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Riforma PAC

Psr e Ocm, sinergie per la competitività

Primo e secondo pilastro hanno come obiettivo comune la competitività ma resta la demarcazione - Psr: il perno delle Associazioni di produttori per rafforzare le filiere
 

Il commissario Ciolos, nel corso del Consiglio del 15 dicembre scorso ha posto l'accento sul ruolo della politica di Sviluppo rurale, che non può essere considerata semplicemente uno strumento per la biodiversità e i cambiamenti climatici ma deve continuare a fornire strumenti per migliorare la competitività. Il commissario, quindi, ha sottolineato il fatto che la competitività non riguarda solamente il primo pilastro, che da sempre ha previsto strumenti per la filiera, ma è uno degli obiettivi propri del secondo pilastro della Pac. Per questa ragione lo sviluppo rurale deve contribuire a creare i presupposti per una filiera agricola più competitiva.
Secondo Ciolos, le Organizzazioni dei produttori saranno uno dei pilastri dell'agricoltura del futuro. Partendo da questa suggestione, cerchiamo di verificare in che modo la proposta di regolamento per lo Sviluppo rurale post 2013 contiene delle risposte a questi obiettivi.

Divieto di sovrapposizione tra Feasr e Ocm
In primo luogo, ci imbattiamo nell'art. 6 che stabilisce il divieto di concedere il sostegno Feasr a favore di interventi sovvenzionati nell'ambito dell'Ocm. Tale norma quindi lascia invariato per il futuro il problema della demarcazione  e della non sovrapposizione tra i due strumenti, fatto salvo però il potere attribuito alla Commissione di derogare a questa regola tramite l'emanazione di atti delegati.

Supporto alla costituzione di associazione di produttori
Scorrendo poi il regolamento troviamo un'importante novità: la misura che prevede il supporto alla costituzione di associazioni di produttori. La misura fa riferimento sia alle associazioni agricole che a quelle forestali ed ha lo scopo di supportare gli agricoltori nell'affrontare insieme le sfide poste dall'inasprirsi della concorrenza e dalla necessità di consolidare gli sbocchi di mercato. Il sostegno è subordinato ad alcune condizioni, in ordine alle finalità delle associazioni stesse  e al tipo di associazione che può ricevere l'aiuto.
In particolare, l'associazione deve perseguire le seguenti finalità:

 
  • L'adeguamento della produzione e dei prodotti dei soci alle esigenze del mercato;
  • La commercializzazione in comune dei prodotti, la vendita centralizzata e la fornitura all'ingrosso;
  • La definizione di norme comuni in materia di informazione sulla produzione, con  particolare riguardo alla raccolta e alla disponibilità dei prodotti;
  • Altre attività che possono essere svolte dalle associazioni di produttori, come lo sviluppo delle competenze imprenditoriali e commerciali o la promozione  e l'organizzazione dei processi innovativi.

In relazione alla tipologia di associazione, possono ricevere il sostegno soltanto le associazioni di produttori che:

  • rientrino nella qualifica di Pmi;
  • siano ufficialmente riconosciute dallo Stato membro;
  • presentino un piano aziendale, i cui obiettivi saranno verificati dallo Stato membro entro cinque anni dal riconoscimento dell'associazione di produttori.
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Tipologia di sostegno.
Il sostegno viene concesso sotto forma di aiuto forfettario erogato in rate annuale limitato ai primi  5 anni, per evitare che il sostegno si trasformi in aiuto al funzionamento. L'aiuto viene calcolato in base ad una percentuale che va dal 10% e al 2% della produzione annuale commercializzata dell'associazione con un tetto annuo massimo di 100.000 euro.

Cooperazione
Accanto alla misura di sostegno alla costituzione delle associazioni esistono altre misure non specificamente costruite per le associazioni ma di cui le associazioni si possono avvantaggiare.
In particolare è stato ampliato l'ambito di operatività della misura cooperazione, che è stata costruita per aiutare gli operatori delle zone rurali a superare gli svantaggi economici, ambientali  e di ogni altro genere derivanti dalla frammentazione.
Il sostegno è finalizzato ad incentivare la cooperazione tra diversi operatori della filiera agroalimentare e forestale e tra gli altri soggetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della politica di Sviluppo rurale, tra cui le organizzazioni interprofessionali; promuove la creazione di reti e la costituzione e gestione di gruppi operativi del partenariato europeo per l'innovazione.  Il sostegno inoltre può essere erogato per la cooperazione tra soggetti stabiliti in regioni o Stati membri diversi.
Si tratta di una misura che ha grandi potenzialità, poiché promuove da un lato l'associazionismo, dall'altro l'innovazione e lo sviluppo di progetti pilota. La cooperazione può riguardare infatti tre ambiti di intervento:

  • l'innovazione: progetti pilota, sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie; attuazione di strategie di sviluppo locale;
  • l'ambiente: azioni congiunte per il miglioramento dei cambiamenti climatici, approcci collettivi a pratiche e progetti ambientali, cooperazione per la produzione di biomasse; stesura di piani di gestione forestale;
  • il miglioramento dei processi all'interno della filiera: cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi in comune e condividere impianti e risorse; cooperazione di filiera per la creazione di piattaforme logistiche a sostegno delle filiere corte e dei mercati locali; attività promozionali per promuovere le filiere corte e i mercati locali.

Sono ammissibili le spese per la realizzazione degli studi di fattibilità, per la stesura dei piani aziendali, per l'animazione della zona interessata, nonché i costi di esercizio della cooperazione e delle attività promozionali. Il sostegno è erogato per un periodo non superiore a sette anni ed è cumulabile con altri strumenti di sostegno nazionali o comunitari purché gli Stati membri provvedano ad evitare ogni sovra compensazione.

Regole della concorrenza
In relazione alle associazioni di imprese, è previsto un rimando al rispetto delle regole della concorrenza e alle specifiche deroghe previste dal regolamento sull'Ocm, rimando che dovrà essere approfondito per comprenderne appieno la reale portata e per evitare che norme apparentemente innocue possano poi rendere concretamente inapplicabili le misure a specifici settori.

Sottoprogrammi tematici
Infine, un accenno alla possibilità di intervenire con sottoprogrammi tematici per la ristrutturazione di particolari settori. I sottoprogrammi sono concepiti come dei pacchetti di misure che perseguono una o più finalità dell'Unione. Per la loro realizzazione è prevista un'analisi swot, l'indicazione degli obiettivi che si perseguono, l'elenco delle misure attraverso le quali si intendono raggiungere i risultati e uno specifico piano di indicatori.
Tra gli obiettivi che si possono perseguire attraverso i sottoprogrammi è esplicitamente indicata la ristrutturazione di determinati settori (non dettagliati nell'attuale proposta di regolamento), che hanno un impatto considerevole sullo sviluppo di una particolare zona rurale. La gestione del sottoprogramma tematico può essere delegata ad uno o più organismi intermedi che  possono essere: enti locali; gruppi di azione locale; organizzazioni non governative.

Conclusioni
Analizzando la proposta di regolamento per lo sviluppo rurale si comprende la portata di quanto dichiarato dal Commissario Ciolos in ordine alle potenzialità di intervento nell'ambito dei futuri programmi di Sviluppo rurale in favore delle filiere e delle organizzazioni di produttori. Esistono però dei limiti e delle problematiche che vanno preliminarmente risolti, per evitare che le enormi potenzialità offerte dal regolamento possano poi non essere sfruttate appieno. In particolare, occorre trovare una soluzione ai problemi di demarcazione tra gli interventi e un chiarimento in ordine all'applicazione delle regole della concorrenza.

 
Graziella Romito

 
 
 
 

PianetaPSR numero 5 - dicembre 2011