L'industria della canapa è una delle più antiche del mondo, ma solo negli ultimi anni ha iniziato a riacquistare importanza per il suo potenziale nell'affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. Nell'ambito del progetto finanziato dalla misura 16.1 del PSR 2014-2022 - "Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura", il 17 luglio 2023 a Caltagirone, in provincia di Catania, a conclusione della terza ed ultima annualità del progetto, si è tenuta la seconda giornata di Campagna, promossa da Multicanapa.
Ad organizzare l'evento, il Gruppo Operativo denominato Canapa di Sicilia, che vede al suo interno la partecipazione dell'Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, in qualità di soggetto detentore dell'innovazione; del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto per la BioEconomia (IBE) per la fase di collaudo dell'innovazione; di un network di sei imprese agricole locali - Agribioconti di Conti M. Sebastiano, azienda agricola Alfio Cavalli, azienda agricola Sammartino Giuseppe, azienda agricola Grimaldi di Nixima Caterina, azienda agricola Iudica F&S e Palma e della società agricola Agrobiofert - e di Canapar, il soggetto capofila del progetto.
Le azioni principali del progetto sono: l'individuazione delle migliori pratiche agronomiche al fine di ottimizzare il processo di trasformazione e aumentare la qualità delle produzioni; il miglioramento della fertilità del suolo con pratiche colturali ecosostenibili e il sostegno delle produzioni delle colture che seguono in rotazione; la documentazione della sostenibilità economica e ambientale della filiera; la realizzazione di un piano di divulgazione per garantire il più ampio accesso a realtà regionali, nazionali ed estere.
L'obiettivo generale è di adattare e diffondere la coltivazione della canapa industriale nel contesto siciliano, al fine di inserire nei sistemi colturali erbacei una coltura miglioratrice multifunzionale, e favorire la diversificazione aziendale in ottica di sostenibilità economica, energetica ed ambientale. Si sta attuando la selezione di cultivar di canapa industriale (screening di circa 20 varietà), individuando le migliori pratiche agronomiche, al fine di aumentare le rese e la qualità dei prodotti, ottenendo così una migliore valorizzazione sulle diverse proprietà dei semi e delle farine e massimizzando questa coltura nel suo utilizzo.
L'oggetto della visita guidata è stato quello di mostrare il confronto varietale nei campi di canapa industriale interessati dal progetto. La coltivazione di diverse varietà di canapa, infatti, è divenuta un campo di ricerca molto attivo, poiché i ricercatori si sforzano di scoprire le varietà più adatte a soddisfare le esigenze della società moderna. Dalla produzione di fibre tessili e bioplastiche a quella di olio di semi e alimenti per animali, la canapa ha dimostrato il suo potenziale per contribuire in modo significativo a molteplici settori. Tuttavia, per sfruttare al massimo il potenziale di questa coltura, è essenziale identificare le varietà che meglio si adattano alle diverse esigenze.
La ricerca sulla canapa ha preso una svolta significativa con l'introduzione di metodi di confronto varietale e questo approccio consente ai ricercatori di esaminare le caratteristiche e le prestazioni di diverse varietà, confrontando fattori chiave come la resa, la qualità della fibra, il contenuto di cannabinoidi, il periodo di crescita e la resistenza alle malattie. Questi dati sono, quindi, fondamentali per guidare i coltivatori verso le varietà più adatte ai loro obiettivi specifici.
Secondo Salvatore Luciano Cosentino, docente Unict e responsabile scientifico del progetto, "nell'annata in corso sono state posti allo studio, nelle 6 aziende partner del progetto, nel complesso 18 ettari utilizzando le 5 varietà monoiche - Futura 75, Earlina 8 FC, Fedora 17, Felina 32 e Orion 33 - che si sono distinte negli anni passati. La conduzione delle prove di campo è avvenuta in asciutto e la elevata piovosità del periodo marzo-giugno ha permesso che si realizzasse una efficace allegagione dei frutti e un ordinato riempimento dei semi". L'elevata umidità e temperatura, tuttavia ha, in un caso, determinato lo sviluppo di un attacco fungino presso l'azienda Agribioconti che ne ha ampiamente compromesso la coltivazione. "In tutte le altre aziende le piante si presentano ben sviluppate. Nel mese di settembre procederemo alla raccolta", conclude il professore Cosentino.
Per Cristina Patanè, Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) - Istituto per la BioEconomia (IBE), "le prove di campo condotte negli anni passati nella aziende partner del progetto hanno permesso di effettuare una serie di analisi chimiche sui semi che ci hanno permesso di caratterizzare le varietà sul contenuto di olio e di proteine dei semi. Sono state condotte inoltre analisi sul contenuto di polifenoli. Con i semi che verranno raccolti nell'annata 2023 saranno condotte ulteriori analisi di laboratorio sulle medesime caratteristiche per consolidare i risultati già ottenuti e dare maggiori informazioni delle relazioni tra ambiente e qualità delle produzioni ottenute", conclude la ricercatrice.
Rossana Caruso
Multicanapa
PianetaPSR numero 126 luglio/agosto 2023