Dopo un 2022 particolarmente siccitoso in gran parte del territorio nazionale, la carenza di pioggia è continuata anche nei primi mesi di quest'anno, almeno fino a metà aprile. In questa nota viene presentato l'andamento pluviometrico che si è avuto nel primo semestre 2023 nelle venti Regioni, considerando insieme le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Per ciascuna Regione, in Figura a) sono riportate le elaborazioni che mettono a confronto le precipitazioni totali decadali (periodo di 10 giorni) con i corrispondenti valori climatici calcolati sul trentennio di riferimento 1991-2020 (WMO 1996, 2015, 2017). Nello stesso grafico sono riportati anche i dati cumulati del semestre (linea continua rossa) e i relativi riferimenti climatici 1991-2020 (linea tratteggiata nera). Nei grafici della Figura b), invece, sono indicate le situazioni di deficit e surplus di pioggia a livello mensile da gennaio a giugno espresse in termini percentuali sempre facendo riferimento al dato climatico trentennale. Infine, nei grafici della Figura c) sono mostrati gli apporti totali del trimestre primaverile (dal 1° marzo al 31 maggio) a partire dal 1989 al 2023 disposti in ordine crescente per quantità totale di pioggia. La barra verticale colorata in rosso indica la stagione primaverile più secca, quella in blu la più piovosa e quelle in giallo la primavera di quest'anno e quella dello scorso anno, mentre in verde è riportato il valore medio dei totali relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio calcolato sui 35 valori dal 1989 al 2023.
I dati di base utilizzati per queste analisi sono i totali decadali di pioggia prodotti dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - ECMWF), stimati e aggregati spazialmente a livello amministrativo di ciascuna Regione, estratti dal Sistema Globale di Informazione e Allerta Precoce (Global Information and Early Warning System - GIEWIS) della FAO (Food and Agriculture Organization). È da evidenziare che queste elaborazioni si riferiscono a dati medi spazializzati sull'intero territorio regionale e non possono essere pienamente rappresentativi di singoli fenomeni verificati su aree particolari o località all'interno di ciascuna Regione.
Analizzando l'andamento di questa pluviometria semestrale, nel complesso appare evidente la distribuzione disomogenea della pioggia nel corso di queste diciotto decadi. Si sono avuti periodi estremamente asciutti o con scarsissimi apporti piovosi che hanno destato non poche preoccupazioni, e non solo per il settore agricolo, a causa delle condizioni siccitose di lunga durata che si erano determinate. Poi ci sono state decadi con fenomeni estremi e piogge abbondanti, anch'esse hanno destato enormi apprensioni per i danni dovuti agli allagamenti e alle alluvioni. In generale, nella prima parte del semestre si è avuto un andamento negativo rispetto al clima più o meno marcato specie nelle Regioni settentrionali, al quale ha fatto seguito, alla fine del periodo invernale, una mancanza di precipitazione ancora più significativa. Tuttavia, da maggio la situazione è radicalmente cambiata: si sono avute precipitazioni abbondanti, in molti casi anche intense che, almeno in termini quantitativi, hanno portato a un bilancio pluviometrico generalmente positivo alla fine del semestre. Nelle Regioni centrali e meridionali l'andamento delle piogge cumulate è stato dapprima in linea con i valori climatici, per chiudere a fine giugno con un netto surplus di pioggia, specie per gli apporti consistenti di maggio. In diverse Regioni del Mezzogiorno la primavera 2023, in termini assoluti, è risultata la più piovosa degli ultimi 35 anni.
Piemonte
Nello scorso anno, come anche nei primi mesi del 2023, il Piemonte è risultata la Regione con la maggiore carenza di precipitazioni.
Dalla Figura a) si può notare che per gran parte del semestre le piogge cumulate (linea rossa continua) sono risultate inferiori alla norma (linea nera tratteggiata) con totali decadali significativamente più bassi dei valori medi trentennali.
Apporti minimi, con una media regionale inferiori a 5 mm, si sono registrati nei primi tre mesi: in particolare, nella seconda decade di gennaio, nella prima di febbraio e nella terza di marzo, mentre non si sono avute precipitazioni nella seconda decade di febbraio.
Da metà di aprile si è avuta un'inversione di tendenza con precipitazioni sempre più consistenti e con il massimo di circa 87 mm verificatosi nella seconda decade di maggio. Alla fine del semestre il bilancio pluviometrico si è chiuso con un totale cumulato di quasi 469 mm rispetto alla media di 444 mm e un'eccedenza di circa il 10%. Nei primi quattro mesi è continuato il deficit pluviometrico passando da 56% di gennaio al picco massimo negativo del 66% di marzo, per ridursi al 27% ad aprile. A maggio e giugno si sono avuti surplus rispettivamente del 115% e del 42% (Figura b).
Anche considerando solo i tre mesi primaverili, la primavera 2023, con quasi 307 mm, si colloca al decimo posto tra le più piovose e comunque oltre la media climatica. In assoluto il trimestre primaverile più secco si è avuto nel 1997 con circa 50 mm, mentre quello più umido con oltre 570 mm è stato registrato nel 2013 (Figura c).
Valle d'Aosta
Le precipitazioni cumulate dei primi sei mesi del 2023 (Figura a) sono risultate di circa 624 mm, con una eccedenza di 69 mm rispetto al valore medio, corrispondente a un +10%.
Dopo una fase leggermente deficitaria osservata a gennaio e più marcata a febbraio nei mesi successivi si è avuto un andamento delle precipitazioni cumulate sostanzialmente in linea con quello climatico.
In particolare, nella terza decade di gennaio si sono registrati scarsi apporti (5,6 mm), nei primi dieci giorni di febbraio si avute precipitazioni di appena 2,8 mm, mentre nella seconda decade c'è stata assenza di fenomeni piovosi. Viceversa, nella prima decade di marzo e nella seconda di maggio sono caduti circa 65 mm, rispetto ai 30-40 mm del clima.
A livello mensile (Figura b) già da gennaio si è avuto un deficit pluviometrico del 17%, aumentato a febbraio fino a quasi l'80%, mentre ad aprile si è verificato un lieve deficit (12%). Nei restanti tre mesi le piogge sono risultate superiori alla media, con oltre il 100% a marzo, del +27% a maggio e +32% a giugno.
Con riferimento ai soli tre mesi primaverili in Figura sono riportati, in ordine crescente, i valori totali stagionali a partire dal 1989 al 2023. Si nota che la primavera 2023 è risultata la quarta più piovosa, dopo quella del 2013 (quasi 490 mm), mentre la più secca è stata quella del 1997 con appena 134 mm.
Liguria
In questa Regione, i totali cumulati hanno visto un inizio in linea con il clima, proseguire poi a un livello inferiore per gran parte del periodo e terminare a fine giugno con un cumulato di quasi 436 mm, perfettamente coincidente con quanto climaticamente atteso (Figura a).
Anche considerando i singoli quantitativi decadali si nota una carenza di precipitazioni più o meno marcata rispetto al clima dalla seconda di gennaio alla seconda di febbraio e poi anche nelle decadi di marzo e aprile.
Invece, a partire da maggio la situazione è totalmente cambiata con apporti alquanto superiori al dato di riferimento, facendo registrare il valore massimo di oltre 60 mm nella seconda decade, a fronte di un valore medio di 17 mm.
A livello mensile il grafico della Figura b) mostra che nei primi quattro mesi c'è stato un deficit di apporti piovosi: dal minimo del 19% di gennaio al picco di oltre il 50% a febbraio e valori intermedi a marzo e aprile, mentre a maggio si è avuto un recupero ottenendo un surplus di pioggia dell'86%, consolidato poi a giugno con oltre 90%.
Prendendo in considerazione la Figura c), si osserva che la primavera 2023 in Liguria si colloca nella norma per quantità di pioggia caduta; l'estremo minimo delle precipitazioni totali avute nel trimestre primaverile è stato registrato nel 1997 con circa 30 mm, mentre il massimo si è verificato nel 2013 con totali di quasi 575 mm di pioggia.
Lombardia
Dopo un mese di gennaio sostanzialmente nella norma i successivi due mesi sono risultati decisamente avari di precipitazioni.
A livello decadale la situazione ha evidenziato metà decadi su diciotto con piogge scarse (media regionale inferiori a 15 mm).
In particolare, nelle prime due decadi di febbraio non si sono avute precipitazioni, seguite dalla terza decade di marzo e prima di aprile con apporti inferiori a 5 mm (Figura a).
Al contrario nella seconda decade di aprile la quantità di pioggia (oltre 60 mm) è risultata il doppio di quella climatica e anche nelle tre decadi di maggio le precipitazioni sono risultate marcatamente superiori al dato medio, con il picco di 77 mm verificatosi nei primi dieci giorni del mese.
Analizzando i totali mensili riportati nel grafico di Figura b), si evidenzia un significativo deficit a febbraio (-79%) e a marzo (-47%), un aprile praticamente nella norma, un mese maggio decisamente piovoso con surplus di oltre l'80% e infine un giugno anch'esso prossimo ai riferimenti climatici. Prendendo in esame le piogge cumulate primaverili riportate in Figura c) si nota che a fine maggio sul territorio regionale sono caduti nei tre mesi quasi 280 mm a fronte di un dato climatico di 232 mm, con uno scarto positivo di 48 mm.
La primavera 2023 si colloca all'ottavo posto tra le più piovose. In termini assoluti la stagione primaverile più piovosa si è avuta nel 2013 con oltre 570 mm rispetto alla media ultratrentennale di circa 232 mm, mentre la più secca si è avuta nel 1997 facendo registrare quantitativi di appena 70 mm.
Trentino Alto Adige
In questa Regione il trend delle precipitazioni del primo semestre è risultato in linea con l'andamento climatico nei mesi iniziali e finali: a fine giugno i valori cumulati sono stati di 512 mm con uno scarto leggermente negativo rispetto al clima (Figura a).
Precipitazioni decadali non superiori a 10 mm si sono verificate nella prima e terza decade di febbraio e con quella intermedia senza fenomeni.
Anche nei primi dieci giorni di marzo e di aprile le precipitazioni sono state scarse. Valori superiori alla norma si sono, invece, avuti nella seconda decade aprile (54 mm) e nella prima di maggio (94 mm), mentre nelle decadi successive le piogge sono risultate pressoché in linea con i riferimenti climatici o inferiori nelle ultime due decadi di giugno.
Considerando il livello mensile (Figura b) si è avuto un lieve surplus a gennaio (+11%) un marcato deficit del 77% a febbraio, una carenza di pioggia dell'ordine del 20-25% a marzo e giugno, mentre una eccedenza del 49%, si è avuta a maggio. Nella classifica delle precipitazioni primaverili, il 2023 con oltre 330 mm si colloca al nono posto tra le stagioni più piovose (Figura c).
Il valore medio ultratrentennale delle precipitazioni primaverili è di quasi 291 mm, con l'estremo minimo di poco più di 160 mm verificatosi nel 1997 e di quello massimo di oltre 523 mm avuto nel 2013.
Veneto
Le piogge cumulate nel primo semestre 2023 in Veneto hanno avuto un andamento iniziale leggermente superiore al clima, successivamente, da febbraio a metà di aprile, il trend è risultato inferiore ai valori climatici per poi superarli nell'ultimo periodo.
Il bilancio semestrale è risultato perfettamente in linea con la norma: si sono cumulati 457 mm a fronte dei 446 mm climaticamente attesi (Figura a).
Si è avuta scarsità di piogge rilevante nel mese di febbraio in cui si sono registrati, come media regionale appena 5,7 mm, nella terza decade di marzo e nella prima di aprile.
A livello mensile gli scarti percentuali riportati nella Figura b) sono stati fortemente negativi a febbraio (89%), marzo (34%), nella norma ad aprile, mentre a maggio si sono avuti totali di pioggia 178 mm pari a un surplus dell'80%, e ancora un deficit del 29% a giugno.
Con riferimento alla Figura c) si evidenzia che il 2023, con un totale di pioggia del trimestre primaverile di quasi 306 mm, è risultato la quinta primavera tra le più umide; invece, la più secca è stata quella del 1997 con quantitativi inferiori a 120 mm, mentre il 2013 con 543 mm si conferma la primavera più piovosa in assoluto, più del doppio del dato climatico (247 mm).
Friuli Venezia Giulia
L'andamento dei valori cumulati di pioggia in questi primi sei mesi del 2023 è iniziato con un eccesso di precipitazioni, poi si è mantenuto in linea con la climatologia per completare il semestre con un surplus di poco meno di 70 mm, corrispondente a un più 10% (Figura a).
A livello decadale si sono avute piogge scarse (minori di 10 mm) a febbraio e nei primi dieci giorni di aprile, mentre nella decade successiva e nelle prime due di maggio ci sono state precipitazioni rilevanti, dell'ordine di 70-80 mm quasi il doppio del dato climatico, continuate anche nei primi dieci giorni di giugno (68 mm).
Nel grafico di Figura b) sono riportati gli scarti mensili: a gennaio si è avuto un più 90%, per contro a febbraio il deficit è stato del oltre l'80%; nei tre mesi primaverili si sono verificati surplus pluviometrici sempre positivi: a marzo e aprile corrispondenti al 15%, a maggio oltre il 50%, mentre a giugno si è segnato un deficit del 14%.
Il trimestre marzo-maggio con quantitativi totali di quasi 380 mm fa segnare un surplus di circa 90 mm, specialmente per effetto delle piogge cadute nella seconda decade di aprile e nei primi venti giorni di maggio.
Guardando alle precipitazioni primaverili registrate negli ultimi 35 anni, la primavera del 2023 si colloca al settimo posto tra le più piovose, superando la media trentennale di quasi 90 mm; gli estremi si sono avuti nel 2013 con il massimo di 646 mm e nel 2003 con il minimo di 134 mm (Figura c).
Emilia Romagna
Nel complesso lo sviluppo dei cumulati di pioggia nei primi mesi del 2023 si è mantenuto prossimo ai riferimenti climatici, per poi superarli negli ultimi due mesi e chiudere il semestre con uno scarto positivo di oltre 110 mm, pari a un surplus del 30% (Figura a).
Analizzando le singole decadi, praticamente non si sono avute piogge nei primi venti giorni di febbraio; negli ultimi dieci giorni di marzo e anche nella prima e terza di aprile è piovuto molto poco, in genere non oltre 15 mm circa la metà del valore atteso.
Nei primi venti giorni di maggio si sono avuti fenomeni estremi, con apporti medi decadali rispettivamente di 116 mm e 94 mm che hanno determinato esondazioni di numerosi fiumi ed estesi allagamenti nel settore orientale della Regione.
Considerando i totali mensili riportati in Figura b), a gennaio si è registrato una eccedenza di oltre il 60% rispetto al valore climatico; invece, a febbraio si è avuto un deficit di quasi il 50%, proseguito poi a marzo (36%) e aprile (30%); per contro nei due mesi successivi si sono registrati incrementi percentuale rispetto alla climatologia, del 173% a maggio e del 16% a giugno.
Anche in questa Regione le abbondanti piogge di maggio hanno riportato a fine semestre il bilancio pluviometrico in positivo. In termini quantitativi la primavera 2023 si colloca al quarto posto tra le primavere più piovose, nonostante i fenomeni estremi e la distribuzione disomogenea delle piogge nei tre mesi, sia a livello territoriale che a livello temporale.
Le piogge primaverili più abbondanti si sono verificate nel 2013 con apporti di oltre 416 mm, mentre la media dei trentacinque anni è risultata di circa 217 mm. All'opposto, il 1997 si conferma come l'anno in cui si sono avute scarse precipitazioni primaverili con il minimo assoluto di quasi 111 mm (Figura c).
Toscana
In Toscana la linea delle piogge decadali cumulate del semestre si è mantenuta generalmente superiore a quella dei riferimenti climatici, chiudendo il semestre con una eccedenza pluviometrica di poco più di 132 mm, pari a un surplus del 40% (Figura a).
Se si escludono i primi venti giorni di febbraio e la terza decade di marzo, su un totale di diciotto decadi circa la metà hanno fatto registrare apporti di molto superiori ai valori climatici con il picco massimo di oltre 65 mm, segnato nella seconda decade di maggio.
I mesi di gennaio, maggio e giugno hanno visto in termini percentuali scarti positivi oltre il 90%, mentre a febbraio la carenza di pioggia è stata del 33% e ad aprile del 18%, mentre a marzo è stata prossima alla norma (Figura b).
La primavera 2023 con un totale di circa 252 mm, superiore di quasi 47 mm al dato medio, si posiziona al sesto posto tra le primavere più piovose.
La classifica delle precipitazioni medie primaverili vede il minimo assoluto registrato nel 2003 con 37 mm e il massimo di 135 mm verificatosi nel 2018 (Figura c).
Marche
A differenza del 2022 durante il quale si erano registrati deficit pluviometri mensili di rilievo e una carenza a fine anno del 20%, da gennaio a giugno 2023 nelle Marche si sono avuti apporti di pioggia che hanno fatto mantenere i valori decadali cumulati sempre superiori a quelli climatici.
Il bilancio pluviometrico del primo semestre si è chiuso con un surplus di oltre 230 mm, corrispondenti ad una eccedenza del 50% (Figura a).
Le decadi con poche precipitazioni sono state principalmente quelle iniziali di febbraio e la terza di marzo, mentre la decade più piovosa con 113 mm è stata la seconda di maggio.
Analizzando i totali relativi ai singoli mesi riportati in Figura b) si evidenzia un surplus pluviometrico abbastanza rilevante del 120% a gennaio e a maggio.
Prendendo in considerazione solo il trimestre primaverile e con riferimento alle medie delle piogge dal 1989 al 2023 riportate in Figura c) si evidenzia che il periodo marzo-maggio 2023 con quasi 350 mm è risultato al secondo posto dopo il 2019, tra le stagioni primaverili più piovose, a differenza della primavera del 2022 che invece è stata tra le più siccitose.
Umbria
In Umbria l'andamento dei valori cumulati durante il primo semestre del 2023 è risultato sempre superiore ai valori climaticamente attesi (Figura a) e ha visto il bilancio finale con un surplus di oltre 180 mm, pari a +40%.
Analogamente alle altre Regioni settentrionali e centrali, le prime due decadi di febbraio sono risultate senza precipitazioni, a differenza della seconda decade di gennaio che ha fatto registrare apporti di quasi 80 mm.
Infatti, gennaio segna un incremento delle piogge di quasi il 140% seguito da maggio e giugno, rispettivamente con +84% e +75%. Febbraio ha segnato un deficit del 24%, mentre marzo e aprile sono perlopiù rientrati nella norma (Figura b).
Il trimestre primaverile di quest'anno si è concluso con un'eccedenza di oltre 70 mm, superiore all'80%. Nella classifica delle 35 stagioni primaverili dal 1989 ad oggi, il trimestre 2023 si colloca al quarto posto tra le primavere più piovose (Figura c).
Il valore medio del trimestre è poco più di 226 mm, mentre gli estremi si sono avuti nel 2018 con il valore massimo di oltre 370 mm e nel 2003 e 2017 per il minimo con appena 127 mm.
Lazio
Come per le altre Regioni centrali l'andamento dei valori decadali cumulati è risultato sempre superiore a quello climatico di riferimento, concludendo il semestre con uno scarto positivo di oltre 220 mm, corrispondenti a un surplus del 60% (Figura a).
Scarse precipitazioni, inferiori a 10 mm come valore medio sul territorio regionale, si sono avute nelle prime due decadi di febbraio e in quella finale di marzo.
Precipitazioni totali superiori al dato climatico si sono registrate in molte decadi: il massimo di circa 84 mm si è verificato nella seconda decade di gennaio.
Apporti oltre 50 mm si sono avuti anche negli ultimi dieci giorni di febbraio, nella seconda decade di aprile e nelle prime due di maggio. Considerando i totali mensili (Figura b) si segnala una carenza di pioggia del 25% solo a febbraio, nella norma marzo e aprile e nei restanti mesi lo scarto positivo è variato dal 118 al 148%.
Prendendo in considerazione il grafico di Figura c) nel quale sono riportati i totali delle piogge primaverili dal 1989 ad oggi, emerge che la primavera 2023 con 326 mm si colloca al terzo posto tra le primavere più piovose dopo il picco massimo del 2018 e del 2013. Il minimo si è avuto nel 2003, mentre il valore medio è poco meno di 210 mm.
Abruzzo
In Figura a) si nota che, dopo un avvio nella norma dei primi dieci giorni dell'anno, il totale delle piogge cumulate alla fine del primo semestre di quest'anno è di quasi 678 mm, mentre quello climatico è di 425 mm, con un surplus di 254 mm pari a oltre il 60%.
Apporti piovosi abbondantemente superiori ai riferimenti climatici, anche di tre volte, si sono avuti nella seconda decade di gennaio (66 mm), di aprile con più di 80 mm e nelle prime due decadi di maggio, con precipitazioni rispettivamente di oltre 66 e 96 mm.
A livello mensile (Figura b) si è avuta carenza di pioggia rispetto al clima a febbraio (-26%) e a marzo (-20%), mentre surplus di circa il 70% si è verificato a gennaio ed aprile e, con oltre il 150%, a maggio e del 115% a giugno.
La Figura c) mostra la classifica delle piogge totali nei tre mesi primaverili registrate negli ultimi trentacinque anni. Risulta evidente come la primavera di quest'anno, con un quantitativo di oltre 380 mm, è risultata la più piovosa in assoluto con un eccesso di 155 mm di pioggia rispetto al valore normale; la stagione primaverile più secca dal 1989 si è avuta nel 1994 con poco più di 120 mm.
Molise
A partire da gennaio, e per tutto il primo semestre, si sono avuti valori di pioggia riferiti all'intero territorio molisano superiori alla norma: a fine giugno il bilancio pluviometrico è risultato decisamente positivo, con surplus di oltre 250 mm, corrispondenti a un più 70%.
Le decadi molto piovose sono state la seconda di gennaio con 90 mm e la seconda di maggio con oltre 80 mm.
Apporti di rilievo (50-60 mm) si sono registrati anche nella seconda decade di aprile, nelle prime due di maggio e in quella intermedia di giugno. Invece, le più siccitose sono risultate le prime due di febbraio (Figura a).
Appunto febbraio ha fatto registrare il deficit più consistente con oltre il 40% a cui ha fatto seguito marzo con poco più del 20%.
I restanti quattro mesi hanno segnato un surplus variabile dal 68% di aprile e oltre il 180% di maggio (Figura b).
Negli ultimi 35 anni, l'anno con la primavera più piovosa è risultato proprio il 2023 con un totale di 326 mm, mentre quello più secco è stato il 1994, con totali di poco inferiori a 100 mm (Figura c).
Campania
Anche in Campania il bilancio pluviometrico dei primi sei mesi del 2023 si è concluso con valori superiori alla norma (Figura a): i totali cumulati sono stati di quasi 720 mm, rispetto ai 391 mm del riferimento climatico, con uno scarto di quasi 330 mm, corrispondente a un surplus dell'80%.
I maggiori contributi sono dovuti principalmente ai 133 mm caduti nella seconda decade di gennaio e ai quasi 90 mm della seconda decade di maggio.
Apporti di 50-60 mm, con incrementi anche di due-tre volte il dato climatico, si sono avuti nella seconda decade di aprile, nei primi venti giorni di maggio e nella seconda decade di giugno.
A livello mensile (Figura b), gennaio ha segnato un'eccedenza del 190%, un deficit del 35% a febbraio, mentre marzo è praticamente rientrato nella norma; da aprile si è registrato un surplus del 48%, salito a maggio oltre il 200% per scendere a giugno al 147%.
Considerando le serie storiche dei trentacinque valori primaverili, il 2023 è risultato il terzo anno più piovoso.
L'estremo minimo si è avuto nel 1997 con appena 93 mm, mentre quello massimo nel 2018 con quasi 390 mm, seguito dal 2013 (Figura c).
Puglia
Da gennaio a marzo si è avuto un andamento delle precipitazioni decadali cumulate prossimo alla climatologia, poi da aprile è iniziato un incremento crescente dei valori, proseguito anche a maggio e giugno: alla fine del semestre è risultato un surplus di circa 177 mm, pari al 60%.
La decade primaverile più piovosa è risultata la seconda di maggio con oltre 60 mm, rispetto ai circa 15 mm della media climatica, a cui ha fatto seguito la prima dello stesso mese con 56 mm.
Anche nella decade intermedia di aprile e di giugno ci sono stati apporti dell'ordine di 50 mm (Figura a).
Come è successo in diverse Regioni, anche in Puglia nelle prime due decadi di febbraio c'è stata assenza di precipitazioni significative. Per quanto riguarda, invece, i dati mensili, a gennaio si è avuto un'eccedenza dei quantitativi di pioggia del 38%, a febbraio un deficit del 60%, mentre a marzo un sostanziale allineamento con il riferimento climatico, rispetto ad aprile, maggio e giugno nei quali il surplus è risultato rilevante, rispettivamente dell'88%, del 218% e del 174% (Figura b).
Con un dettaglio riferito ai soli tre mesi primaverili si evidenzia che il trimestre marzo-maggio 2023 si è concluso con quasi 297mm, facendo segnare il valore massimo assoluto degli ultimi trentacinque anni, invece, la primavera più asciutta, con appena 83 mm, si è avuta nel 1997 (Figura c).
Basilicata
Il totale cumulato di pioggia del primo semestre 2023 in Basilicata è risultato di oltre 570 mm a differenza del riferimento climatico trentennale che indica un valore di circa 330 mm; pertanto, il bilancio pluviometrico si chiuso con un surplus di oltre 240 mm, corrispondenti a un incremento percentuale del 70% (Figura a).
Le decadi che hanno fornito il contributo maggiore sono state quella intermedia di gennaio (68 mm) e le prime due di maggio (71 mm e 66 mm).
Anche in aprile e in giugno ci sono stati valori decadali dell'ordine di 50 mm. La carenza di pioggia si è avuta specialmente nelle prime due decadi di febbraio e negli ultimi dieci giorni di marzo.
Considerando gli apporti dei singoli mesi (Figura b), anche in questa Regione si conferma un mese di febbraio siccitoso che ha fatto registrare un deficit di quasi il 60% rispetto a maggio che ha visto un surplus di oltre il 260%.
Incrementi consistenti si sono avuti anche a gennaio con oltre il 90%, aprile (70%) e giugno (154%).
In questa Regione la primavera 2023 ha fatto registrare la quantità di pioggia più elevata in assoluto degli ultimi trentacinque anni, mentre la stagione primaverile più secca, con circa 96 mm, si è avuta nel 1997, mentre il valore medio è di poco superiore a 178 mm (Figura c).
Calabria
Come si può notare dalla Figura a), in questa Regione la pioggia cumulata è risultata per i primi tre mesi perfettamente allineata al clima; a partire da aprile e poi a maggio c'è stato un deciso incremento degli apporti decadali facendo registrare a fine semestre un cumulato di quasi 665 mm e con una differenza positiva rispetto al dato climatico di oltre 310 mm, pari a un incremento del 90%.
La prima decade di maggio è risultata in assoluto la più piovosa con un totale di oltre 100 mm, rispetto ai 15 mm del valore climatico, seguita dalla seconda dello stesso mese e dalla prima di aprile con apporti dell'ordine di 80 mm.
Anche i totali decadali dei primi venti giorni di giugno sono risultati il triplo del dato climatico.
A parte i mesi di gennaio e febbraio nei quali c'è stato un surplus e un deficit di pioggia e un marzo nella norma, da aprile ma specialmente a maggio e giugno le precipitazioni hanno fatto registrare delle eccedenze rispettivamente oltre il 450% e del 230% (Figura b).
Considerando i soli tre mesi primaverili si nota che il 2000, con appena 54 mm di pioggia nel trimestre, ha fatto registrare la primavera più siccitosa dal 1989, mentre quella più piovosa in assoluto è stata appunto quella della primavera 2023 (Figura c).
Sicilia
Dal mese di gennaio in poi la pioggia cumulata a livello regionale (Figura a) si è mantenuta superiore al clima, raggiugendo a fine giugno oltre 460 mm, a fronte dei quasi 254 mm climaticamente attesi; quindi, il bilancio semestrale si è chiuso con uno scarto positivo di circa 207 mm, corrispondenti a un surplus di precipitazioni dell'80%.
A differenza di diverse Regioni settentrionale e centrali, nella prima decade di febbraio si sono registrati, come media regionale, oltre 102 mm di pioggia seguita dalle decadi di maggio e giugno con apporti dell'ordine di 40-60 mm.
Considerando gli scarti mensili (Figura b), a gennaio è avuto un deficit di pioggia del 18%, inversione a febbraio con un più 104%, mentre il deficit del 40% registrato a marzo è stato annullato dal surplus del 31% di aprile e da quasi il 500% di maggio e il 400% di giugno.
A livello di stagione primaverile dalla Figura c) si nota che nel trimestre marzo-maggio normalmente si accumulano circa 120 mm, mentre la primavera 2023 con un totale di quasi 228 mm è risultata in assoluto la più piovosa dal 1989, mentre la più asciutta si è verificata 1989, con appena 52 mm di pioggia in tre mesi.
Sardegna
Già da gennaio l'andamento pluviometrico delle piogge cumulate del primo semestre 2023 è risultato superiore a quello climatico, fino concludere il bilancio a fine semestre con uno scarto positivo di circa 170 mm, corrispondente a un surplus del 60% (Figura a).
La decade con le piogge più abbondanti è stata la seconda di gennaio con quantitativi di oltre 65 mm, seguita dalla seconda di maggio, con oltre 57 mm e dalla terza dello stesso mese (50 mm).
Considerando i totali mensili (Figura b) nel primo mese dell'anno si è avuto un surplus del 120%, un febbraio nella norma e successivamente nei mesi primaverili si è registrato un deficit rispetto al dato climatico del 45% a marzo e del 28% ad aprile, mentre a maggio si è avuto un surplus oltre il 220%, salito fino al 327% a giugno.
Nella graduatoria dei valori medi primaverili, il 2023 si colloca al quinto posto tra le primavere più piovose dietro il massimo assoluto di oltre 385 mm del 2013 e dei 382 mm del 2018.
Per contro la primavera più asciutta si è avuta nel 2001 con appena 52 mm, mentre la media ultratrentennale è risultata di quasi 147 mm (Figura c).
World Meteorological Organization, 1996: Climatological Normals (CLINO) for the Period 1961-1990 (WMO-No.847). Geneva.
World Meteorological Organization, 2015: Seventeenth World Meteorological Congress (WMO-No.1157). Geneva.
World Meteorological Organization, 2017: WMO Guidelines on the Calculation of Climate Normals (WMO-No.1203). Geneva.
Stanislao Esposito
CREA - Centro Agricoltura e Ambiente
Osservatorio di Agro-Meteo-Climatologia
PianetaPSR numero 126 luglio/agosto 2023