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Toscana
 
RICAMBIO GENERAZIONALE

Al pacchetto giovani una dote di 25 milioni

La scelta di integrare il primo insediamento con altre misure punta a rafforzare l'impatto degli incentivi su progetti più strutturati - Incentivi modulati in funzione degli investimenti

Il ricambio generazionale rappresenta un problema storico dell'agricoltura toscana ed una priorità di intervento della Regione. La presenza sul territorio di giovani imprenditori, infatti, non solo favorisce una maggiore dinamicità economica e culturale del settore, ma consente anche di contrastare la scarsa diffusione dell'innovazione, in quanto i giovani presentano, potenzialmente, una maggiore propensione all'introduzione in azienda di soluzioni innovative, sia in termini tecnologici, che di approccio al mercato e di ricerca di nuove opportunità.
Ad oggi, sui quattro bandi aperti sulla misura 112, la risposta dei giovani è stata superiore alle attese, con oltre 4.000 domande di aiuto pervenute, e circa 1.100 nuovi giovani imprenditori finanziati. Il premio di "primo insediamento", nonostante il positivo impulso iniziale, non sembra tuttavia adeguato a sostenere quegli  investimenti strutturali che consentano all'azienda di consolidarsi e crescere; inoltre, come evidenziato dalla valutazione intermedia, raramente è supportato dall'azione sinergica delle misure ad investimento.
Per tale motivo, vista anche la relativa 'esiguità' delle risorse rimaste, la Regione Toscana ha pensato di riformulare le politiche di sostegno ai giovani per favorire una maggiore efficacia della spesa pubblica.  A tal fine, è stato messo a disposizione dei giovani agricoltori un sistema strutturato di aiuti che possa consentire loro di sostenere gli investimenti necessari ad avviare la nuova impresa permettendone il consolidamento e l'ammodernamento delle strutture e dotazioni aziendali. Si tratta del cosiddetto "pacchetto giovani", il cui bando è stato pubblicato l'11 gennaio 2012, con una dotazione finanziaria di circa 25 milioni di euro; la formulazione del bando consente l'integrazione combinata di più misure a favore dello stesso beneficiario, con conseguente certezza del finanziamento delle stesse ed una riduzione dei tempi connessi alla gestione di ciascuna misura compresa nel pacchetto.
L'adesione al Pacchetto giovani si concretizza attraverso la domanda del premio di 'primo insediamento', unitamente all'adesione obbligatoria ad almeno una fra le misure 121 - Ammodernamento delle aziende agricole e 311 - Diversificazione in attività non agricole. Il giovane, inoltre, può richiedere l'adesione facoltativa alle misure 114 - Ricorso a servizi di consulenza, 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano a sistemi qualità, 122 - Migliore valorizzazione economica delle foreste. L'importo minimo degli investimenti ammessi a finanziamento a valere sulle misure attivate con il pacchetto giovani non può essere inferiore a 70.000 euro, mentre l'importo massimo del contributo pubblico concedibile, escluso il premio per primo insediamento, non può essere superiore a 130.000 euro.
I requisiti di accesso sono gli stessi previsti per i bandi della misura 112, ossia avere un'età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 40 anni (non compiuti); insediarsi per la prima volta in un'azienda agricola in qualità di capo azienda; possedere, o impegnarsi ad acquisire entro la conclusione del piano aziendale di sviluppo, conoscenze e competenze professionali adeguate che, se non possedute al momento della presentazione della domanda, possono essere conseguite entro la conclusione del piano aziendale; presentare, contestualmente al completamento della domanda, un "Piano aziendale per lo sviluppo dell'attività dell'azienda agricola" da realizzarsi in un periodo di 18 mesi. Rispetto alla misura 112, il periodo per la realizzazione del Piano aziendale è abbreviato da 36 a 18 mesi, anche in virtù dell'approssimarsi della scadenza dell'attuale programmazione per lo sviluppo rurale, ma la novità principale è rappresentata dal fatto che l'insediamento può avvenire non più solo sotto forma di impresa individuale, ma anche in forma di società di persone o di capitali oppure di  cooperativa di cui il giovane sia legale rappresentante. Questo con l'obiettivo di agevolare il coinvolgimento dei numerosi imprenditori ultrasessantacinquenni ancora in attività in un momento di condivisione della loro attività economica con un giovane, attraverso, appunto, la costituzione di una società, dove il giovane subentra come conduttore insieme all'anziano.
Rispetto agli impegni previsti, oltre all'acquisizione della qualifica di Iap (imprenditore agricolo professionale) ed alla prosecuzione dell'attività agricola in qualità di capo azienda per almeno cinque anni, come già richiesto dalla misura 112, l'azienda dovrà dimostrare, a conclusione del programma di investimento previsto dal Piano per lo sviluppo dell'azienda agricola, in fase di collaudo finale, di impiegare complessivamente almeno 1 Unità lavorativa Aziendale (1 Ulu pari a 1728 ore annue), pena la decadenza totale dell'aiuto.
Il premio di "primo insediamento" è graduato in base all'entità degli investimenti effettuati sulle misure obbligatorie:

  • 20.000 euro per investimenti compresi fra 70.000 e 100.000 euro;
  • 30.000 euro per investimenti compresi fra 100.000 e 150.000 euro;
  • 40.000 euro per investimenti superiori a 150.000 euro.

Tale graduazione risponde alla necessità di soddisfare il maggior numero di domande possibili, prevedendo di finanziare da un minimo di 200 domande ad un massimo di 500 domande, a seconda del piano di investimenti presentati. I giovani che investiranno di più riceveranno dunque somme più consistenti: in tal modo la Regione conta di riuscire a premiare la qualità dei progetti, favorendo quei giovani agricoltori che saranno maggiormente capaci di individuare una strategia di azione complessiva per lo sviluppo della propria impresa.
Da sottolineare che il pacchetto giovani si inserisce nell'ambito del progetto regionale "Giovani sì", un progetto finanziato da risorse regionali, nazionali e comunitarie, volto a creare nuove opportunità per l'autonomia dei giovani, nella società, nello studio e nell'attività lavorativa.

 
 
 
 
 
 

Patrizia Proietti

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 6 - gennaio 2012