Sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 10 del 16/05/2012 è stato pubblicato il bando pubblico relativo alla Misura 311 "Diversificazione verso attività non agricole" - Azione 4 "Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita di energia da fonti rinnovabili" del Psr Molise 2007/2013, la cui dotazione finanziaria destinata alla concessione dei contributi ammonta a 3 milioni di euro. La Regione rafforza così l'impegno verso iniziative che promuovono uno sviluppo sostenibile del comparto agricolo e conferma la scelta di politiche strategiche orientate all'uso razionale dell'energia e al ricorso alle fonti rinnovabili.
Destinato agli imprenditori agricoli singoli o associati, titolari di aziende con sede operativa nel territorio regionale, il bando punta ad incentivare, attraverso la concessione di aiuti agli investimenti nella forma di contributo in conto capitale, la realizzazione di impianti di produzione di biogas alimentati a biomasse, per la generazione e vendita di energia elettrica e/o termica. L'obiettivo è promuovere:
* l'utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili (nel rispetto degli impegni assunti in ambito della Conferenza di Kyoto del 1997 e del Pacchetto Clima 20/20/20);
* l'utilizzo dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, con particolare priorità ai reflui zootecnici che se non "trattati" possono generare fenomeni di inquinamento a carico delle acque sotterranee, superficiali e soprattutto dell'aria (emissioni climalteranti);
* l'utilizzo di biomasse agricole dedicate per fini energetici;
* l'applicazione dell'innovazione tecnologica degli impianti di produzione di energia elettrica o termica ed elettrica (cogenerazione).
Gli impianti dovranno essere realizzati secondo un modello di sviluppo attento, basato sui principi della bioeconomia, dunque non solo alle logiche produttive ma anche alle tematiche ambientali ed energetiche per una agricoltura sostenibile ed innovativa.
Saranno premiate, a parità di punteggio selettivo, le iniziative ubicate nei sei distretti territoriali del biogas, individuati nel "Documento Propedeutico al Piano Agri-energetico Regionale", adottato dalla Regione Molise a partire dal 2010, che rappresenta uno strumento di supporto ai decisori per orientare lo sviluppo agroenergetico, attraverso appropriati modelli, tecnologie, sistemi organizzati, sostenibili e economicamente validi, anche al fine di controllare, valutare e eventualmente contrastare fenomeni e meccanismi speculativi.
Sulla base dei dati produttivi dei comparti forestale, agricolo e agroindustriale e tenendo conto dei tre modelli di filiera praticabili - legno/energia, olio vegetale puro e biogas - ritenuti i più idonei per il territorio regionale, sono state individuate le rispettive aree di intervento prioritario, quantificando sia la quota potenziale di biomassa disponibile sia quella realmente utilizzabile. Tra i tre modelli di filiera, si ritiene il più praticabile in Molise proprio quello del biogas, attuabile principalmente nei sei distretti energetici individuati nel documento e sulle quali si rilevano le migliori condizioni per poter installare impianti di potenza commisurata alla reale offerta delle biomatrici (localizzazione stalle, vicinanza territoriale dei substrati avviabili alla digestione anaerobica) .
I vantaggi della realizzazione della filiera biogas sono molteplici. A partire dalla possibilità di valorizzare i prodotti di scarto e i sottoprodotti dell'attività agricola, primo fra tutti gli effluenti zootecnici, il cui smaltimento comporterebbe aggravi economici e rischi di inquinamento ambientale. Consente inoltre di attivare cicli colturali energetici dedicati (mais, sorgo, triticale) e di recuperare la redditività dei terreni agricoli interessati da un progressivo abbandono, senza tuttavia entrare in conflitto con la funzione primaria della produzione alimentare (food).
A ciò si aggiunge la possibilità di concentrare le produzione energetica cogenerativa di tipo elettrico e termico a servizio delle strutture aziendali senza escludere la possibilità nelle forme tecnologicamente più evolute di produrre "biometano" da immettere direttamente nella rete gas oppure utilizzare come carburante per autotrazione.
Le favorevoli tariffe incentivanti per la produzione di energia da biomasse, ancora fortemente sostenute dal nuovo Conto Energia, stimolerebbe, in tal modo, l'insediamento di impianti produttivi nelle aree a spiccata vocazione agricola della regione.
Lo sviluppo delle bioenergie contribuisce, pertanto, non solo a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici, ma consentirebbe anche di svolgere, prioritariamente in forma associata, un'attività imprenditoriale e di integrazione del reddito aziendale, esaltando la multifunzionalità e la diversificazione dell'azienda agricola.
Il settore agroenergetico è in una fase decisiva che può aprire nuove e promettenti prospettive, specie nella nostra regione. Allo stato attuale ci sono tutte le condizioni per stimolare la creazione di filiere corte, in cui produzione e utilizzo dell'energia avvengano su scala locale, permettendo all'agricoltore di attivare nuove e preziose fonti di reddito.
Mena Izzi
PianetaPSR numero 10 - maggio 2012