sei sessioni Plenarie e ai Dialoghi interattivi, la conferenza ha previsto l'organizzazione di numerosi Side Events e Special events ad essa collegati ed è stata, anche, momento  di revisione  di medio termine dell'attuazione degli obiettivi della "International Decade (2018-2028) for Action - Water for Sustainable Development". promossa nel 2018 per la gestione integrata delle risorse idriche ed il sostegno ad una serie di traguardi relativi all'acqua concordati a livello internazionale.

L'appuntamento organizzato dal CREA

Il CREA Politiche e Bioeconomia, in collaborazione con la Fondazione "Earth and Water Agenda" (EWA) ed il Canale Emiliano Romagnolo (CER), ha organizzato in quest'ottica il Side Event Facing the drought in Italy: data, prevention and emergencies management trasmesso in diretta streaming sul canale youtube CREA in collegamento con New York., per avviare un dibattito sull'uso sostenibile della risorsa idrica in relazione ai cambiamenti climatici in atto.

Partendo dall'attuale scenario climatico e dalle tendenze previste per l'area mediterranea, è stato fornita, durante l'evento, una panoramica delle azioni messe in campo a livello nazionale per affrontare la siccità e la scarsità idrica, evidenziando il contributo della ricerca, delle politiche pubbliche e degli enti locali, dalla prevenzione del fenomeno alla gestione dell'emergenza.

Nella relazione di apertura della fondazione EWA si è evidenziato come negli ultimi vent'anni in Italia si siano registrati circa sette eventi siccitosi, manifestatisi in maniera diffusa e con differente gravità nelle varie aree del Paese e di come la siccità iniziata nell'inverno 2021 e protrattasi per tutto il 2022 stia perdurando. Se il 2023 dovesse confermare l'attuale tendenza, sarebbe il primo caso in Italia di un evento siccitoso a ripetersi in due anni successivi, un effetto "a cascata" destinato ad arrecare danni non solo all'agricoltura, che è il maggior utilizzatore di risorsa, ma anche a chi di questo utilizzo ha la priorità, come l'uso civile. 

Come evidenziato poi dal Centro euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), i cambiamenti climatici sul Mediterraneo comporteranno anche una grave perdita di biodiversità, ridotto turismo estivo, aumento degli impatti sulla salute dovuti alle ondate di calore, espansione degli habitat per i vettori di malattie, oltre che l'aumento degli incendi boschivi. Su questo aspetto, il Dipartimento dei vigili del fuoco ha evidenziato come gli incendi boschivi e la conseguente riduzione delle aree boschive siano a loro volta causa della minore capacità di assorbimento di acqua da parte del suolo, aumentando il rischio di inondazioni, che rappresenta l'altra faccia della crisi climatica. Per poter affrontare la siccità e il cambiamento climatico è innanzitutto necessario conoscerne le possibili evoluzioni ed impatti, per poter mettere in campo le migliori strategie di adattamento. Il CMCC ha evidenziato come siano necessari dati e informazioni per la costruzione di indicatori solidi per valutare l'impatto del cambiamento climatico in Italia basandosi su tendenze storiche con proiezioni multi-modello partendo dai modelli climatici regionali, quindi ad alta risoluzione; ciò permetterebbe di ridurre il tasso di errore rispetto ad altri modelli climatici simili. Il CNR_IRSA ha, invece, affrontato il tema degli indicatori di siccità e scarsità idrica da utilizzare nelle attività degli Osservatori permanenti per gli usi idrici, per la definizione degli scenari di severità idrica e la conseguente pianificazione degli interventi a scala di Distretto idrografico. Si evidenzia, nel complesso, la necessità di una catena modellistica condivisa (dati meteorologici e climatici; idrologia e modellazione idrogeologica; modellistica dei sistemi di approvvigionamento idrico e degli ecosistemi).

Di fronte a tali problemi è possibile agire con interventi strutturali di medio e lungo periodo finalizzati a 4 obiettivi fondamentali: favorire l'accumulo di acqua; ridurre le perdite dalle reti nella fase di distribuzione dell'acqua nel settore civile (acquedotti) e agricolo (condotte e canali); aumentare l'efficienza nell'utilizzo sia attraverso tecniche di irrigazione più efficienti che tramite sistemi di consiglio irriguo; aumentare la disponibilità di fonti alternative di acqua, attraverso le tecniche di uso e riuso di risorse altrimenti non disponibili per uso antropico. 

Le relazioni che si sono susseguite hanno, quindi, rappresentato l'esperienza maturata e le prospettive emergenti per il raggiungimento degli obiettivi di superamento dell'emergenza di scarsità idrica. Il forte legame tra agricoltura e uso sostenibile dell'acqua è cristallizzato con l'inserimento di interventi mirati nel PSP, come è stato sottolineato dal primo intervento del Crea Politiche e Bioeconomia, che verranno attuati a livello nazionale e regionale e che rientrano nel disegno dell'architettura verde della PAC. Allo stesso modo, tutte le politiche nazionali dedicate all'utilizzo dell'acqua in agricoltura sono supportate da due banche dati, SIGRIAN e DANIA, che consentono la condivisione dei dati di contesto sull'uso irriguo dell'acqua e la definizione dei fabbisogni di intervento; nel secondo intervento del CREA sono state evidenziate le sinergie esistenti nell'utilizzo delle stesse, anche per valutare l'efficacia di investimenti infrastrutturali programmati.

Sul tema dell'incremento della capacità di accumulo delle acque, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha riportato esperienze di successo sulla ricarica controllata delle falde a cui da anni dedica i propri studi con l'obiettivo principale di aumentare le risorse idriche sotterranee disponibili e per migliorare la qualità delle acque sotterranee. Si parla di ricarica controllata in quanto intenzionale e gestita in maniera tale da assicurare un'adeguata protezione della salute umana e dell'ambiente. L'implementazione della ricarica controllata della falda richiede, pertanto, una attenta pianificazione, investimenti coordinati, monitoraggio delle operazioni, creazione di competenze manageriali per tenere in giusta considerazione tutti gli aspetti ambientali ed economici. 

Sul fronte dell'efficientamento delle reti e degli usi, il Canale Emiliano romagnolo ha mostrato le migliori pratiche messe in atto per una sempre maggiore efficienza del servizio irriguo reso al territorio, coniugando la riduzione delle perdite all'efficienza energetica, resesi tanto più necessarie nell'affrontare la siccità del 2022. Oltre all'attività consortile, il CER opera da anni con il suo centro studi Acqua Campus anche per sviluppare e diffondere buone pratiche sul tema dell'irrigazione di precisione, tra cui lo sviluppo della piattaforma di consiglio irriguo IRRIFRAME.

Sulle stesse tematiche si è orientato l'intervento di ANBI che ha sottolineato come l'irrigazione sia oggi un mezzo indispensabile per garantire una produzione agricola a prezzi competitivi ed accessibili, considerando che i prodotti alimentari stanno aumentando a un ritmo superiore all'inflazione e che la scarsità di cibo sta influenzando i sistemi commerciali e le catene di approvvigionamento. Una soluzione per garantire l'approvvigionamento irriguo è l'accumulo diffuso di acqua nei territori per trattenerla il più a lungo possibile fino al momento dell'utilizzo. In quest'ottica ANBI e Coldiretti promuovono l'attuazione del cosiddetto Piano laghetti per realizzare al 2030 diecimila piccoli medi serbatoi multifunzionali in collina e in pianura, con un investimento di oltre 3.2 miliardi di euro. Obiettivo correlato è l'autosufficienza energetica, perseguibile mediante 337 impianti fotovoltaici galleggianti e 76 impianti idroelettrici per la produzione di oltre 7 milioni di megawattora all'anno. Già oggi, si sta sperimentando come l'installazione dal 2017 di pannelli solari sospesi da cavi sopra i canali irrigui stanno permettendo di risparmiare 73 milioni di litri di acqua (in termini di ridotta evaporazione dai canali) generando allo stesso tempo 8,4 milioni di kW di energia all'anno.

SUEZ Italia ha mostrato la propria esperienza nella desalinizzazione delle acque marine per produrre acqua destinata agli usi civili, applicata ad esempio per rendere l'Isola d' Elba autosufficiente nell'approvvigionamento idrico potabile. In particolare, l'esperienza di SUEZ nel processo di desalinizzazione ad osmosi inversa consente di produrre acqua potabile da acqua salata in maniera sempre più ecologica e sostenibile, ottimizzando i processi per ridurre i costi operativi e gli impatti ambientali.

Al di là dell'uso irriguo e oltre all'attuazione di una strategia di adattamento infrastrutturale, Utilitalia propone anche una strategia istituzionale puntando su una governance del distretto idrografico più efficiente, per sostenere la presenza delle imprese industriali e la diffusione delle loro tecnologie, semplificando, così, l'attuazione degli investimenti. L'intervento proposto da ENEA pone l'attenzione sulla necessità di misure per garantire l'approvvigionamento idrico e per affrontare la crescente distorsione tra variazioni stagionali della domanda e variazioni stagionali della disponibilità idrica dovute ai cambiamenti climatici. Per contrastare lo stress idrico, va quindi gestito il fabbisogno, oltre che ridurre le perdite e gli sprechi. 

WARREDOC ha evidenziato come la consapevolezza dei cittadini e l'attuazione di comportamenti virtuosi sia fondamentale per promuovere un uso efficiente delle risorse e ridurre gli sprechi, anche attraverso progetti di Citizen Science, promuovendo e valorizzando l'impegno dei cittadini per il raggiungimento della sicurezza idrica di fronte al clima secondo l'approccio WEFE (water, energy, food, environnement) Nexus.

In conclusione, sul filo comune del tema della siccità e della scarsità idrica, l'evento è riuscito a toccare i punti salienti che vi ruotano intorno, dai fattori conoscitivi alle misure da attuare, partendo dalle evidenze scientifiche e dalle esperienze sul campo dei diversi partecipanti intervenuti, come spunto di riflessione condivisone a livello nazionale e internazionale.

 
Rivedi il video della giornata sul canale dedicato Youtube del CREA: Facing the drought in Italy: data, prevention and emergencies management - YouTube.
 
 

Marianna Ferrigno, Veronica Manganiello, Raffaella Pergamo
CREA-PB

 
 

PianetaPSR numero 123 aprile 2023