La contaminazione da micotossine rappresenta un problema qualitativo di diverse tipologie di cereali, in particolare del mais e del frumento. L'origine della contaminazione da funghi spontaneamente presenti nei campi e negli ambienti agricoli e la stretta dipendenza dagli andamenti meteorologici stagionali, non controllabili o attenuabili nelle condizioni di pieno campo, rendono la gestione di questi contaminanti particolarmente difficile e limitata. Per questi motivi gli interventi agrotecnici, l'adozione della genetica e delle pratiche di post-raccolta sono di assoluta rilevanza per ridurre la proliferazione e la diffusione delle muffe tossigene e di conseguenza la limitazione dei vincoli di impiego e commercializzazione che assicurano le conformità igienico-sanitarie delle produzioni di cereali destinate al settore food (uso alimentare) e feed (uso zootecnico). La crescita delle filiere cerealicole, attraverso Disciplinari di produzione e Contratti di fornitura evidenzia la necessità di adottare nei processi produttivi il controllo di questo tipo di contaminazione. La valutazione delle tecniche di prevenzione e controllo e dei sistemi innovativi per contrastare lo sviluppo delle micotossine è di fondamentale importanza sia nella fase di campo, che di post-raccolta.
A riguardo, il progetto Gruppo operativo "Milk Controllo - Sistemi innovativi di gestione delle produzioni maidicole da granella finalizzate alla riduzione delle micotossine nella filiera lattiero casearia legata alle produzioni DOP" (finanziato nell'ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna — Tipo di operazione 16.1.01 — Gruppi operativi del partenariato europeo per l'innovazione: Produttività e sostenibilità dell'agricoltura — Focus Area 3A), nasce dall'esigenza di produrre mais con caratteristiche di salubrità legate all'assenza di micotossine tramite una promettente innovazione, che si basa sull'uso di sostanze naturali estratte da sottoprodotti e scarti agroindustriali, mediante approcci eco-sostenibili. La coerenza rispetto alle priorità tematiche della Focus Area consiste nell'applicazione di strategie estrattive green su sottoprodotti e scarti di filiera e nell'individuazione di estratti polifenolici e terpenici per il contenimento e il controllo dello sviluppo di specie micotossigene di Aspergillus e Fusarium su mais, favorendo di conseguenza la riduzione della loro presenza nei mangimi garantendo la salubrità animale e della filiera della produzione di prodotti caseari DOP. Gli obiettivi del progetto inoltre sono connessi anche con gli orientamenti strategici del PEI AGRI, Partenariato europeo per l'innovazione "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura".
Il partenariato del progetto è costituito da quattro enti di ricerca con elevata esperienza nel settore agronomico, ambientale ed economico: Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA scarl (capofila), Fondazione CRPA Studi e Ricerche - ETS, Università degli Studi di Ferrara, Università Cattolica del Sacro Cuore (partner scientifico). Le diverse competenze tecnico-scientifiche hanno permesso di creare il Gruppo Operativo con la partecipazione di aziende agricole del territorio regionale: Società Agricola Leona di Codigoro (FE), Società Agricola Bonvy e Cooperativa Casearia S. Lorenzo di Prignano sul Secchia (MO). Inoltre il GO ha coinvolto Nutristar, azienda che si occupa della produzione di mangimi e prodotti per l'allevamento bovino, e un ente di formazione (Dinamica).
La valorizzazione dei sottoprodotti della filiera agroalimentare, tra gli obiettivi del progetto, è oggi un approccio irrinunciabile nella costruzione di processi produttivi virtuosi e sostenibili, ispirati a una economia circolare capace di determinare ricadute consolidate di sostenibilità su più fronti. I composti bioattivi ottenuti dalle estrazioni con alto livello tecnologico rappresentano innovazioni interessanti per il settore maidicolo e non solo, mostrando attività antimicrobiche sia come componenti dei tessuti vegetali della pianta sia quando vengono applicati esternamente. Ci sono pochi ma promettenti studi che riguardano il loro possibile uso come bio-fungicidi naturali e sul loro possibile ruolo nel contenimento delle micotossine. I risultati del progetto quindi mirano ad approfondire e integrare le conoscenze finora acquisite e studiate in questo settore, prevedendo anche attività diversificate di formazione e divulgazione dei risultati, le quali permettono di promuovere il trasferimento sul territorio regionale, ma anche su aree più estese, delle gestioni innovative a cui si intende dare sviluppo.
Nell'ambito della sperimentazione i composti con maggiore capacità bioattiva di contenimento dei funghi micotossigeni di interesse (A. flavus, F. verticillioides e F. graminearum), selezionati in laboratorio da prove in vitro (Figura 1), sono testati per due annualità in un campo sperimentale presso una delle aziende partner (Figura 2).
Il progetto infine si occupa anche di determinare l'eventuale effetto delle sostanze oggetto delle sperimentazioni sulla produzione e trasformazione del latte, oltre che valutarne il possibile uso diretto sulle forme di formaggio al fine di ridurre il rischio di formazione di micotossine (ocratossina A e sterigmatocistina) sulla loro superficie durante la stagionatura. Dai risultati ottenuti è evidente come i composti testati utilizzati in campo rappresentino un possibile strumento per un'agricoltura sostenibile, nell' ottica di una graduale riduzione dei tradizionali trattamenti chimici e offrendo ampie e interessanti prospettive a tutta la filiera agro-alimentare.
I risultati del GO Milk_Controllo, avviato nel marzo 2021, della durata di 2 anni, verranno presentati e discussi nel convegno finale il 12 ottobre 2023 presso il Tecnopolo di Reggio Emilia).
Valentina Lasorella
CREA-PB
Mariangela Soldano
CRPA
PianetaPSR numero 127 settembre 2023