La misura per il benessere degli animali è stata introdotta nel periodo di programmazione 2007-2013. Nel periodo precedente, infatti, questi interventi rappresentavano un "di cui" della più ampia misura agroambientale. Negli anni seguenti, la crescente sensibilità dell'opinione pubblica verso il benessere degli animali da allevamento ha indotto il legislatore comunitario a dare maggiore visibilità a questo intervento, prevedendo una apposita misura del PSR.
La misura per il benessere degli animali, o misura 215 secondo il codice di classificazione adottato nei programmi di sviluppo rurale, consiste nel pagamento di un premio supplementare agli agricoltori che assumono volontariamente impegni per il benessere degli animali che vanno oltre i requisiti obbligatori e le normali pratiche adottate nell'azienda. Il sostegno, erogato per un periodo compreso tra i cinque e i sette anni, è limitato all'importo massimo di 500 euro per unità di bestiame. Gli interventi finanziati possono essere vari e comprendono, tra gli altri: l'adozione di piani per la prevenzione delle malattie e delle infezioni, il miglioramento dell'illuminazione e dell'areazione delle stalle, l'incremento della superficie dei box, delle gabbie e delle cuccette o il pascolamento all'aria aperta.
Ad oggi, le amministrazioni regionali che hanno deciso di introdurre questa misura nel PSR sono dodici, ovvero Campania, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto, Calabria e Lazio (per queste ultime due, l'iter di approvazione della misura da parte della Commissione europea non è ancora concluso). Le risorse pubbliche destinate alla misura sono pari a circa 330 milioni di euro. Di questi, 200 milioni derivano dal PSR Sardegna, regione in cui l'intervento riveste un'importanza strategica, ed i restanti 130 dagli altri programmi, con un massimo di 23 milioni di euro per il Piemonte ad un minimo di 1,5 milioni per la Liguria.
Gli obiettivi individuati in termini di "numero aziende agricole beneficiare" sono proporzionati alle risorse destinate alla misura e sono pari, complessivamente, a 26.000 unità, di cui 10.000 in Sardegna, 9.500 in Piemonte ed i restanti nelle altre Regioni. Si tratta, con eccezione del PSR Sardegna, di dati inferiori rispetto a misure come i pagamenti agroambientali o le indennità compensative, ma che tuttavia possono essere giudicati piuttosto ambiziosi, considerata l'innovatività e la complessità di questo tipo di intervento. L'esame delle Relazioni Annuali di Esecuzione (RAE) del 2010 permette di stimare il livello di avanzamento ed i primi risultati ottenuti dalla misura. Come accennato in precedenza, questo intervento ha rappresentato una novità per quasi tutte le amministrazioni regionali che l'hanno introdotto. Come prevedibile, quindi, si sono avuti dei problemi per la definizione dei bandi, l'istruttoria delle domande ed in generale l'avvio della misura.
Ne consegue che il numero delle aziende beneficiarie registrate nel 2010 è modesto e si ferma complessivamente a 1.028 unità. Di queste, oltre 350 si trovano in Veneto, dove la misura ha avuto un avvio relativamente più rapido che altrove, e circa 200 in Toscana e Campania (grafico 1).
La tipologia di allevamento maggiormente interessato è rappresento da quello bovino e dai vitelli (circa 800 unità), seguono gli allevamenti classificati come "altri", come ad esempio gli ovini e i caprini, e i suini e le galline ovaiole, con pochissimi beneficiari (grafico 2).
A questi numeri, tuttavia, dovrebbero essere aggiunti i dati risultanti dalla Regione Sardegna che, come già sottolineato, rappresenta una eccezione nel panorama dei PSR sia per il fatto di avere introdotto la misura dal precedente periodo di programmazione, sia per l'importanza attribuita a questo intervento. Alla fine del 2010, l'amministrazione regionale sarda aveva provveduto al pagamento degli oltre 11.300 contratti sottoscritti nel periodo 2000-2006 (e pertanto non conteggiati nei grafici precedenti), e stava predisponendo il bando per la selezione delle nuove domande, da finanziare dal 2011 in poi. La pubblicazione di questo nuovo, importante bando, unito alla maggiore esperienza accumulata dalle altre amministrazioni già impegnate nell'attuazione della misura ed alla sua recente introduzione in altri PSR (Lazio e Calabria), potrà quindi far aumentare in modo significativo la performance realizzativa di questa importante misura, che riscuote di una attenzione sempre maggiore da parte dei cittadini e degli allevatori italiani ed europei.
Augusto Buglione e Stanislao Lepri
a.buglione@ismea.it s.lepri@ismea.it
PianetaPSR numero 7 - febbraio 2012