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Gestione del rischio

Fondo AgriCat, il Rapporto ISMEA sulla sperimentazione 2022 esemplifica l'intero ciclo di funzionamento del nuovo intervento pubblico di gestione del rischio

Il documento ha messo a disposizione del Masaf e di tutti gli stakeholder, un'approfondita serie di casi test riguardanti l'operatività del Fondo per le tre avversità catastrofali, oltre ad aspetti finanziari e proposte operative in vista della piena complementarietà con il sistema assicurativo.

Il "Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole causati da alluvione, gelo o brina e siccità" (Fondo AgriCat), strumento ufficialmente istituito con la Legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2022) e s.m.i., che nella nuova PAC 2023-2027 coinvolgerà oltre 700.000 aziende agricole, costituisce il primo livello di copertura contro i rischi meteoclimatici estremi, nell'ambito del rinnovato sistema di gestione dei rischi in agricoltura agevolato dal contributo pubblico nazionale e unionale.

In considerazione del carattere di assoluta innovatività del Fondo AgriCat, che coniuga in un'ottica di piena complementarietà misure e risorse del primo e del secondo pilastro della PAC e opera con un'estensione nazionale ed intersettoriale, abbracciando una platea di potenziali beneficiari mai raggiunta prima da questi strumenti, hanno assunto particolare rilievo le fasi di progettazione tecnica dell'intervento, di definizione dei flussi procedurali e amministrativi e di sperimentazione operativa in un anno che conferma l'incidenza negativa delle avversità CAT sulle produzioni agricole.

Nel 2022, secondo le stime riportate nel Rapporto pubblicato da ISMEA, l'impatto sulle colture dovuto ai soli eventi siccità, gelo e brina e alluvione ha determinato una perdita economica a carico delle aziende agricole di 5,62 miliardi di euro, per lo più nei comparti cerealicolo, delle ortive e delle frutticole, ma con una sostanziale perequazione a livello di macro ripartizioni geografiche. L'esercizio sperimentale oggetto del Rapporto, condotto nelle province e per i prodotti individuati dal Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2022 (PGRA), descritto e argomentato nei contenuti metodologici e tecnico-operativi nel documento - circa 400 pagine, comprensive di schede tecniche - ha consentito di verificare l'intero ciclo di funzionamento del Fondo AgriCat, attivo dal 1° gennaio 2023.

Perimetro di sperimentazione

Le aree test individuate hanno riguardato 13 Province (Sondrio, Bolzano, Trento, Verona, Mantova, Ferrara, Ravenna, Latina, Chieti, Foggia, Bari, Catania, Caserta) salite a 15 per il verificarsi dell'alluvione nella Marche del 16 settembre 2022 (Pesaro Urbino e Ancona). I prodotti test hanno incluso 13 colture vegetali (Mele, Pere, Frumento, Mais, Mandorle, Arance, Albicocche, Actinidia, Uva da vino, Olive da olio, Pesche e Pomodori da industria oltre a produzioni ortive e foraggiere nelle aree marchigiane alluvionate) e coinvolto circa 85.000 aziende agricole, con oltre 435.000 ettari. Circa il 90% di queste aziende percettrici di pagamenti diretti della PAC avrebbe beneficiato della copertura del Fondo, mentre il restante 10% di aziende, non beneficiarie di pagamenti diretti (in particolare alle filiere ortofrutticole e dell'uva da vino), sono state comunque incluse ipotizzando che avessero avuto accesso a tale sostegno tramite misure quali gli eco-schemi inclusi nel Piano strategico della PAC. 

Il paniere di prodotti prescelti per la sperimentazione è stato molto rappresentativo dato che le produzioni in questione costituiscono oltre un terzo della produzione agricola italiana in valore con più di 10 miliardi di euro (PPB) e rappresentano oltre 3.850.000 ettari (circa 30% della SAU nazionale).

Sono state testate, in particolare, le fasi di monitoraggio degli eventi catastrofali, di valutazione dei danni e di gestione dei sinistri, compresa la verifica di non sovra compensazione con altri strumenti di gestione del rischio, in particolare con le polizze assicurative, come previsto dalla normativa comunitaria. L'attività è stata svolta con la collaborazione degli organismi di difesa territoriali operativi nelle province test e con il supporto dei coordinamenti nazionali Asnacodi e Coordifesa.
L'accordo ISMEA-ANIA, per l'interscambio dei bollettini di perizia con le compagnie di assicurazione, ha consentito di monitorare oltre 16.000 appezzamenti, di cui un migliaio oggetto di osservazioni dirette effettuate con sopralluoghi e perizie in campo da un team di esperti incaricati da ISMEA: si ricorda infatti che per le aziende assicurate fa fede il bollettino di perizia assicurativa, per quelle non assicurate si fa riferimento alla così detta "perizia d'area" che accerta il superamento della soglia di danno per area omogenea (c.d. regione agraria) e per prodotto/specie dell'Allegato 1 del PGRA, funzionale alla stima del danno medio d'area a seguito dell'evento CAT. La sperimentazione è stata condotta attraverso l'acquisizione dei dati in modalità georeferenziata, con tecniche di sovrapposizione mappale (overlapping) e mediante analisi post processing realizzate in ambiente QGIS.

Monitoraggio degli eventi catastrofali

L'andamento meteoclimatico dell'annualità 2022 è stato decisamente paradigmatico in quanto caratterizzato dal manifestarsi di tutti e tre gli eventi catastrofali (siccità, gelo-brina e alluvione).
L'evento più preoccupante è stato quello della siccità, che, dalla stagione invernale, si è andata progressivamente intensificando nel corso della stagione vegetativa, raggiungendo il picco di estensione e intensità a fine luglio; parallelamente si sono riscontrate ripetute ondate di calore con punte dell'ordine dei 40°C e oltre. La sperimentazione ha consentito di applicare in maniera pre-operativa l'indice SPEI-3mesi (carenza di pioggia e evapotraspirazione delle colture) e di verificare la funzionalità del valore soglia (-1,5) quale "trigger" d'indicazione della eccezionalità o meno del fenomeno catastrofale. 
Sebbene tutte le aree test siano state interessate, con diversa intensità, dal fenomeno della siccità, le province nelle quali l'evento catastrofale è stato più significativo, anche per la vulnerabilità delle colture, sono state quelle con coltivazioni ordinariamente prive di sistemi di irrigazione di soccorso (es. frumento duro in provincia di Foggia) così come talune regioni agrarie di norma dotate di impianti irrigui ma con situazioni contingenti di carenza/insufficienza di acqua (ad es. le colline litoranee di Vasto in Provincia di Chieti per l'uva da vino oppure le pianure dell'Oltrepo mantovano per il mais da granella).

Denuncia test siccità - Appezzamento (perimetro in rosso) sito nel Comune di Torremaggiore visualizzato su ortofoto (fonte: elaborazione ISMEA)
Denuncia test siccità - Appezzamento (perimetro in rosso) sito nel Comune di Torremaggiore visualizzato su ortofoto (fonte: elaborazione ISMEA)


La sperimentazione è stata anche l'occasione per simulare l'utilizzo di un indicatore di rilevazione della siccità ancora più sofisticato, tramite l'abbinamento allo SPEI-3mesi di un indice di rilevazione satellitare dell'umidità del suolo. I due campioni svolti nelle province di Verona e di Foggia hanno consentito di simularne l'attuazione, per quanto il Rapporto rilevi di ritenere opportuno un supplemento di ricerca per calibrare i "trigger" utili alla "declaratoria" di siccità.

Simulazione dell'operatività del Fondo

Che l'azienda agricola sia stata colpita da gelo-brina, siccità o alluvione, l'iter procedurale per l'intervento del Fondo AgriCAT si attiva a partire dalla presentazione delle denunce di sinistro da parte degli agricoltori aderenti al Fondo, ovvero che sono beneficiari di pagamenti diretti PAC, "imprenditori agricoli" ai sensi del Codice civile e "agricoltori attivi" ai sensi del Reg. UE n. 2021/2115, nonché titolari di Fascicolo aziendale (cfr. DM 64591 del 8 febbraio 2023 - PGRA 2023 -  art. 20 e seguenti).

L'immagine seguente rappresenta graficamente la verifica di ammissibilità di una denuncia test 2022 per un danno da siccità e l'informatizzazione in GIS degli esiti di perizia: in particolare l'esempio riguarda aziende site nel comune di San Severo, nel periodo di giugno (le linee in grigio rappresentano le delimitazioni dei comuni amministrativi, il numero rappresenta la percentuale di danno da siccità che ha interessato l'appezzamento).


Per la successiva verifica del nesso di causalità (relazione tra evento catastrofale e danno alla coltura) e per il conseguente accertamento dei danni sui prodotti in esame, nel periodo compreso tra il 20 giugno e il 5 luglio 2022 sono state effettuate alcune perizie campionarie da parte di tecnici incaricati da ISMEA. Le foto seguenti mostrano l'accertamento dei danni riportati sul frumento duro, nelle aziende periziate dai tecnici.

fonte: Rapporto ISMEA sull'attività di sperimentazione 2022
fonte: Rapporto ISMEA sull'attività di sperimentazione 2022

Bilancio finanziario del Fondo nel 2022

Gli esiti della simulazione sull'operatività del Fondo AgriCat, effettuata secondo il modello di intervento di "primo rischio" proposto dal Masaf, integrati con le valutazioni sui danni quantitativi ai raccolti per tutto il territorio nazionale, hanno consentito di elaborare un prospetto di bilancio tecnico del Fondo da cui emerge, nel 2022, un residuo attivo di 38,4 milioni di euro, calcolato su una provvista annuale di 350 milioni. Il Fondo, nel 2022, avrebbe erogato indennizzi per un totale di 311,6 milioni di euro, di cui 219,9 milioni versati alle aziende agricole colpite da siccità, 4,6 milioni erogati per perdite di raccolto dovute all'evento gelo e brina e altri 86,4 milioni per danni riconducibili all'effetto combinato gelo-siccità.  Rispetto ai fenomeni alluvionali, che nel 2022 hanno interessato alcune province delle Marche, si registrano infine risarcimenti per un ammontare di 685mila euro.     

L'obiettivo principale perseguito dal Masaf con l'introduzione del nuovo intervento "SRF04"(Fondo AgriCat) nel PSP 2023-27 punta a rendere più efficiente, efficace e inclusivo il sostegno pubblico nella gestione del rischio, riducendo le distorsioni connesse ai fenomeni di concentrazione territoriale e settoriale, di selezione avversa e di "moral hazard". Nel disegno strategico del Fondo ciò dovrebbe avere un duplice effetto: da un lato preservare il reddito aziendale nel contesto dei fenomeni atmosferici avversi crescenti e spingere ad acquisire competenze legate all'adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro incoraggiare le compagnie di assicurazione e i riassicuratori ad assumersi maggiori quote di portafoglio di rischio a fronte di un concorso alla garanzia da parte del sistema pubblico.

 
 
 
 

Camillo Zaccarini Bonelli
Francesco Serafini
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 126 luglio/agosto 2023