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Meteo

L'andamento agrometeorologico di maggio

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Introduzione

Come di consueto, PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, in termini sia qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese (per approfondimenti vedi i link ai documenti in coda al paragrafo). 

Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento sulla metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. 

È importante notare che, a partire dal monitoraggio del mese di gennaio 2023, il periodo di riferimento climatico è stato aggiornato al trentennio 1991-2020

Maggiori dettagli sulle procedure di stima delle variabili usate per il calcolo degli indici sono stati pubblicati in un recente articolo su Data in Brief, mentre i dati giornalieri pre-elaborati sono direttamente accessibili sul repository di Zenodo.

 
 

Agrometeo in cifre

 

Andamento agrometeorologico nel mese di maggio 2023

L'andamento meteo-climatico del mese di maggio è stato connotato soprattutto da precipitazioni molto abbondanti, spesso concentrate in pochi giorni, con valori che hanno superato ovunque la media climatica, fino a raddoppiarla nel Centro e a triplicarla nel Mezzogiorno. Le temperature sono rimaste invece nella norma, salvo qualche lieve anomalia negativa delle massime, in particolare nel Mezzogiorno, anche legata alla copertura nuvolosa, cui corrispondono lievi anomalie negative dell'evapotraspirazione di riferimento. Il bilancio idro-climatico è pertanto positivo sull'intero territorio; a livello nazionale risulta superiore alla media climatica di circa 100 mm, con ripercussioni anche sull'indice di siccità a 6 mesi, che assume valori di Umidità moderata in tutta l'Italia peninsulare. 

A livello globale, come mostrano le analisi mensili del servizio C3S di Copernicus [1], il mese di maggio 2023 ha quasi raggiunto il record del maggio più caldo dall'inizio delle rilevazioni, con picchi termici straordinari in Canada, e diffuse situazioni di caldo notevole in Africa e nel Sud-Est asiatico. Al contrario, condizioni più fredde della norma si sono osservate in Australia e in Asia, dal nord-ovest dell'India alla Siberia meridionale. In relazione alle precipitazioni, diverse aree del pianeta sono risultate più secche della norma (Nord e Sud America, Russia centrale, Asia orientale, Corno d'Africa e gran parte dell'Africa meridionale, Australia), mentre altre hanno mostrato condizioni più umide della norma (Nord America meridionale, Africa sud-orientale, Brasile meridionale, Pakistan e Nuova Zelanda).

In Europa, le temperature sono risultate nella media su gran parte del Continente, mentre per le precipitazioni il segnale è piuttosto disomogeneo ed è possibile distinguere due situazioni opposte. Condizioni più secche della norma permangono nella penisola Iberica, nei Paesi baltici, in Danimarca, nella Scandinavia meridionale e in gran parte della Russia occidentale. Precipitazioni intense hanno invece interessato i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (più marcate nei settori centro-orientali), generando fenomeni alluvionali in Italia e nei Balcani occidentali.

In relazione allo stato delle colture in Europa, il bollettino del JRC "MARS Bulletin - Crop monitoring in Europe - June 2023" [2] indica che l'andamento meteorologico ha avuto impatti negativi sulle rese previste, in particolare sull'orzo primaverile (previsione -4% a livello di UE). Le condizioni siccitose dei mesi precedenti sono state significativamente attenuate dalle piogge occorse, che però sono arrivate tardi per le colture invernali e primaverili. Le piogge intense che hanno colpito l'Italia, l'Ungheria, la Croazia e la Slovenia hanno determinato un impatto diretto sulle colture invernali per l'allagamento dei campi e l'aumento delle infestazioni di patogeni. In Italia, si attendono impatti negativi sulle rese del frumento per i danni causati dalle alluvioni in Emilia-Romagna, ma anche in Sicilia per i forti venti. 

Con riferimento alle condizioni dei bacini idrografici e delle risorse idriche in Italia, descritte dall'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue - ANBI [3] le precipitazioni eccezionali del mese di maggio hanno riportato nella norma i livelli idrici di importanti bacini del Nord (Po, Adige, Piave e Livenza) e ripristinato la disponibilità idrica dei grandi laghi del Nord, mentre si sono ridotte le portate di Brenta e Bacchiglione e rimane critico lo stato delle acque sotterranee in tutto il settore nord-orientale del Paese. Al Centro, sono in diminuzione i livelli dei fiumi marchigiani (ma gli invasi sono al colmo del riempimento) e quelli dei fiumi Tevere, Nera e Chiascio. Al Sud, crescono le portate del Volturno, mentre calano quelle del Sele.

Passando alle analisi di dettaglio, la temperatura minima (fig. 1a) è risultata nella norma in gran parte del territorio italiano, con deboli anomalie positive (tra 1 e 2°C) nelle aree montane e pedemontane delle Alpi Centrali e al confine tra la Ciociaria e l'Abruzzo. Al contrario, diffuse anomalie negative si osservano per le temperature massime (fig. 1b), in Emilia-Romagna, su quasi tutto il versante adriatico, e in generale su gran parte del Sud: 7 regioni mostrano anomalie medie inferiori a -1,3 °C, con il valore più basso in Basilicata (-1,8 °C). 


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) -  maggio 2023

Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - maggio 2023
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - maggio 2023


Al quadro delle anomalie mensili, di diffuse condizioni più fredde della norma, corrispondono però frequenze notevoli di temperature estreme calde (superiori al 90° percentile) sia per le temperature minime che per le massime. La frequenza delle temperature massime estreme (fig. 2b) ha sfiorato o superato il 30% in più di metà delle regioni e il 40% in Piemonte, Umbria e Puglia. Simile, sebbene più attenuato, è stato l'andamento delle temperature minime estreme (fig. 2a), con valori medi regionali di 37-38% in Piemonte Lombardia e nella provincia di Bolzano.


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - maggio 2023

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx)  - maggio 2023
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - maggio 2023


Il valore medio nazionale delle sommatorie termiche con soglia 0 °C, calcolate dal 1° gennaio, sfiora i 1500 gradi giorno, superando i 1850 gradi giorno in Puglia, Sicilia e Sardegna (fig. 3a). Il quadro delle anomalie è molto simile a quello del mese precedente, con valori superiori alla norma (fino a +168 gradi giorno) in Piemonte e nel Nord (+121 gradi giorno). Situazioni nella norma perdurano in quasi tutto il Mezzogiorno ad eccezione delle aree interne della Sicilia, in cui si registrano deboli anomalie negative.


Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - maggio 2023

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx)-  maggio 2023
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - maggio 2023


Le sommatorie termiche con soglia di 10 °C superano i 440 gradi giorno solo nelle Isole maggiori e in Puglia, valori che rientrano pienamente nella norma (fig. 4b). Deboli anomalie negative si osservano in alcune aree interne di Sicilia, Basilicata e Puglia garganica, mentre in Piemonte, in particolare nelle province di Asti e Alessandria, e sulle fasce costiere sarde e dell'alto Tirreno permane un debole segnale positivo sono ancora molto contenute (fig. 4a) e superano i 225 gradi giorno solo nelle Isole maggiori e in Puglia, valori che rientrano pienamente nella norma (fig. 4b) ad eccezione di alcune aree costiere di Sardegna e Toscana, e localmente in Piemonte.   


Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - maggio 2023

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - maggio 2023
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - maggio 2023


Il mese di maggio si è contraddistinto per le abbondanti precipitazioni che hanno interessato quasi tutto il territorio italiano (176 mm in media). Apporti piovosi medi superiori ai 200 mm (fig. 5a) si sono verificati in Campania, Trentino, Piemonte, Abruzzo, fino a raggiungere i 256 mm in Emilia-Romagna (superando i 400 mm nell'area interna appenninica). La mappa degli scarti (fig. 5b) mostra condizioni nella norma soltanto per la Valle d'Aosta e il Friuli Venezia-Giulia, mentre precipitazioni maggiori della media climatica si sono verificate in gran parte del territorio nazionale, con scarti medi regionali superiori al 250% in Sicilia, Basilicata e Calabria, e compresi nell'intervallo 150÷200% in Campania, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Sardegna. Sul 10% del territorio della Sicilia, dell'Emilia-Romagna e della Calabria gli scarti hanno superato il 320%.


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - maggio 2023

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx)  - maggio 2023
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - maggio 2023


Come già accennato, le abbondanti precipitazioni si sono spesso concentrate in pochi giorni, e questo fenomeno è ben rappresentato dai valori elevati di due indici, rx1day e rx5day, che riportano rispettivamente i valori massimi di precipitazione cumulata in un singolo giorno e in cinque giorni consecutivi, nell'arco del mese. Le mappe dei due indici (figg. 6a-b) evidenziano come una porzione rilevante del territorio nazionale sia stata investita da eventi di precipitazioni intense che, nel caso dei picchi giornalieri (fig. 6a), hanno superato i 20 mm, soglia giornaliera considerata in grado di provocare danni all'agricoltura (definita a livello internazionale "very heavy rain"), localmente in diverse aree del Nord e del Mezzogiorno (con picchi di 64 e di 50 mm rispettivamente) e, come media regionale, in Sardegna, Piemonte, e Molise. Il quadro appare ancora più grave dall'analisi dell'rx5day (fig. 6b) che mostra accumuli di precipitazioni superiori a 40, 60 e localmente anche 80 mm, concentrati in un intervallo di 5 giorni, che hanno interessato vaste aree del Nord, tra cui la totalità del Piemonte, oltre alla Sardegna, la Sicilia, l'Abruzzo e il Molise. Si segnala che questi dati sono riferiti alle celle della griglia di rianalisi, con risoluzione di circa 31 km; pertanto, sono indicativi dell'eccezionalità degli eventi, ma non sono in grado di descrivere fenomeni locali come quelli registrati dalle recenti cronache. Ad esempio, la stazione di Budrio della Rete Agrometeorologica Nazionale (RAN) ha registrato un rx1day pari a 84,6 mm (3 maggio) e un valore di rx5day pari a 121 mm cumulati tra il 2 e il 4 maggio. 


Figura 6 - Precipitazioni intense: valori massimi cumulati in un singolo giorno (a, sx) e nel corso di 5 giorni consecutivi (b, dx) - maggio 2023

Figura 6 - Precipitazioni intense: valori massimi cumulati in un singolo giorno (a, sx) - maggio 2023
Figura 6 - Precipitazioni intense: nel corso di 5 giorni consecutivi (b, dx) - maggio 2023


Riguardo all'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a), i valori medi regionali sono di circa 100 mm, ad esclusione delle aree più alpine (circa 80 mm), della Puglia e delle isole maggiori che superano i 110 mm. Anomalie negative interessano il Centro e il Meridione con i valori maggiori in Molise (-24%) e in Calabria e Campania (-20%).  L'Appennino Meridionale e l'area garganica mostrano picchi inferiori a -25%. La situazione è nella norma in Toscana e al Nord ad eccezione dell'Emilia-Romagna (-16% in media).


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - maggio 2023

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - maggio 2023
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - maggio 2023


La mappa del bilancio idroclimatico (fig. 8a) mostra condizioni di neutralità in buona parte delle aree pianeggianti a sinistra del Po, in un'area centrale che include Toscana, Umbria e alto Lazio, in Puglia e localmente in altre regioni, mentre per il resto si evidenziano situazioni di surplus idrico, molto accentuate soprattutto in Emilia-Romagna (+154 mm in media), lungo l'arco alpino e in gran parte delle aree appenniniche, superando valori medi regionali di 100 mm in Piemonte, Trentino, Abruzzo, Campania e Basilicata. I valori raggiunti sono quasi ovunque superiori alla norma (fig. 8b), con distribuzione analoga a quella degli scarti di precipitazione (fig. 5b): le anomalie maggiori si osservano in Emilia-Romagna (+185 mm in media) e nel Sud Italia, dove il bilancio ha superato la norma di più di 150 mm in Basilicata, Campania e Calabria. 


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) e anomalie (b) - maggio 2023

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - maggio 2023
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - maggio 2023


Considerando l'indice SPEI6, che riflette l'andamento del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), l'abbondante surplus idrico di maggio ha ribaltato il quadro della siccità che ha connotato a lungo vaste aree del Paese. L'indice di siccità a 6 mesi assume valori di Umidità moderata in quasi tutta l'Italia peninsulare e gran parte della Sicilia. Il 10% del territorio del Centro e del Mezzogiorno risulta in condizioni di Umidità severa. Ad esclusione dell'Emilia-Romagna, il Nord ricade nella Norma.

L'analisi dello SPEI3 (fig. 9b), che riflette l'andamento del bilancio idrico dei 3 mesi più recenti, evidenzia l'effetto notevole delle abbondanti precipitazioni di maggio sulle condizioni di umidità dell'Emilia-Romagna e del Sud, dove si raggiungono livelli di Umidità Estrema.


Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) e a 3 mesi (b)- maggio 2023

Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) - maggio 2023
Figura 9 - SPEI a 3 mesi (b) - maggio 2023

Focus vite e olivo


Riguardo alla vite, durante il periodo vegetativo, è importante valutare il soddisfacimento delle esigenze termiche proprie delle diverse varietà e, a questo scopo, l'indice di Huglin fornisce informazioni utili (figure 10a-10b). Questo indice considera soltanto le sommatorie delle temperature durante il periodo diurno, quando si manifesta l'attività fotosintetica delle piante, pertanto è anche denominato indice eliotermico. A maggio, l'indice ha raggiunto 349 gradi giorno a livello nazionale, mentre i valori regionali maggiori si riscontrano in Sicilia (420), Puglia (455) e Sardegna (463). Gran parte del territorio risulta nella norma, con scostamenti negativi nelle aree costiere dell'Adriatico, dall'Emilia-Romagna (-59 gradi giorno) alla Puglia (- 63), in Basilicata (-74), in Campania, nella Calabria ionica e in Sicilia (circa -55 gradi giorno). Un segnale opposto (classe 50÷100°C) si nota nelle aree interne dell'Astigiano e dell'Alessandrino (come evidenziato anche dalle sommatorie termiche a base 10°C).


Figura 10 - Indice di Huglin (a, sx) e anomalie (b, sx) - maggio 2023

Figura 10 - Indice di Huglin (a, sx) e anomalie (b, sx) - maggio 2023
Figura 10 - Indice di Huglin anomalie (b, sx) - maggio 2023


Nelle figure di seguito, viene mostrata la situazione a inizio giugno dello sviluppo fenologico per le due varietà di vite, Chardonnay (fig. 11a) e Cabernet-Sauvignon (fig. 11b), per l'olivo (fig. 12) e per la robinia (fig. 13), come risulta dall'analisi combinata dei dati provenienti da simulazioni modellistiche e da osservazioni in campo (si veda anche https://www.reterurale.it/bollettinofeno).

In generale, la vite si trova nella fase tra l'inizio e la piena fioritura (BBCH 61-65), ad esclusione di alcune aree della Pianura Padana, delle aree costiere e della Sardegna in cui è iniziata l'allegagione (BBCH 71-75); la varietà Chardonnay (precoce) risulta in uno stadio più avanzato, soprattutto al Nord, e in Sardegna. Rispetto allo scorso anno, lo sviluppo fenologico sembra essere in ritardo, come descritto in Piemonte e Abruzzo [4, 5], soprattutto per le varietà precoci come lo Chardonnay, che al 3 giugno del 2022 si trovava già in allegagione [6]. Le precipitazioni abbondanti destano preoccupazione per le ripercussioni fitosanitarie sia in Piemonte che in Veneto [4, 7] e in alcune aree sono stati già segnalati danni diffusi, dovuti ad attacchi intensi di Peronospora, come ad esempio in Molise [8]. Oltre a quelli biotici sono stati evidenziati anche danni da grandine, come nel caso dei vitigni DOC e DOCG del Canavese [9].


Figura 11- Fasi fenologiche della vite: Chardonnay (a, sx) e Cabernet sauvignon cvv. (b, sx) - 1° giugno 2023

Figura 11- Fasi fenologiche della vite: Chardonnay (a, sx)- 1° giugno 2023
Figura 11- Fasi fenologiche della vite: Cabernet sauvignon cvv. (b, sx) - 1° giugno 2023


In figura 12 viene mostrata la situazione dello sviluppo fenologico per l'olivo che risulta nello stadio principale 6 di fioritura (BBCH 60-69). Tuttavia, in alcune aree più in quota la specie non ha ancora raggiunto le fasi riproduttive, mentre sulle coste della Puglia e della Sicilia occidentale sta iniziando l'allegagione. Questa situazione è confermata dalle rilevazioni del Servizio fitosanitario della regione Puglia [10] e del servizio AgroAmbiente della regione Abruzzo [5].


Figura 12- Fasi fenologiche olivo - 1° giugno 2023

Figura 12- Fasi fenologiche olivo - 1° giugno 2023

Focus robinia

Nel corso del mese di maggio si sono concluse le fasi di fioritura della robinia su quasi tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle aree più montane (fig. 13). Si segnala che le piogge intense del mese potrebbero aver accelerato la fine della fioritura, favorendo la caduta dei petali, come osservato in alcuni siti della rete IPHEN [11] e hanno impedito alle api di bottinare per diversi giorni con un impatto negativo anche sulla produzione del miele d'acacia [12].


Figura 13- Fasi fenologiche robinia - 1° giugno 2023

Figura 13- Fasi fenologiche robinia - 1° giugno 2023
 
 

Note

 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Giulia Maria Bellucci, Flora De Natale, Antonio Gerardo Pepe e Antonella Pontrandolfi
CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 125 giugno 2023