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RAPPORTO BIO BANK 2012

Cresce l'e-commerce dei prodotti biologici

Nel 2011 si è registrato un aumento del 10% dei siti che propongono la vendita elettronica: olio e vino guidano il business - Intanto si rafforza anche il peso dei gruppi di acquisto
I siti per la vendita bio-web

La vendita di alimenti biologici passa anche dalla grande rete. Sempre più aziende si affidano infatti ad internet nella ricerca di un filo diretto con i consumatori. E, anno dopo anno, continuano ad aprire i battenti nuovi siti di commercio elettronico.
Ma cosa si vende e cosa si compra on-line? Prima di tutto olio e vino. Sono una sessantina i siti che propongono il loro "oro giallo" in versione "organic" da varie regioni d'Italia, Puglia, Sicilia e Toscana in testa. E sono una trentina quelli che espongono sugli scaffali virtuali i loro vini biologici da Toscana, Piemonte e non solo. Seguono pasta, miele, caffè, conserve di frutta e verdura, condimenti, legumi, cereali e farine. Non manca il fresco, rappresentato soprattutto dagli agrumi, a cui si aggiungono mele, formaggi, seitan e tofu, spesso con siti super specializzati.
Secondo il Rapporto Bio Bank 2012, pubblicato sul portale www.biobank.it, sono 167 quelli attivi nel 2011, contro i 152 del 2010, con un incremento del 10%. Un dato che nasconde un discreto turn-over: nel corso del 2011 sono stati 23 i siti che hanno cessato la loro attività e 38 quelli che l'hanno avviata. Ma se guardiamo l'andamento degli ultimi cinque anni, sono più che raddoppiati, dato che nel 2006 erano appena 79.
Interessante anche la suddivisione per tipologia. In gran parte questi siti sono di aziende che propongono esclusivamente prodotti bio (54 siti), oppure molti prodotti bio (23) o ancora alcuni prodotti bio (31). Crescono anche i siti dei negozi specializzati di alimenti biologici che decidono di aprire un negozio virtuale per ampliare le potenzialità di quello reale (31). Salgono anche i siti di e-commerce vero e proprio (22), mentre scendono quelli che hanno prodotti convenzionali e dedicano solo un reparto al biologico (6).
Al nord sono attivi 74 siti, il 44,3% del totale. Seguono sud e isole con 54 (32,4%) e centro con 39 (23,4%). Una ripartizione territoriale che rivela un interessante dinamismo del sud, spesso fanalino di coda per altri canali distributivi.
Naturalmente, vengono selezionati e rilevati solo i siti che consentono di effettuare la spesa con relativo pagamento direttamente on-line.
L'elenco completo dei 167 siti di e-commerce bio è consultabile sull'annuario Tutto Bio 2012, che riporta per ognuno l'indirizzo web e la gamma dei prodotti offerti.
A partire dai censimenti annuali di migliaia di operatori, Bio Bank elabora poi due analisi parallele che disegnano le nuove mappe regionali del settore. La prima è la classifica delle regioni, per densità di operatori ogni 100.000 abitanti; la seconda quella delle regioni per numero assoluto di operatori.
Per quanto riguarda l'e-commerce, le tre regioni leader per numero assoluto sono l'Emilia-Romagna, con 23 siti, seguita da Sicilia con 19 e Lazio con 17.
La Basilicata ha invece l'indice più elevato per densità: 0,9 siti ogni 100.000 abitanti, contro la media nazionale di 0,3. Seguono Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige.
L'e-commerce entra quindi a pieno titolo tra le varie forme di vendita diretta, affiancandosi a modalità più consolidate come gli oltre 2.500 spacci aperti da aziende agricole ed agriturismi bio, una vera e propria rete che copre con le sue maglie l'intero territorio nazionale. O come gli oltre 200 mercatini bio che si svolgono con cadenza periodica lungo tutto lo Stivale. E ancora i circa 900 gruppi d'acquisto che lievitano ogni anno (a cui se ne aggiungono altrettanti informali) veri e propri alleati dell'agricoltura biologica e locale.

 
 
 

Rosa Maria Bertino

 
 
 

PianetaPSR numero 7 - febbraio 2012