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PROGRAMMA QUADRO

Innovazione, valanga di progetti fermi nel cassetto

I dati Miur confermano il paradosso dell'Italia: nell'agroalimentare 2mila domande ma solo 319 andate a buon fine - Fare sistema e coinvolgere gli operatori in vista di Orizzonte 2020

Il Miur ha pubblicato nel mese di marzo i dati della partecipazione italiana al 7° Programma Quadro di ricerca e sviluppo dell'Unione 2007-2013 [1]. Lo scenario che emerge non è nuovo ma conferma la scarsa capacità italiana di attrarre risorse per la ricerca. A fronte di una partecipazione attiva dell'Italia al bilancio europeo per un ammontare che corrisponde al 13,4% del budget complessivo, l'Italia è riuscita a riportare sul territorio l'8,43% delle risorse stanziate sul 7° PQ, per un importo in euro di 2,2 miliardi di euro a fronte di bandi ad oggi completati per 27 miliardi di euro.
L'anomalia italiana è caratterizzata da una massiva partecipazione ai bandi (sono state inviate alla Commissione 24.760 proposte di progetto) e un basso rateo di successo pari al 12,3% (media europea 16,6%). Tra i soggetti che partecipano alle proposte negoziate prevale la componente industriale con il 34%, seguita dall'Università (30%), e dai Centri di Ricerca (25%).

Chi ha incassato i fondi UE per i progetti agroalimentari

Fonte: Miur- % dei finanziamenti su budget UE
 

Tuttavia, il rateo di successo dei coordinatori vede prevalere i centri di ricerca, seguiti dall'industria e dall'università.
Se passiamo ad analizzare i dati relativi alla ricerca in Biotecnologia, prodotti alimentari e agricoltura la situazione non migliora. L'Italia è il primo paese in relazione alle proposte presentate (2.034) ma scende al sesto posto nella classifica dei progetti finanziati (soltanto 319) dopo Francia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito e Germania. Il 66% dei coordinatori italiani vincenti appartengono all'università, il 31% ai Centri di ricerca, mentre l'industria italiana non ottiene nessun coordinatore. In relazione alla percentuale di finanziamento sul budget generale ci attestiamo al 7,59% (circa 78 milioni di euro), peggiorando rispetto al 6°PQ nel quale avevamo registrato una percentuale di rientro del 8,7%.
Questi dati meritano una seria riflessione anche in considerazione delle prospettive future. Sul prossimo programma per la ricerca "Orizzonte 2020" ben 4,2miliardi di euro saranno destinati alla ricerca per la sicurezza alimentare, l'agricoltura sostenibile, le risorse marine e la bioeconomia. Ragionare sulle cause dell'insuccesso e valorizzare i casi di eccellenza è il primo passo per programmare la ricerca italiana in agricoltura per il periodo 2014-2020. Ecco alcuni spunti di riflessione.

  • In Italia manca una concreta programmazione di lungo periodo, concertata tra i diversi attori coinvolti e  che tenga conto dei reali bisogni dell'agricoltura.
  • All'estero si fa sistema. In Italia non siamo in grado di associarci per lavorare insieme e raggiungere un obiettivo comune. L'elevato numero di proposte presentate, lungi dall'essere un dato positivo, è un campanello di questa disgregazione. Al pari delle piccole aziende agricole che non riescono a competere con i colossi, i piccoli centri di ricerca che non si aggregano hanno pochissime possibilità di riuscita.
  • Manca la voce degli agricoltori e del mondo produttivo. Non esiste alcun nesso tra le università, gli istituti di ricerca e gli agricoltori. Spesso la ricerca nasce dalla creatività dei ricercatori e finisce nei cassetti o in pubblicazioni i cui risultati non vengono diffusi all'interno del mondo produttivo ma circolano esclusivamente nei canali scientifici.

Le proposte comunitarie 2014-2020 puntano all'innovazione come obiettivo trasversale di tutte le politiche. In Italia, per migliorare l'accesso alle risorse che l'UE stanzia per la ricerca,  occorre in primo luogo innovare il sistema, le relazioni tra i diversi attori coinvolti e l'approccio all'attività di ricerca.
 

Graziella Romito

 
[1] 7°Programma quadro di ricerca e sviluppo dell'Unione Europea (2007-2013. Dati della partecipazione italiana. DGIR-Ufficio III. Ing. Luigi Lombardi, pubblicato su http://www.ricercainternazionale.miur.it/media/9122/settimo_programma_quadro_dati_partecipazione_italiana.pdf

 
 
 
 

PianetaPSR numero 9 - aprile 2012